polverini...incredibile!

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pellarorc
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la polverini questa sera a piazza pulita ha mandato avanti un intervista dicendo "non lo so" circa 31238732 volte.

lei non sapeva, non poteva sapere. non sa qunato guadagna, non sa quanto guadagnano i consiglieri regionali.
insomma cone tutti gli altri non sa nulla.

bossi non sa chi ha pagato la laurea del figlio.
scajola non sa chi ha pagato la casa con vista colosseo
quanti altri ancora non sapranno???

che classe politica indecente!!!
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Falko
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ognuno di noi non sa qualcosa...

io per esempio non so quando troverò un nuovo lavoro ora che finisco il mio contratto....
che vuoi che sia non sapere dove e quanti soldi si guadagnano come funzionario, dirigente pubblico o governatore?
Se il destino mi è avverso, peggio per lui!!!

http://www.youtube.com/watch?v=06hr11IO" onclick="window.open(this.href);return false; ... dded#at=13

"La mia rielezione sarebbe al limite del ridicolo" Giorgio Napolitano 14/4/2013
mohammed
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Renata Polverini nacque a Ballarò un martedì sera di pochi anni fa e lì risiedette per circa 19 puntate, quasi consecutive. Era piaciuta subito al conduttore Giovanni Floris per la capacità di assumere nel dibattito la postura della signora gnè-gnè: gnè con quello e gnè con quell'altro. Pur essendo di destra infatti, e pur essendo sindacalista, Renata Polverini rifiutava gli opposti e si rifugiava al centro del problema: "Guardiamo al problema seriamente e serenamente" diceva.
Serenamente affrontava la discussione e serenamente dava ragione a quello e pure a quell'altro, e un poco però la negava anche. Pur essendo segretaria del sindacato Ugl, l'Unione generale dei lavoratori figlia della più rocciosa Cisnal, categoria di simpatizzanti del Ventennio. Renata era donna innanzitutto, e garantiva una voce non ideologica. E poi aveva il pregio di possedere piccole opinioni su ogni grande questione. E si faceva trovare sempre in mezzo, gnè con te e gnè con te, a al centro del centro della tavola rotonda televisiva.
La sua notorietà avanzò impetuosa e condusse alla curiosità altri colleghi della Rai. Milena Gabanelli, titolare di Report, iniziò a fare i conti in tasca alla sindacalista. Sindacalista di che? In effetti a Report notarono una lieve discrasia tra gli iscritti denunciati e quelli accertati. 66mila pensionati accertati contro i 558mila dichiarati.
E 44mila dipendenti pubblici contro i 171mila dichiarati. Come sapete i sindacati hanno un grande bisogno di tesserati. Più ne hanno e più potere conquistano. Renata pur essendo diplomata ragioniera e quindi sapendo benissimo far di conto, non volle replicare: "Sono cose che non posso rivelare" disse al primo giornalista che chiese lumi.
Al secondo spiegò (14 gennaio 2010): "I numeri di tutti gli altri sindacati sarebbero veri e i nostri no?". Anche qui confermò la filosofia gnè-gnè: non ammise come falsi quei dati, ma non li asseverò come veri. Si tenne a galla nel mezzo, area in cui la verità può anche ritenersi sospesa e la realtà tingersi di grigio. Né bianca e né nera.
Una signora benpensante ed educata. Anche sorridente. Anche ben vestita. Una donna gradevole. Piacque perciò a Silvio Berlusconi che approvò la candidatura alle regionali e la benedisse. L'imposizione della spada della libertà avvenne in una non memorabile giornata romana, a palazzo Grazioli. Non ci fu molto pathos, ma comunque Renata incassò la scelta: lei contro Emma Bonino.
Non era una passeggiata, ma la donna, abituata alle marce e ai comizi, diede presto prova di essere una grande combattente e non perse un giro, una piazza, un incontro. Attraversò teatrini e pizzerie, viaggiò in Ciociaria e nel Viterbese.
Incontrò volti belli e anche brutti. E abbracciò pure la pancia di Fiorito, oggi noto come er Batman, ma ieri solo sindacone di Anagni, re della porchetta e dei santini elettorali. La competizione elettorale fu incandescente e benché a corto di Pdl (simbolo perduto nel collegio di Roma) riuscì, anche grazie alla forza berlusconiana, a vincere.
Donna di popolo, tracannò una birra in bottiglia per gustare il sapore fresco nel giorno della avventurosa vittoria. Quella bevuta consegnò ai fotografi l'altra metà della Polverini. Al sereno della tv contrappose, infatti, presto una capacità oratoria e anche una flessibilità linguistica notevoli. Diede prova di questa sua inclinazione nello storico discorso - detto della "zecca" - di Genzano (anno 2011, 26 maggio).
Chiamata al palco e vistasi oggetto di un temerario attacco verbale di isolati contestatori ambientalisti, (sicuramente noti sia alle forze dell'ordine che al circuito estremo dei facinorosi comunisti laziali) replicò connettendosi lessicalmente a quel mondo di esclusi: "Me faccio mette paura da una zecca come te? Si mi ascoltate bene, sennò fate come cazzo ve pare". La folla la osannò, e il comizio si chiuse in un miracolo di abbracci circolari. Finalmente una donna con le palle! "E che cazzo", aveva anche detto al microfono.
Era proprio forte Renata. Ma la sua figura riuscì presto ad alternare i toni diretti e maschi ad altri più affettuosi e miti. Quando il Popolo della libertà dovette recuperare un rapporto con la Lega di Bossi, e Roma ladrona con gli irredentisti di Gemonio, fu convocata insieme ad Alemanno, sindaco della città eterna, a piazza Montecitorio al cospetto del senatùr. Renata scelse tra mille parole un gesto simbolico per suggellare la distensione: impugnò una forchetta la mise a caccia di gustosi rigatoni all'amatriciana e la cacciò in bocca all'Umberto, come una sorella farebbe col congiunto in difficoltà.
Era ottima l'amatriciana, perché il leader padano mangiò tutti i rigatoni e poi una piccola colonna di sugo, scivolata dalla bocca, si distese sulla camicia. Tocco di rosso di sfondo verde: magma impressionista. Con quel gesto Re-nata aveva riconquistato la Lega alla causa di Roma.
Abbiamo detto di lei che è forte quando è il caso, e pure decisa, intransigente. Così, durante una drammatica seduta del piano casa, disse ai consiglieri regionali riuniti: "Siete al servizio di Berlusconi, siete berlusconiani!". Lei no, era gnè-gnè.
Infatti la sporcizia di queste ultime ore, festini e ostriche (e altro) l'ha vista stupìta e addolorata. Di bianco vestita si è presentata in consiglio regionale dichiarando la sua personale vergogna e ponendo l'aut aut: o tagliamo le prebende oppure addio, mi dimetto. Forse si dimette veramente. Ma la sua carriera non è finita: la aspettano all'Udc, il partito gnè-gnè per eccellenza.

