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Giuseppe Scopelliti convoca urgentemente una conferenza stampa e, come previsto, interviene a tutto tondo sulle deposizioni di Giardina e non solo : ''Non saprei nemmeno le sedi opportune – ha esordito davanti ad una gremita sala ‘’Levato’’ di palazzo Campanella - dove esprimere il mio pensiero, visto che non sono indagato. Ho quindi deciso di convocare questa conferenza stampa per questo motivo, ioè per dimostrare la non rispondenza al vero delle cose dette nel processo''
''C'è una gara per demolire la città e il Modello Reggio: noi abbiamo intenzione di smontare punto per punto queste affermazioni’’.
-Casa ‘’supremo’’
Fatte queste premesse Scopelliti passa al nocciolo della questione per la quale aveva convocato la conferenza stampa di chiarimento, anche se poi la discussione si è inevitabilmente allargata sotto la spinta delle domande della stampa.
Il bene sequestrato alla famiglia Condello: lo stabile sito nel quartiere Archi di Reggio Calabria è stato sequestrato al ‘’supremo’’, il boss della ndrangheta Pasquale Condello. La deposizione del colonnello dei Ros in merito allo stabile accusava l’amministrazione comunale, sindaco Scopelliti in testa, di aver sostanzialmente consentito alla famiglia Condello di vivere all’interno dell’immobile e, anzi, di averlo ristrutturato ad uso e consumo della potente famiglia di ndrangheta durante il corso degli anni.
Scopelliti ha citato il carteggio tra il comune, gli avvocati della famiglia Condello e il Tar, cercando di ripercorrere le sorti burocratiche della vicenda.
‘’Il sequestro – dice il governatore -avviene nel 99, quando io non ero sindaco. Allora il comune decide di destinare il bene ad uso abitativo dei più bisognosi. La famiglia Condello fa dunque un ricorso al Tar, e tale ricorso viene accolto facendo in modo che gli occupanti dello stabile ottenessero la sospensiva del provvedimento. Nel 2003 la mia amministrazione costituisce l’Unità Operativa per i beni confiscati, e si decide di agire (nel 2005), in relazione alla rassegnazione dell’immobile, proponendo una riutilizzazione per fini sociali. Stavolta il ricorso della famiglia Condello non viene accolto: procediamo alle pratiche per lo sgombero e nel 2006 iniziano i lavori di ristrutturazione, per i quali ottenemmo un finanziamento regionale di 2,5 mln, che terminano nel 2009. Questa è, carte alla mano, la storia di quell’immobile. Vorrei ricordare inoltre che lo sfratto l'ha fatto il sindaco della città per primo. I Ros mi pare che nemmeno possano farlo questo tipo di provvedimento amministrativo, quindi le deposizioni del colonnello Giardina, che invece dice che il suo ufficio ha proceduto allo sfratto, non rispondono al vero’’.
‘’E’ evidente – ha concluso Scopelliti – che, se lo sgombero è avvenuto nel 2005 e i lavori solo iniziati nel 2006, non è vero che abbiamo proceduto ai lavori di ristrutturazione con la famiglia Condello ancora dentro la casa’’.
In merito Scopelliti ha inoltre ripercorso la parte ‘’mediatica’’ della vicenda, ricordando che la notizia era uscita inizialmente su un noto quotidiano calabrese. In proposito Scopelliti si è provocatoriamente chiesto: ‘’È il comandante dei Ros che ha dato la notizia al giornale, o viceversa?’’.
''Sono molto sorpreso e rammaricato – ha chiuso il presidente della regione - da questo tipo di affermazioni: chi crede nelle divise e nello Stato come me è sconfortato e amareggiato da questa vicenda. Mi crea motivo di grande tristezza''.
Scopelliti avrebbe chiuso la sua conferenza stampa se non fosse stato per i numerosi stimoli forniti dai giornalisti alla discussione.
-L’anniversario di matrimonio dei Barbieri
Le dichiarazioni del colonnello Valerio Giardina prendono le mosse da un’informativa dei Ros da egli stesso redatta sull’operazione ‘’Meta’’. In essa si racconta, com’è ormai noto, della presenza di scopelliti al 50esimo anniversario di matrimonio dei genitori dei fratelli Barbieri, poi arrestati nell’ambito della medesima operazione.
‘’La storia – dichiara Scopelliti – va così: vengo invitato da un imprenditore reggino, quel Vincenzo Barbieri che non è stato arrestato, all’anniversario di matrimonio dei suoi genitori. Il figlio mi dice che il padre ha lavorato al comune per molti anni e che avrebbe piacere della mia presenza. A quella data, all’impresa dei Barbieri, la prefettura tra l'altro faceva la certificazione antimafia, quindi non c’era alcun motivo per non andare’’.
