Di Roberto Marcianò – La Reggina blocca la capolista pareggiando 1-1. È questo il verdetto del campo nella nona giornata giocata, ancora, sul neutro di Vibo Valentia che speriamo sia l’ultimo.
La prima mezz’ora è ad appannaggio dei campani che provano più volte a passare in vantaggio, prima con El Quanzi e poi con un tiro da fuori aria di Calò che colpisce una traversa che salva gli amaranto. L’episodio, però, che regala il vantaggio alla Juve Stabia è tutto di marca Reggina. Mastrippolito, in area, spazza per allontanare un pallone che, complice il forte vento contrario, colpisce Conson e finisce in rete.
A questo punto la partita sembra compromessa dall’ennesimo pasticcio difensivo amaranto che puntualmente arriva in ogni partita. Stavolta, però, gli uomini di Cevoli reagiscono e trovano il pareggio al 38º minuto quando, su un calcio d’angolo battuto in modo impeccabile da Ungaro, Solini colpisce di testa e insacca alle spalle dell’estremo difensore campano.
Il secondo tempo, inizia con un’occasionissima amaranto. Un pallone innocuo, a causa delle forti raffiche di vento, cambia traiettoria e prende in pieno la traversa alle spalle di Branduani.
La Juve Stabia cala e non riesce più a produrre palle gol. L’unica occasione del secondo tempo passa per i piedi di Carlini che ci prova con un tiro ravvicinato ma Solini salva sulla linea.
Da quel momento, la partita si gioca tutta in aria campana. La Reggina inizia a creare occasioni su occasioni sia su azione che con calci da fermo, tenendo costantemente sotto pressione la difesa ospite senza però riuscire a passare in vantaggio.
La partita finisce con il risultato di 1-1 che non accontenta nessuno. i campani hanno il rammarico di non essere riusciti a chiudere la partita nel primo tempo e gli amaranto di non concretizzare la marea di occasioni prodotte, soprattutto nel secondo tempo.
Una bella partita, che ha dimostrato la qualità di gioco che la squadra amaranto può produrre senza nulla da invidiare alle prime della classe, capaci di reagire ad uno svantaggio avvenuto nel peggiore dei modi in campo neutro.