A quanto ho capito da quell'articolo scalfari auspica un compromesso tra le forze politiche che sostengono Monti e quelle che sostengono Bersani,dando vita a un Monti Bis,oppure ad un governo in cui Monti ha un ruolo importantissimo,come il ministro dell'economia,cambia la forma,ma la sostanza è sempre la stessa,cioè la sostanza è quella dannata agenda che è stata attuata in questi diciotto mesi,e che dovrà essere portata avanti nella prossima legislatura.Io personalmente trovo davvero curioso il fatto che tutta,ma proprio tutta la stampa,ami questi Monti,e lo voglia alla guida del nostro Paese,magari facendogli fare come minimo il Capo dello Stato o il Ministro dell'economia,tutta questa omogeneità di vedute lascia perplessi,come lascia perplessi il fatto che chi non la pensi in questo modo viene tacciato di essere antieuropeo,antiitaliano,o peggio ancora populista e demagogo,quando magari gli stessi che scrivono queste assurdità hanno servito nella loro vita due dei più grandi populisti che l'italia abbia mai avuto,ossia:Mussolini e Craxi.Devo dire che il 50 esimo posto,per la libertà di stampa ce lo meritiamo tutto.Lillo sei uno ha scritto:Il vecchio trombone richiama il "compromesso storico", ma non ricorda che quel compromesso diede la stura al fenomeno del terrorismo
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Regmi, non cercare di interpretare il mio pensiero perché così lo travisi
Scalfari è un esponente dei poteri forti, è un moderato, anzi un reazionario. Ha forti interessi affinché i privilegi, anche della sua parte politica, non siano intaccati e spende tutto se stesso per perpetrare lo status quo.
E' un pifferaio tout court, la sua storia lo insegna. E' sempre stato vicino ai potentati economici e finanziari che influenzano l'opinione pubblica specie quella che si sente radical-chic.
E' un ventennio che combatte una guerra aziendalista per la supremazia. Al partito azienda di Arcore contrappone il suo partito giornale: La Repubblica-L'Espresso.
E' cognato di De Benedetti, e questo la dice lunga sulla sua presunta imparzialità. Il giornalismo super partes, quello che esiste negli altri paesi, in Italia non è mai esistito, sono tutti mossi da interessi di bottega, sono pennivendoli al servizio dei padroni del vapore

Scalfari è un esponente dei poteri forti, è un moderato, anzi un reazionario. Ha forti interessi affinché i privilegi, anche della sua parte politica, non siano intaccati e spende tutto se stesso per perpetrare lo status quo.
E' un pifferaio tout court, la sua storia lo insegna. E' sempre stato vicino ai potentati economici e finanziari che influenzano l'opinione pubblica specie quella che si sente radical-chic.
E' un ventennio che combatte una guerra aziendalista per la supremazia. Al partito azienda di Arcore contrappone il suo partito giornale: La Repubblica-L'Espresso.
E' cognato di De Benedetti, e questo la dice lunga sulla sua presunta imparzialità. Il giornalismo super partes, quello che esiste negli altri paesi, in Italia non è mai esistito, sono tutti mossi da interessi di bottega, sono pennivendoli al servizio dei padroni del vapore

S'a Reggina è na malatia, prima Gallo e poi Saladini sunnu i so merici curanti.
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Occhio che per alcuni il pifferaio è solo Grillo.Scalfari,come il capitalista buono De Benedetti,e il supermegagalatticopresidentemonti,sono persone di una straordinaria magnanimità che antepongono gli interessi della collettività ai propri.Lillo sei uno ha scritto:Regmi, non cercare di interpretare il mio pensiero perché così lo travisi![]()
Scalfari è un esponente dei poteri forti, è un moderato, anzi un reazionario. Ha forti interessi affinché i privilegi, anche della sua parte politica, non siano intaccati e spende tutto se stesso per perpetrare lo status quo.
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Se chi non ha paraocchi è un populista, allora io sono un populista.reggino ha scritto:
Occhio che per alcuni il pifferaio è solo Grillo.Scalfari,come il capitalista buono De Benedetti,e il supermegagalatticopresidentemonti,sono persone di una straordinaria magnanimità che antepongono gli interessi della collettività ai propri.
Penso che si è capito che io scrivo senza retropensieri e liberamente, senza etichette. Tutto mi possono dire, ma meno di essere tifoso di una qualche fazione in particolare.
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Carissimo LilloLillo sei uno ha scritto:Regmi, non cercare di interpretare il mio pensiero perché così lo travisi![]()
Scalfari è un esponente dei poteri forti, è un moderato, anzi un reazionario. Ha forti interessi affinché i privilegi, anche della sua parte politica, non siano intaccati e spende tutto se stesso per perpetrare lo status quo.
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E' cognato di De Benedetti, e questo la dice lunga sulla sua presunta imparzialità. Il giornalismo super partes, quello che esiste negli altri paesi, in Italia non è mai esistito, sono tutti mossi da interessi di bottega, sono pennivendoli al servizio dei padroni del vapore
Ti vorrei far notare che quella che stai adesso raccontando è tutta un'altra storia,
non dico che sia simile a quella in cui si sostiene che sia stato un servo di Craxi (per carità di Patria quella lasciamola nel sacco dell'immonizia di chi la racconta) ma nulla ha a che fare con l'associazione compromesso storico= inizio terrorismo dalla quale è nata questa nostra querelle.
Chiaro adesso?
