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Diamo vita ad un nuovo post che raggruppa tutte le nefandezze o presunte tali fatte a sinistra. Perchè, da questa parte del mondo politico, i primi a non perdonarle sono proprio gli elettori di sinistra.
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Truffa e abuso su appalto da 1,7 milioni
rinviato a giudizio il marito della Finocchiaro
Nell'udienza preliminare di stamattina il giudice Marina Rizza ha rinviato a giudizio il marito della senatrice e altri quattro indagati per una presunta truffa sull'appalto da 1,7 milioni per informatizzare il Pta di Giarre, che venne assegnato senza gara pubblica. Secondo l'accusa il marito della senatrice avrebbe fatto pressioni sui dirigenti dell'Asp
di SALVO CATALANO
CATANIA - Quattro rinvii a giudizio nell'ambito dell'inchiesta sulla procedura amministrativa che aveva portato, a Catania, all'affidamento senza gara dell'appalto per l'informatizzazione del Presidio territoriale di assistenza (Pta) di Giarre, assegnato alla Solsamb srl, società guidata da Melchiorre Fidelbo, marito della senatrice del Pd Anna Finocchiaro. Tra loro lo stesso Fidelbo, il manager dell'Asp etnea Antonio Scavone, l'ex direttore amministrativo dell'Azienda sanitaria provinciale di Catania Giuseppe Calaciura, e il direttore amministrativo dell'Asp Giovanni Puglisi. Non luogo a procedere per la responsabile del procedimento, Elisabetta Caponetto.
I quattro devono rispondere di abuso d'ufficio e di truffa su un appalto da 1,7 milioni di euro per l'informatizzazione del sistema ospedaliero affidato senza gara d'appalto alla società di Melchiorre Fidelbo. Il Gip ha accolto la richiesta del pubblico ministero Alessandro La Rosa, che aveva chiesto il rinvio a giudizio per Fidelbo e gli altri quattro indagati: Giuseppe Calaciura, attuale direttore del Parco dell'Etna, all'epoca dei fatti direttore amministrativo dell'Asp di Catania; Giovanni Puglisi, direttore amministrativo ed Elisabetta Caponetto, responsabile del procedimento. Quest'ultima è stata prosciolta.
A loro si è aggiunto all'inizio dell'estate, su richiesta dello stesso Gip Rizza che ne ha chiesto l'iscrizione nel registro degli indagati, anche Antonio Scavone, ex manager dell'Asp di Catania. Per tutti, i reati contestati sono abuso d'ufficio e truffa
aggravata. Oggi il pubblico ministero ha ripercorso le tappe che hanno portato alla richiesta di rinvio a giudizio. Un appalto da 1,7 milioni di euro per l'informatizzazione del Presidio territoriale giarrese assegnato dall'Asp di Catania alla società Solsamb, di proprietà di Fidelbo, senza nessuna gara d'appalto e quindi non considerando il divieto di affidare incarichi esterni senza bando di evidenza pubblica. Secondo l'accusa Fidelbo avrebbe fatto pressioni sui dirigenti dell'Asp.
Un ruolo importante, in tal senso, avrebbe assunto sull'asse Catania-Palermo anche Scavone, che avrebbe favorito con alcune delibere l'affidamento dell'appalto alla Solsamb. "Non esiste né la truffa, né l'abuso d'ufficio - ha sostenuto Carmelo Galati, legale di Scavone - perché l'impostazione accusatoria manca dei presupposti di legge. Quale sarebbe la norma violata? Non c'è stato un rapporto diretto tra l'azienda e la Regione, ma tra lo Stato e la Regione". La sentenza del giudice Rizza, lo stesso che a giugno ha chiesto al pm l'imputazione per Scalone e l'aggravamento del capo di accusa, è attesa a breve.
(24 ottobre 2012)
http://palermo.repubblica.it/cronaca/20 ... ef=HREC1-4
La faccia sinistra della medaglia
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"Nani su iddi e vvonnu a tutti nani;
Nci vannu terra terra, peri e mmani;
E pa malignità brutta e superba,
Ccà non crisci chi erba, erba, erba"
(Nicola Giunta)
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Bologna, indagata per truffa segretaria storica di Bersani
La donna è accusata di truffa ai danni dell' Emilia-Romagna: è stata trasferita nel 2010 a Roma per tenere i rapporti istituzionali tra Regione e Parlamento, ma per la procura di Bologna del suo lavoro non c'è traccia. La difesa: "Nessuna irregolarità". Il finiano Raisi, che presentò l'esposto: "Feci il mio dovere. Persino Berlusconi mi disse che avevo fatto male a presentarlo"
di LUIGI SPEZIA
BOLOGNA - Zoia Veronesi, ex storica segretaria di Pierluigi Bersani quando era ministro dello Sviluppo Economico e prima ancora quando era presidente della Regione Emilia-Romagna, dal ‘93 al ‘96, risulta indagata per truffa aggravata nell’inchiesta del pm Giuseppe Di Giorgio, iniziata nel marzo 2010 dopo un esposto dell’onorevole Enzo Raisi, Fli, e del consigliere comunale di Bologna Michele Facci (Pdl). Il reato, secondo l’ipotesi di accusa, è stato commesso nei confronti della stessa Regione Emilia-Romagna. L’ex funzionaria regionale, che lavora ancora nello staff del segretario ma assunta dal Pd, è stata chiamata a rendere un interrogatorio in Procura per spiegare che lavoro abbia svolto a Roma in circa un anno e mezzo, dal giugno del 2008 al gennaio 2010, inquadrata in una nuova posizione dirigenziale per tenere il "raccordo cone le istituzioni centrali e con il Parlamento". Secondo quanto emerso nell’indagine, non risultano tracce di questa sua funzione ed ecco quindi spiegata l’accusa di truffa: avrebbe percepito per circa un anno e mezzo stipendio e indennità da parte della Regione senza prestare in effetti la sua opera.
Bersani: "Giusto che magistratura accerti". "Visto che c'è un esposto, ancorchè di Raisi, è giusto che la magistratura accerti. Io sono sicuro che le cose siano state fatte per bene". Così il segretario del Pd Pier Luigi Bersani commenta il caso dell'informazione di garanzia a Zoia Veronesi.
L'inchiesta.
Quella nuova posizione venne istituita dalla Regione (a firma del capo di gabinetto Bruno Solaroli, ex parlamentare Pci) il 27 maggio 2008, poco dopo la caduta del governo Prodi (il 7 maggio). Nei due anni del governo Prodi, Zoia Veronesi, prese un’aspettativa dalla Regione Emilia Romagna e a Roma fu la segretaria di Bersani ministro. Nell’esposto del deputato Raisi, si chiede se "è solo una coincidenza il fatto che la Regione abbia istituito una nuova posizione dirigenziale nel maggio 2008, cioè subito dopo la formazione e il cambio del nuovo governo nazionale per permettere alla signora Veronesi di rimanere a Roma, anche dopo il venire meno dell’incarico al Ministero?". Ciò che l’esposto vuol suggerire è che quella figura sia stata creata ad hoc per fare in modo che Veronesi continuasse a rimanere a Roma e a svolgere l’attività di segretaria dell’ex ministro Bersani. Lei aveva già spiegato di essere in realtà una dipendente regionale a tutti gli effetti: "Lavoro 36 ore e nel tempo libero e nei week-end faccio cioò che mi aggrada". Zoia Veronesi si è poi dimessa dalla Regione il 28 gennaio 2010 e dall’aprile successivo ha accettato di lavorare di nuovo con Bersani diventato segretario del Pd nell’ottobre 2009.
Il procuratore Giovannini. "Le indagini allo stato sono circoscritte alla signora Veronesi. Ovviamente sono stati acquisiti ed esaminati tutti i documenti sull'iter burocratico relativo al distacco a Roma". Lo dichiara il procuratore aggiunto Valter Giovannini, portavoce della procura di Bologna.
La difesa. L’avvocato Paolo Trombetti che la difende, dichiara che tutto sarà chiarito: "Abbiamo interessa a chiarire in questo interrogatorio che non c’è stata nessuna irregolarità da parte di chicchessia, tantomeno della signora Veronesi". E ha concluso: "Non avremo problemi a dimostrare che in realtà Zoia Veronesi è stata funzionaria al 100 per cento della Regione anche in quel periodo e porteremo tutte le prove al magistrato".
