Mah..decisamente esterefatto.
La risposta dei veri cittadini è fantastica però! La speranza c'è.
Io cmq aspetterei le scuse di Arena e Scopelliti per lo schifo visto ogni giorno delle mie ferie a reggio.
La sporcizia che hanno visto i miei occhi non l'avevano mai vista in 18 anni vissuti a Reggio!
Grazie, grazie di cuore. Grazie di far vergognare i pellaroti per lo schifo presente nelle strade. Ormai la gente non invita più nessuno per l'estate, si vergogna pure di portarli al mare a punta pellaro!!!
bleah!!!
vergogna!!!!
Demi Arena: “ti chiediamo scusa, è anche colpa nostra"......
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La cosa confortante è la trasversalità politica dei firmatari di entrambe le lettere.
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Di conforto vorrei tanto trovarne un pizzico anch’io ma, pur sforzandomi, non ci riesco.suonatore Jones ha scritto:La cosa confortante è la trasversalità politica dei firmatari di entrambe le lettere.
E non mi riferisco al numero delle firme e al contenuto di questa battaglia di lettere aperte che, a mio avviso, pur costituendone un tenue segnale positivo, possono essere anche lette come solo una guerriglia portata avanti da pochi superstiti della società civile armati di baionette contro un’oleata, moderna (?) e comunque poderosa macchina da guerra che ha ormai distrutto tutto quello che c’era da distruggere.
Dopo la nota sentenza che ha reso incandidabile il caporale e qualche soldato, si è letto di tutto e di più. Anche note e dichiarazioni - attraverso le quali si invocavano le dimissioni dalla carica recentemente conferitagli dal comandante in capo - di partiti dell’opposizione e di associazioni di “area” diversa rappresentanti la cosiddetta società civile che si appellavano alla sensibilità, alla moralità e all’alto senso delle istituzioni di colui che, sostanzialmente, è l’ideatore del “modello” e quindi primo responsabile politico dello sfascio e origine di tutti questi “contrattempi”.
E quando la società civile arriva alla conclusione che l’affidare le chiavi di casa alla benevolenza del ladro per non subire furti, ragionevolmente equivale all’essere coscienti che di speranze che lo stesso paghi per le malefatte non ne esistono...o, come nel caso in questione, si preferisce assegnarle nelle mani dei pochi giapponesi stoicamente asserragliati sull’isola sperduta.

La speranza appartiene ai figli.
Noi adulti abbiamo già sperato e quasi sempre perso.
Noi adulti abbiamo già sperato e quasi sempre perso.
- kurohata
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