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La Reggina Calcio propone ai creditori piano di ristrutturazione del debito
La Reggina Calcio prova a restare in piedi, anche alla luce della possibile retrocessione e ha fatto partire nei confronti dei suoi debitori le lettere di adesione al piano di ristrutturazione del debito secondo quanto previsto dalla legge falimentare. In buona sostanza la Reggina Calcio sta cercando di ottenere l'adesione di un numero di creditori che rappresentino almeno il 60% della massa debitoria totale, sulla base di un dettagliato piano di rientro che, una volta raccolte le adesioni di cui sopra, dovrà sottoporre al Tribunale. Una sorta di accordo che dovrà comunque, una volta omologato dal Giudice, soddisfare l'intero asse creditorio entro 120 giorni.
"Dalla data della pubblicazione e per sessanta giorni" - recita un passaggio dell'art. 182 bis - "i creditori per titolo e causa anteriore a tale data non possono iniziare o proseguire azioni cautelari o esecutive sul patrimonio del debitore, nè acquisire titoli di prelazione se non concordati".
"Il Tribunale, verificata la completezza della documentazione depositata"- si legge ancora nel medesimo articolo - "fissa con decreto l'udienza entro il termine di trenta giorni dal deposito dell'istanza di cui al sesto comma, disponendo la comunicazione ai creditori della documentazione stessa. Nel corso dell'udienza, riscontrata la sussistenza dei presupposti per pervenire a un accordo di ristrutturazione dei debiti con le maggioranze di cui al primo comma e delle condizioni per l'intergale pagamento dei creditori con i quali non sono in corso trattative o che hanno comunque negato la propria disponibilità a trattare, dispone con decreto motivato il divieto di iniziare o proseguire le azioni cautelari o esecutive e di acquisire titoli di prelazione se non concordati assegnando il termine di non oltre sessanta giorni per il deposito dell'accordo di ristrutturazione e della relazione redatta dal professionista"


