Di Valerio Romito (Regginalife.com) – No, non abbiamo cambiato l’oggetto della rubrica e non analizzeremo il romanzo di Jane Austen: il titolo ci sembrava adatto per fotografare il momento attuale della Reggina, diviso tra ambizioni di gloria e realtà dei fatti.
La realtà ci dice che, oggi, la squadra di Maurizi non può reggere la forza del Trapani, che conquista un largo successo senza discussioni. Avevamo chiesto ai nostri ragazzi un ritorno alle origini in termini di grinta e sfrontatezza: sull’ultima era francamente impossibile pretendere una squadra spregiudicata totalmente priva del suo potenziale offensivo (Sciamanna e Garufi gli ultimi aggregati alla già affollata infermeria) per cui il tecnico altro non poteva fare se non fare una gara di contenimento; siamo stati accontentati per la prima, almeno per metà gara, in cui i siciliani si sono scontrati con un buona organizzazione difensiva risultando quasi mai pericolosi tranne in una occasione, dove il solito Cucchietti con un bell’intervento di piede su un tiro ravvicinato ha salvato la porta. Nella ripresa la partita si sblocca quasi subito in favore degli avversari: va detto, ad onor del vero, che la prima marcatura trapanese appare viziata da un chiaro fuorigioco, magari si perdeva comunque, ma saremmo stati curiosi di assistere al prosieguo della gara con i granata, apparsi già nervosi nella prima frazione, ulteriormente in affanno, mentre in quelle condizioni il finale appariva ormai abbastanza scontato. Forse l’unico appunto da rivolgere a Maurizi sta nel tardivo inserimento di Silenzi, anche se nel calcio i se ed i ma lasciano il tempo che trovano, e realisticamente sarebbe cambiato poco. Per il resto formazione e schieramento erano praticamente obbligati, ed il solo Sparacello in attacco dimostra, nonostante il grande impegno, di non avere le possibilità tecniche di reggere da solo l’attacco: non fosse stato così, probabilmente lo stesso Trapani non lo avrebbe liberato a cuor leggero…
Non c’è dubbio che, dopo due sconfitte consecutive, l’attenzione va tenuta altissima per evitare il ripetersi di situazioni già vissute recentissimamente; è altrettanto vero però che dobbiamo evitare, come purtroppo siamo abilissimi a fare dalle nostre latitudini, di buttare il bambino con l’acqua sporca. Le ultime prestazioni possono averci detto (ma lo si sapeva) che con alcune formazioni del girone il gap tecnico è evidente (il cambio Reginaldo-Evacuo dà l’idea del potenziale a disposizione dei siciliani), oltretutto ampliato dalle tante defezioni tra gli amaranto che finalmente, facendo i debiti scongiuri, dovrebbero tornare ad esprimersi a pieno organico. Non è però altrettanto possibile dimenticare, tutto di un colpo, tutto il buono mostrato fino alla settimana scorsa e che ci consegna una classifica ancora tranquilla, ad un solo punto dalla zona play out nonostante cinque partite disputate in trasferta sulle otto totali. Cadere in depressione o, peggio, cominciare a prendersela con calciatori o con il tecnico avrebbe solo l’effetto di complicare una situazione che, invece, ancora ci consente invertire la rotta per mantenere serenità e riuscire a prenderci altre soddisfazioni, che tradotto era, è e resta l’obiettivo dichiarato. È soprattutto possibile.
(Editoriale realizzato da RegginaLife.com per la testata giornalistica Reggio Informa)