Non faresti, come sopra mi son permesso di consigliarti, prima a dire che hai avuto un vuoto di memoria piuttosto che trovare altre vie per uscire dal sacco dove ti cacciato accennando ad un presunto di travisamento?
Non è dequalificante sai, tutt'altro.

Ultima modifica di Regmi il 16/12/2012, 15:47, modificato 1 volta in totale.
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Noi adulti abbiamo già sperato e quasi sempre perso.
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Questa, poichè si sta discutendo in due, tanto valeva dirmela direttamente.Lillo sei uno ha scritto:Se chi non ha paraocchi è un populista, allora io sono un populista.reggino ha scritto:
Occhio che per alcuni il pifferaio è solo Grillo.Scalfari,come il capitalista buono De Benedetti,e il supermegagalatticopresidentemonti,sono persone di una straordinaria magnanimità che antepongono gli interessi della collettività ai propri.
Penso che si è capito che io scrivo senza retropensieri e liberamente, senza etichette. Tutto mi possono dire, ma meno di essere tifoso di una qualche fazione in particolare.
L'avrei "apprezzata" meglio in quanto, così facendo, ai miei occhi ti sei posizionato ad un livello dove pensavo non saresti arrivato.
Nel merito, a sto punto, non entro...E' perfettamente inutile ...e me ne dispiace.
Con un sentimento di delusione ti lascio alle tue analisi che io torno all'unico strumento utilizzibile.
Il cazzeggio.

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Lillo se e quando trovi il farmaco anticonfusione, anticaddara, anticontrapposizione al pensiero unico, ordina una confenzione anche per me e qualche altra decina per ulteriori bisognosi.Lillo sei uno ha scritto:Parramu i ciciri e tu mi rispundi faviRegmi ha scritto:
Mi sa tanto che sia tu a confonderle.
Ergo associ il termine terrorismo solo a quello proveniete dall'ala sinistra.
Il terrorismo è nato prima!!... P. Fontana ti dice niente per esempio?
Quello fu un tentativo per arginarlo i cui esiti li conosciamo; come sappiamo anche che oggi i presupposti non ci sono.
Il tuo, per come la vedo io e per quello che ormai è storia, è uno spauracchio inesatto e basato sul nulla.
Sempre da wiki:
Il terrorismo italiano è stato condotto da vari gruppi e organizzazioni con metodi, motivazioni e interessi diversi e talvolta contrapposti.
La fase storica dell'Italia repubblicana più legata al terrorismo iniziò approssimativamente alla fine degli anni sessanta ed era inizialmente conosciuta come Opposti Estremismi, successivamente i media usarono maggiormente il nome "Anni di piombo", da un film vincitore del Festival di Venezia, e si è conclusa alla fine degli anni ottanta![]()
Ogni tanto rilassati, la tua è un'ossessione.
Quando le ricostruzioni storiche deviano dalle tue convinzioni ti impunti. Non riesco mai a spiegarmi bene con te, sarà sempre colpa mia
Ringrazioo anticipatamente.
Tornando in topic che e' successo oggi con nonnino Napolitano? 'Nci spartiu i patti?

Se coloro che vincono le gare hanno certificati antimafia ma sono in strette relazioni con altre imprese sottoposte all'attenzione della mafia,tutte munite di certificazioni delle prefetture,allora è un problema diverso che non compete a me valutare. I.F.
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Il cappello, lo ricordi vero?doddi ha scritto:
Lillo se e quando trovi il farmaco anticonfusione, anticaddara, anticontrapposizione al pensiero unico, ordina una confenzione anche per me e qualche altra decina per ulteriori bisognosi.
Ringrazioo anticipatamente.
Tornando in topic che e' successo oggi con nonnino Napolitano? 'Nci spartiu i patti?
Ecco, non dimenticare mai di levartelo!
Per quanto mi riguarda Stop, non vorrei sporcarmi oltre quella che è la mia volontà e intenzione.
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Ma mi spieghi perché sono colto da amnesie quando affermo che il rapimento e la morte di Moro sono la diretta conseguenza del famigerato compromesso storico che, appunto, tendeva a cancellare la c.d. conventio ad excludendum ed i brigatisti avevano questo come loro disegno ? stoppare la definitiva omologazione al sistema democratico occidentale del PCI ?Regmi ha scritto:Lillo sei uno ha scritto:
Carissimo Lillo
Ti vorrei far notare che quella che stai adesso raccontando è tutta un'altra storia,
non dico che sia simile a quella in cui si sostiene che sia stato un servo di Craxi (per carità di Patria quella lasciamola nel sacco dell'immonizia di chi la racconta) ma nulla ha a che fare con l'associazione compromesso storico= inizio terrorismo dalla quale è nata questa nostra querelle.