http://www.dagospia.com/rubrica-3/polit ... -44250.htm
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kurohata
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è la droga che li distrugge, ormai gli ha mangiato il cervello. non sanno più niente.
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pellarorc
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lei ha smentito il corteggiamento dell'udc.
Cmq Se si vergogna veramente dovrebbe dimettersi.
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io2
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Ce ne vorrebbero come lei…
ha preteso le dimissioni del capogruppo ottenendone, probabilmente farà lo stesso con il presidente del consiglio regionale.
In più oggi sta facendo votare un piano di tagli di privilegi dei consiglieri di 20 milioni per il 2012 e 28 milioni per il 2013.
L'importante non è vincere ma partecipare, con onore, alla sconfitta dell'avversario.
reggino
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sto leggendo che ha speso un botto di soldi per iliketv,neanche scopelliti sarebbe arrivato a tanto,ma che aspetta a dimettersi??quanti sprechi...

Lazio: Stracquadanio, Polverini si dimetta subito (L'Unita')
21 Settembre 2012 - 10:09
(ASCA) - Roma, 21 set - Se Renata Polverini ''vuole dimostrare di avere un sussulto di dignita', deve dimettersi, non ha altre strade. Se non si dimette entro 24 ore perde ogni credibilita'. Dovrebbe andarsene subito, altrimento fa la fine di Marrazzo, che ha aspettato due giorni ed e' stato piallato. Che tristezza, e' tutto un gran burlesque''. Cosi' Giorgio Stracquadanio, ex deputato del Pdl ora nel gruppo misto, in un'intervista al quotidiano ''L'Unita''', parla del caso della Regione Lazio.

''Non capisco - aggiunge - cosa aspetta il segretario Alfano a commissariare il partito nel Lazio. E' suonata la sveglia... non basta? Il guaio sta anche nei pericolosi criteri di reclutamento dei candidati, perche' senza competizione, e alla politica si accostano sempre piu' persone che cercano benefici personali''.

La Prima Repubblica, dice ancora Stracquadanio, ''si e' chiusa in tragedia, con il carcere e i suicidi di Tangentopoli, la Seconda invece finisce in farsa, si chiude nel ridicolo, che e' anche peggio, nel burlesque''.

Infine, una parola su Silvio Berlusconi, che dovrebbe non dovrebbe ricandidarsi: ''Ha mancato la promessa, ha perso credibilita'. Se dopo 18 anni il tuo progetto non e' stato realizzato, vuol dire che non sei capace''. Del resto, conclude, ''si vede da come parla che non ha voglia''.
https://www.youtube.com/watch?v=-JQINuybHL4" onclick="window.open(this.href);return false;
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aquamoon
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io2 ha scritto:Ce ne vorrebbero come lei…
ha preteso le dimissioni del capogruppo ottenendone, probabilmente farà lo stesso con il presidente del consiglio regionale.
In più oggi sta facendo votare un piano di tagli di privilegi dei consiglieri di 20 milioni per il 2012 e 28 milioni per il 2013.
Sentivo al radiogiornale nazionale delle 12,30 che tra le carte consegnate da fiorito alla Magistratura c'è anche una lettera recapitata alla polverini a LUGLIO (tre mesi fa) nella quale,
lo stesso (s)fiorito denunciava le "spese folli" del gruppo del PdL, il che dimostrebbe quanto e da quanto tempo l'ex segretaria dell'UGL conoscesse lo stato dell'arte alla Pisana.
Ho ascoltato la polverini ieri sera a Ballarò e non mi è parso si dimetterà.
Tu auspichi che il suo comportamento venga imitato il più possibile.
Io spero, ma non ci credo, si dimetta... scomparendo dalla scena politica, di governatori incapaci che non sanno nemmeno vigilare...
