REGGINA, LE BUONE TRADIZIONI

Di Valerio Romito (Regginalife.com) – Continuità: la Reggina comincia l’anno solare nel migliore dei modi, batte una diretta concorrente e conquista la seconda vittoria consecutiva dopo Catanzaro, prima volta quest’anno e nel momento più inatteso, tornando al successo interno dopo quello di Catania avvenuto oltre due mesi e mezzo fa.

Aggrappandoci alla cabala, ogni tanto favorevole dato che ci vede quasi sempre vittoriosi al primo impegno del nuovo anno, vittoria doveva essere e vittoria è stata dopo una gara abbastanza intensa e nervosa, come è normale che sia tra due compagini pericolanti. Maurizi, come previsto, si presenta con il “nuovo” modulo già impiegato al Ceravolo, ed ormai implacabile marchio di fabbrica, dalle nostre parti, negli ultimi decenni, in cui sembra quasi che per chiunque cerchi di sfuggirvi, alla fine si ripropone come i broccoli alla sera; oltre al modulo, era facile prevedere l’innesto immediato di tanti volti nuovi, ma dei tre esordienti in maglia amaranto uno è arrivato…a luglio, quell’Auriletto visto solo in coppa, ove in realtà non aveva demeritato e che non demerita nemmeno alla sua prima in campionato, al pari di Hadziosmanovic ed Armeno a rivoluzionare le fasce.

La partita appare subito in salita, frutto di un atteggiamento più intraprendente e convinto della Paganese che, approfittando di uno schieramento iniziale un po’ sfilacciato, nonostante il modulo più “coperto”, trova prima una traversa su una buona combinazione da fermo, e si vede poi assegnare un penalty piuttosto generoso per un mani (attaccate al corpo) di Sparacello: il trentottenne Scarpa, desideroso di vendicare lo sgarbo dell’andata di un ragazzino con la metà dei suoi anni, riesce invece nell’impresa di sbagliare due rigori contro la stessa squadra e lo stesso portiere, il cui nome siamo certi ricorderà a lungo. Da lì in poi la partita cambia decisamente, e sono gli amaranto a rendersi pericolosi già nel finale di primo tempo e per tutta la ripresa, e solo un grade Gomis evita più volte la capitolazione ai campani, in collaborazione dell’arbitro che nega l’ennesimo rigore solare, stavolta su Bianchimano atterrato dall’estremo avversario che non tocca il pallone, salvo poi fischiarne uno altrettanto dubbio su Tulissi, probabilmente anticipato sulla palla dal difensore, e permettendo al capitano di trasformare il primo rigore finalmente concesso dopo ben 22 giornate di campionato, realizzazione che si rivelerà decisiva per il risultato finale, certamente meritato alla luce delle tante occasioni avute, e con la giusta dose di buona sorte che giocoforza condiziona l’esito di due tiri opposti dagli 11 metri, coadiuvata però dall’ulteriore “merito” che un fenomenale pararigori lo abbiamo noi e non loro…

Siamo ancora lontani dal rivedere il bel gioco che ha caratterizzato la squadra nei primi mesi della stagione, e probabilmente con il nuovo modulo sarà difficile assistere a partite spettacolari; quello che però sembra ritrovato è lo spirito battagliero, già intravisto a Catanzaro, nonché una squadra nuovamente coesa e determinata: se sia merito delle “epurazioni” in corso non è dato saperlo né ci interessa granché, la sola cosa che adesso auspichiamo è che i calciatori, nuovi e vecchi, riescano a mantenere questo status quo fino al termine della stagione, e che il black out di fine anno possa diventare uno sgradito ricordo, sul perché del quale ci sarà tempo e modo di fare le dovute analisi a bocce ferme. Vogliamo però, a proposito di partenze, chiudere rimarcando la grande professionalità di un De Francesco che, con le valigie pronte, ha disputato l’ennesima buona prestazione, impreziosita dalla freddezza con cui ha trasformato un rigore pesante quanto decisivo. Nell’augurare in bocca al lupo all’ormai ex capitano, attendiamo ulteriori novità di mercato nonché l’inserimento definitivo di chi è già arrivato (vedi Castiglia, probabile nuovo capitano) sperando, riguardo agli effetti, che effettivamente il buongiorno si stia vedendo dal mattino…




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