micuzzu ha scritto:vogliamo ripartire:
- fumeri
- cciappa
fumeri
può derivare dal latino fimetum o fimum, rispettivamente letame e letamaio.
Oppure dal francese : fumier = letame e che mi sembra molto più vicino al nostro fumeri.
Per il termine cciappa l'unica discendenza che ho trovato è chapas, termine spagnolo che indica piastra.
resto in attesa del contributo di pensiero di altri più esperti di me.
"Comunicare l'un l'altro, scambiarsi informazioni è natura; tener conto delle informazioni che ci vengono date è cultura." - J.W.Goethe
Il Panegirico (in greco πανηγυρικός [sott. λόγος], da πανήγυρις (panègyris) ovvero adunanza di tutti) è un componimento oratorio di carattere encomiastico (ovvero pronunciato in pubblico, per lo più in assemblea, per esaltare i meriti di un personaggio, di una città o di un popolo).
Vi propongo il prossimo termine:
- Carriari
Che ne dite?
"Comunicare l'un l'altro, scambiarsi informazioni è natura; tener conto delle informazioni che ci vengono date è cultura." - J.W.Goethe
micuzzu ha scritto:
Vi propongo il prossimo termine:
- Carriari
Che ne dite?
All'origine sicuramente c'è il termine latino carrum, carrus (pl. carra)
Un sito in inglese che vi segnalo: http://www.etymonline.com/index.php" onclick="window.open(this.href);return false;
dice, riferendosi al verbo to carry: early 14century., from Anglo-Fr. carier "to transport in a vehicle" or O.N.Fr. carrier (Fr. charrier), from Gallo-Romance *carrizare, from L.L. carricare, from L. carrus,carrum
Gli esperti cosa ne pensano?
"Comunicare l'un l'altro, scambiarsi informazioni è natura; tener conto delle informazioni che ci vengono date è cultura." - J.W.Goethe
Lixia ha scritto:che vuol dire precisamente scunocchiare
Vuol dire rompere, aprire in 2.
Credo derivi dal contrario di ncunocchiare, ovvero unire con una cunocchia.
Generalmente si usa per indicare la procedura per la lavorazione dei fichi secchi.
I fichi vengono appunto infilzati ad uno ad uno in un bastoncino a mo di spiedini.
Scunocchiare lo sento spesso per indicare la rottura di oggetto, o il distacco di parti di esso dall'asse centrale.
Se la propria compagna afferma < va chianu chi mi scunocchi! > è un altro discorso...
Lixia ha scritto:che vuol dire precisamente scunocchiare
Vuol dire rompere, aprire in 2.
Credo derivi dal contrario di ncunocchiare, ovvero unire con una cunocchia.
Generalmente si usa per indicare la procedura per la lavorazione dei fichi secchi.
I fichi vengono appunto infilzati ad uno ad uno in un bastoncino a mo di spiedini.
Scunocchiare lo sento spesso per indicare la rottura di oggetto, o il distacco di parti di esso dall'asse centrale.
Se la propria compagna afferma < va chianu chi mi scunocchi! > è un altro discorso...
ora che me lo dici mi pare di ricordare qualcosa appunto sui fichi secchi , ricordo che mio nonno li ficcava in quel ramo piegato di non so cosa ... eppure non ricordavo si chiamasse cunocchia
"Gli amici miei, ed in cui posso fidare, non vivon qui: si trovan lontano, al mio paese, come ogni altra cosa, signori, che mi può recar conforto".
Lixia ha scritto:che vuol dire precisamente scunocchiare
Vuol dire rompere, aprire in 2.
Credo derivi dal contrario di ncunocchiare, ovvero unire con una cunocchia.
Generalmente si usa per indicare la procedura per la lavorazione dei fichi secchi.
I fichi vengono appunto infilzati ad uno ad uno in un bastoncino a mo di spiedini.
Scunocchiare lo sento spesso per indicare la rottura di oggetto, o il distacco di parti di esso dall'asse centrale.
Se la propria compagna afferma < va chianu chi mi scunocchi! > è un altro discorso...
ora che me lo dici mi pare di ricordare qualcosa appunto sui fichi secchi , ricordo che mio nonno li ficcava in quel ramo piegato di non so cosa ... eppure non ricordavo si chiamasse cunocchia
ho chiesto a mio padre la cunocchia era fatta di canna da canneto
"Gli amici miei, ed in cui posso fidare, non vivon qui: si trovan lontano, al mio paese, come ogni altra cosa, signori, che mi può recar conforto".
che spettacolo, direi un suono onomatopeico, la parola si pronuncia come la pronuciamo noi reggini e dà già l'idea, nel suono della parola stessa, il senso di qualcosa di rotto
"...e qualcosa rimane
tra le pagine chiare e le pagine scure... "
"Nani su iddi e vvonnu a tutti nani;
Nci vannu terra terra, peri e mmani;
E pa malignità brutta e superba,
Ccà non crisci chi erba, erba, erba"
(Nicola Giunta)
onlyamaranto ha scritto:Questa raccolta di vocaboli dialettali reggini dalle radici le più strane e incomprensibili mi piace sempre di più...
continuo con...
oggi mi sento "carsariàtu"
che poesia...
Mi viene in mente un altro termine.
"marmaricu"
Visto che non si oparla solo di termini, ma anche di espressioni dialettali, ricordo quando due miei colleghi di lavoro si son divertiti parecchio e sono rimasti affascinati da una mia espressione tipicamente reggina: "questo qui si sente 3 ca**i e mezzo"
sono talmente comunista che da bambino mi mangiavo da solo