Raisi: "Ho fatto il mio dovere". "Nel 2010 feci cinque esposti. Uno di questi riguardava la Veronesi. Avevo avuto dei documenti e delle carte dove si configuravano dei reati a suo carico. Ho verificato la loro veridicità, presentandoli alla magistratura". Così Enzo Raisi, ex deputato Pdl ora di Fli, commenta la notizia di Zoia Veronesi. "Io sono un garantista nato - dice all'Adnkronos Raisi- finchè non interviene una sentenza di condanna, sono tutti innocenti. Ma sono confortato dal fatto che avevo visto bene e ho fatto fino in fondo il mio dovere istituzionale. Ricordo ancora che mi criticarono e presero in giro per questi cinque esposti. Persino Berlusconi, quando venne a Bologna, mi disse che avevo fatto male a presentarli", rivela il coordinatore regionale di Fli in Emilia Romagna.
Il Pd: "Assoluta serenità". Il segretario del Pd Pier Luigi Bersani ha accolto con "assoluta serenità" la notizia di una informazione di garanzia alla sua storica segretaria zoia veronesi, a seguito di un esposto del deputato finiano Enzo Raisi. Il leader del Pd, apprende la dire, non ha nascosto lo stupore per una contestazione del tutto infondata. A Largo del Nazareno fanno notare che "a onor del vero, per il partito, Zoia ha fatto per molto tempo del volontariato". E quanto all'iniziativa di Raisi, commentano i vertici Pd: "Raisi tira fuori questa storia a ogni elezione".
(24 ottobre 2012)
http://bologna.repubblica.it/cronaca/20 ... ef=HREC1-3
La donna è accusata di truffa ai danni dell' Emilia-Romagna: è stata trasferita nel 2010 a Roma per tenere i rapporti istituzionali tra Regione e Parlamento, ma per la procura di Bologna del suo lavoro non c'è traccia. La difesa: "Nessuna irregolarità". Il finiano Raisi, che presentò l'esposto: "Feci il mio dovere. Persino Berlusconi mi disse che avevo fatto male a presentarlo"
di LUIGI SPEZIA
BOLOGNA - Zoia Veronesi, ex storica segretaria di Pierluigi Bersani quando era ministro dello Sviluppo Economico e prima ancora quando era presidente della Regione Emilia-Romagna, dal ‘93 al ‘96, risulta indagata per truffa aggravata nell’inchiesta del pm Giuseppe Di Giorgio, iniziata nel marzo 2010 dopo un esposto dell’onorevole Enzo Raisi, Fli, e del consigliere comunale di Bologna Michele Facci (Pdl). Il reato, secondo l’ipotesi di accusa, è stato commesso nei confronti della stessa Regione Emilia-Romagna. L’ex funzionaria regionale, che lavora ancora nello staff del segretario ma assunta dal Pd, è stata chiamata a rendere un interrogatorio in Procura per spiegare che lavoro abbia svolto a Roma in circa un anno e mezzo, dal giugno del 2008 al gennaio 2010, inquadrata in una nuova posizione dirigenziale per tenere il "raccordo cone le istituzioni centrali e con il Parlamento". Secondo quanto emerso nell’indagine, non risultano tracce di questa sua funzione ed ecco quindi spiegata l’accusa di truffa: avrebbe percepito per circa un anno e mezzo stipendio e indennità da parte della Regione senza prestare in effetti la sua opera.
Bersani: "Giusto che magistratura accerti". "Visto che c'è un esposto, ancorchè di Raisi, è giusto che la magistratura accerti. Io sono sicuro che le cose siano state fatte per bene". Così il segretario del Pd Pier Luigi Bersani commenta il caso dell'informazione di garanzia a Zoia Veronesi.
L'inchiesta.
Quella nuova posizione venne istituita dalla Regione (a firma del capo di gabinetto Bruno Solaroli, ex parlamentare Pci) il 27 maggio 2008, poco dopo la caduta del governo Prodi (il 7 maggio). Nei due anni del governo Prodi, Zoia Veronesi, prese un’aspettativa dalla Regione Emilia Romagna e a Roma fu la segretaria di Bersani ministro. Nell’esposto del deputato Raisi, si chiede se "è solo una coincidenza il fatto che la Regione abbia istituito una nuova posizione dirigenziale nel maggio 2008, cioè subito dopo la formazione e il cambio del nuovo governo nazionale per permettere alla signora Veronesi di rimanere a Roma, anche dopo il venire meno dell’incarico al Ministero?". Ciò che l’esposto vuol suggerire è che quella figura sia stata creata ad hoc per fare in modo che Veronesi continuasse a rimanere a Roma e a svolgere l’attività di segretaria dell’ex ministro Bersani. Lei aveva già spiegato di essere in realtà una dipendente regionale a tutti gli effetti: "Lavoro 36 ore e nel tempo libero e nei week-end faccio cioò che mi aggrada". Zoia Veronesi si è poi dimessa dalla Regione il 28 gennaio 2010 e dall’aprile successivo ha accettato di lavorare di nuovo con Bersani diventato segretario del Pd nell’ottobre 2009.
Il procuratore Giovannini. "Le indagini allo stato sono circoscritte alla signora Veronesi. Ovviamente sono stati acquisiti ed esaminati tutti i documenti sull'iter burocratico relativo al distacco a Roma". Lo dichiara il procuratore aggiunto Valter Giovannini, portavoce della procura di Bologna.
La difesa. L’avvocato Paolo Trombetti che la difende, dichiara che tutto sarà chiarito: "Abbiamo interessa a chiarire in questo interrogatorio che non c’è stata nessuna irregolarità da parte di chicchessia, tantomeno della signora Veronesi". E ha concluso: "Non avremo problemi a dimostrare che in realtà Zoia Veronesi è stata funzionaria al 100 per cento della Regione anche in quel periodo e porteremo tutte le prove al magistrato".
Raisi: "Ho fatto il mio dovere". "Nel 2010 feci cinque esposti. Uno di questi riguardava la Veronesi. Avevo avuto dei documenti e delle carte dove si configuravano dei reati a suo carico. Ho verificato la loro veridicità, presentandoli alla magistratura". Così Enzo Raisi, ex deputato Pdl ora di Fli, commenta la notizia di Zoia Veronesi. "Io sono un garantista nato - dice all'Adnkronos Raisi- finchè non interviene una sentenza di condanna, sono tutti innocenti. Ma sono confortato dal fatto che avevo visto bene e ho fatto fino in fondo il mio dovere istituzionale. Ricordo ancora che mi criticarono e presero in giro per questi cinque esposti. Persino Berlusconi, quando venne a Bologna, mi disse che avevo fatto male a presentarli", rivela il coordinatore regionale di Fli in Emilia Romagna.
Il Pd: "Assoluta serenità". Il segretario del Pd Pier Luigi Bersani ha accolto con "assoluta serenità" la notizia di una informazione di garanzia alla sua storica segretaria zoia veronesi, a seguito di un esposto del deputato finiano Enzo Raisi. Il leader del Pd, apprende la dire, non ha nascosto lo stupore per una contestazione del tutto infondata. A Largo del Nazareno fanno notare che "a onor del vero, per il partito, Zoia ha fatto per molto tempo del volontariato". E quanto all'iniziativa di Raisi, commentano i vertici Pd: "Raisi tira fuori questa storia a ogni elezione".
(24 ottobre 2012)
http://bologna.repubblica.it/cronaca/20 ... ef=HREC1-3
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Arrestato l'architetto Sarno, trema ancora il "Sistema Sesto": "Collettore di tangenti della sinistra"
L'accusa è di concorso in concussione Affare Penati, spunta altro denaro In casa dell'architetto Sarno
Con l'ex dg del Comune di Sesto Bertoli avrebbe indotto l'imprenditore Edoardo Caltagirone ad affidargli una consulenza da un milione di euro. Il dg al costruttore consigliò di "togliere di mezzo il vecchione", l'architetto portoghesi, per fare spazio a "un giovane professionista ben inserito presso l'amministrazione comunale di Sesto San Giovanni", ovvero Sarno. In una pen drive "un meccanismo di trasferimenti in nero"
Milano, 23 ottobre 2012 - La Guardia di Finanza di Milano ha arrestato questa mattina l'architetto Renato Sarno. L'ordine di custodia cautelare è stato firmato dal gip del Tribunale di Monza Anna Magelli su richiesta dei pm Walter Mapelli e Franca Macchia.