francamente, penso, se ne possa e debba fare a meno.
:salut
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Vai renata, schiaccia queste zecche.
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io2
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aquamoon ha scritto:
io2 ha scritto:Ce ne vorrebbero come lei…
ha preteso le dimissioni del capogruppo ottenendone, probabilmente farà lo stesso con il presidente del consiglio regionale.
In più oggi sta facendo votare un piano di tagli di privilegi dei consiglieri di 20 milioni per il 2012 e 28 milioni per il 2013.
Sentivo al radiogiornale nazionale delle 12,30 che tra le carte consegnate da fiorito alla Magistratura c'è anche una lettera recapitata alla polverini a LUGLIO (tre mesi fa) nella quale,
lo stesso (s)fiorito denunciava le "spese folli" del gruppo del PdL, il che dimostrebbe quanto e da quanto tempo l'ex segretaria dell'UGL conoscesse lo stato dell'arte alla Pisana.
Ho ascoltato la polverini ieri sera a Ballarò e non mi è parso si dimetterà.
Tu auspichi che il suo comportamento venga imitato il più possibile.
Io spero, ma non ci credo, si dimetta... scomparendo dalla scena politica, di governatori incapaci che non sanno nemmeno vigilare...
francamente, penso, se ne possa e debba fare a meno.
:salut
come tu sai, il consiglio regionale ha autonomia finanziaria e che la giunta non può dire al consiglio come spendere i soldi.
Infatti, i tagli che si stanno votando in queste ore sono state richieste dalla Polverini al consiglio regionale minacciando in caso non vengano approvati le dimissioni.
L'importante non è vincere ma partecipare, con onore, alla sconfitta dell'avversario.
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io2 ha scritto:
come tu sai, il consiglio regionale ha autonomia finanziaria e che la giunta non può dire al consiglio come spendere i soldi.
Infatti, i tagli che si stanno votando in queste ore sono state richieste dalla Polverini al consiglio regionale minacciando in caso non vengano approvati le dimissioni.
Mi spiace contraddirti ma non penso, in tutta onestà intellettuale, sia una questione di procedure contabili e/o amministrative.
E' una semplice questione di sopravvivenza.
La mutazione di una parte consistente del personale politico italiano, ha prodotto questa nuova razza... più vorace e più arrogante di quella che l'ha preceduta.
La polverini ne è un prototipo, paracadutata da Ballarò alla Regione con il supporto delle berlusconi airlines, da oscura segretaria di un ancora più oscuro sindacato (fino ovviamente all'avvento del partito di berlusconi )...sindacato che "vanta" 66.000 iscritti fra i pensionati e 44.000 nella PA ...
http://it.wikipedia.org/wiki/Unione_Generale_del_Lavoro
d'amblè, è diventata presidente/governatore del Lazio... malgrado l'esclusione del PdL dalla tornata elettorale per "disguidi" nella presentazione delle liste.
Cosa ci si aspetta dalla candidata di Sbardella?
Basterebbe leggere un pò di cronaca sul generone romano e, feste,festini, in costume o senza, ostriche e champagne, auto e case... il sogno, appunto, di chi nel proprio DNA dichiara di avere:
Patria, Onore, Tradizione.
Esattamente quanto esibito dagli epigoni e sodali di Starace e Sbardella.
La polverini non si dimetterà, come non si è dimesso nemmeno (s)fiorito o, tanto per sdrammatizzare :mrgreen: , la minetti...
Lì non si dimette nessuno, sono come gli squali,
non possono fermarsi.
Agli squali manca la vescica natatoria,
a questi,
la dignità.
:salut
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Regmi
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L’AMACA del 20/09/2012 (Michele Serra).

