CHIAREZZA, SUBITO!

Di Valerio Romito (Regginalife.com) – Affondati: la Reggina subisce una nuova umiliazione a distanza di sette giorni dal tracollo di Siracusa, in una gara che avrebbe dovuto rappresentare una sorta di riscossa, ma che ha invece rivelato, in maniera fragorosa, tutti i mali da cui è afflitta la squadra. E non solo lei ovviamente.

Sulla cronaca della gara è completamente inutile soffermarsi: se qualcuno non avesse potuto vederla e si fosse limitato a leggere i resoconti o anche solo dare un’occhiata agli highlights, probabilmente avrebbe potuto pensare ad una gara equilibrata e sfortunata in virtù dei tre legni colpiti dagli amaranto; chi invece ha avuto la sfortuna di assistervi non ha potuto avere, nemmeno per un secondo, la sensazione non di racimolare qualcosa, ma addirittura di poter opporre alcuna resistenza agli avversari. E non certamente per merito dei siciliani: non ce ne voglia il buon Aimo Diana, indimenticato ex degli anni d’oro, ma per quanto bravo possa essere un tecnico, miracoli in due giorni non se ne possono fare, a meno di trovare la strada spianata come ieri sera al Granillo.

In questa rubrica abbiamo sempre cercato di ragionare nel modo più equilibrato possibile, non essendo né giornalisti né addetti ai lavori, ma semplici tifosi a cui viene data la possibilità di esprimere il loro punto di vista, con l’occhio di chi segue la propria squadra con passione: proprio per questo, abbiamo sempre difeso la squadra dalle dicerie che puntualmente accompagnano i cattivi risultati, consci del fatto che il calcio vive di vittorie e sconfitte, di momenti di esaltazione e di depressione, ma sempre figli di situazioni legate alla competizione, all’agonismo ed alla bravura di chi scende in campo. La passione però, a lungo andare, può scontrarsi con l’evidenza dei fatti, ed allora è giusto, anzi sacrosanto, porsi degli interrogativi.

Ed i fatti, ormai evidenti, ci raccontano di una compagine che, nell’arco di poche settimane, ha “subito” un’involuzione che razionalmente non si può spiegare né comprendere: com’è possibile che una squadra, al di là dei limiti tecnici, tattici, umani e di esperienza, che fino a poco tempo fa faceva della compattezza, dell’entusiasmo e della propositività i suoi punti di forza, si trasformi in un amen in un’armata brancaleone, con reparti scollati, calciatori che come spinti da uno spirito anarchico vanno ognuno per fatti suoi, che gente con nemmeno un campionato alle spalle si senta come arrivata mentre coloro che hanno più esperienza commettono errori così marchiani da sembrare quasi cercati. Abbiamo sempre creduto, e continuiamo a farlo, che questo gruppo, dal punto di vista tecnico, può dare tanto, così come siamo stati, e non ce ne pentiamo, critici verso un ambiente troppo asettico e distaccato nei confronti di chi, almeno fino ad un mese fa, aveva reso onore alla maglia; nondimeno, di fronte a ciò a cui abbiamo assistito, non possiamo certo voltarci dall’altra parte e far finta di niente.

Urge un chiarimento immediato e risolutivo da parte della società, al proprio interno ma anche nei confronti della gente, soprattutto verso chi, comunque, è sempre stato vicino alle sorti della squadra, nel bene e nel male: lo si deve a coloro che dedicano tempo e risorse a sostenere quei colori che, seppur temporaneamente sbiaditi, rappresentano qualcosa di grande, qualcosa che ha rappresentato nel mondo un’intera comunità con onore e gloria, ma che hanno anche ricevuto tanto in termini di passione e coinvolgimento da tante generazioni di tifosi. Ci si augura, tutti quanti, che si riesca ad individuare il “male oscuro” che, se ignorato, rischia di farci precipitare, stavolta in maniera definitiva, in un oblio senza fine: qualora si pensi di non riuscire a farlo, o di non trovarsi nelle condizioni per poterlo fare, ci si faccia un bel bagno di umiltà e ci si rivolga altrove, anche stravolgendo, se necessario, un progetto in cui si credeva ciecamente ma che forse ha tradito le aspettative.

Noi vogliamo ancora credere di poterne venire fuori: non deludeteci, vi prego…




Lascia un commento





Send this to a friend