Sarno, professionista quotato, che aveva ricevuto in passato incarichi anche dal San Raffaele di Milano, è accusato di concorso in concussione con l'ex direttore generale del Comune di Sesto Marco Bertoli. Sarno avrebbe indotto l'imprenditore Edoardo Caltagirone ad affidare a lui una consulenza da un milione di euro. ottenendo come "anticipazione" 367 mila euro in assenza di prestazioni professionali. Un pagamento destinato, secondo l'accusa, a favorire progetti edilizi in Comune.
L'ex direttore generale del Comune di Sesto San Giovanni avrebbe 'imposto' Sarno all'immobiliarista Edoardo Caltagirone per seguire l'iter di una pratica legata alle aree ex Falck e ai progetti edilizi relativi all'area ''Vulcano'', pratica inizialmente seguita da un architetto del calibro di Paolo Portoghesi. L'episodio contestato risale al 2009.
LA CORSIA PREFERENZIALE - Sarno avrebbe beneficiato ‘’di una ‘corsia preferenziale’ presso l’amministrazione comunale che nella persona del direttore generale lo caldeggiava presso imprenditori che attendevano l’approvazione di progetti da parte degli organi comunali’’. Lo ha scritto il gip Anna Magelli nel provvedimento che stamani ha portato in carcere Sarno accusato di concussione in concorso con Marco Bertoli, dg del Comune. Il giudice, che ha parlato di ‘’indebito incarico professionale’’ conferito dall’imprenditore Edoardo Caltagirone in modo ‘forzato’ a Sarno, ha sottolineato che gli era stata riservata una ‘’corsia preferenziale (...) quale professionista ben radicato presso la stessa amministrazione comunale’’.
"TOGLI DI MEZZO IL VECCHIONE" - Lo scorso 11 aprile lo stesso Caltagirone aveva raccontato ai pm di Monza, Walter Mapelli e Franca Macchia, nell'ambito dell'inchiesta sul "sistema Sesto" che Bertoli gli aveva suggerito di "togliere di mezzo il vecchione" e cioé di sostituire l'architetto Paolo Portoghesi con "un giovane professionista ben inserito nell'amministrazione di Sesto San Giovanni in quanto gia' dipendente del Comune'' e cioé Renato Sarno.
Nell'ordinanza di custodia cautelare in carcere, firmata dal gip Anna Magelli vengono riportate le dichiarazioni dell'immobiliarista. Caltagirone, si legge nel provvedimento del giudice, ''presentò all'amministrazione Oldrini (già sindaco di Sesto, ndr), due proposte di variante urbanistica, una sviluppata dall'architetto Fegiz e una dal suo staff tecnico, ma né l'una né l'atra vennero prese in considerazione''.
Dopodiché, riporta sempre il provvedimento, l'immobiliarista ''presentò poi una terza proposta di variante con l'architetto Portoghesi, che ne discusse il contenuto con gli uffici comunali mentre era in via di formazione, ma il direttore generale del Comune, dott. Marco Bertoli, irrise apertamente il progetto e gli consigliò di 'togliere di mezzo il vecchione', avvalendosi invece di un giovane professionista ben inserito presso l'amministrazione comunale di Sesto San Giovanni in quanto già dipendente del Comune''. Ma quella scelta, si legge nell'ordinanza, provocò "imbarazzo" in Caltagirone.
Per gli inquirenti Sarno "ha rivestito il ruolo di collettore di tangenti per conto di esponenti politici di area di centro sinistra operanti nel territorio di Sesto San Giovanni". Lo scrive il gip di Monza nell'ordinanza, spiegando
che "la contiguità di Sarno con esponenti politici dell'area di centro sinistra si è osservata sia nella vicenda Codelfa-Di Caterina, nella quale è Sarno che provvede a consegnare, per conto di Filippo Penati, a Di Caterina l'assegno da 2 milioni di euro emesso da Codelfa Spa, sia nella vicenda 'Milano Serravalle - Milano Tangenziali'".
In questo caso, sempre secondo il Gip, "con particolare riferimento all'acquisto della nuova sede della società autostradale dal gruppo Cabassi, che per la personalizzazione degli spazi ha dovuto conferire l'incarico all'architetto Sarno includendo nel prezzo di vendita anche questa 'consulenza' assecondando così una richiesta di Di Marco, amministratore delegato di Milano Serravalle".
CONTABILITA' SEGRETA NEL PEN DRIVE - Dall'analisi di una pen-drive sequestrata a Sarno emerge, secondo quanto scrive il gip, "il quadro di un meccanismo di trasferimenti di denaro in contanti o comunque in nero da parte di Sarno in favore di funzionari pubblici, effettuati attingendo anche ai compensi ricevuti dal professionista per incarichi conferitigli". "Che gli incarichi professionali ricevuti dall'architetto Sarno in relazione alla realizzazione di grandi opere pubbliche fossero finalizzati alla raccolta di denaro attraverso il sistema di fittizi sovraccosti, da riservare a funzionari pubblici, ha trovato conferma nella contabilita' riservata rinvenuta nel foglio excel estrapolato nella pen-drive sequestrata nella sua abitazione nel corso della perquisizione del 21 luglio 2011".
Nel foglio Excel numero 4, denominato 'Associazione', viene rappresentata "una tabella con l'intestazione 'Campagna elettorale' e l'indicazione 'contanti' per un totale di 65mila euro". Nel foglio 5, si può leggere, sempre nell'ordinanza, "in ogni riga vi è un nominativo e un importo": tra questi nominativi, ci sono l'associazione 'Fare Metropoli', 'Ida Nora Radice', 'Lista Penati Presidente'".
IL FILE NEL PC - Nell'agosto dello scorso anno nel pc dell'architetto era stato trovato un file chiamato ''Documento finanziamento sig. Penati''. Sarno era già stato indagato per alcune consulenze fornite a Filippo Penati, ex sindaco di Sesto, che non risulta coinvolto in questo filone.
http://www.ilgiorno.it/sesto/cronaca/20 ... lano.shtml
L'accusa è di concorso in concussione Affare Penati, spunta altro denaro In casa dell'architetto Sarno
Con l'ex dg del Comune di Sesto Bertoli avrebbe indotto l'imprenditore Edoardo Caltagirone ad affidargli una consulenza da un milione di euro. Il dg al costruttore consigliò di "togliere di mezzo il vecchione", l'architetto portoghesi, per fare spazio a "un giovane professionista ben inserito presso l'amministrazione comunale di Sesto San Giovanni", ovvero Sarno. In una pen drive "un meccanismo di trasferimenti in nero"
Milano, 23 ottobre 2012 - La Guardia di Finanza di Milano ha arrestato questa mattina l'architetto Renato Sarno. L'ordine di custodia cautelare è stato firmato dal gip del Tribunale di Monza Anna Magelli su richiesta dei pm Walter Mapelli e Franca Macchia.
Sarno, professionista quotato, che aveva ricevuto in passato incarichi anche dal San Raffaele di Milano, è accusato di concorso in concussione con l'ex direttore generale del Comune di Sesto Marco Bertoli. Sarno avrebbe indotto l'imprenditore Edoardo Caltagirone ad affidare a lui una consulenza da un milione di euro. ottenendo come "anticipazione" 367 mila euro in assenza di prestazioni professionali. Un pagamento destinato, secondo l'accusa, a favorire progetti edilizi in Comune.
L'ex direttore generale del Comune di Sesto San Giovanni avrebbe 'imposto' Sarno all'immobiliarista Edoardo Caltagirone per seguire l'iter di una pratica legata alle aree ex Falck e ai progetti edilizi relativi all'area ''Vulcano'', pratica inizialmente seguita da un architetto del calibro di Paolo Portoghesi. L'episodio contestato risale al 2009.
LA CORSIA PREFERENZIALE - Sarno avrebbe beneficiato ‘’di una ‘corsia preferenziale’ presso l’amministrazione comunale che nella persona del direttore generale lo caldeggiava presso imprenditori che attendevano l’approvazione di progetti da parte degli organi comunali’’. Lo ha scritto il gip Anna Magelli nel provvedimento che stamani ha portato in carcere Sarno accusato di concussione in concorso con Marco Bertoli, dg del Comune. Il giudice, che ha parlato di ‘’indebito incarico professionale’’ conferito dall’imprenditore Edoardo Caltagirone in modo ‘forzato’ a Sarno, ha sottolineato che gli era stata riservata una ‘’corsia preferenziale (...) quale professionista ben radicato presso la stessa amministrazione comunale’’.
