L’arresto all’interno dell’operazione “Sciura Maria” della Guardia di Finanza. Caterina Asaro e il marito avrebbe fatto sparire 4 milioni di euro
«Sciura Maria, grazie di esistere». È questo lo slogan con il quale il pubblico delle emittenti locali lombarde conosce Caterina Asaro, la titolare di Kati Arredamenti. Ed è ancora “Sciura Maria” il nome dell’operazione della Guardia di Finanza di Monza che ieri ha portato in carcere la Asaro e il marito Franco Grosso. Per loro il capo d’accusa è bancarotta fraudolenta aggravata per il fallimento di due società con la distrazione di oltre 4 milioni di euro. Secondo le indagini fin’ora effettuate i due coniugi, insieme ad altre persone indagate a piede libero, avrebbero provocato il fallimento delle loro società Il mattone srl e D.W. & Company srl, dirottando su altre società, sempre a loro intestate, i beni delle aziende. Lo svuotamento delle due società, dichiarate fallite dal Tribunale di Monza, sarebbe avvenuto attraverso operazioni commerciali e societarie, come la cessione di merci, quote e rami d’azienda ad altre società riconducibili all’Asaro e a Grosso. Nell’ambito dell'operazione è stata sequestrata preventivamente anche la ImmobilCasa srl, attuale proprietaria del marchio Katiarredamenti.
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