Di Valerio Romito (Regginalife.com) – La striscia continua: la “nuova” Reggina di Maurizi riesce ad impattare in quel di Matera, campo tra i più ostici ed inviolabili della categoria nonché storicamente indigesto per i nostri colori, replicando l’1-1 della gara di andata.
Ed oltre al risultato identico, altrettanto può dirsi dell’andamento delle due partite: se al Granillo, come ricordato prima della gara, furono i padroni di casa a disputare un primo tempo dominante meritando il vantaggio, salvo poi subire il ritorno dei lucani nella ripresa, ieri sono per l’appunto stati i materani a prendersi il campo nella prima frazione, anche se paradossalmente l’occasione migliore era capitata sulla testa dell’esordiente Ferrani (ottima la sua prova) che faceva letteralmente la barba al palo, mentre la squadra di casa riusciva a sfondare quasi casualmente in una mischia in area condita da diversi buchi difensivi.
La squadra di Auteri, che nel dopo partita risulterà come di consueto “simpaticissimo” e pronto a scaricare le responsabilità del mancato successo a destra e a manca, ha invece il grave torto di considerare, dopo il vantaggio, la pratica già chiusa, consentendo agli amaranto, seppur grazie a singole fiammate, di presentarsi un paio di volte davanti al portiere fino a quando, in un’azione da calcio d’angolo, Sparacello sfruttava con caparbietà una corta respinta dell’estremo lucano su una conclusione non irresistibile del neo capitano Castiglia, prendendosi finalmente (e meritatamente) la soddisfazione di sbloccarsi in campionato dopo tante gare di corsa e sacrificio. Da lì in poi la partita non offriva più nulla di significativo se non l’espulsione del tecnico siciliano per proteste.
Sette punti in tre partite, di cui due disputate in trasferte piuttosto proibitive, ottenuti in una condizione di cantiere aperto per via del mercato in corso, rappresentano indubbiamente un bottino prezioso ed inaspettato e mantengono la squadra in una situazione di classifica sufficientemente tranquilla, anche se non troppo. Si continua ad intravedere una ritrovata coesione in un gruppo che potrebbe ancora subire modifiche di qui al 31 gennaio, ma che pare stia definitivamente venendo fuori da quel cono d’ombra in cui era stata risucchiata, tant’è che paradossalmente, nel girone di ritorno, è riuscita a conquistare due punti in più rispetto ad un inizio di campionato in cui il clima generale era certamente più sereno.
Tecnicamente, la squadra vista all’opera ieri sera ha qualcosa in meno rispetto alla precedente versione, con elementi in mediana votati più alla rottura ed al pressing che alla costruzione della manovra e, complice anche il nuovo schema, abbiamo l’impressione che il tecnico di Colleferro dovrà rinunciare al quel “gioco di comando” così lungamente e tenacemente professato nei mesi scorsi, in funzione di una manovra fatta di rimessa e verticalizzazioni in fase offensiva, coadiuvata da una fase difensiva più coperta e, si spera, più efficace. Certamente si pagherà dazio dal punto di vista dello spettacolo, ma se il risultato di cambiare così tanti fattori sarà comunque il raggiungimento dell’obiettivo minimo stagionale, ci accontenteremmo di un prodotto magari meno appetitoso ma più sostanzioso ed efficace. Chi vivrà vedrà…