Regmi ha scritto:
Eppure, visti i nostri trascorsi su questo spazio, pensavo che quel “nostro” fosse facilmente individuabile.
E’ lo stesso che successivamente hai citato e che in origine si chiamava Ulivo.
Ossia un progetto che sapesse tenere insieme due scuole di pensiero fino ad allora contrapposte ma che, rispetto ad altre, avevano una marcata sensibilità verso le classi sociali storicamente più deboli e che fino alla metà del secolo scorso erano state confinate in un buio angolo della società.
Fatta questa breve premessa, quello che ci divide nel giudizio e genera le mie ancor tenue critiche al Renzismo dilagante, è che a quel metaforico film, non solo è stato cambiato l’audio rendendolo simile a quello che abbiamo ascoltato negli ultimi 20 anni, ma hanno cambiato pure la trama e la scenografia.
Ieri era costituita da un organo Istituzionale (la Bicamerale), oggi da un segreto patto stipulato con un delinquente in una stanza del partito nel frattempo diventato personale... Come suo è diventato buona larga parte di quel corpo elettorale con il quale ci siamo sempre trovati in netta contrapposizione.
Ieri la figura del Segretario del Partito era distinta da quella del PdC, oggi il potere si concentra in un unico personaggio che non è certo beneaugurante (vedi editoriale di Scalfari) per le nostre sorti e considerando l’indole italica.
Ciò detto, alla conclusione che questa repentina trasformazione della linea politica colloca il (fu) Partito fuori da quel progetto, dopo le iniziali riserve credo di esserci arrivato, che il tuo percorso sia in itinere ne prendo atto e nello stesso tempo non mi capacito come tu, sempre attento e penetrante, possa essere indietro nella lettura degli accadimenti.
Per ultimo, doverosamente rispondo alla tua reiterata domanda:
Nell’ipotesi più pessimistica dico il nulla senza dimenticare che alle ultime politiche bastava davvero poco.
Ma se al nulla viene contrapposto lo stesso schema (e lo è, come simili sono gli ingredienti) che abbiamo avversato per qualche decennio, preferisco lo stesso
altrimenti gli eventi mi costringerebbero a non potermi sbarbare con identica serenità.
Per esempio, e concludo veramente, cosa differenzia questa legge di stabilità da quelle varate da Tremonti?
Poco o nulla a mio parere; nella sua essenzialità essa costituisce solo un aggiungere una pezza colorata di assistenzialismo nel già consunto vestito che (UE o non UE) va ad appesantire il peso che grava sulle nostre spalle, su quelle dei giovani e delle future generazioni. (se non ricordo male, + 11 miliardi circa di deficit ).
Tradotto: fumosa visione del sistema Paese e nessun progetto industriale su cui puntare.
Sul fatto che tali operazioni non siano sopportabili dal sovrano mercato ancora per molto e sui duri contraccolpi che, nell’eventualità, ricadrebbero sul Paese intero, credo ci sia poco da dibattere ma molto da riflettere.
PS – leggere le tue analisi scritte con sapiente maestria è sempre un toccasana per la mente. Chapeau!
... ma che te lo dico affare, lo sai già.

Stabilito e condiviso il terreno di gioco, ovvero l'Ulivo e, constatato il fallimento di quella fusione a freddo che dal meglio del PDS e della DC doveva formare un nuovo Partito onnicomprensivo delle istanze e degli interessi dei soci fondatori, non rimane che con la massima lucidità disponibile si analizzi l'attuale fase politica per capirne meglio le dinamiche e la genesi.
Il PD del 2014, ovvero il Partito Democratico non è il PDS del 1997 e la bicamerale non assomiglia per niente al "patto del nazareno" che tutto è (breve inciso) meno che segreto.
Lo schema è simile per quanto riguarda gli attori, completamente ribaltato è il ruolo del protagonista e la sua funzione.
A D'Alema serviva una tregua per organizzare il proprio apparato e a Berlusconi una foglia di fico da presentare ai suoi detrattori; come ben ricordi finì non esattamente nel senso auspicato e, come da copione, sistemate un po' le cose al proprio interno, Berlusconi fece saltare il tavolo.
A Renzi serviva una sponda dove riparare in attesa che il ciclone Grillo si depontenziasse e passasse da uragano a pioggerellina persistente, nel 97 era berlusconi a cercare vantaggio da un patto di non belligeranza, nel 2014 è Renzi che utilizza l'ego di berlusconi e lo costringe a dissanguarsi purchè lo si consideri in qualche maniera.