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Monti piace a tutti perché è una persona seria, ha fatto cose importanti ed è apprezzato in tutto il mondo. Poi è vero che è troppo liberista e molte delle sue politiche andrebbero contrastate, ma da chi? Dal Grillo che ha tentato di piazzare biowashball a tutti gli italiani?reggino ha scritto:A quanto ho capito da quell'articolo scalfari auspica un compromesso tra le forze politiche che sostengono Monti e quelle che sostengono Bersani,dando vita a un Monti Bis,oppure ad un governo in cui Monti ha un ruolo importantissimo,come il ministro dell'economia,cambia la forma,ma la sostanza è sempre la stessa,cioè la sostanza è quella dannata agenda che è stata attuata in questi diciotto mesi,e che dovrà essere portata avanti nella prossima legislatura.Io personalmente trovo davvero curioso il fatto che tutta,ma proprio tutta la stampa,ami questi Monti,e lo voglia alla guida del nostro Paese,magari facendogli fare come minimo il Capo dello Stato o il Ministro dell'economia,tutta questa omogeneità di vedute lascia perplessi,come lascia perplessi il fatto che chi non la pensi in questo modo viene tacciato di essere antieuropeo,antiitaliano,o peggio ancora populista e demagogo,quando magari gli stessi che scrivono queste assurdità hanno servito nella loro vita due dei più grandi populisti che l'italia abbia mai avuto,ossia:Mussolini e Craxi.Devo dire che il 50 esimo posto,per la libertà di stampa ce lo meritiamo tutto.Lillo sei uno ha scritto:Il vecchio trombone richiama il "compromesso storico", ma non ricorda che quel compromesso diede la stura al fenomeno del terrorismo
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Non sia mai non ti 'lordare figghju beddu.Regmi ha scritto:Il cappello, lo ricordi vero?doddi ha scritto:
Lillo se e quando trovi il farmaco anticonfusione, anticaddara, anticontrapposizione al pensiero unico, ordina una confenzione anche per me e qualche altra decina per ulteriori bisognosi.
Ringrazioo anticipatamente.
Tornando in topic che e' successo oggi con nonnino Napolitano? 'Nci spartiu i patti?
Ecco, non dimenticare mai di levartelo!
Per quanto mi riguarda Stop, non vorrei sporcarmi oltre quella che è la mia volontà e intenzione.
Quando imparerai a rispettare le opinioni altrui, al di la' di questo finto perbenismo di facciata sara' sempre troppo tardi.
Ma al di la' del nostro "non rapporto", di cui non frega nulla oramai nulla a nessuno, inclusi noi stessi, vorrei farti notare quanti appelli hai rinnovato nel topic delle primarie ai non allineati ed il tuo atteggiamento in tutti gli altri, in cui non devi fare proselitismo, in cui la giri a ciaurrina.
Au revoir

Se coloro che vincono le gare hanno certificati antimafia ma sono in strette relazioni con altre imprese sottoposte all'attenzione della mafia,tutte munite di certificazioni delle prefetture,allora è un problema diverso che non compete a me valutare. I.F.
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http://www.loccidentale.it/node/120109
Alla kermesse di Italia Popolare
Alfano: “Con Monti per unire i moderati, altrimenti lo faremo noi. Niente diktat dalla Lega”
di Lucia Bigozzi16 Dicembre 2012
“Non siamo qui per un nuovo partito ma per un partito nuovo”. Con Mario Monti se accetterà di federare tutti i moderati per battere la sinistra, oppure da soli. E’ il leit motiv che al Teatro Olimpico lega gli interventi dal palco e fa risuonare gli applausi della platea. Lo dice Berlusconi nel messaggio inviato ai promotori di Italia Popolare (un cartello di fondazioni e associazioni del centrodestra), lo ripetono gli esponenti di quella ampia componente di cattolici, moderati, liberali, intenzionati a non disperdere un patrimonio di valori maggioritario nel paese, bensì a costruire il futuro. Lo rilancia nell’intervento conclusivo il segretario del Pdl Alfano che manda una serie di messaggi: a Bersani (“ci siamo per vincere”), a Maroni (“niente diktat dalla Lega”), a Casini e pure al Cav. (sulla composizione delle liste). La sfida è dietro l’angolo, tra poco più di due mesi.
Sfida storica, dice Alfano, come fu storica quella del dopo-Tangentopoli che seppe cogliere Berlusconi. Oggi come allora, Monti “ha la stessa chance di federare tutte le forze moderate che toccò nel ‘94 a Berlusconi. Ora, se la vorrà cogliere, tocca a Monti”. Lo schema sta tutto in un progetto messo in campo per vincere, in un centrodestra che raccolga “tutta l’area alternativa alla sinistra”. E’ la stessa sollecitazione che al Prof. rinnova Berlusconi nel messaggio inviato alla kermesse di Italia Popolare, condividendone idee e progetti che sono poi quelli del Ppe: “Se Monti accettasse l’invito che più volte gli ho rivolto, da ultimo a Bruxelles di fronte alla platea del Ppe non sprecheremo certo un’occasione storica”. Per questo, con l’obiettivo di battere gli avversari, lo esorta a superare “schemi vecchi e logori” favorendo, invece, l’unità di “storie e culture diverse”. Il Cav. rilancia dunque il progetto dell’unione dei moderati “ma se ciò non dovesse essere possibile, soltanto da noi potrà provenire la forza necessaria per contrastare e battere la sinistra di Bersani e Vendola”.
L’invito al Prof. non può essere più chiaro di così, proprio nel giorno in cui il premier sale al Quirinale per un faccia a faccia con Napolitano. Decisione imminente? Difficile pronosticare, se ne parla da settimane ma nessuno lo sa. Certo è che il tempo per dire se e come sta scadendo: tra un mese dovranno essere depositate le liste con nomi e cognomi, non solo dei candidati ma anche dei leader. Nel frattempo il Pdl c’è e vuole restare nel campo che ha sempre attraversato, rivendicando la coerenza di una linea che lo stesso Alfano scandisce nell’impianto bipolare “dal quale non si torna indietro”, nell’europeismo (“essere europeisti convinti non vuol dire affermare che tutto ci vada bene. Essere europeisti non vuol dire sostenere che il nostro paese non farà più sacrifici se ce li chiedono, per i loro interessi legittimi, Francia e Germania. Essere europeisti convinti significa evidenziare i limiti di questa Europa”) e nella scelta di essere totalmente alternativi alla sinistra. Come il Ppe in Europa, così quello che – pare di capire – resta l’obiettivo del cantiere, da oggi più che un’idea o un auspicio: la costruzione del Ppe italiano.
