carolus ha scritto:Non avendo in questo momento nulla da fare bazzico questo Forum che però è divenuto troppo monotono e quindi noioso. Vi partecipano poche persone e quindi le opinioni e gli argomenti sono ovviamente limitati. E' utile per quanto riguarda alcune notizie che altrimenti rimarrebbero ignorate.
Noto con la solita sorpresa (nonostante la ripetitività) che mo0lti ritengono criminale fare guadagno in una impresa, fare soldi, agire per ottenere utili. Foti, tra i tanti misfatti, ha commesso e commette soprattutto questo: vuole fare businnes da una squadra di calcio che però è una Spa, che ha impegnato un capitale, che assorbe quasi tutta la sua attività lavorativa e che gli ha dato (e continua a dargli) un sacco di guai, seccature e rischio di procedimenti giudiziari con relative condanne (certamente per sua colpa). Ora io sono dell'opinione che chi lavora ha diritto al guadagno e che l'utile sia lo scopo dell'attività, non una colpa. Ovviamente Foti non è un Mecenate, è un uomo d'affari che gestisce una squadra di calcio. E' quindi ovvio, o dovrebbe esserlo, che cerchi di attuare le soluzioni più favorevoli, non solo dal punto di vista sportivo, ma anche economico. Se la Reggina fosse fallita (a meno che il Foti non avesse occultato un bel gruzzolo in frode ai creditori) avrebbe perso, non solo il "paracadute" (poca cosa), ma anche i cartellini ed il patrimonio della società. Non è nemmeno escluso che nel fallimento non venisse travolto anche il suo patrimonio come socio di maggioranza e factotum e quello della Reggina Servis, che mi dicono separato da quello della Spa. Un disastro, non solo per lui, ma anche per la squadra che sarebbe stata ridotta a zero, cioè cancellata. Logico che l'abbia voluto evitare. Se fallisce a maggio le cose non staranno meglio,a parte quel poco che ha potuto raggranellare con le cessioni (che però sicuramente dovranno andare ai creditori). Io spero che la Reggina non fallisca, non per Foti, ma per la mia città e per me. Alla luce di quanto sopra mi riesce difficile capire il desiderio di distruzione che manifestano tanti tifosi che mi ricordano quei genitori che uccidono i figli per il bene dei loro nati.

Personalmente sono d'accordo con te, Carolus, almeno per la prima parte dell'intervento, ma dimmi una cosa: se un CEO dimostra di aver perso le sue capacità che una volta avevano reso grande la sua azienda, facendola peggiorare di anno in anno, secondo te il consiglio di amministrazione non lo manderebbe via? Ora nella Reggina questa cosa non sarà mai possibile, perchè Foti detiene tutte le quote (credo?), né egli ritiene di aver perso lo smalto dei suoi giorni migliori, per cui noi qui stiamo a parlare di aria fritta, alle prese con un presidente che ha deciso di fare un
passettino indietro (quando ha detto di essere disposto a valutare offerte) quando ormai la situazione debitoria della squadra era chiara e la sua appetibilità ormai vicina allo zero.
Ora iscrive la squadra, a costo di lacrime e sangue per i giocatori, che se non si adattano in fretta subiranno umiliazioni a perdere (speriamo che escano fuori forti, ma senza anziani in grado di guidarli ci vuole una disciplina da parte di questi ragazzini che è rara a quell'età), lacrime e sangue per i tifosi che si sentiranno ancora di più svergognati in tutta Italia, lacrime e sangue anche per lui perché ora deve pagare debiti che lui stesso ha accumulato e quindi se qualcuno dei nostri giocatori non si rivela un campioncino, non vedrà una lira questa stagione.
Tutto questo per non aver richiesto una cifra ragionevole, mettendo proprio in vendita metà delle quote, quando aveva ancora senso acquistare la reggina. Già una squadra del sud (con il nome che non inizia per N) la calcolano poco, ma del sud e con i debiti non la vuole nessuno.
Noi tifosi qui abbiamo poco da fare, se non piangere sulle scelte sbagliate di altri. A poco serve chiedersi se noi nella sua situazione non faremmo lo stesso; il nostro ruolo di tifosi ci impone di puntare il dito sulle cose che vediamo sbagliate. Se veniamo tagliati fuori da tutti i canali, se non abbiamo la possibilità di comunicare direttamente con la dirigenza e di farle avere il nostro feedback, insomma se non contiamo un cazzo (eccolo il francesismo) mi sembra naturale che finiamo che rivoltarci l'uno contro l'altro, dividendoci in fazioni di cui tanto non importa a nessuno.