"TOGLI DI MEZZO IL VECCHIONE" - Lo scorso 11 aprile lo stesso Caltagirone aveva raccontato ai pm di Monza, Walter Mapelli e Franca Macchia, nell'ambito dell'inchiesta sul "sistema Sesto" che Bertoli gli aveva suggerito di "togliere di mezzo il vecchione" e cioé di sostituire l'architetto Paolo Portoghesi con "un giovane professionista ben inserito nell'amministrazione di Sesto San Giovanni in quanto gia' dipendente del Comune'' e cioé Renato Sarno.
Nell'ordinanza di custodia cautelare in carcere, firmata dal gip Anna Magelli vengono riportate le dichiarazioni dell'immobiliarista. Caltagirone, si legge nel provvedimento del giudice, ''presentò all'amministrazione Oldrini (già sindaco di Sesto, ndr), due proposte di variante urbanistica, una sviluppata dall'architetto Fegiz e una dal suo staff tecnico, ma né l'una né l'atra vennero prese in considerazione''.
Dopodiché, riporta sempre il provvedimento, l'immobiliarista ''presentò poi una terza proposta di variante con l'architetto Portoghesi, che ne discusse il contenuto con gli uffici comunali mentre era in via di formazione, ma il direttore generale del Comune, dott. Marco Bertoli, irrise apertamente il progetto e gli consigliò di 'togliere di mezzo il vecchione', avvalendosi invece di un giovane professionista ben inserito presso l'amministrazione comunale di Sesto San Giovanni in quanto già dipendente del Comune''. Ma quella scelta, si legge nell'ordinanza, provocò "imbarazzo" in Caltagirone.
Per gli inquirenti Sarno "ha rivestito il ruolo di collettore di tangenti per conto di esponenti politici di area di centro sinistra operanti nel territorio di Sesto San Giovanni". Lo scrive il gip di Monza nell'ordinanza, spiegando
che "la contiguità di Sarno con esponenti politici dell'area di centro sinistra si è osservata sia nella vicenda Codelfa-Di Caterina, nella quale è Sarno che provvede a consegnare, per conto di Filippo Penati, a Di Caterina l'assegno da 2 milioni di euro emesso da Codelfa Spa, sia nella vicenda 'Milano Serravalle - Milano Tangenziali'".
In questo caso, sempre secondo il Gip, "con particolare riferimento all'acquisto della nuova sede della società autostradale dal gruppo Cabassi, che per la personalizzazione degli spazi ha dovuto conferire l'incarico all'architetto Sarno includendo nel prezzo di vendita anche questa 'consulenza' assecondando così una richiesta di Di Marco, amministratore delegato di Milano Serravalle".
CONTABILITA' SEGRETA NEL PEN DRIVE - Dall'analisi di una pen-drive sequestrata a Sarno emerge, secondo quanto scrive il gip, "il quadro di un meccanismo di trasferimenti di denaro in contanti o comunque in nero da parte di Sarno in favore di funzionari pubblici, effettuati attingendo anche ai compensi ricevuti dal professionista per incarichi conferitigli". "Che gli incarichi professionali ricevuti dall'architetto Sarno in relazione alla realizzazione di grandi opere pubbliche fossero finalizzati alla raccolta di denaro attraverso il sistema di fittizi sovraccosti, da riservare a funzionari pubblici, ha trovato conferma nella contabilita' riservata rinvenuta nel foglio excel estrapolato nella pen-drive sequestrata nella sua abitazione nel corso della perquisizione del 21 luglio 2011".
Nel foglio Excel numero 4, denominato 'Associazione', viene rappresentata "una tabella con l'intestazione 'Campagna elettorale' e l'indicazione 'contanti' per un totale di 65mila euro". Nel foglio 5, si può leggere, sempre nell'ordinanza, "in ogni riga vi è un nominativo e un importo": tra questi nominativi, ci sono l'associazione 'Fare Metropoli', 'Ida Nora Radice', 'Lista Penati Presidente'".
IL FILE NEL PC - Nell'agosto dello scorso anno nel pc dell'architetto era stato trovato un file chiamato ''Documento finanziamento sig. Penati''. Sarno era già stato indagato per alcune consulenze fornite a Filippo Penati, ex sindaco di Sesto, che non risulta coinvolto in questo filone.
http://www.ilgiorno.it/sesto/cronaca/20 ... lano.shtml
"Nani su iddi e vvonnu a tutti nani;
Nci vannu terra terra, peri e mmani;
E pa malignità brutta e superba,
Ccà non crisci chi erba, erba, erba"
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Nci vannu terra terra, peri e mmani;
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Elogi alla giunta su Facebook si dimette il presidente del consiglio
Ercole Massari, numero uno dell'assemblea comunale, usava diversi profili sul social network per lodare l'amministrazione
BOLOGNA- Diversi falsi profili su Facebook con i quali partecipava ai dibattiti della sua città, Cervia, sul litorale ravennate, elogiando l'operato della maggioranza. Nulla di strano se il protagonista del caso non fosse il presidente del locale consiglio comunale, Ercole Massari del Pd, che proprio in ragione della vicenda sollevata dai media locali, come anticipato da alcuni quotidiani, si è dimesso ieri sera.
IL MESSAGGIO - «A seguito della campagna ridicola di delegittimazione personale, orchestrata alle mie spalle in merito a dichiarazioni riprese da Facebook - si legge nella nota che Massari ha divulgato in serata dopo un incontro con il partito - e non avendo alcuna responsabilità in alcuna violazione, ma ritenendo di dover esentare la carica di presidente del consiglio comunale di Cervia da ombre di qualsiasi genere, rassegno immediatamente e irrevocabilmente le mie dimissioni da questo incarico, invitando il consiglio comunale a procedere alla elezione di un nuovo presidente del consiglio comunale». Massari, attraverso i suoi falsi profili, oltre a complimentarsi con la Giunta del suo partito e con l'operato del sindaco, non avrebbe mancato di dedicarsi auto-elogi. Qualche utente della Rete, per via di talune bizzarre forme di espressione, aveva sospettato che alcuni profili potessero essere ricondotti a lui. Poi l'annuncio fatto dallo stesso venerdì sera sul suo profilo Facebook: «Ho deciso di licenziare i miei trolls. Direi che mi sono divertito molto a fare il faceto, in un mondo di persone serie. Tutti i miei numerosi cloni saranno posti in sonno». Massari ha comunque respinto la paternità su diversi profili che, oltre a prendersela con taluni privati cittadini, lo elogiavano.
Redazione online24 ottobre 2012
http://corrieredibologna.corriere.it/bo ... 8946.shtml
Ercole Massari, numero uno dell'assemblea comunale, usava diversi profili sul social network per lodare l'amministrazione
BOLOGNA- Diversi falsi profili su Facebook con i quali partecipava ai dibattiti della sua città, Cervia, sul litorale ravennate, elogiando l'operato della maggioranza. Nulla di strano se il protagonista del caso non fosse il presidente del locale consiglio comunale, Ercole Massari del Pd, che proprio in ragione della vicenda sollevata dai media locali, come anticipato da alcuni quotidiani, si è dimesso ieri sera.
IL MESSAGGIO - «A seguito della campagna ridicola di delegittimazione personale, orchestrata alle mie spalle in merito a dichiarazioni riprese da Facebook - si legge nella nota che Massari ha divulgato in serata dopo un incontro con il partito - e non avendo alcuna responsabilità in alcuna violazione, ma ritenendo di dover esentare la carica di presidente del consiglio comunale di Cervia da ombre di qualsiasi genere, rassegno immediatamente e irrevocabilmente le mie dimissioni da questo incarico, invitando il consiglio comunale a procedere alla elezione di un nuovo presidente del consiglio comunale». Massari, attraverso i suoi falsi profili, oltre a complimentarsi con la Giunta del suo partito e con l'operato del sindaco, non avrebbe mancato di dedicarsi auto-elogi. Qualche utente della Rete, per via di talune bizzarre forme di espressione, aveva sospettato che alcuni profili potessero essere ricondotti a lui. Poi l'annuncio fatto dallo stesso venerdì sera sul suo profilo Facebook: «Ho deciso di licenziare i miei trolls. Direi che mi sono divertito molto a fare il faceto, in un mondo di persone serie. Tutti i miei numerosi cloni saranno posti in sonno». Massari ha comunque respinto la paternità su diversi profili che, oltre a prendersela con taluni privati cittadini, lo elogiavano.
