Bellissimo amico mio, credo che questa volta ti sbagli. Nulla di grave, peraltro l'errore è più che scusabile oltre che plausibile.
In primis bu caeda è abbastanza lontano da bucceri tuttavia è probabile che il vocabolo francese derivi dal latino. In secundis il Rohlfs, che oltre ad essere il massimo conoscitore e studioso del dialetto calabrese,era anche un illustre professore di lingue romanze (che conosceva alla perfezione) presso l'Università di Tubinga, lo fa derivare dal francese antico, credo proprio in base al contesto storico da lui attentamente studiato. Non me la sento di contraddire Rohlfs su questo argomento.
Relativamente al secondo argomento, com'è noto, molti vocaboli inglesi sono prestiti dal francese.[/quote]

molto gentile,
ti ringrazio per "bellissimo" ed per "amico". i termini mi imbarazzano alquanto, uno piu' che l'altro; e viceversa.
che questa volta io sbagli... pazienza. non sarebbe di certo la prima, e non spero l'ultima.
l'errore è errore indipendentemente se plausibile o scusabile. ed è errore quando se ne da una dimostrazione concreta scientifica ed inoppugnabile.
non sentirsela di contradire un autorevolissimo maestro, non è sufficiente per parlar di errore.
nel caso questo venisse dimostrato ne sarei ben lieto. e come si suol dire... ciangiva cu n'occhjiu, giacchè nello specifico mi troverei in buona, numerosa, emerita, e magnifica, compagnia.
"in primis bu_caeda è abbastanza lontano da bucceri, tuttavia è probabile che il vocabolo francese derivi dal latino".
apprezzo il cauto "probabile".
questo termine, per chi direttamente o indirettamente abbia competenza o conoscenza della materia, viene considerato esempio facilissimo quanto a lettura ed interpretazione.
veniamo al dunque. o stringimentu du casu andrebbe bene come modo di dire?
non credo sia circostanza, questa, per consultare i dizionari latini di Walde o di Pokorny. basterebbe prendere il Calonghi o l'Ernout e guardare, come io ho fatto, alla voce "bucaeda": come traduzione si ha scannabuoi.
ma come si arriva a bucceri? ....
bos. caedo
bos> passa a bu, per obliquità.
bu_caed_ere (latino)>buccederius>bucce(de)rius> bucceri (sermo vulgaris)
per la formazione di questo termine gioverebbe una rilettura degli scritti del Norberg.
così come per l'esportazione del bucceri, in Francia ed Inghilterra, sarebbero di fondamentale e completo ausilio le consultazioni di Cesare e Tacito.
"in secundis..."
di chi fosse il Rholfs, di quali furono i suoi incarichi accademici e di quelle che sono le sue opere, ...qualcosina dovrei saperla.
presumibilmente dell'insigne glottologo tedesco ricordo nitidamente anche la voce e la grafia.
il suo dizionario dialettale ha un taglio, il resto delle sue opere hanno una consistenza diversa.
nel dizionario, alla voce in esame, vi è un "fr" tra parentesi, e nulla piu'. si consideri che il dizionario non è prettamente etimologico, ma è un opera per lo piu' divulgativa; nè credo potesse essere diversamente.
il resto dei suoi scritti sono certamente di carattere e struttura diversa, e non è un caso che è proprio il suo dizionario ad essere l'opera meno citata fra quelle che lui scrisse.
mi dici che "bucceri" lo faccia derivare dal francese antico, aggiungendo inoltre "credo in base al contesto storico da lui studiato".
vorresti essere così cortese da dirmi in quale scritto egli sostiene quanto tu dici?
io questa affermazione non la trovo, e nel caso ci fosse sarebbe non perfettamente in linea con quanto afferma nella sua grammatica (pag.432 o 433), laddove- guarda caso- parla di boucherie, trattando i suffissi in -ia ed -arius, e le relative trasformazioni. da dove li prende tali suffissi, da quale lingua li ottiene?
"relativamente al secondo argomento....".
beh.. io ti avrei chiesto nello specifico di circostanziarmi meglio quanto da te affermato, sei tu ad aver scritto "ma l'abbiamo importato (così come gli inglesi) dal francese".
che "come noto molti vocaboli inglesi sono un prestito", riduce a fonte di rango inferiore, cio' che invece mi sarei da te aspettato di leggere, citandomi nel caso una fonte di rango primaria.
vedi Carolus... esprimendo il mio punto di vista sulla radici di un termine, non avrei voluto (nè mi sarei aspettato) una mano tesa. avrei avuto,certamente, l' apprezzamento nel notare teso un orecchio, quello sì.
piuttosto che un giudizio immediato, o una pur simpatica bocciatura, mi sarebbe piaciuto un confronto costruttivo ed aperto.
un teorema non è importante perchè lo enuncia Talete Lagrange, o Rholfs, ma è importante perchè lo stesso teorema viene dimostrato.
un clima costruttivo, di attenzione e considerazione maggiore nei confronti di chi la pensa diversamente da noi, credo sarebbe cosa molto piu' produttiva che non una diatriba formale e scarna di contenuti. in questo caso sarebbe solo una sterile dimostrazione di muscoli.
o, se preferisci, di lacerta.