Bella favoletta!!!Diabolik ha scritto:vi racconto una favoletta: un giorno un ricco venditore di vestiti riuscì per pochi spiccioli a rilevare una società di calcio che era sull'orlo del fallimento approfittando di una colletta popolare; negli anni questa squadretta ottenne qualche buon risultato e grazie a un gran colpo di fortuna si ritrovò a sua insaputa in serie A. Da quel momento la squadretta divenne una macchina di denaro creando ricchi guadagni per il venditore di vestiti. Pian piano, pezzo dopo pezzo, tutti i giocatori validi furono venduti e tanti furono i milioni accumulati senza essere reinvestiti. Il pubblico però apprezzava lo spettacolo offerto e quindi affluiva lo stesso allo stadio. Quando però i risultati iniziarono a non arrivare più il pubblico iniziò a diminuire. Il venditore di vestiti però nonostante tutto continuò nel suo vendere qualunque giocatore avesse un minimo di mercato. Addirittura studiò a tavolino una retrocessione per incassare i soldini del paracadute, pensando di fare lo squadrone l'anno successivo e tornare in serie a a spartirsi la torta dei diritti tv. La cosa però gli andò male, nel senso che il paracadute lo intascò, ma lo squadrone non si rivelò tale e anzi rischiò di finire in serie c. Alla fine la retrocessione arrivò comunque dopo qualche anno e il pubblico diminuì sempre di più. Cosa fare? i soldi erano finiti (quelli delle casse societarie), rimanevano solo debiti da pagare. Come fare a fregare altri soldi a quei poveretti di tifosi? ideona geniale!!!! Lancio l'azionariato popolare, pensò il venditore di vestiti, tanto il mondo è pieno di polli da spennare (Wanna Marchi docet). Tuttavia a parte qualche eccezione (vedi gente pronta a versare 60 euro) l'idea non riscosse grande successo. Mi devo inventare qualcos'altro pensò il venditore di vestiti. E se ci fosse una cordata di milionari emigrati pronti a comprare la squadra per portarla in Champions League? questo riaccenderebbe l'entusiasmo della gente, magari le persone per invogliare i miliardari ad acquistare inizierebbero a venire allo stadio per far vedere che la piazza è appetibile. Magari qualche pollo mi sottoscrive anche più di 60 euro. Basta trovare una testa di legno da mettere lì per intavolare la trattativa, che andrà avanti per le lunghe e nel frattempo mi frego gli incassi delle prossime partite e i soldi delle azioni. Sono proprio un genio pensò il venditore.
Il presente racconto è frutto della fantasia dell'autore e ogni riferimento a persone o cose è puramente casuale
Cmq Questo venditore era un genio perché c'erano molti mbuccalapuni