Lo chiarisce non tanto ai presenti, quanto ai centristi di Casini quando fa capire che non possono funzionare “piccole formazioni di centro che portano ambiguità del non detto e cioè dicono intanto facciamo il centro poi vediamo. Noi vogliamo battere la sinistra, siamo dalla parte di quei moderati che vogliono unirsi per battere Bersani e Vendola, non per impedire alla sinistra di vincere con una maggioranza congrua e poi dare l’aiutino”.
Che in questa fase il Pdl e l’area di centrodestra sia a un bivio lo ricordano Quagliariello, Alemanno, Formigoni, Sacconi, Roccella, Lupi, Cicchitto e molti esponenti pidiellini e non (tra i relatori anche Urso e Ronchi) che si alternano sul palco dell’Olimpico. Per dire che la tradizione, il passato, la storia del partito vanno salvaguardati ma che è ora di guardare avanti. Di costruire, appunto. Il vicepresidente dei senatori, ad esempio, mette in guardia i cattolici del centrosinistra quando ricorda che stavolta “Bersani e Vendola se vincono, stavolta non faranno prigionieri” sulle questioni che stanno a cuore al mondo cattolico. Perché “mentre per la sinistra il bene comune è dato dal bene collettivo interpretato dallo Stato” e trova nella Costituzione un pilastro non modificabile “per noi il bene comune è rappresentato dalla libera realizzazione di ciascuno e l’ancoraggio è a principi che esistono prima della Costituzione. Per questo la Carta per noi può essere modificata. Cerchiamo di ricordarcelo ora, perché se Bersani e Vendola avranno il 55 per cento e il presidente della Repubblica, forse sarà troppo tardi”.
Ci torna Alfano declinando i punti-cardine del manifesto di Italia Popolare – non un nuovo partito, ripetono i promotori, bensì un’ampia componente che vuole unire i moderati – rilanciandoli come piattaforma per il programma elettorale del centrodestra. A cominciare dalla centralità della persona e la difesa della vita: “Noi crediamo che la vita qualcuno la dà e qualcuno la toglie e quel qualcuno non è il Parlamento. Non crediamo di ledere la sensibilità di alcuno se diciamo con una citazione nota che l’albero si riconosce dai suoi frutti che sono stati le nostre leggi e che il decreto Englaro è stato uno dei frutti di quell’albero e lo rivendichiamo con forza”. Poi il riferimento al matrimonio che “fonda la famiglia” e che è “tra un uomo e una donna che si sposano con l’obiettivo di mettere al mondo i figli”. Quindi l’idea di “una società in cui ci sia meno Stato, in cui sia valorizzata la libertà dell’iniziativa individuale” e riaffermato il principio “di sussidiarietà”.
Il passaggio più politico riguarda il rinnovamento del partito e la possibilità di un’alleanza con la Lega. In entrambi i casi il concetto di fondo che esce dalla kermesse del centrodestra è chiaro: liste degne dei valori del centrodestra e niente diktat da Maroni sul candidato premier. Riferimento quest’ultimo che vale sia se Monti si deciderà al grande passo alla guida dei moderati, sia che in campo resti (come finora è) Berlusconi che è – dice Alfano – “il nostro candidato”.
Proprio al Cav. sembra destinato il messaggio che Alfano gli ha già ripetuto in pubblico (a Porta a Porta) e nelle riunioni tra Arcore e Palazzo Grazioli. Il fatto che lo ribadisca, dice molto sul livello del dibattito interno. La campagna elettorale servirà non solo per presentare i programmi ma per rilanciare la convinzione che – ripete - “le nostre idee, i nostri valori devono camminare sulle gambe delle persone giuste. Se qualcuno ruba deve andare a casa, se c’è qualcuno che è disonesto deve andare a casa, se c’è chi interpreta la vita politica come arricchimento deve andare a casa, se c’è qualcuno che ritiene di strumentalizzare la nostra bandiera per disonorare i nostri valori deve andare a casa. Se c’è qualcuno che pensa di potersi riparare dietro la persecuzione giudiziaria di Berlusconi - che l’ha avuta – allo scopo di far ingoiare tutto al nostro partito, deve andare a casa. Non saremo credibili solo per i nostri programmi, ma se ai nostri valori affideremo il compito di camminare sulle gambe di uomini degni”. Standing ovation.
Idem per l’altolà a Maroni. Alfano non ci gira intorno: “Il Pdl non si farà imporre il candidato premier dalla Lega: se vuole allearsi con noi, la Lega non può dirci chi è il candidato premier”.
Alfano rivendica le cose fatte dal governo Berlusconi – battendo sul tasto dell’abolizione dell’Ici – e quelle realizzate con Monti evidenziandone però i condizionamenti da parte del Pd a sua volta condizionato da Cgil e Fiom, come nel caso della riforma del lavoro. Ricorda che il ddl anticorruzione fu varato dal governo Berlusconi e portava la sua firma, da ministro della Giustizia; rilancia l’accordo col governo dei Prof. per limitare “non l’uso ma l’abuso delle intercettazioni telefoniche e il tema della responsabilità civile dei magistrati. Lo chiedevamo al governo e non è stato fatto. Ci sono molte cose da continuare a fare, ma vogliamo farle essendo in maggioranza, non stando all’opposizione”.
