Longhi Bovetto, Scopelliti condannato anche in appello.

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fonte: ildispaccio.it


di Claudio Cordova - La Corte d'Appello di Reggio Calabria ha confermato la condanna di primo grado emessa nei confronti dell'ex sindaco ed oggi Presidente della Giunta Regionale, Giuseppe Scopelliti, per i fatti riguardanti la bonifica della discarica di Longhi Bovetto. La Corte (Ornella Pastore presidente, Massimo Gullino e Carmelo Blatti a latere) ha confermato i sei mesi di reclusione già inflitti in primo grado dal Tribunale Penale di Reggio Calabria nei confronti del Governatore. Stessa sorte per il dirigente del Comune, Igor Paonni. Assoluzione (per non aver commesso il fatto) per l'assessore regionale (e Senatore della Repubblica) Antonio Caridi, difeso dall'avvocato Natale Polimeni.

La Corte ha deciso dopo una camera di consiglio di circa due ore, al termine degli interventi del sostituto procuratore generale, Ezio Arcadi (che aveva richiesto l'assoluzione per Scopelliti) e degli avvocati difensori (Antonino Mallamaci e Aldo Labate), che avevano chiesto l'assoluzione e in subordine la prescrizione.

I tre erano stati condannati in primo grado a sei mesi di reclusione ciascuno per fatti che attengono il periodo in cui Scopelliti è stato sindaco di Reggio Calabria e Caridi assessore comunale all'Ambiente. La vicenda è infatti quella della bonifica della discarica di Longhi Bovetto: i tre furono condannati, come richiesto dal pubblico ministero Sara Ombra per omissione d'atti d'ufficio. Secondo l'impostazione accusatoria, Scopelliti e Caridi avrebbero dovuto porre in essere adeguate azioni di programmazione, controllo e vigilanza sull'operato del dirigente Paonni che sarebbe responsabile della mancata esecuzione dei lavori di bonifica della zona, in quanto curatore del progetto preliminare e della realizzazione delle opere necessarie alla bonifica del sito. I tre furono assolti dall'accusa principale, contestata nel capo A della rubrica, quella riguardante la messa in sicurezza della discarica per un costo stanziato 449mila euro, mentre vennero condannati alla pena di sei mesi di reclusione per il capo B della rubrica, non avendo vigilato sullo smaltimento del percolato, il liquido che trae origine dall'infiltrazione di acqua nella massa dei rifiuti o dalla decomposizione degli stessi: intervento, del costo di 6mila euro, stanziato solo nel 2007.

La Corte d'Appello di Reggio Calabria ha dunque operato una parziale riforma della sentenza, disponendo l'assoluzione per Caridi. I giudici di secondo grado si sono presi novanta giorni di tempo per il deposito delle motivazioni. Un periodo che cadrà a ridosso del periodo massimo per arrivare alla sentenza definitiva, prima dell'inesorabile intervento della prescrizione.
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