Monti: "Non siamo i poteri forti" Interventi su Ici, pensioni e lavoro
ultimo aggiornamento: 17 novembre, ore 18:56
Roma - (Adnkronos/Ign) - Dopo il giuramento al Quirinale il presidente del Consiglio ha illustrato il suo programma al Senato: ''Sarà un governo di impegno nazionale''. Tre i cardini: ''Rigore, crescita ed equità''. E annuncia meno tasse sul lavoro e più su consumi e proprietà e una 'spending review' per Palazzo Chigi. A favore voteranno tutte le forze politiche, con l'eccezione della Lega (DIRETTA). Calderoli: ''Dal premier macelleria sociale e politica''. Nessun politico nella squadra (VIDEO). Il giuramento (FOTO). Fmi: "Bene Monti, i nostri ispettori in Italia a fine novembre". I politologi: l'esecutivo Monti? E' squadra di tecnici, ma non 'anticasta'. Napolitano: "Trovata la soluzione più idonea". Berlusconi: ''Durerà finché lo vorrà il Pdl''. Marcegaglia: ''Monti per evitare un'immeritata uscita dall'euro''
Roma, 17 nov. (Adnkronos/Ign) - Un corale applauso ha accolto il presidente del Consiglio Mario Monti al suo primo discorso nell'aula del Senato per ottenere la fiducia di Palazzo Madama al governo che ha giurato ieri. Non appena il presidente del Senato, Renato Schifani, gli ha dato la parola è partita l'acclamazione dell'assemblea alla quale non hanno però partecipato i senatori della Lega che hanno ostentato la loro freddezza nei confronti del premier evitando di battere le mani.
Monti ha ringraziato il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e ha rivolto un "pensiero rispettoso e cordiale al presidente Berlusconi". "Mi fa piacere riconoscere il suo impegno nel facilitare in questi giorni la mia presa di successione", ha detto il premier.
"Il governo riconosce di essere nato per affrontare con spirito costruttivo e unitario una seria emergenza. E' un governo di impegno nazionale", ha messo in chiaro Monti assicurando che "ci sarà sempre la chiara difesa del ruolo delle Camere" perché "il Parlamento è il cuore pulsante di ogni politica di governo, lo snodo decisivo per il rilancio e il riscatto della vita democratica". "Spero - ha proseguito il presidente del Consiglio - che il mio governo e io potremo contribuire in modo rispettoso e con umiltà a riconciliare maggiormente i cittadini e le istituzioni alla politica", in modo da "prendere insieme, senza confusione di responsabilità, provvedimenti all'altezza della situazione difficile che il Paese attraversa".
Quanto all'azione del governo, poggerà su tre leve: ''Rigore, crescita ed equità''. La distribuzione dei "sacrifici sarà equa. E tanto maggiore sarà l'equità della loro distribuzione tanto più ampia sarà la maggioranza parlamentare che li potrà sostenere" ha sostenuto il premier aggiungendo che "nell'immediato dobbiamo dare piena attuazione alla manovra varata questa estate completandola con interventi in linea con la lettera Ue".
In questo contesto il "riordino delle province" si può fare con "legge ordinaria". Mentre con la "modifica costituzionale si potrà completare il processo fino alla completa eliminazione". Sì inoltre all'introduzione in Costituzione della norma sul vincolo di bilancio, perché "può contribuire a mantenere nel tempo il pareggio di bilancio programmato nel 2013" e ''anche in considerazione della complessità della regola sarà opportuno studiare l'esperienza di alcuni Paesi europei che hanno affidato ad autorità indipendenti la valutazione del rispetto sostanziale della regola".
Il premier considera inoltre ''ineludibili'' gli "interventi per contenere i costi del funzionamento di tutte le cariche elettive" e la parola d'ordine per tutti dovrà essere "sobrietà". E la prima a dare l'esempio in questo senso, ha spiegato, sarà la Presidenza del Consiglio dei ministri con la "spending review" per fondo unico.
Monti ha quindi annunciato meno tasse sul lavoro e più su consumi e proprietà. "Coerentemente con il disegno della delega fiscale e della clausola di salvaguardia che la accompagna - ha detto - una riduzione del peso delle imposte e dei contributi che gravano sul lavoro e sull'attività produttiva finanziata da una crescita del prelievo sui consumi e sulla proprietà sosterrebbe la crescita senza incidere sul bilancio pubblico". I nuovi contratti saranno poi resi più equi perché "nel mercato del lavoro alcuni sono fin troppo tutelati mentre altri sono privi di tutela. Ci dovrà essere un sistema più equo con riforme applicate solo ai nuovi rapporti di lavoro per facilitare la crescita della produttività''.
"Ci sono trasformazioni strutturali" nel mondo del lavoro, ha poi rilevato, "ma dobbiamo evitare l'angoscia che le accompagna" e "con il consenso delle parti sociali dovranno essere riformate le istituzioni del mercato del lavoro, per allontanarci da un mercato duale dove alcuni sono fin troppo tutelati mentre altri sono totalmente privi di tutele e assicurazioni in caso di disoccupazione". Così come è una ''questione indifferibile'', ''assicurare una piena inclusione delle donne in ambito lavorativo. Occorre affrontare la conciliazione tra vita familiare, lavoro e natalità. Punteremo per questo ad una tassazione preferenziale per le donne".
Quanto ai ''giovani saranno la priorità di questo governo perché quello che restringe le opportunità per i giovani si traduce in minor crescita per il Paese. Elimineremo i vincoli che impediranno di esprimere potenzialità. Punteremo sui talenti" e a ''valorizzare il capitale umano'' aumentando i livelli di istruzione. Chiara l'indicazione: "L'Italia ha bisogno di investire sui suoi talenti; deve essere lei orgogliosa dei suoi talenti e non trasformarsi in un'entità di cui i suoi talenti non sempre sono orgogliosi". "Per questo - ha scandito - la mobilità è la nostra migliore alleata, mobilità sociale ma anche geografica, non solo all'interno del nostro Paese ma anche e soprattutto nel più ampio orizzonte del mercato del lavoro europeo e globale".
Interventi in vista anche per pensioni e Ici. "L'esenzione dall'Ici delle abitazioni principali è una peculiarità se non un'anomalia del nostro ordinamento", ha detto il presidente del Consiglio, mentre "il nostro sistema pensionistico rimane caratterizzato da ampie disparità di trattamento, tra fasce d'età e categorie, con alcune aree di ingiustificati privilegi".
Altro punto importante "la lotta all'evasione fiscale e all'illegalità'' che ''non serviranno solo per aumentare il gettito ma anche per abbattere le aliquote. Una lotta vera servirà per ridurre in maniera incisiva il peso per i contribuenti".
Il presidente del Consiglio è poi giunto alla Camera per depositare il discorso programmatico in vista della fiducia in programma domani, a partire dalle ore 10. Monti è stato accolto in Transatlantico, all'ingresso dell'Aula, dal presidente della Camera, Gianfranco Fini, ed è stato salutato anche dal capogruppo del Pdl, Fabrizio Cicchitto. Alla Camera il premier ha spiegato che il suo compito è ''aiutare le forze politiche a superare un momento di grande difficoltà del paese'' e ''consentire una rinnovata fiducia dei cittadini nelle istituzioni''.
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