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Pdl/ Giancarlo Galan ad Affaritaliani.it: “Sui matrimoni gay Alfano sbaglia”
Lunedì, 12 marzo 2012 - 10:15:00
"Quella sui matrimoni gay oltre ad essere una posizione estrema è anche antiquata. Che la posizione scelta sia quella estrema non mi va bene". Giancarlo Galan, ex ministro della Cultura del governo Berlusconi e deputato del Pdl, intervistato da Affaritaliani.it, bacchetta Angelino Alfano che ha chiuso ai matrimoni gay e ai diritti delle coppie di fatto. E sul Pdl lancia una proposta: "Lo chiamerei Forza Italia". La Lega? "Si deve cercare di riscostruire un'alleanza ma certamente non in forma esclusiva e ricattatoria a cui ci eravamo abituati e che ci ha portato alla debacle". Poi, sulla nascita di Forza Lecco, l’ex governatore del Veneto lancia una frecciata: “Un’operazione legata alla preannunciata sconfitta congressuale della Brambilla”.
La nascita della lista Forza Lecco ripropone l'antica divisione tra ex an e ex Forza Italia. Il partito rischia la scissione?
"Non la vedo nei termini ex An ex Fi. La lista Forza Lecco ha riempito le pagine di tutti i giornali, ma qui in Veneto qualcosa è già successo prima".
Cioè?
"I congressi fatti in Veneto non hanno riproposto questa divisione, tanto è vero che Sacconi ha aderito al cartello An, così come Brancher. Certo è che coloro che provengono da Forza Italia hanno una spinta liberale più forte e c'è un modo di concepire il partito stesso diverso da quello strutturato con le tessere e i congressi a cui era abituata An".
Come dovrebbe cambiare il Pdl?
"Dovrebbe cambiare nome. Non avendo una grandissima fantasia lo chiamerei Forza Italia".
Un ritorno al passato...
"Ma non è così. Guardo alla cosa più innovativa che c'è stata nel dopoguerra in politica".
Quelli di An però non sarebbero troppo contenti...
"Pazienza. Dopodiché se c'è qualcuno che ha un'idea migliore la tiri fuori. Ma al di là del nome conta lo spirito. Ma tornando a Forza Lecco direi che è un'operazione legata alla sconfitta congressuale preannunciata della Brambilla. Guarderei piuttosto a quello che sta accadendo a Verona".
Come dovrebbe comportarsi il Pdl in vista delle Amministrative?
"Bisogna chiedersi come avrebbe dovuto comportarsi in questi due anni. Adesso finirà con qualcosa che non potrà chiamarsi forza Verona che andrà nelle liste di Tosi, e col Pdl ufficiale che presenterà Castelletti e che farà la sua parte. La vera divisione del Pdl è tra chi continua a guardare all'alleanza con la Lega e chi guarda da altre parti".
Lei che cosa pensa?
"Penso che con La lega si debba cercare di riscostruire un'alleanza ma certamente non in forma esclusiva e ricattatoria a cui ci eravamo abituati e che ci ha portato alla debacle".
Intanto Tremonti flirta con Bossi. L'ex ministro finirà nella lega?
"Ma alcuni leghisti non lo vogliono. In ogni caso Tremonti è sempre stato il capo vero del Carroccio e lo dice uno che era seduto in consiglio dei ministri. Tremonti per dieci anni ha fatto feste di Natale e di partito con la Lega".
Dovrebbe essere espulso dal Pdl?
"Assolutamente no. Sono contro l'istituzione delle espulsioni".
La convince la leadership di Alfano?
"Sì, ha tutte le caratteristiche per poter fare il leader. Dopodiché nemmeno mia moglie è d'accordo con me su tutto".
Si riferisce a netto no del segretario ai matrimoni gay e ai diritti per le coppie di fatto?
"Le rispondo in forma diplomatica: 18 anni fa ho fondato Forza Italia veneta e l'ho fatto su basi totalmente diverse: un partito aperto teso a includere e ad avere esperienze diverse. Un grande partito di stampo bipolarista in cui come in Inghilterra convivono posizioni molto diverse tra di loro. Un partito in cui la parole moderato significava non avere posizione estreme come quella sul caso Englaro. Quella sui matrimoni gay, oltre ad essere estrema, è anche antiquata. Che la posizione scelta sia quella estrema questo non mi va bene".
Daniele Riosa