Io questo Franco Fiorito lo conosco. E lo conoscete anche voi.
Lo abbiamo visto dietro il bancone di un bar. Alla guida di un autobus. Alla cassa di una pescheria. In coda all’ufficio postale. È un normotipo popolare italiano.
Franco Fiorito, “er federale de Anagni”, è uno di noi.
La parola “casta” è perlomeno fuorviante. Lascia intendere che esista un ceto parassitario alieno alla brava gente che lavora, quasi una cricca di invasori. Purtroppo non è così. Tra casta e popolo c’è osmosi, e un continuo, costante passaggio di consegne.
Fiorito non nasce ricco e non nasce potente. Fiorito è un prodotto della democrazia.
Molti italiani che oggi sbraitano contro la casta, ove ne facessero parte, sarebbero identici a Franco Fiorito, per il semplice fatto che sono identici a Franco Fiorito anche adesso.
Non si cambia un paese se non cambia il suo popolo, non migliora un paese se non migliorano le persone, la loro cultura, le loro ambizioni.
Il mito della “democrazia diretta” non mi cattura perché non tiene conto di un micidiale dettaglio:
se a decidere direttamente chi dovrà rappresentarli sono i Franco Fiorito, eleggeranno in eterno Franco Fiorito.

Da La Repubblica del 20/09/2012.
La speranza appartiene ai figli.
Noi adulti abbiamo già sperato e quasi sempre perso.
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kurohata
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Molto interessante questo scritto tratto dal "Fatto quotidiano" on-line odierno. Spiega perfettamente come funziona il meccanismo di finanziamento che vige a tutti i livelli locali, ma soprattutto l'omertà interessata al suo funzionamento.

Paradossalmente dovremmo ringraziare l'avidità con cui sono stati gestiti questi fondi. Infatti, la voracità dimostrata dal Fiorito di turno ha suscitato le ire dei suoi compagni di merende, i quali si sono sentiti derubati del bottino che non veniva spartito quasi equamente. Ma tutti gli altri, i cosiddetti "diversi" dove erano quando si stabilivano le regole di spartizione :scratch

Leggete gente, leggete e meditate.