Se questo è lo schema, se questo è l’obiettivo, chiosa il segretario, il Pdl ha davanti a sé due strade per battere la sinistra: “Unire i moderati con la guida di Mario Monti o, se Monti non accettasse, saremo noi a ricostruire quell’area per vincere”. Con Monti, dunque, se ci sarà. Con Berlusconi che c’è già. Ma da oggi in campo c’è tornato pure Alfano.
Alla kermesse di Italia Popolare
Alfano: “Con Monti per unire i moderati, altrimenti lo faremo noi. Niente diktat dalla Lega”
di Lucia Bigozzi16 Dicembre 2012
“Non siamo qui per un nuovo partito ma per un partito nuovo”. Con Mario Monti se accetterà di federare tutti i moderati per battere la sinistra, oppure da soli. E’ il leit motiv che al Teatro Olimpico lega gli interventi dal palco e fa risuonare gli applausi della platea. Lo dice Berlusconi nel messaggio inviato ai promotori di Italia Popolare (un cartello di fondazioni e associazioni del centrodestra), lo ripetono gli esponenti di quella ampia componente di cattolici, moderati, liberali, intenzionati a non disperdere un patrimonio di valori maggioritario nel paese, bensì a costruire il futuro. Lo rilancia nell’intervento conclusivo il segretario del Pdl Alfano che manda una serie di messaggi: a Bersani (“ci siamo per vincere”), a Maroni (“niente diktat dalla Lega”), a Casini e pure al Cav. (sulla composizione delle liste). La sfida è dietro l’angolo, tra poco più di due mesi.
Sfida storica, dice Alfano, come fu storica quella del dopo-Tangentopoli che seppe cogliere Berlusconi. Oggi come allora, Monti “ha la stessa chance di federare tutte le forze moderate che toccò nel ‘94 a Berlusconi. Ora, se la vorrà cogliere, tocca a Monti”. Lo schema sta tutto in un progetto messo in campo per vincere, in un centrodestra che raccolga “tutta l’area alternativa alla sinistra”. E’ la stessa sollecitazione che al Prof. rinnova Berlusconi nel messaggio inviato alla kermesse di Italia Popolare, condividendone idee e progetti che sono poi quelli del Ppe: “Se Monti accettasse l’invito che più volte gli ho rivolto, da ultimo a Bruxelles di fronte alla platea del Ppe non sprecheremo certo un’occasione storica”. Per questo, con l’obiettivo di battere gli avversari, lo esorta a superare “schemi vecchi e logori” favorendo, invece, l’unità di “storie e culture diverse”. Il Cav. rilancia dunque il progetto dell’unione dei moderati “ma se ciò non dovesse essere possibile, soltanto da noi potrà provenire la forza necessaria per contrastare e battere la sinistra di Bersani e Vendola”.
L’invito al Prof. non può essere più chiaro di così, proprio nel giorno in cui il premier sale al Quirinale per un faccia a faccia con Napolitano. Decisione imminente? Difficile pronosticare, se ne parla da settimane ma nessuno lo sa. Certo è che il tempo per dire se e come sta scadendo: tra un mese dovranno essere depositate le liste con nomi e cognomi, non solo dei candidati ma anche dei leader. Nel frattempo il Pdl c’è e vuole restare nel campo che ha sempre attraversato, rivendicando la coerenza di una linea che lo stesso Alfano scandisce nell’impianto bipolare “dal quale non si torna indietro”, nell’europeismo (“essere europeisti convinti non vuol dire affermare che tutto ci vada bene. Essere europeisti non vuol dire sostenere che il nostro paese non farà più sacrifici se ce li chiedono, per i loro interessi legittimi, Francia e Germania. Essere europeisti convinti significa evidenziare i limiti di questa Europa”) e nella scelta di essere totalmente alternativi alla sinistra. Come il Ppe in Europa, così quello che – pare di capire – resta l’obiettivo del cantiere, da oggi più che un’idea o un auspicio: la costruzione del Ppe italiano.
Lo chiarisce non tanto ai presenti, quanto ai centristi di Casini quando fa capire che non possono funzionare “piccole formazioni di centro che portano ambiguità del non detto e cioè dicono intanto facciamo il centro poi vediamo. Noi vogliamo battere la sinistra, siamo dalla parte di quei moderati che vogliono unirsi per battere Bersani e Vendola, non per impedire alla sinistra di vincere con una maggioranza congrua e poi dare l’aiutino”.
Che in questa fase il Pdl e l’area di centrodestra sia a un bivio lo ricordano Quagliariello, Alemanno, Formigoni, Sacconi, Roccella, Lupi, Cicchitto e molti esponenti pidiellini e non (tra i relatori anche Urso e Ronchi) che si alternano sul palco dell’Olimpico. Per dire che la tradizione, il passato, la storia del partito vanno salvaguardati ma che è ora di guardare avanti. Di costruire, appunto. Il vicepresidente dei senatori, ad esempio, mette in guardia i cattolici del centrosinistra quando ricorda che stavolta “Bersani e Vendola se vincono, stavolta non faranno prigionieri” sulle questioni che stanno a cuore al mondo cattolico. Perché “mentre per la sinistra il bene comune è dato dal bene collettivo interpretato dallo Stato” e trova nella Costituzione un pilastro non modificabile “per noi il bene comune è rappresentato dalla libera realizzazione di ciascuno e l’ancoraggio è a principi che esistono prima della Costituzione. Per questo la Carta per noi può essere modificata. Cerchiamo di ricordarcelo ora, perché se Bersani e Vendola avranno il 55 per cento e il presidente della Repubblica, forse sarà troppo tardi”.