Redazione online24 ottobre 2012
http://corrieredibologna.corriere.it/bo ... 8946.shtml
"Nani su iddi e vvonnu a tutti nani;
Nci vannu terra terra, peri e mmani;
E pa malignità brutta e superba,
Ccà non crisci chi erba, erba, erba"
(Nicola Giunta)
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UnVeroTifoso ha scritto:Elogi alla giunta su Facebook si dimette il presidente del consiglio
Ercole Massari, numero uno dell'assemblea comunale, usava diversi profili sul social network per lodare l'amministrazione
BOLOGNA- Diversi falsi profili su Facebook con i quali partecipava ai dibattiti della sua città, Cervia, sul litorale ravennate, elogiando l'operato della maggioranza. Nulla di strano se il protagonista del caso non fosse il presidente del locale consiglio comunale, Ercole Massari del Pd, che proprio in ragione della vicenda sollevata dai media locali, come anticipato da alcuni quotidiani, si è dimesso ieri sera.
IL MESSAGGIO - «A seguito della campagna ridicola di delegittimazione personale, orchestrata alle mie spalle in merito a dichiarazioni riprese da Facebook - si legge nella nota che Massari ha divulgato in serata dopo un incontro con il partito - e non avendo alcuna responsabilità in alcuna violazione, ma ritenendo di dover esentare la carica di presidente del consiglio comunale di Cervia da ombre di qualsiasi genere, rassegno immediatamente e irrevocabilmente le mie dimissioni da questo incarico, invitando il consiglio comunale a procedere alla elezione di un nuovo presidente del consiglio comunale». Massari, attraverso i suoi falsi profili, oltre a complimentarsi con la Giunta del suo partito e con l'operato del sindaco, non avrebbe mancato di dedicarsi auto-elogi. Qualche utente della Rete, per via di talune bizzarre forme di espressione, aveva sospettato che alcuni profili potessero essere ricondotti a lui. Poi l'annuncio fatto dallo stesso venerdì sera sul suo profilo Facebook: «Ho deciso di licenziare i miei trolls. Direi che mi sono divertito molto a fare il faceto, in un mondo di persone serie. Tutti i miei numerosi cloni saranno posti in sonno». Massari ha comunque respinto la paternità su diversi profili che, oltre a prendersela con taluni privati cittadini, lo elogiavano.
Redazione online24 ottobre 2012
http://corrieredibologna.corriere.it/bo ... 8946.shtml
Forse finalmente abbiamo scoperto la vera identità di Spiderman

Se coloro che vincono le gare hanno certificati antimafia ma sono in strette relazioni con altre imprese sottoposte all'attenzione della mafia,tutte munite di certificazioni delle prefetture,allora è un problema diverso che non compete a me valutare. I.F.
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Cosa ti annnoia? Non hai letto l'incipit nel primo post?ReggioReggio ha scritto:yawn

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Sanità, chiesta condanna per Vendola "Un anno e 8 mesi anche a Lady Asl"
Il governatore e l'ex dg Lea Cosentino sono imputati per concorso in abuso di ufficio. L'inchiesta riguarda la nomina di un primario all'ospedale San Paolo. Il medico escluso, parte civile nel processo, vuole 50 mila euro di danni da ciascuno dei due imputati
di MARA CHIARELLI
Un anno e otto mesi. E' questa la richiesta di condanna della procura per il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, in tribunale stamani a Bari, per l'udienza preliminare del processo in cui è imputato di abuso d'ufficio in concorso con l'ex direttore generale della Asl Bari, Lea Cosentino. La sentenza è attesa per oggi, e dovrebbe arrivare nel pomeriggio. La vicenda è quella della nomina di un primario che sarebbe stata favorita da Vendola. La stessa pena a un anno e 8 mesi è stata chiesta per Cosentino, ribattezzata dalla stampa Lady Asl. Inoltre, il medico che si ritiene danneggiato dalla scelta perorata da Vendola, Marco Luigi Cisternino, parte civile nel processo, ha chiesto la provvisionale sul risarcimento dei danni di 50mila euro per ciascuno dei due imputati.
Nell'udienza del 27 settembre scorso, Vendola aveva chiesto di essere processato con rito abbreviato. La stessa richiesta è stata avanzata oggi da Cosentino. Subito dopo l’istanza, i pubblici ministeri che rappresentano l’accusa, il procuratore aggiunto Lino Giorgio Bruno e i pm inquirenti, Francesco Bretone e Desirée Digeronimo, hanno chiesto al gup di depositare altra documentazione sulla posizione dell’ex dg. I documenti riguardano i verbali di interrogatorio di Cosentino agli atti del processo in cui Cosentino è imputata con il senatore Alberto Tedesco e altre 31 persone.
In aula anche i difensori dei due imputati, Massimo Roberto Chiusolo e Francesca Conte per Cosentino e Vincenzo Muscatiello per Vendola. I legali della manager Cosentino si sono opposti ricordando che, trattandosi di rito abbreviato, il giudizio va espresso sulla documentazione già presente allo stato degli atti. A questo punto il gup si è ritirato per decire sulla richiesta. Il processo riguarda la nomina del primario di chirurgia toracica dell'ospedale San Paolo, che sarebbe stato infuenzato da un intervento del governatore presso Lea Cosentino perché il posto fosse assegnato dallo specialista Paolo Sardelli.
Gli inquirenti contestano a Vendola di aver istigato l'allora dg Cosentino a riaprire i termini per la presentazione delle domande per accedere al concorso, con l' obiettivo - ritiene la Procura - di assicurare a Sardelli l'assunzione quinquennale. I fatti si riferiscono al periodo compreso tra settembre 2008 e aprile 2009.
In apertura di udienza l'accusa ha depositato ulteriore documentazione probatoria contenente I difensori si sono opposti perchè, trattandosi di un processo con rito abbreviato, non dovrebbero essere ammessi atti ulteriori rispetto a quelli depositati al termine dell'indagine. Il gup si è ora riservato di decidere. Alla ripresa, la parola passerà alle parti per la discussione.
(25 ottobre 2012)
http://bari.repubblica.it/cronaca/2012/ ... ef=HREC1-1
Il governatore e l'ex dg Lea Cosentino sono imputati per concorso in abuso di ufficio. L'inchiesta riguarda la nomina di un primario all'ospedale San Paolo. Il medico escluso, parte civile nel processo, vuole 50 mila euro di danni da ciascuno dei due imputati
di MARA CHIARELLI
Un anno e otto mesi. E' questa la richiesta di condanna della procura per il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, in tribunale stamani a Bari, per l'udienza preliminare del processo in cui è imputato di abuso d'ufficio in concorso con l'ex direttore generale della Asl Bari, Lea Cosentino. La sentenza è attesa per oggi, e dovrebbe arrivare nel pomeriggio. La vicenda è quella della nomina di un primario che sarebbe stata favorita da Vendola. La stessa pena a un anno e 8 mesi è stata chiesta per Cosentino, ribattezzata dalla stampa Lady Asl. Inoltre, il medico che si ritiene danneggiato dalla scelta perorata da Vendola, Marco Luigi Cisternino, parte civile nel processo, ha chiesto la provvisionale sul risarcimento dei danni di 50mila euro per ciascuno dei due imputati.
Nell'udienza del 27 settembre scorso, Vendola aveva chiesto di essere processato con rito abbreviato. La stessa richiesta è stata avanzata oggi da Cosentino. Subito dopo l’istanza, i pubblici ministeri che rappresentano l’accusa, il procuratore aggiunto Lino Giorgio Bruno e i pm inquirenti, Francesco Bretone e Desirée Digeronimo, hanno chiesto al gup di depositare altra documentazione sulla posizione dell’ex dg. I documenti riguardano i verbali di interrogatorio di Cosentino agli atti del processo in cui Cosentino è imputata con il senatore Alberto Tedesco e altre 31 persone.