Lo scandalo dei fondi ai consiglieri della regione Lazio si arricchisce di un nuovo capitolo. La rivolta della base contro i consiglieri del Pd: incapaci, secondo Michele Cardulli libero iscritto al partito, di far cadere il governo di destra della regione e soprattutto miopi o assenti quando il meccanismo della distribuzione dei fondi veniva approvato. I Democratici per ora stanno raccogliendo le firme per le dimissioni in blocco di tutto il consiglio regionale, dopo la decisione della presidente, Renata Polverini, di restare imbullonata alla sua sedia. Per giorni c’è stato un tiramolla sulle dimissioni: prima quasi annunciate, poi certamente ritirate perché la Polverini è stata convinta a restare dallo stesso Silvio Berlusconi. Tutto intorno lo scandalo dei fondi usati dai consiglieri per festini, cene e chissà cosa altro. Milioni di euro, 20 milioni, in pochi anni finiti nelle tasche dei degli eletti del popolo. Così voraci da perseguitare per avere il denaro, come lui stesso ha raccontato, l’ex capogruppo Pdl Franco Fiorito, indagato per peculato. “Er Batman”, questo il soprannome di Fiorito, ha raccontato il “sistema” della spartizione, ha snocciolato una per una le richieste dei colleghi. E ora uno della base del Pd, che come scrive sul sito è innamorato della politica e non delle poltrone (lavora stampa del Consiglio regionale Lazio dopo aver vinto un concorso), lancia sul suo sito una invettiva, scrive un je accuse contro i compagni di partito accusati di essere complici di un ladro: “E allora voi avete almeno il dovere di dirci dove stavate”. Cardulli chiude il suo pamphlet con una frase tranciante: “Invece di pensare alle preferenze, per una volta pensate ai voti che ci fate perdere con le vostre facce impassibili. Sepolcri imbiancati di un sistema di potere che genera corruzione. Incapaci perfino di capire che tutto sta crollando”. Molti i commenti e le condivisioni e le sottoscrizioni del “Sostiene Carulli”.

“Cari consiglieri regionali del Pd,

vi scrivo questa lettera perché non facendo parte della direzione del partito non posso intervenire lunedì e dirvi le stesse cose in faccia, guardandovi negli occhi. Da una settimana avete avuto la possibilità di mandare a casa la destra del Lazio, mandando definitivamente in pezzi il partito di Berlusconi e avviando un processo a catena che avrebbe fatto saltare, come dice lo stesso Berlusconi, Campania e Lombardia. Da una settimana avete preferito tacere, limitandovi a qualche comunicato stampa, all’annuncio di una mozione di sfiducia della quale non si ha traccia, alla richiesta di dimissioni della Polverini “perché – come dice il capogruppo Montino – non ha più la maggioranza”. Dite di spendere oltre settecentomila euro per i manifesti, ma in questo caso non avete stampato manco un volantino. Davanti al consiglio regionale, venerdì mattina c’erano dieci militanti della Federazione della sinistra a manifestare.

Vi scrivo non tanto perché preoccupato della vostra carriera politica, che da questa situazione – magari non ve ne siete accorti – riceverà una mazzata terribile. Ma perché quella che state gettando nel fango è la mia faccia. La mia faccia di militante del Pd che va a parlare con la gente, che apre il circolo, che attacca i manifesti. Vorrei chiedervi cosa vado a dire domani ai cittadini? Che cosa gli vado a dire: beh, ma noi abbiamo usato i fondi per le iniziative politiche, mica per le donnine e le Bmw? Io, noi, quelli che non prendono rimborsi, diarie e indennità, ci mettiamo la faccia tutti i giorni. Non ci meritiamo di sentir dire “abbiamo sbagliato ad accettare quei soldi”. Facile, voi avete fatto il sacrificio di gestire oltre due milioni di euro, noi andiamo a raccontare ai cittadini che ci serve il loro contributo per pagare l’affitto del circolo e per stampare i manifesti. E allora voi avete almeno il dovere di dirci dove stavate.