Ci torna Alfano declinando i punti-cardine del manifesto di Italia Popolare – non un nuovo partito, ripetono i promotori, bensì un’ampia componente che vuole unire i moderati – rilanciandoli come piattaforma per il programma elettorale del centrodestra. A cominciare dalla centralità della persona e la difesa della vita: “Noi crediamo che la vita qualcuno la dà e qualcuno la toglie e quel qualcuno non è il Parlamento. Non crediamo di ledere la sensibilità di alcuno se diciamo con una citazione nota che l’albero si riconosce dai suoi frutti che sono stati le nostre leggi e che il decreto Englaro è stato uno dei frutti di quell’albero e lo rivendichiamo con forza”. Poi il riferimento al matrimonio che “fonda la famiglia” e che è “tra un uomo e una donna che si sposano con l’obiettivo di mettere al mondo i figli”. Quindi l’idea di “una società in cui ci sia meno Stato, in cui sia valorizzata la libertà dell’iniziativa individuale” e riaffermato il principio “di sussidiarietà”.
Il passaggio più politico riguarda il rinnovamento del partito e la possibilità di un’alleanza con la Lega. In entrambi i casi il concetto di fondo che esce dalla kermesse del centrodestra è chiaro: liste degne dei valori del centrodestra e niente diktat da Maroni sul candidato premier. Riferimento quest’ultimo che vale sia se Monti si deciderà al grande passo alla guida dei moderati, sia che in campo resti (come finora è) Berlusconi che è – dice Alfano – “il nostro candidato”.
Proprio al Cav. sembra destinato il messaggio che Alfano gli ha già ripetuto in pubblico (a Porta a Porta) e nelle riunioni tra Arcore e Palazzo Grazioli. Il fatto che lo ribadisca, dice molto sul livello del dibattito interno. La campagna elettorale servirà non solo per presentare i programmi ma per rilanciare la convinzione che – ripete - “le nostre idee, i nostri valori devono camminare sulle gambe delle persone giuste. Se qualcuno ruba deve andare a casa, se c’è qualcuno che è disonesto deve andare a casa, se c’è chi interpreta la vita politica come arricchimento deve andare a casa, se c’è qualcuno che ritiene di strumentalizzare la nostra bandiera per disonorare i nostri valori deve andare a casa. Se c’è qualcuno che pensa di potersi riparare dietro la persecuzione giudiziaria di Berlusconi - che l’ha avuta – allo scopo di far ingoiare tutto al nostro partito, deve andare a casa. Non saremo credibili solo per i nostri programmi, ma se ai nostri valori affideremo il compito di camminare sulle gambe di uomini degni”. Standing ovation.
Idem per l’altolà a Maroni. Alfano non ci gira intorno: “Il Pdl non si farà imporre il candidato premier dalla Lega: se vuole allearsi con noi, la Lega non può dirci chi è il candidato premier”.
Alfano rivendica le cose fatte dal governo Berlusconi – battendo sul tasto dell’abolizione dell’Ici – e quelle realizzate con Monti evidenziandone però i condizionamenti da parte del Pd a sua volta condizionato da Cgil e Fiom, come nel caso della riforma del lavoro. Ricorda che il ddl anticorruzione fu varato dal governo Berlusconi e portava la sua firma, da ministro della Giustizia; rilancia l’accordo col governo dei Prof. per limitare “non l’uso ma l’abuso delle intercettazioni telefoniche e il tema della responsabilità civile dei magistrati. Lo chiedevamo al governo e non è stato fatto. Ci sono molte cose da continuare a fare, ma vogliamo farle essendo in maggioranza, non stando all’opposizione”.
Se questo è lo schema, se questo è l’obiettivo, chiosa il segretario, il Pdl ha davanti a sé due strade per battere la sinistra: “Unire i moderati con la guida di Mario Monti o, se Monti non accettasse, saremo noi a ricostruire quell’area per vincere”. Con Monti, dunque, se ci sarà. Con Berlusconi che c’è già. Ma da oggi in campo c’è tornato pure Alfano.
Se coloro che vincono le gare hanno certificati antimafia ma sono in strette relazioni con altre imprese sottoposte all'attenzione della mafia,tutte munite di certificazioni delle prefetture,allora è un problema diverso che non compete a me valutare. I.F.
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Doddi, non ti illudere, Berlusconi ormai è finito. L'unica chance che gli resta per salvarsi il culo è quella di introdurre come dei trojan, all'interno del nuovo cartello del centro-destra, suoi fedelissimi, pronti a sbarrare il passo a qualsiasi manovra che possa intaccare i suoi interessi.
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Lillo e chi s'illude, per me poteva pure non cominciare. Ma il cdx in quasi 20 anni non e' riuscito a proporre null'altro adesso che e' virtualmente "terminato" serve altro per contrastare cio' che pare ineluttabile. Ha il merito di averci evitato cio' che adesso si ripropone dietro l'angolo. Anche dopo 4 lustri io continuo a non fidarmi dell'altra sponda. Ed i segnali che arrivano e che sono arrivati confermano il mio sentiment.Lillo sei uno ha scritto:Doddi, non ti illudere, Berlusconi ormai è finito. L'unica chance che gli resta per salvarsi il culo è quella di introdurre come dei trojan, all'interno del nuovo cartello del centro-destra, suoi fedelissimi, pronti a sbarrare il passo a qualsiasi manovra che possa intaccare i suoi interessi.