’’Questa circostanza – ha proseguito l’ex primo cittadino- non era nemmeno nell'ordinanza dell’operazione perché, evidentemente, la procura riteneva totalmente irrilevante che un sindaco partecipasse a un anniversario di matrimonio con altre 250 persone. Se penso a tutti i compleanni di vecchiette centenarie ai quali sono stato, alle decine di matrimoni, alle centinaia di anniversari a cui sono stato, allora, dovrei mettermi le mani ai capelli. Mi sembra normale che un sindaco cerchi di tenersi vicino alla gente’’.
Insomma, secondo la ricostruzione dell’ex sindaco, si tratterebbe di semplice costruzione di consenso.
-Le dichiarazioni dei pentiti
Nuovamente interpellato dalla stampa, Scopelliti ha voluto esprimere la propria posizione in merito ai 5 pentiti di ndrangheta che, nel corso degli anni hanno fatto il suo nome.
Paolo Iannò: ‘’Il signor Iannò deve essere un mago perchè dice di avermi sostenuto nel periodo della sua latitanza come sindaco. Il problema è che lui è stato latitante dal 98 al 200, e io sono sta eletto nel 2002’’.
Nino Lo Giudice: ‘’Non credo che il signor Lo Giudice dica il vero quando dice di avermi sostenuto: non ne avrebbe avuto motivo dato che è stato sfrattato dalla propria abitazione con un provvedimento di sgombero firmato da me. Tra l’altro quello stesso stabile fu oggetto delle ‘’attenzioni’’ di qualcuno che di notte andò a danneggiarlo con una motopala, subito dopo lo sgombero. Non credo che dopo tutto questo il signor Lo Giudice potesse aver voglia di votarmi’’.
Roberto Moio: ‘’Credo proprio che sulle dichiarazioni di Moio ci sia una certa insistenza per arrivare al mio nome’’.
Fiume: ‘’L’unico che conosco: come ho già detto lo conobbi in discoteca. Un rapporto superficiale: in quegli anni di discoteche ce n’erano due, a Reggio. Tra l’altro Fiume ha solo detto di avermi votato perchè gli sembravo una persona perbene, il che mi fa un po’ ridere’’.
Giovanbattista Fracapane: ‘’Secondo i verbali, il signor Fracapane, che non conosco, ha detto di avere sentito fare spesso il mio nome in campagna elettorale. Mi sembra una cosa normale, in periodo precedente alle consultazioni sentire il nome di un candidato’’.
-Tino, il fratello del Governatore
Sul passaggio della deposizione di Giardina nel quale il colonnello accusa Tino Scopelliti di essere, assieme al dirigente dei lavori pubblici del comune di Reggio Pasquale Crucitti, a capo di un sistema di gestione illegale di appalti e mazzette. ‘’La ditta Edilma di Santo Marcianò –ha detto Giardina – ottiene i lavori proprio grazie a Consolato Scopelliti, in combutta con l’ingegner Crucitti’’.
Giuseppe Scopelliti si è parecchio innervosito, in sede di conferenza stampa, con il giornalista che gli aveva chiesto chiarimenti in merito.
‘’Ma dove cazzo vive? – ha sbottato il governatore – Lei davvero crede che un’intercettazione tra due balordi possa rappresentare un qualcosa di vagamente rilevante?’’
-Le conclusioni
‘’Sono, lo ripeto, molto amareggiato – ha concluso il governatore – ma la mia dignità umana, e quella della mia famiglia, viene prima persino del mio ruolo politico. Mi chiedo come sia possibile che un colonnello dei carabinieri concluda una deposizione dicendo, testualmente, ‘’questo è il Modello Reggio’’, come fosse un qualunque esponente politico d’opposizione. Chissà che Giardina non sa candidato alle prossime elezioni nelle file del Pd’’.
‘’Quelli che a questo punto sono non più i nostri avversari, ma i nostri nemici, possono oscurare l'immagine di quello che abbiamo fatto ma non possono demolirlo. Queste accuse sono un’infamia e io non mi fermerò fin quando non otterrò giustizia’’. Succ. >
Ma Scopelliti pensa davvero di difendersi in questo modo?
E poi perchè controbattere sollevando polvere come dice NInoMed?
Mi piacerebbe potergli rivolgere delle domande su alcune questioni che non riesco a comprendere bene dopo aver letto la conferenza.
Caso casa Supremo
Dopo aver ottenuto i fondi dalla regione e ristrutturato l'immobile a suo dire "sgombro" dai Condello...cosa hanno fatto con l'immobile stesso?
Caso pentito Moio
"Credo che ci sia insistenza per farlo arrivare a dire il mio nome"...questo si commenta da solo...il fatto che lui lo creda cosa dimostra?
Caso Edilma Marcianò/Consolato Scopelliti
può mai bastare dire che cazzo dice ad un giornalista (La Russa docet) parlando di intercettazione tra due balordi?
Insomma nulla di concreto a sostegno della sua pseudo difesa, che ripeto trovo fuori luogo come le dichiarazioni di Giardina fin quando non avranno dei riscontri inconfutabili.(Fatto salvo che sono più portata a dar credito al colonnello)
Un gatto che si morde la coda.Se la morde a sangue.
Il dolore ci rimette in mezzo alle cose in modo nuovo.