ATZORI - "Ringrazio il presidente e Jack, per questa nuova opportunità che mi hanno offerto. Vorrei ripartire dall'ultima partita sulla panchina della Reggina, vorrei ripartire dallo stesso entusiasmo di quel tempo. Quando è arrivata la chiamata di Foti, sono stato contentissimo.
La società si è guardata intorno e penso sia normale e sono felice che si sia affidata a me. Voglio far bene qui a Reggio, il sogno che ho è quello di allenare in A e attraverso la Reggina posso crescere e migliorare e raggiungere quel risultato. Ci ho messo un attimo a trovare l'accordo con il presidente. Reggio Calabria non è come le altre piazze.
Alleno i miei ragazzi per vincere, li alleno per vincere.
Le mie esperienze negative? A Genova ho trovato una tifoseria caldissima, molto calda e una serie di risultati che non arrivano, fanno si che la situazione possa precipitare. Ma la responsabilità è mia, ho sbagliato delle scelte. A Spezia non ho inciso come avrei voluto. Sono degli schiaffi che fanno crescere.
Non mi pesa il senso di responsabilità. Conosco questa piazza e questa città. Sono ambizioso, dobbiamo lavorare come tre anni fa. Allora dovevamo riportare entusiasmo al Granillo, ora dobbiamo riportare la gente allo stadio attraverso i risultati.
Ci abbiamo messo poco a trovare l'accordo sul contratto. Poi, insieme al presidente e il direttore, abbiamo provato a mettere le basi per la futura squadra.
Il nostro destino, dipende solo da noi. Non voglio gente non motivata. Non voglio convincere nessuno a restare qui, ognuno di loro deve sentirsi orgoglioso di questa maglia e di questa città. Tre anni fa c'era il tormentore Brienza e lui mi ha riferito di non voler restare e io, nonostante fossi affezionato a lui, non sono stato li a convincerlo.
Ho seguito la Reggina negli ultimi tempi, ieri siamo stati 10 ore a ragionare sulla rosa, per avere informazioni più dettagliatedei giocatori. Mi aspetto che David e Beppe (Di Michele e Colucci, ndr) che sia il campo a parlare, il passato non conta nulla. Loro, attraverso l'esempio, devono trascinare la squadra sul campo.
Voglio ripartire dalla difesa a tre, voglio dare un'identità alla squadra, aggressiva. Sui giocatori, saranno il presidente e Jack a fare le trattative. Voglio solo calciatori motivati.
Quella squadra di due anni fa, era la più forte di tutte, credevo nei miei ragazzi. A loro ho trasmesso che credevo in loro. Tre anni fa, leggevo lo scetticismo verso quella squadra. Oggi è lo stesso, guai a chi me li tocca ai miei ragazzi, ma in campo non perdonerò nulla.
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Se dai la mano ad un milanista lavala, ma se la dai ad uno juventino controlla che non ti manchi un dito