Anche la farsa burla delle primarie in cui ho letto accennavate in precedenza...ma dai per cortesia, pure i biglietti/pass riservati ai "vip"... Che buffonata.
Se coloro che vincono le gare hanno certificati antimafia ma sono in strette relazioni con altre imprese sottoposte all'attenzione della mafia,tutte munite di certificazioni delle prefetture,allora è un problema diverso che non compete a me valutare. I.F.
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Venti anni persi. Una classe dirigente che, salvo rare eccezioni, si è rivelata peggio di quella precedente.doddi ha scritto:
Lillo e chi s'illude, per me poteva pure non cominciare. Ma il cdx in quasi 20 anni non e' riuscito a proporre null'altro adesso che e' virtualmente "terminato" serve altro per contrastare cio' che pare ineluttabile. Ha il merito di averci evitato cio' che adesso si ripropone dietro l'angolo. Anche dopo 4 lustri io continuo a non fidarmi dell'altra sponda. Ed i segnali che arrivano e che sono arrivati confermano il mio sentiment.
Anche la farsa burla delle primarie in cui ho letto accennavate in precedenza...ma dai per cortesia, pure i biglietti/pass riservati ai "vip"... Che buffonata.
Abbiamo assistito al declino economico, sociale, ma soprattutto culturale del paese.
Andreotti, Fanfani o Craxi al cospetto erano veri e propri giganti (non mi riferisco al solo Brunetta)

Si è riusciti a trasformare il Parlamento in un circo Barnum dove saltimbanchi, nani e ballerine, assieme a servi e camerieri, hanno fatto scempio delle istituzioni.
Come al solito, il refrain di noi italiani è sempre quello: si stava meglio quando si stava peggio.
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Lillo sei uno ha scritto:
Ma mi spieghi perché sono colto da amnesie quando affermo che il rapimento e la morte di Moro sono la diretta conseguenza del famigerato compromesso storico che, appunto, tendeva a cancellare la c.d. conventio ad excludendum ed i brigatisti avevano questo come loro disegno ? stoppare la definitiva omologazione al sistema democratico occidentale del PCI ?

Visto che la memoria è poca, ti riporto l'origine della questio.
Questo è il tuo scritto:
Per non cadere in altri fraintendimenti riporto alcuni sinonimi di stura presi in rete :Il vecchio trombone richiama il "compromesso storico", ma non ricorda che quel compromesso diede la stura al fenomeno del terrorismo
Generare, avviare, causare, condurre a, dar luogo a, dare adito a, dare il via a, dare inizio a, dare l'avvio, ingenerare, mettere in moto, portare a, provocare, suscitare, fare uscire, liberare, sprigionare.
e della definizione di terrorismo:
[ter-ro-rì-smo] s.m.
• Modalità di lotta politica basata su atti di violenza indiscriminati (attentati, sabotaggi ecc.): uno stato sconvolto dal t.; l'insieme dei gruppi che adottano tale metodo: t. di destra, di sinistra || t. psicologico, metodo di intimidazione basato su pressioni psicologiche
Ora, poichè le parole hanno un peso e considerando che sono due pagine (con l'aiuto di Wiki) che cerco di dirti che la tua 'associazione temporale
(alla quale ho aggiunto la mancanza dei presupposti oggi inesistenti e che il terrorismo non è stato solo quello che veniva da sinistra)
è un errore storico madornale oltre che un'iperbole,
cosa dovrei spiegare ancora?
Quali sono le tue aspettative in proposito?
O vuoi che si lasci passare un falso per oro colato?
...agli sciocchi e ai bambocci glie lo si può pure concedere, ma tu, per come ti conosco e per quello che sopra hai scritto, non lo sei affatto cribbio.

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Ma qual è il tuo problema ? che per terrorismo devo includere tutto il terrorismo di destra e di sinistra ?Regmi ha scritto:Lillo sei uno ha scritto:
Ma mi spieghi perché sono colto da amnesie quando affermo che il rapimento e la morte di Moro sono la diretta conseguenza del famigerato compromesso storico che, appunto, tendeva a cancellare la c.d. conventio ad excludendum ed i brigatisti avevano questo come loro disegno ? stoppare la definitiva omologazione al sistema democratico occidentale del PCI ?![]()
Visto che la memoria è poca, ti riporto l'origine della questio.
Questo è il tuo scritto:Per non cadere in altri fraintendimenti riporto alcuni sinonimi di stura presi in rete :Il vecchio trombone richiama il "compromesso storico", ma non ricorda che quel compromesso diede la stura al fenomeno del terrorismo
Generare, avviare, causare, condurre a, dar luogo a, dare adito a, dare il via a, dare inizio a, dare l'avvio, ingenerare, mettere in moto, portare a, provocare, suscitare, fare uscire, liberare, sprigionare.
e della definizione di terrorismo:
[ter-ro-rì-smo] s.m.