In aula anche i difensori dei due imputati, Massimo Roberto Chiusolo e Francesca Conte per Cosentino e Vincenzo Muscatiello per Vendola. I legali della manager Cosentino si sono opposti ricordando che, trattandosi di rito abbreviato, il giudizio va espresso sulla documentazione già presente allo stato degli atti. A questo punto il gup si è ritirato per decire sulla richiesta. Il processo riguarda la nomina del primario di chirurgia toracica dell'ospedale San Paolo, che sarebbe stato infuenzato da un intervento del governatore presso Lea Cosentino perché il posto fosse assegnato dallo specialista Paolo Sardelli.
Gli inquirenti contestano a Vendola di aver istigato l'allora dg Cosentino a riaprire i termini per la presentazione delle domande per accedere al concorso, con l' obiettivo - ritiene la Procura - di assicurare a Sardelli l'assunzione quinquennale. I fatti si riferiscono al periodo compreso tra settembre 2008 e aprile 2009.
In apertura di udienza l'accusa ha depositato ulteriore documentazione probatoria contenente I difensori si sono opposti perchè, trattandosi di un processo con rito abbreviato, non dovrebbero essere ammessi atti ulteriori rispetto a quelli depositati al termine dell'indagine. Il gup si è ora riservato di decidere. Alla ripresa, la parola passerà alle parti per la discussione.
(25 ottobre 2012)
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Oltre 43 milioni di danni allo Stato citati in giudizio Bassolino e Bordon
I magistrati della Procura della corte dei conti hanno quantificato in quanto sarebbe costata ai cittadini la più volte annunciata bonifica del litorale flegreo e dell'agro-aversano, che la Regione Campania affidò alla Jacorossi imprese spa. Oltre all'ex governatore e all'ex ministro coinvolte in totale 17 persone
Danni per le casse dello Stato per complessivi 43 milioni di euro. Tanto è costata ai cittadini la più volte annunciata bonifica del litorale flegreo e dell'agro-aversano, che la Regione Campania, la cui giunta all'epoca era presieduta da Antonio Bassolino, affidò alla Jacorossi imprese spa. Nei giorni scorsi, al termine di una indagine della procura della Corte dei Conti regionale nel settore delle bonifiche ambientali, è stato notificato atto di citazione in giudizio a 17 persone, tra cui ex amministratori, compreso Bassolino, un ex ministro, Willer Bordon, un ex sottosegretario, Raffaele Morese, e alcuni professionisti.
L'operazione "Nimby" - acronimo inglese a significare "non nel mio giardino" - ha portato alla luce un caso di spreco di denaro pubblico legato al contratto stipulato nel 2002 tra la società Jacorossi, Regione e il Commissariato di Governo per l'emergenza bonifiche e tutela delle acque della Regione Campania per la realizzazione del progetto "piano per la gestione degli interventi di bonifica e rinaturalizzazione dei siti inquinati del litorale domizio-flegreo e agro versano".
Il vice procuratore generale della Corte dei Conti campana Pierpaolo Grasso ha potuto rilevare che l'affidamento dell'appalto era intervenuto non solo senza gara pubblica e in assenza della prevista certificazione Soa - necessaria a comprovare la capacità tecnica ed economica dell'impresa per l'esecuzione dell'appalto pubblico - ma anche senza tener conto dei pareri negativi espressi dai competenti
uffici ministeriali e dall'Agenzia Nazionale per la Protezione dell'Ambiente, per i quali il progetto presentato dalla Jacorossi risultava carente di informazioni necessarie. L'appalto del valore complessivo di oltre 117 milioni di euro per la progettazione e l'esecuzione degli interventi di messa in sicurezza, bonifica e ripristino ambientale dei siti del litorale domitio flegreo e dell'agro aversano attraverso l'impiego di 380 lavoratori socialmente utili fu comunque affidato a questa società.
Inoltre Commissariato di Governo e Regione, committenti del contratto, secondo l'indagine della procura della Corte dei Conti regionale si erano assunti obblighi cui sapevano fin dall'inizio di non poter far fronte, sia per i tempi di esecuzione troppo stretti, sia per le proteste delle comunità locali all'apertura di nuovi siti. Il mancato rispetto degli obblighi contrattuali ha comportato conseguenze negative per i profili finanziari, costringendo il committente a sostenere costi non preventivati per lo smaltimento dei rifiuti presso impianti di imprese terze e a non utilizzare i lavoratori socialmente utili, ai quali, tuttavia, ha continuato a erogare retribuzioni. Diversi contenziosi sorti in sede civile tra Jacorossi Spa, il Commissariato alle Bonifiche e la Regione Campania si sono conclusi nel 2007 con la stipula di un accordo aggiuntivo-transattivo al contratto originario, nel quale, oltre a dover riconoscere, per le proprie inadempienze, la somma di 21,8 milioni di euro quale risarcimento dei danni subiti dalla Spa, è stato inspiegabilmente disposto un ulteriore affidamento alla stessa società dei servizi di asporto rifiuti e bonifica. Nel danno erariale quantificato, dalla procura contabile, circa 22 milioni di euro sono proprio il corrispettivo del risarcimento danni riconosciuto alla Jacorossi Spa, 17 milioni circa i maggiori costi sostenuti per lo smaltimento dei rifiuti presso terzi e circa 4 milioni di euro per quanto pagato dall'Inps a titolo di cassa integrazione ai 380 lsu nei periodi di fermo delle attività di bonifica.
(25 ottobre 2012)
http://napoli.repubblica.it/cronaca/201 ... ef=HREC1-4
I magistrati della Procura della corte dei conti hanno quantificato in quanto sarebbe costata ai cittadini la più volte annunciata bonifica del litorale flegreo e dell'agro-aversano, che la Regione Campania affidò alla Jacorossi imprese spa. Oltre all'ex governatore e all'ex ministro coinvolte in totale 17 persone
Danni per le casse dello Stato per complessivi 43 milioni di euro. Tanto è costata ai cittadini la più volte annunciata bonifica del litorale flegreo e dell'agro-aversano, che la Regione Campania, la cui giunta all'epoca era presieduta da Antonio Bassolino, affidò alla Jacorossi imprese spa. Nei giorni scorsi, al termine di una indagine della procura della Corte dei Conti regionale nel settore delle bonifiche ambientali, è stato notificato atto di citazione in giudizio a 17 persone, tra cui ex amministratori, compreso Bassolino, un ex ministro, Willer Bordon, un ex sottosegretario, Raffaele Morese, e alcuni professionisti.
L'operazione "Nimby" - acronimo inglese a significare "non nel mio giardino" - ha portato alla luce un caso di spreco di denaro pubblico legato al contratto stipulato nel 2002 tra la società Jacorossi, Regione e il Commissariato di Governo per l'emergenza bonifiche e tutela delle acque della Regione Campania per la realizzazione del progetto "piano per la gestione degli interventi di bonifica e rinaturalizzazione dei siti inquinati del litorale domizio-flegreo e agro versano".
Il vice procuratore generale della Corte dei Conti campana Pierpaolo Grasso ha potuto rilevare che l'affidamento dell'appalto era intervenuto non solo senza gara pubblica e in assenza della prevista certificazione Soa - necessaria a comprovare la capacità tecnica ed economica dell'impresa per l'esecuzione dell'appalto pubblico - ma anche senza tener conto dei pareri negativi espressi dai competenti
uffici ministeriali e dall'Agenzia Nazionale per la Protezione dell'Ambiente, per i quali il progetto presentato dalla Jacorossi risultava carente di informazioni necessarie. L'appalto del valore complessivo di oltre 117 milioni di euro per la progettazione e l'esecuzione degli interventi di messa in sicurezza, bonifica e ripristino ambientale dei siti del litorale domitio flegreo e dell'agro aversano attraverso l'impiego di 380 lavoratori socialmente utili fu comunque affidato a questa società.