Dove stavate quando l’ufficio di presidenza approvava quel meccanismo nefasto di moltiplicazione dei fondi. Forse il vicepresidente Bruno Astorre era malato? E non se n’è accorto dopo? Era così difficile capire che distribuire 12 milioni di euro in un anno ai gruppi consiliari, per giunta senza alcun meccanismo di controllo, senza nessuna regola, era una cosa scandalosa? Vi informo che la Regione ha chiuso ospedali, non paga i fornitori, taglia i fondi per i trasporti, taglia perfino il buono pasto ai dipendenti. Mi chiedo dove stavate quando il Pdl presentava i suoi bilanci al Comitato regionale di controllo contabile. Forse anche il presidente Carlo Ponzo era malato? E quando i soldi sono arrivati al gruppo, Esterino Montino non si è accorto che erano forse un po’ troppi. Anche lui malato. Oggi su Repubblica dice che avete fatto una riunione. Per rimandarli indietro? No, solo per stabilire le procedure per utilizzarli.

Mi chiedo dove state quando in Consiglio regionale si cambiano porte nuove, si comprano mobili nuovi per sostituire scrivanie che hanno due anni di vita per soddisfare il capriccio di qualche presidente di commissione. Mi chiedono dove state quando si fanno lavori inutili, senza appalto. Centinaia di migliaia di euro buttati, anche questi lavori sono spartiti fra voi? Mi chiedo dove eravate quando l’ufficio di presidenza votava la delibera che distribuisce a pioggia un milione e mezzo di euro a testate locali in cambio della benevolenza verso qualche consigliere. Mi chiedo dove eravate quando l’ufficio di presidenza distribuiva patrocini a pioggia, poche migliaia di euro che diventano milioni se le sommiamo tutte insieme. Mi chiedo dove eravate quando si approvavano i lavori per fare la nuova biblioteca, tutta legni pregiati, lampade che raffigurano lo stemma della regione, pavimenti in marmo. Frequentatori zero. E mi chiedo soprattutto perché non avete mai risposto a quelli che vi chiedevano di fare una battaglia perché le delibere dell’ufficio di presidenza fossero pubbliche, inserite sul sito come tutti gli atti del Consiglio regionale, come io stesso ho fatto per anni. Perché lì, nella segretezza di quelle decisioni di sei persone, stanno le radici del malaffare.

E dire che è tutta colpa di Fiorito non vi laverà la coscienza. Perché se lui è un ladro, come scrive Merlo su Repubblica, voi siete i pali, voi siete complici. E voglio sapere, ne ho il diritto come iscritto a questo partito, chi avete pagato con quei 622 mila euro che dite di aver speso per i collaboratori del gruppo. Le 23 persone che lavorano al gruppo pagate dal consiglio regionale non bastavano? Chi sono questi collaboratori, chi li ha decisi? Prima di leggerlo sui giornali, avete assunto parenti, fratelli, amanti? Malgrado avessi ben presente tutto questo mi sarei aspettato un sussulto di orgoglio, una battaglia in aula, dimissioni collettive, gesti clamorosi. Se lo aspettavano quelli che aprono le sezioni, vanno ad attaccare i manifesti e vanno soprattutto a chiedere quei voti che vi permettono di stare lì.

E invece nulla, manco per salvare la faccia. Sono stanco di leggere le dichiarazioni di chi si scusa. Sono stanco di leggere ‘siamo onesti, però abbiamo sbagliato ad accettare quei soldi’. Non capite che non è la vostra la faccia, ma la mia, la nostra? L’antipolitica non è Grillo, siete voi con la vostra arroganza e la vostra presunzione. Vi credete depositari di non si capisce bene quale verità assoluta perché “prendete le preferenze”. Eccole le preferenze: Fiorito 26mila, migliaia anche per Piccolo. Invece di pensare alle preferenze, per una volta pensate ai voti che ci fate perdere con le vostre facce impassibili. Sepolcri imbiancati di un sistema di potere che genera corruzione. Incapaci perfino di capire che tutto sta crollando. Vi chiedo – a dire il vero con poca speranza – un sussulto di orgoglio. Dopo la frase ‘abbiamo sbagliato’ nella prossima intervista, aggiungete ‘per questo mi dimetto’. Forse guardarvi la mattina allo specchio sarà più facile”.
S'a Reggina è na malatia, prima Gallo e poi Saladini sunnu i so merici curanti.
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io2 ha scritto:Ce ne vorrebbero come lei…
:o.o: :o.o:

nel senso di gente che ruba? :lol:

Renata era quella che viaggiava in elicottero a sua insaputa...

continuiamo così, ancora l'Italia non è ufficialmente fallita, con questi ubiti qua (o dicca irita, fate vobis) non ce ne vorrà molto ancora
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Regmi ha scritto:L’AMACA del 20/09/2012 (Michele Serra).