• Modalità di lotta politica basata su atti di violenza indiscriminati (attentati, sabotaggi ecc.): uno stato sconvolto dal t.; l'insieme dei gruppi che adottano tale metodo: t. di destra, di sinistra || t. psicologico, metodo di intimidazione basato su pressioni psicologiche
Ora, poichè le parole hanno un peso e considerando che sono due pagine (con l'aiuto di Wiki) che cerco di dirti che l'associazione temporale
(alla quale ho aggiunto la mancanza dei presupposti oggi inesistenti e che il terrorismo non è stato solo quello che veniva da sinistra)
che scrivo che il tuo è un errore storico madornale oltre che un'iperbole,
cosa dovrei spiegare ancora?
Quali sono le tue aspettative in proposito?
O vuoi che si lasci passare un falso per oro colato?
...agli sciocchi e ai bambocci glie lo si può pure concedere, ma tu non lo sei affatto cribbio.
Che la morte di Moro non fu una conseguenza del paventato compromesso di cui stiamo parlando ?
Che per forza nell'esprimere un pensiero personale, sono tenuto riportare scritti e ricostruzioni di altri, con fonti interpretative che a volte non condivido ?
Non sono uno storico, ma se vai a rileggerti la storia delle BR constaterai che quello che dico non è poi così tanto peregrino

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Non è un mio problema Lillo, il punto è non far passare concetti e verità falsi come una banconota di 2 Euro.Lillo sei uno ha scritto:Ma qual è il tuo problema ? che per terrorismo devo includere tutto il terrorismo di destra e di sinistra ?Regmi ha scritto:Lillo sei uno ha scritto:
Ma mi spieghi perché sono colto da amnesie quando affermo che il rapimento e la morte di Moro sono la diretta conseguenza del famigerato compromesso storico che, appunto, tendeva a cancellare la c.d. conventio ad excludendum ed i brigatisti avevano questo come loro disegno ? stoppare la definitiva omologazione al sistema democratico occidentale del PCI ?![]()
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Questo è il tuo scritto:Per non cadere in altri fraintendimenti riporto alcuni sinonimi di stura presi in rete :Il vecchio trombone richiama il "compromesso storico", ma non ricorda che quel compromesso diede la stura al fenomeno del terrorismo
Generare, avviare, causare, condurre a, dar luogo a, dare adito a, dare il via a, dare inizio a, dare l'avvio, ingenerare, mettere in moto, portare a, provocare, suscitare, fare uscire, liberare, sprigionare.
e della definizione di terrorismo:
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• Modalità di lotta politica basata su atti di violenza indiscriminati (attentati, sabotaggi ecc.): uno stato sconvolto dal t.; l'insieme dei gruppi che adottano tale metodo: t. di destra, di sinistra || t. psicologico, metodo di intimidazione basato su pressioni psicologiche
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che scrivo che il tuo è un errore storico madornale oltre che un'iperbole,
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Che la morte di Moro non fu una conseguenza del paventato compromesso di cui stiamo parlando ?
Che per forza nell'esprimere un pensiero personale, sono tenuto riportare scritti e ricostruzioni di altri, con fonti interpretative che a volte non condivido ?
Non sono uno storico, ma se vai a rileggerti la storia delle BR constaterai che quello che dico non è poi così tanto peregrino
E quell'affermazione lo è in modo incontrovertibile.
Certo che Moro fu vittima di quella decisione, nessuno (fatto salva l'indicazione di qualche pifferaio dell'ultima ora

può negare che sia stata vittima delle BR ne, tantomeno, chi quella stagione l'ha vissuta;
ma non è quella la decisione che diede la stura al fenomeno terrorismo (cit).
Esso è nato prima! Questo è il punto che rappresenta, piaccia o meno, un falso a prescindere da tutto e tutti!
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Allora, visto che ti piace tanto la giusta collocazione temporale degli eventi, il terrorismo di matrice rossa nasce quando nel ‘69, al congresso nazionale del PCI, tenutosi a Bologna, Berlinguer viene eletto vice segretario.
Berlinguer comincia a distinguersi dai suoi predecessori in quanto critica il sistema sovietico dopo l’invasione della Cecoslovacchia, aprendo in direzione dei socialisti e della DC, la cui politica estera, in quella fase, era ispirata da Aldo Moro.
La storia che segue è nota
Berlinguer comincia a distinguersi dai suoi predecessori in quanto critica il sistema sovietico dopo l’invasione della Cecoslovacchia, aprendo in direzione dei socialisti e della DC, la cui politica estera, in quella fase, era ispirata da Aldo Moro.
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Ho capito!Lillo sei uno ha scritto:Allora, visto che ti piace tanto la giusta collocazione temporale degli eventi, il terrorismo di matrice rossa nasce quando nel ‘69, al congresso nazionale del PCI, tenutosi a Bologna, Berlinguer viene eletto vice segretario.
Berlinguer comincia a distinguersi dai suoi predecessori in quanto critica il sistema sovietico dopo l’invasione della Cecoslovacchia, aprendo in direzione dei socialisti e della DC, la cui politica estera, in quella fase, era ispirata da Aldo Moro.
La storia che segue è nota
Tanto per ricitarla in quanto la più tristemente conosciuta,
Piazza Fontana, e i suoi morti, sono il frutto di sfrenata fantasia di alcuni, per giunta incalliti, populisti demagogici e le bombe del 25 Aprile dello stesso anno non contano.
Il falso me lo sono inventato, Scalfari è sempre stato un trombone venduto a Craxi e hai scritto il vero.
...chiedo venia e la finiamo qui.

Ultima modifica di Regmi il 16/12/2012, 18:04, modificato 2 volte in totale.
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