Pragmaticamente, visto che Letta e Bersani non erano stati capaci di formare governi in grado di governare, ha giocato d'anticipo e,
come dichiarato e annunciato nelle primarie, è andato a prendersi i voti dove c'erano e cioè in quello spazio dove, come in un girone dantesco, da sempre è frequentato da delusi e scontenti, delusi e scontenti di tutte le razze politiche.
Fallito il Comunismo e siglati i Patti che vincolano l'Italia alle democrazie occidentali, cosa bisognava fare, accompagnarsi l'un l'altro, verso la sconfitta o,
come si chiede ad un Segretario di Partito, cercare e trovare i mezzi per rilanciare un progetto di Governo.
Renzi ha scelto di sfidare l'apparato, l'ha fatto forse con un tantinino d'arroganza in più ma... sarebbe cambiato il tuo giudizio se avesse adoperato le stesse armi usate contro Veltroni o Prodi?
La nostra storia è un continuo viaggiare e un continuo mutare dei paesaggi che ci capita d'incontrare. La nostra forza è direttamente proporzionale alla capacità d'interpretare i bisogni delle masse e di proporre soluzioni, francamente non mi pare che Renzi stia mancando al mandato che gli è stato assegnato dal Partito, l'ha preso in pieno declino e lo ha portato "in testa alla classifica".
Sei contento? Non credo.
Il punto è questo, tu ed io fino allo streaming di Bersani, avevamo un'idea di PD.
Il Partito Democratico, come scrissi all'indomani dell'insediamento di Letta, per come l'avevo immaginato, è finito quel giorno e la sua evoluzione con la defenetrazione dei D'Alema boys non può che rendermi felice.
Alla stanca e rituale rappresentazione del potere con sacerdoti interscambiabili quando si tratta di cedere ma duri e inamovibili quando agli stessi si chiede di cambiare messale... preferisco il movimentismo di Renzi.
Preferisco, quando viaggio in aereo, avere un finestrino e detesto stare seduto dietro in auto. Mi piace pensare che se ho un posto d'osservazione previlegiato, riesco magari a prevenire e quindi ammortizzare un possibile incidente.
Se casca l'aereo, finestrino o corridoio, è difficile che mi salvi e se vado contro un tir a 130 all'ora, airbag e posto avanti difficilmente mi pareranno il culo, anzi.
Capirei la tua difficoltà a comprendermi qualora fossimo in presenza di Partiti o Politici portatori di un progetto alternativo e rispondente alle tue aspettative,
ma, ed è difficile smentirmi, francamente non vedo chi o cosa sia portatore dei tuoi interessi.
Se c'è qualcuno in grado di battere Renzi, qualcuno cioè in grado di ridare ad un ormai trascinato Partito, un'iniezione di fiducia quale quella datagli con le Europeee e se questi riesce a riportare il Paese a ragionare su altro e non sulle chances che ha berlusconi da fare il Presidente della Repubblica,
ben venga.
In realtà non ho mai a stravisto per i toscani e lo stesso Benigni a volte mi è poco simpatico ma se nessuno riesce a scalare Partito ed elettorato, se nessuno riesce a produrre nulla se non generiche autodefinizioni di purismo e ortodossia... che si fa?
Si aspetta di morire zitelle perchè il principe azzurro non arriva mai o si esce e si va in cerca di qualcuno che riesca a colmare almeno un pezzettino del vuoto delle nostre aspettative mai realizzatesi?
Renzi è l'ultimo interprete della commedia che è il Capitalismo. Il nostro compito, visto che abbiamo profumatamente pagato il biglietto, è quello di applaudire o fischiare. Possiamo farlo in maniera che il protagonista, scocciato dai fischi, abbandoni la scena o possiamo dissentire in maniera più lieve costringendolo a migliorare la sua interpretazione.
Preferisco godermi lo spettacolo, i dibattiti dove ci si parla addosso cercando, quatti quatti, di guadagnare l'uscita, non sono il mio genere.
La realtà è questa: c'è un Partito al 40,8% e un PdC che piace oltre quella soglia.
Vogliamo giocare o vogliamo veder giocare?
"Per discutere bisogna essere fondamentalmente d'accordo."
O.Wilde