rca ha scritto:doddi ha scritto:In effetti la situazione odierna e' la medesima di 15 mesi fa...e le prospettive per il mondo produttivo Italiano sono decisamente migliori.
Io mi domando che cavolo ci state a fare in quei sindacati.
Sapete quante imprese chiudono ogni giorno adesso ?
O vi frega solo di cio' che accade nella PA o nelle banche? Questo rappresenta si e no il 10% del mondo del lavoro e dei lavoratori.
Immagino, ma posso tranquillamente sbagliare, che doddi si riferisca al "silenzio" assordante che circonda tutti i lavoratori delle imprese che chiudono. Tranne risvegliarsi con quelli della Fiat o PA...
MA, ripeto, posso aver male interpretato il tutto.
Esattamente rca. I dati sono impressionanti, dal 2008 ad oggi la media è di 480 posti al giorno.
http://www.mondoeconomia.com/italia-per ... oro-giorno
Home > News > In Italia ogni giorno si perdono 480 posti di lavoro
In Italia ogni giorno si perdono 480 posti di lavoro
L'ufficio studi della Confartigianato ha mostrato come in quattro anni e mezzo i posti di lavoro persi sono 480 al giorno. Il periodo è quello della crisi economica e la situazione colpisce soprattutto i giovani fino a 35 anni.
11 febbraio 2013 11:26
Uno studio dell’ufficio studi della Confartigianato sul mercato del lavoro dal 2008 ad oggi, quindi nel periodo della crisi economica, ha mostrato che si sono persi 480 posti di lavoro al giorno. Sono questi i costi che l’Italia ha pagato, tra l’altro, per la crisi economica. E la situazione dell’occupazione non sembra risolta o in miglioramento.
► Previsione di assunzione per i giovani
Come dimostra Confartigianato con il suo studio, gli occupati sono passati dai 23 milioni e 541 mila dell’Aprile 2008 a 22 milioni 723 mila, secondo i dati Istat. I posti di lavoro sono quindi diminuiti di 818 mila in quattro anni e mezzo che fa appunto 480 posti di lavoro in meno ogni giorno, posti di lavoro che sono stati persi.
► Proposte per risolvere il problema della disoccupazione
La situazione riguarda in particolar modo i lavoratori giovani fino a 35 anni. Sono loro ad accusare maggiormente i problemi della perdita del lavoro o della difficoltà a trovarne uno. In questa categoria di persone, appunto giovai fino a 35 anni, il tasso di occupazione è diminuito di circa il 20% con quasi un milione e mezzo di posti di lavoro in meno.
Nello studio di Confartigianato, nei cinque anni presi in esame si mostra anche la trasformazione del mercato lavoro. Gli occupati a tempo pieno sono diminuiti del 5,1% mentre quelli con contratti part-time sono aumentati dell’11,3%.
Nell'ultimo anno invece, quello più devastante,
si è arrivati addirittura a 2000 posti persi al giorno. La vera emergenza nazionale adesso è questa, poichè è su queste quasi 5 milioni di piccole e medie imprese che si fonda il nostro sistema economico, visto che l'80% degli occupati italiani è impiegato dal 75% delle PMI con una media occupazionale inferiore ai 10 addetti.
Nel solo 2011 ne hanno chiuso oltre 11.000
http://www.lastampa.it/2013/01/18/blogs ... agina.html
"Nel 2012 perduti duemila posti di lavoro al giorno"
I sindacati: i disoccupati arriveranno a 3-3,5 milioni
L'emergenza occupazione
walter passerini
Mentre la Banca d’Italia prevede il superamento del 12% di tasso di disoccupazione entro il 2014, i sindacati lanciano un allarme ancora più pesante. A farlo è il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti: "Perdiamo 2.000 posti di lavoro al giorno – ha affermato - A giugno quando abbiamo stimato 1.000 posti persi al giorno siamo stati ottimisti. Dopo una rilevazione più attenta, dal 1 gennaio 2012 abbiamo perso 2.000 posti al giorno in media”. La media si riferisce agli ultimi dati Istat disponibili, che parlano di oltre 507mila disoccupati in più nel 2012. Secondo Angeletti, "si arriverà nel 2013 a 3-3,5 milioni di disoccupati. Stiamo distruggendo le basi dell'economia. Se non c'è un cambiamento rapido le prospettive del Paese saranno micidiali". L’allarme, al di là delle cifre, è chiaramente rivolto ai partiti, impegnati in una campagna elettorale senza esclusione di colpi, che sembra però aver perso di vista i contenuti di fondo e le vere priorità, tra le quali c’è il lavoro. E’ forse giunto il momento di stilare un nuovo piano straordinario tra forze imprenditoriali, sindacali e politiche, a favore di un Patto per l’occupazione, che sarà la prima bomba accesa al tavolo del prossimo governo.
Se coloro che vincono le gare hanno certificati antimafia ma sono in strette relazioni con altre imprese sottoposte all'attenzione della mafia,tutte munite di certificazioni delle prefetture,allora è un problema diverso che non compete a me valutare. I.F.