Il Comune deve recuperare 22 milioni di euro che avrebbe indebitamente erogato ai suoi dipendenti nel corso degli anni. Una cifra esorbitante che pesa sulle casse municipali. La Corte dei Conti è tornata alla carica con l’Amministrazione comunale di Reggio Calabria e, nei giorni scorsi, ha inviato una comunicazione poco amichevole al sindaco Demetrio Arena “invitandolo” a essere meno delicato nell’esplosiva questione del recupero crediti nei confronti dei dipendenti comunali e dei dirigenti. Il cortese “invito” dei magistrati contabili, tradotto in soldoni, equivale a un perentorio: applicate delle trattenute direttamente in busta paga. Quanto basta per innescare un’altra bomba sociale e mettere l’Amministrazione Arena con le spalle al muro.
I 22 milioni di euro che la Corte dei Conti vuole che Palazzo San Giorgio recuperi a ogni costo si devono considerare divisi in due gruppi: 11 milioni dovranno essere recuperati dagli stipendi della quasi totalità dei dipendenti comunali; gli altri 11 sono dovuti dai dirigenti e da chi ricopre ruoli apicali all’interno dell’Amministrazione. Per quanto riguarda questi ultimi, l’Amministrazione comunale ha già formalmente contestato i fatti con atti notificati a ciascuno dei soggetti interessati.
08/10/2012
La Corte dei Conti sollecita il sindaco Arena a fare trattenute ai dipendenti direttamente in busta paga. L’Amministrazione deve recuperare 22 mln (la metà è stata percepita dai dirigenti).
Reggio, stipendi comunali a rischio
Il Comune deve recuperare 22 milioni di euro che avrebbe indebitamente erogato ai suoi dipendenti nel corso degli anni. Una cifra esorbitante che pesa sulle casse municipali. La Corte dei Conti è tornata alla carica con l’Amministrazione comunale di Reggio Calabria e, nei giorni scorsi, ha inviato una comunicazione poco amichevole al sindaco Demetrio Arena “invitandolo” a essere meno delicato nell’esplosiva questione del recupero crediti nei confronti dei dipendenti comunali e dei dirigenti. Il cortese “invito” dei magistrati contabili, tradotto in soldoni, equivale a un perentorio: applicate delle trattenute direttamente in busta paga. Quanto basta per innescare un’altra bomba sociale e mettere l’Amministrazione Arena con le spalle al muro.
I 22 milioni di euro che la Corte dei Conti vuole che Palazzo San Giorgio recuperi a ogni costo si devono considerare divisi in due gruppi: 11 milioni dovranno essere recuperati dagli stipendi della quasi totalità dei dipendenti comunali; gli altri 11 sono dovuti dai dirigenti e da chi ricopre ruoli apicali all’interno dell’Amministrazione. Per quanto riguarda questi ultimi, l’Amministrazione comunale ha già formalmente contestato i fatti con atti notificati a ciascuno dei soggetti interessati
La Corte dei Conti sollecita il Comune in quanto è stato il Comune stesso ad affermare che quelle somme erano state indebitamente percepite dai dipendenti.
Bisogna però puntualizzare alcuni aspetti:
1. I dipendenti hanno percepito quelle somme, che poi non sono altro che aumenti stipendiali ottenuti grazie alle progressioni economiche bandite dallo stesso Comune. Quindi nessuno si è fregato niente e chi ha preso soldi lo ha fatto in assoluta buona fede.
2. Non sono in grado di sapere se effettivamente quei bandi erano irregolari, la cosa dovrà essere accertata presumibilmente in via giudiziale, visto che non credo che i dipendenti resteranno inermi mentre il Comune trattiene le somme. Quello che posso dire, in base alla mia esperienza, è che comunque, anche in caso di pronuncia sfavorevole, i dipendenti difficilmente restituiranno un euro che sia uno, proprio in virtà della provata buona fede, e del fatto che comunque, fino ad oggi, hanno in ogni caso svolto le mansioni della propria qualifica e, conseguente, retribuzione percepita.
3. Anche ove tali somme fossero alla fine restituite, non potrebbero comunque essere utilizzate per ripianare il bilancio comunale, in quanto i passaggi economici negli enti pubblici sono finanziati dalle somme accantonate per pagare la produttività degli impiegati, e che dunque tornerebbero in quel determinato fondo e comunque sarebbero destinati allo stesso personale, seppur in forma e modalità differenti.
"Mister te sarà ti, muso de mona. Mi son el signor Nereo Rocco"
dopo che i dirigenti si sono fottuti il dio della pila si accusano adesso i dipendenti dello sfascio...cmq tali somme vengono destinate alla contrattazione integrativa,dove si trovano a trattare rappresentanti dell'amministrazione (in questo caso il comune) e rappresentanti sindacali ed RSU... si firma un accordo e viene applicato... poi da dove nascono i problemi.....misteri della città metropolitana!!!
