Re: Penati indagato per corruzione
Inviato: 26/08/2011, 16:29
Tangenti Falck e Marelli, Penati si autosospende dal Pd e dal gruppo consiliare
Dopo la decisione del gip di Monza di respingere la richiesta di arresto per Filippo Penati, l'ex presidente della provincia di Milano del Pd ha annunciato di essersi autosospeso dal partito e di aver deciso di uscire dal gruppo del Consiglio regionale della Lombardia. L'ex presidente della Provincia di Milano è indagato per corruzione nell'ambito dell'inchiesta sulle aree Falck e ieri il gip di Monza ha respinto la richiesta di arresto formulata nei suoi confronti dai pm perché i reati di cui è accusato sono prescritti. "Ribadisco - afferma stamani Penati in una nota - la mia estraneità ai fatti che mi vengono contestati. Visti però gli sviluppi della vicenda che mi vede coinvolto intendo scindere nettamente la mia vicenda personale dalle questioni politiche per potermi difendere a tutto campo. Per queste ragioni ho deciso di autosospendermi dal Pd e di uscire dal gruppo consiliare regionale. Questo per non creare problemi e imbarazzi al Partito democratico". "Il mio impegno, come ho detto dall'inizio della vicenda, - conclude - resta quello di ristabilire la mia onorabilità e ridare serenità alla mia famiglia".
Rossi: "Si dimetta da consigliere" - Ma nel Pd c'è già chi storce il naso dicendo che non basta l'autosospensione e l'uscita dal gruppo ma servono le dimissioni dalla carica di consigliere regionale. "Fa pena e rabbia leggere di Penati. Si è autosospeso dal partito, si è dimesso dalla carica di vicepresidente del consiglio regionale e farebbe bene a dimettersi anche da consigliere", ha scritto sulla pagina di Facebook il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi (Pd). Oltre a quello di lasciare la carica di consigliere regionale, Rossi rivolge però anche un altro invito a Penati. "Se posso... - scrive ancora su Facebook il presidente toscano - farebbe meglio a stare zitto e rispondere solo nei tribunali".
I pm presentano ricorso per chiedere l'arresto di Penati - Sul fronte dell'inchiesta giudiziaria, intanto, i pm di Monza Walter Mapelli e Franca Macchia hanno già depositato al tribunale del riesame di Monza il ricorso per chiedere l'arresto in carcere di Filippo Penati, indagato per concussione, corruzione e finanziamento illecito ai partiti nell'inchiesta su un presunto giro di tangenti relative alle aree ex Falck e Marelli di Sesto San Giovanni. Il gip di Monza, Anna Magelli, infatti, ha bocciato la richiesta di custodia cautelare in carcere per l'esponente del Pd, riqualificando i reati in corruzione per episodi che a detta del giudice sono prescritti malgrado i gravi indizi di colpevolezza. L'ordinanza del giudice è del 10 agosto scorso e i pm avevano a disposizione 10 giorni di tempo per fare ricorso al riesame e dunque nei giorni scorsi hanno depositato l'appello al tribunale per chiedere il carcere per Penati e per il suo ex braccio destro Giordano Vimercati, la cui richiesta d'arresto era sempre stata negata dal gip. Si svolgeranno invece lunedì mattina nel carcere di Monza gli interrogatori di garanzia, davanti al gip, di Pasqualino Di Leva, ex assessore all'edilizia al Comune di Sesto, e dell'architetto Marco Magni, entrambi finiti in carcere ieri con l'accusa di corruzione.
fonte: http://notizie.tiscali.it/articoli/poli ... so_pd.html
Dopo la decisione del gip di Monza di respingere la richiesta di arresto per Filippo Penati, l'ex presidente della provincia di Milano del Pd ha annunciato di essersi autosospeso dal partito e di aver deciso di uscire dal gruppo del Consiglio regionale della Lombardia. L'ex presidente della Provincia di Milano è indagato per corruzione nell'ambito dell'inchiesta sulle aree Falck e ieri il gip di Monza ha respinto la richiesta di arresto formulata nei suoi confronti dai pm perché i reati di cui è accusato sono prescritti. "Ribadisco - afferma stamani Penati in una nota - la mia estraneità ai fatti che mi vengono contestati. Visti però gli sviluppi della vicenda che mi vede coinvolto intendo scindere nettamente la mia vicenda personale dalle questioni politiche per potermi difendere a tutto campo. Per queste ragioni ho deciso di autosospendermi dal Pd e di uscire dal gruppo consiliare regionale. Questo per non creare problemi e imbarazzi al Partito democratico". "Il mio impegno, come ho detto dall'inizio della vicenda, - conclude - resta quello di ristabilire la mia onorabilità e ridare serenità alla mia famiglia".
Rossi: "Si dimetta da consigliere" - Ma nel Pd c'è già chi storce il naso dicendo che non basta l'autosospensione e l'uscita dal gruppo ma servono le dimissioni dalla carica di consigliere regionale. "Fa pena e rabbia leggere di Penati. Si è autosospeso dal partito, si è dimesso dalla carica di vicepresidente del consiglio regionale e farebbe bene a dimettersi anche da consigliere", ha scritto sulla pagina di Facebook il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi (Pd). Oltre a quello di lasciare la carica di consigliere regionale, Rossi rivolge però anche un altro invito a Penati. "Se posso... - scrive ancora su Facebook il presidente toscano - farebbe meglio a stare zitto e rispondere solo nei tribunali".
I pm presentano ricorso per chiedere l'arresto di Penati - Sul fronte dell'inchiesta giudiziaria, intanto, i pm di Monza Walter Mapelli e Franca Macchia hanno già depositato al tribunale del riesame di Monza il ricorso per chiedere l'arresto in carcere di Filippo Penati, indagato per concussione, corruzione e finanziamento illecito ai partiti nell'inchiesta su un presunto giro di tangenti relative alle aree ex Falck e Marelli di Sesto San Giovanni. Il gip di Monza, Anna Magelli, infatti, ha bocciato la richiesta di custodia cautelare in carcere per l'esponente del Pd, riqualificando i reati in corruzione per episodi che a detta del giudice sono prescritti malgrado i gravi indizi di colpevolezza. L'ordinanza del giudice è del 10 agosto scorso e i pm avevano a disposizione 10 giorni di tempo per fare ricorso al riesame e dunque nei giorni scorsi hanno depositato l'appello al tribunale per chiedere il carcere per Penati e per il suo ex braccio destro Giordano Vimercati, la cui richiesta d'arresto era sempre stata negata dal gip. Si svolgeranno invece lunedì mattina nel carcere di Monza gli interrogatori di garanzia, davanti al gip, di Pasqualino Di Leva, ex assessore all'edilizia al Comune di Sesto, e dell'architetto Marco Magni, entrambi finiti in carcere ieri con l'accusa di corruzione.
fonte: http://notizie.tiscali.it/articoli/poli ... so_pd.html