Io questo Franco Fiorito lo conosco. E lo conoscete anche voi.
Lo abbiamo visto dietro il bancone di un bar. Alla guida di un autobus. Alla cassa di una pescheria. In coda all’ufficio postale. È un normotipo popolare italiano.
Franco Fiorito, “er federale de Anagni”, è uno di noi.
La parola “casta” è perlomeno fuorviante. Lascia intendere che esista un ceto parassitario alieno alla brava gente che lavora, quasi una cricca di invasori. Purtroppo non è così. Tra casta e popolo c’è osmosi, e un continuo, costante passaggio di consegne.
Fiorito non nasce ricco e non nasce potente. Fiorito è un prodotto della democrazia.
Molti italiani che oggi sbraitano contro la casta, ove ne facessero parte, sarebbero identici a Franco Fiorito, per il semplice fatto che sono identici a Franco Fiorito anche adesso.
Non si cambia un paese se non cambia il suo popolo, non migliora un paese se non migliorano le persone, la loro cultura, le loro ambizioni.
Il mito della “democrazia diretta” non mi cattura perché non tiene conto di un micidiale dettaglio:
se a decidere direttamente chi dovrà rappresentarli sono i Franco Fiorito, eleggeranno in eterno Franco Fiorito.

Da La Repubblica del 20/09/2012.
Come spesso mi accade di dire, grande Michele Serra :salut

"...e qualcosa rimane
tra le pagine chiare e le pagine scure... "
mubald

Serra e' stato perfetto.L'italiano e' quello che resta a casa quando,per molto meno di quello che decidono su di noi,in altri paesi fanno le rivoluzioni.E' quello per cui si cerca sempre la toppa personale e gli altri ci pensino loro.E' quello per cui,se vuole sapere se ha diritto alla pensione,la prima domanda che si fa non e' che documenti occorrono ma chi conosco io all'INPS direttamente o indirettamente?

P.S.Non mi sto escludendo dal mucchio.Ormai mi adatto anch'io
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incredibili le parole della bonino:

http://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=e ... b6N-TS3Dhg
https://www.youtube.com/watch?v=-JQINuybHL4" onclick="window.open(this.href);return false;
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Si è dimessa e la sua conferenza stampa è stata molto applaudita:

http://www.ansa.it/
« Reggio è un grande giardino, uno dei luoghi più belli che si possano trovare sulla terra. »
(Edward Lear, Diario di un viaggio a piedi, 1847[1])

FORZA REGGINA SEMPRE E COMUNQUE!
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reggino ha scritto:incredibili le parole della bonino:

http://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=e ... b6N-TS3Dhg
la bonino dice il giusto, l'aumento è stato votato all'unanimità, cambia l'uso che è stato fatto dei fondi che il pdl si è intascato con fatture gonfiate o ha speso in troie e festini mentre a sinistra si è fatto un uso morigerato e soprattutto rendicontato (almeno così pare per ora). Una certa differenza cè, quantomeno di stile. La bonino fu scelta come antagonista alla polverini perché sulla piazza non c'era altro. Ed è vero che la campagna elettorale fu fatta sottotono, come se il pd avesse già accettato la sconfitta. E' vero pure che nel lazio la destra è forte e che la chiesa, che ora tuona contro gli sprechi, ha appoggiato la polverini. Certo che questi radicali sono capaci di allearsi con tutti peggio dell'UDC, da berlusconi al pd, se poi non vincono sputano veleno e continuano a dichiararsi gli unici "puri" di tutta la politica italiana...
Allah è grande, Gheddafi è il suo profeta!
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