Inoltre Commissariato di Governo e Regione, committenti del contratto, secondo l'indagine della procura della Corte dei Conti regionale si erano assunti obblighi cui sapevano fin dall'inizio di non poter far fronte, sia per i tempi di esecuzione troppo stretti, sia per le proteste delle comunità locali all'apertura di nuovi siti. Il mancato rispetto degli obblighi contrattuali ha comportato conseguenze negative per i profili finanziari, costringendo il committente a sostenere costi non preventivati per lo smaltimento dei rifiuti presso impianti di imprese terze e a non utilizzare i lavoratori socialmente utili, ai quali, tuttavia, ha continuato a erogare retribuzioni. Diversi contenziosi sorti in sede civile tra Jacorossi Spa, il Commissariato alle Bonifiche e la Regione Campania si sono conclusi nel 2007 con la stipula di un accordo aggiuntivo-transattivo al contratto originario, nel quale, oltre a dover riconoscere, per le proprie inadempienze, la somma di 21,8 milioni di euro quale risarcimento dei danni subiti dalla Spa, è stato inspiegabilmente disposto un ulteriore affidamento alla stessa società dei servizi di asporto rifiuti e bonifica. Nel danno erariale quantificato, dalla procura contabile, circa 22 milioni di euro sono proprio il corrispettivo del risarcimento danni riconosciuto alla Jacorossi Spa, 17 milioni circa i maggiori costi sostenuti per lo smaltimento dei rifiuti presso terzi e circa 4 milioni di euro per quanto pagato dall'Inps a titolo di cassa integrazione ai 380 lsu nei periodi di fermo delle attività di bonifica.
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questo post ti fa onore ma sei una goccia perchè come vedi nessuno dei compagni è intervenuto, come a giustificare le sinistre porcherie. Dal mio punto di vista chi sbaglia deve pagare sia di destra che di sinistra perchè posso avere simpatie o antipatie ma nessuno destri o sinistri mi dà, nè mi ha dato da mangiare. Quello che ho me lo sono costruito con le mie forze.UnVeroTifoso ha scritto:---------------------------------------
Diamo vita ad un nuovo post che raggruppa tutte le nefandezze o presunte tali fatte a sinistra. Perchè, da questa parte del mondo politico, i primi a non perdonarle sono proprio gli elettori di sinistra.
---------------------------------------
Dimenticavo adesso interverrà l'intellettualone di turno che dirà che i sinistri non intervengono perchè il forum funziona così quando arrestano uno di destra intervengono i sinistri a compiacersi e quando arrestano uno di sinistra è il turno dei destri a compiacersi

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la cosa più schifosa al mondo è l'ipocrisia,non si possono chiedere le dimissioni di un politico,di un altro schieramento avverso al proprio, perchè è inquisito,o anche rinviato a giudizio,e poi però quando è lui ad essere indagato o rinviato a giudizio,mantenere la poltrona.Ora,per esempio,sto leggendo che la procura di bari ha chiesto per vendola una condanna di quasi due anni per abuso d'ufficio,lo stesso vendola che pretese le dimissioni di formigoni quando era inquisito,insomma lo vogliamo capire che questa incoerenza sta rendendo la politica attuale poco credibile??e sta allontanando i cittadini stessi dalla politica??poi ci stupiamo se grillo ha le percentuali che ha.
https://www.youtube.com/watch?v=-JQINuybHL4" onclick="window.open(this.href);return false;
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LA REAZIONE DEL LEADER DI SEL - «Una sentenza di condanna, sia pure relativamente a un concorso in abuso d'ufficio - ha commentato Vendola - per me sarebbe un punto di non ritorno, segnerebbe un mio congedo dalla vita pubblica. Ma una sentenza ispirata a verità e giustizia credo che restituirà a me quello che mi è dovuto, cioè la mia totale innocenza». Il governatore della Puglia, inoltre, illustra le motivazioni del suo «intervento». «Non ho interferito - ha proseguito - perché fossero commessi degli illeciti. Si è ritenuto di riaprire i termini del concorso. In Italia negli ultimi anni sono stati riaperti 181 mila concorsi per primari, come a dire che non si tratta di una pratica illecita ma di una consuetudine, anche a garanzia della qualità della selezione, perché se troppo ristretta la platea dei concorrenti il rischio è che non ci sia qualità. Ma, detto questo, io non sono minimamente intervenuto. Del resto le testimonianze che sono ricavabili dalla stessa attività investigativa e dalle deposizioni della dottoressa Cosentino in molteplici processi, dicono quale sia stata la mia condotta: sempre totalmente estranea a qualunque intromissione, a qualunque inappropriatezza, a qualunque commissione di reato o anche illecito».reggino ha scritto:la cosa più schifosa al mondo è l'ipocrisia,non si possono chiedere le dimissioni di un politico,di un altro schieramento avverso al proprio, perchè è inquisito,o anche rinviato a giudizio,e poi però quando è lui ad essere indagato o rinviato a giudizio,mantenere la poltrona.Ora,per esempio,sto leggendo che la procura di bari ha chiesto per vendola una condanna di quasi due anni per abuso d'ufficio,lo stesso vendola che pretese le dimissioni di formigoni quando era inquisito,insomma lo vogliamo capire che questa incoerenza sta rendendo la politica attuale poco credibile??e sta allontanando i cittadini stessi dalla politica??poi ci stupiamo se grillo ha le percentuali che ha.
http://corrieredelmezzogiorno.corriere. ... 7230.shtml
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Ottima idea UVT.UnVeroTifoso ha scritto:---------------------------------------
Diamo vita ad un nuovo post che raggruppa tutte le nefandezze o presunte tali fatte a sinistra. Perchè, da questa parte del mondo politico, i primi a non perdonarle sono proprio gli elettori di sinistra.
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http://www.youtube.com/watch?v=5Ocb-EBF ... re=related

La speranza appartiene ai figli.
Noi adulti abbiamo già sperato e quasi sempre perso.
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- aquamoon
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- Iscritto il: 11/05/2011, 13:59
A dire il vero, escluso UVT che è, in quanto "estensore" del topic, super partes e Doddi che è intervenuto "d'ufficio", gli unici interventi sono "di sinistra".lappo ha scritto:
questo post ti fa onore ma sei una goccia perchè come vedi nessuno dei compagni è intervenuto, come a giustificare le sinistre porcherie. Dal mio punto di vista chi sbaglia deve pagare sia di destra che di sinistra perchè posso avere simpatie o antipatie ma nessuno destri o sinistri mi dà, nè mi ha dato da mangiare. Quello che ho me lo sono costruito con le mie forze.
Dimenticavo adesso interverrà l'intellettualone di turno che dirà che i sinistri non intervengono perchè il forum funziona così quando arrestano uno di destra intervengono i sinistri a compiacersi e quando arrestano uno di sinistra è il turno dei destri a compiacersi
Volevo pure dire la mia sul perchè i compagni non si producono in lapidazioni pret a porter...
Mi accorgo però che qualsiasi spiegazione sarebbe inutile visto che la domanda contiene già la risposta.

sti cazzi i turni

Sventurata la terra che ha bisogno di eroi
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- Forumino Malatissimo
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- Iscritto il: 11/05/2011, 13:54
mohammed ha scritto:sarà stato il passo indietro del berlusca, a riaccendere la speranza perché vedo che dopo un periodo di eclissi è tornata la miltanza anticomunista sul forum...
Spero tu non ti stia riferendo a me...



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- Forumino Praticante
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- Iscritto il: 16/05/2011, 16:15
"è un complotto della magistratura nera!". "non sanno farmi fuori attraverso le regole democratiche ed usano le procure." "I giornalisti sono contro il turismo.". "era la nipote di mubarak..." per dirvi che:
chi ruba è un ladro.
chi agisce per far pesare la propria posizione è un concussore.
chi piglia mazzette un corruttore.
chi uccide un assassino.
chi fa il bunga bunga, scopa con minorenni e poi ce le mette nei listini un malato mentale.
senza se e senza ma. e senza bisogno di etichette di destra o di sinistra o tessere pdl-pd-idv-sel-lega in tasca.
chi ruba è un ladro.
chi agisce per far pesare la propria posizione è un concussore.
chi piglia mazzette un corruttore.
chi uccide un assassino.
chi fa il bunga bunga, scopa con minorenni e poi ce le mette nei listini un malato mentale.
senza se e senza ma. e senza bisogno di etichette di destra o di sinistra o tessere pdl-pd-idv-sel-lega in tasca.
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- Forumino Malatissimo
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- Iscritto il: 11/05/2011, 13:54
Renato Sarno "il faccendiere": "Era il fiduciario di Penati"
L'inchiesta sul "Sistema Sesto"
I pm Walter Mapelli e Franca Macchia descrivono l'architetto come uomo di fiducia dell'ex presidente della Provincia di Milano e del direttore del Comune di Sesto Marco Bertoli. Secondo gli inquirenti il ruolo dell'architetto è confermato da "un'anomala movimentazione dei conti correnti"
di Stefania Totaro
Sesto San Giovanni, 25 ottobre 2012 - "E' stato Penati a segnalarmi una terna di professionisti, tra cui vi era proprio l’architetto Sarno, per la predisposizione del progetto su Sesto San Giovanni. Ma io avevo speso già 3 milioni di euro per altri due professionisti indicati da lui e questi non li ho scelti".
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E' Giuseppe Pasini, uno dei costruttori interessati alla riqualificazione della ex Falck, a parlare con i pm di Milano già nel 2010 di Renato Sarno, arrestato nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Monza sulle tangenti nella ex Stalingrado d'italia per concussione in concorso con l'ex direttore generale del Comune di Sesto San Giovanni Marco Bertoli per avere costretto l'imprenditore Edoardo Caltagirone ad affidargli una consulenza da 1 milione di euro sul progetto residenziale per la ex Falck-Vulcano.
"Renato Sarno - scrivono i pm Franca Macchia e Walter Mapelli nella loro richiesta di arresto - è univocamente indicato come il fiduciario di Penati, ma anche di Bertoli, in relazione alla gestione delle iniziative di riqualificazione dell'area Falck e di altre aree edificabili sestesi". E Sarno "ricompare quale uomo di fiducia di Penati quando questi assume la carica di presidente della Provincia di Milano e, quindi, il controllo della Milano Serravalle spa, di cui la Provincia da lui diretta diviene azionista di maggioranza".
Un legame che non si è mai interrotto, così come il 'sistema Sesto'. In una telefonata del 15 novembre 2010 Bertoli riferisce a Sarno che la prossima settimana incontrerà l'architetto Renzo Piano per le aree ex Falck a cui sono interessati altri costruttori: "secondo me è opportuno che facciamo una chiacchiera sullo stato dell'arte delle questioni ex Falck perchè lì le cose marciano abbastanza seriamente".
Ancora il 12 gennaio 2011 Bertoli mantiene aggiornato Sarno dello stato di avanzamento delle trattative con Caltagirone, progetto per cui Bertoli "si starebbe adoperando allo scopo di bloccarlo perchè Caltagirone non ha più coinvolto Sarno".
"L'area è mia, i soldi sono i miei e invece parlano con loro" - si sfoga al telefono anche l'ultimo proprietario delle ex Falck Davide Bizzi. Con "loro" Bizzi intende le coop rosse finite nell'inchiesta della Procura di Monza con l'ex vicepresidente del Consorzio Cooperative Costruzioni di Bologna Omer Degli Esposti, indagato per concussione per 2 milioni e mezzo di euro di consulenze imposte a Pasini. Dalle carte emerge che è Bertoli a riferire "i 'desiderata' dell'Amministrazione" in merito alle aree ex Falck e Marelli a Giordano Vimercati (ex braccio destro di Penati), che ""Una anomala movimentazione dei conti correnti".
Secondo i pm, a confermare "il ruolo svolto dall’architetto Sarno nel sistema di relazioni" è "una anomala movimentazione dei conti correnti". "Numerosi giroconti e, soprattutto, elevati e continui prelevamenti di contanti per ingenti importi non giustificabile in alcun modo (nella perquisizione i finanzieri a casa di Sarno trovarono 43mila euro in contanti in cassaforte, ndr) oltre a numerosi bonifici verso società estere con la movimentazione del contante che viene poi sistematicamente trasferito su ulteriori società estere riconducibili di fatto allo stesso Sarno, a Tortola, Isole Vergini, a Panama, società che altro non sono se non strutture intermedie utilizzate per il mero transito di danaro verso conti accesi presso svariati istituti bancari a Lugano, Londra, Antigua".provvede poi a passare le indicazioni a Massimo Cavrini (manager di Bizzi con il marchio coop, ndr)".
di Stefania Totaro
http://www.ilgiorno.it/sesto/cronaca/20 ... esto.shtml
L'inchiesta sul "Sistema Sesto"
I pm Walter Mapelli e Franca Macchia descrivono l'architetto come uomo di fiducia dell'ex presidente della Provincia di Milano e del direttore del Comune di Sesto Marco Bertoli. Secondo gli inquirenti il ruolo dell'architetto è confermato da "un'anomala movimentazione dei conti correnti"
di Stefania Totaro
Sesto San Giovanni, 25 ottobre 2012 - "E' stato Penati a segnalarmi una terna di professionisti, tra cui vi era proprio l’architetto Sarno, per la predisposizione del progetto su Sesto San Giovanni. Ma io avevo speso già 3 milioni di euro per altri due professionisti indicati da lui e questi non li ho scelti".
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E' Giuseppe Pasini, uno dei costruttori interessati alla riqualificazione della ex Falck, a parlare con i pm di Milano già nel 2010 di Renato Sarno, arrestato nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Monza sulle tangenti nella ex Stalingrado d'italia per concussione in concorso con l'ex direttore generale del Comune di Sesto San Giovanni Marco Bertoli per avere costretto l'imprenditore Edoardo Caltagirone ad affidargli una consulenza da 1 milione di euro sul progetto residenziale per la ex Falck-Vulcano.
"Renato Sarno - scrivono i pm Franca Macchia e Walter Mapelli nella loro richiesta di arresto - è univocamente indicato come il fiduciario di Penati, ma anche di Bertoli, in relazione alla gestione delle iniziative di riqualificazione dell'area Falck e di altre aree edificabili sestesi". E Sarno "ricompare quale uomo di fiducia di Penati quando questi assume la carica di presidente della Provincia di Milano e, quindi, il controllo della Milano Serravalle spa, di cui la Provincia da lui diretta diviene azionista di maggioranza".
Un legame che non si è mai interrotto, così come il 'sistema Sesto'. In una telefonata del 15 novembre 2010 Bertoli riferisce a Sarno che la prossima settimana incontrerà l'architetto Renzo Piano per le aree ex Falck a cui sono interessati altri costruttori: "secondo me è opportuno che facciamo una chiacchiera sullo stato dell'arte delle questioni ex Falck perchè lì le cose marciano abbastanza seriamente".
Ancora il 12 gennaio 2011 Bertoli mantiene aggiornato Sarno dello stato di avanzamento delle trattative con Caltagirone, progetto per cui Bertoli "si starebbe adoperando allo scopo di bloccarlo perchè Caltagirone non ha più coinvolto Sarno".
"L'area è mia, i soldi sono i miei e invece parlano con loro" - si sfoga al telefono anche l'ultimo proprietario delle ex Falck Davide Bizzi. Con "loro" Bizzi intende le coop rosse finite nell'inchiesta della Procura di Monza con l'ex vicepresidente del Consorzio Cooperative Costruzioni di Bologna Omer Degli Esposti, indagato per concussione per 2 milioni e mezzo di euro di consulenze imposte a Pasini. Dalle carte emerge che è Bertoli a riferire "i 'desiderata' dell'Amministrazione" in merito alle aree ex Falck e Marelli a Giordano Vimercati (ex braccio destro di Penati), che ""Una anomala movimentazione dei conti correnti".
Secondo i pm, a confermare "il ruolo svolto dall’architetto Sarno nel sistema di relazioni" è "una anomala movimentazione dei conti correnti". "Numerosi giroconti e, soprattutto, elevati e continui prelevamenti di contanti per ingenti importi non giustificabile in alcun modo (nella perquisizione i finanzieri a casa di Sarno trovarono 43mila euro in contanti in cassaforte, ndr) oltre a numerosi bonifici verso società estere con la movimentazione del contante che viene poi sistematicamente trasferito su ulteriori società estere riconducibili di fatto allo stesso Sarno, a Tortola, Isole Vergini, a Panama, società che altro non sono se non strutture intermedie utilizzate per il mero transito di danaro verso conti accesi presso svariati istituti bancari a Lugano, Londra, Antigua".provvede poi a passare le indicazioni a Massimo Cavrini (manager di Bizzi con il marchio coop, ndr)".
di Stefania Totaro
http://www.ilgiorno.it/sesto/cronaca/20 ... esto.shtml
"Nani su iddi e vvonnu a tutti nani;
Nci vannu terra terra, peri e mmani;
E pa malignità brutta e superba,
Ccà non crisci chi erba, erba, erba"
(Nicola Giunta)
Nci vannu terra terra, peri e mmani;
E pa malignità brutta e superba,
Ccà non crisci chi erba, erba, erba"
(Nicola Giunta)