Pickwick ha scritto:
Dopo "Amaranto siamo noi" mi aspettavo un "Diffidati presenti"...
Il problema non sono i 30 falliti mandati dai papà amici di..., ma il resto degli studenti che stanno zitti e permettono
a questi di pensare per loro e di infangare il nome delle scuole reggine.
In realtà strill ha ricevuto numerose lettere di giovani che si dissociano dalla manifestazione:
Classica grafica degli striscioni degli studenti del classico. Mi stupisce non abbiano tirato fuori qualche citazione di Catullo.
Dopo "Amaranto siamo noi" mi aspettavo un "Diffidati presenti"...
Il problema non sono i 30 falliti mandati dai papà amici di..., ma il resto degli studenti che stanno zitti e permettono
a questi di pensare per loro e di infangare il nome delle scuole reggine.
Non vorrei sbagliarmi ma mi punge vaghezza che di "isole" da infangare ne restano ben poche.
La speranza appartiene ai figli.
Noi adulti abbiamo già sperato e quasi sempre perso.
Classica grafica degli striscioni degli studenti del classico. Mi stupisce non abbiano tirato fuori qualche citazione di Catullo.
Dopo "Amaranto siamo noi" mi aspettavo un "Diffidati presenti"...
Il problema non sono i 30 falliti mandati dai papà amici di..., ma il resto degli studenti che stanno zitti e permettono
a questi di pensare per loro e di infangare il nome delle scuole reggine.
Strill ha ricevuto diverse lettere contrarie alla manifestazione, erano solo 30, cosa avrebbero dovuto fare?prenderli anche a pistolettate?Se si doveva fare così per ogni sciopero bestia le scuole contavano poche decine di studenti, per fortuna c'è libertà di aderire o meno.
Classica grafica degli striscioni degli studenti del classico. Mi stupisce non abbiano tirato fuori qualche citazione di Catullo.
Dopo "Amaranto siamo noi" mi aspettavo un "Diffidati presenti"...
Il problema non sono i 30 falliti mandati dai papà amici di..., ma il resto degli studenti che stanno zitti e permettono
a questi di pensare per loro e di infangare il nome delle scuole reggine.
Strill ha ricevuto diverse lettere contrarie alla manifestazione, erano solo 30, cosa avrebbero dovuto fare?prenderli anche a pistolettate?Se si doveva fare così per ogni sciopero bestia le scuole contavano poche decine di studenti, per fortuna c'è libertà di aderire o meno.
Chi non ci stà, che protesti. Una lettera a strill?? Ma comu cazzu simu cumbinati???
Ah quindi il nuovo modo per riuscire a parlare col sindaco è manifestare... e a che serve la segreteria che registra e smista i vari appuntamenti? Segreteria alla quale ci siamo regolarmente iscritti pensando che fosse corretto in questo modo e l'1 ottobre avremmo dovuto farci ricevere ma il sindaco è "volato" a Roma con il preavviso di 2 ore e senza darci ulteriore appuntamento?
Complimenti per la trasparenza e il rispetto verso chi non manifesta ma cerca, nella legalità, di avere risposte alle proprie domande da gente che fa quello che vuole....
ps. massimo rispetto Costituzionale per chi sciopera, anche sbagliando...
http://www.strill.it/index.php?option=c ... &Itemid=86
Di seguito nota di Tripodi: L’odierna lezione di civiltà e democrazia tenuta dagli studenti reggini è semplicemente splendida.
Infatti, il totale, bruciante e indiscutibile fallimento della manifestazione studentesca promossa per protestare contro l’eventuale scioglimento del Consiglio comunale di Reggio Calabria rappresenta l’assoluto e incontrovertibile ripudio che i reggini, a partire dagli studenti, nutrono nei confronti dei sedicenti amministratori, protagonisti del famigerato “modello-Reggio”, che nell’ultimo decennio hanno distrutto e raso al suolo la nostra città.
Un clamoroso flop che pesa come un enorme macigno.
Qualcuno attendeva folle oceaniche e, invece, si sono ritrovati una ventina di studenti.
Finalmente, Reggio e i reggini hanno definitivamente aperto gli occhi e sanno benissimo chi sono i responsabili della bancarotta etica, morale e finanziaria della città.
Altro che nemici di Reggio e amenità varie, la gente è sempre più cosciente del fatto che i veri nemici di Reggio sono quei personaggi che l’hanno ridotta nella drammatica condizione odierna.
A prescindere dalle decisioni che saranno assunte dal Consiglio dei Ministri, i giovani reggini con grande maturità hanno palesemente snobbato e rinviato al mittente la pubblica “chiamata alle armi”, pompata con ogni mezzo, finalizzata ad una roboante, quanto ridicola, difesa della città da non si sa quali nemici.
Nelle ultime settimane i giovani reggini hanno dato prova di fortissima coscienza e piena consapevolezza del drammatico momento che vive Reggio Calabria: una città strozzata e oppressa da un’ossessiva presenza della ‘ndrangheta che ha imperversato in tutti i gangli istituzionali e del potere.
Prima la straordinaria e dirompente risposta, spontanea e libera, al cosiddetto manifesto “Reggio rivendica il suo ruolo” scaturita con la diffusione di un bellissimo “Contro-Manifesto” firmato, fra l’altro, da centinaia di cittadini, senza etichette; successivamente abbiamo registrato le numerose singole testimonianze di giovani e studenti che nei social network e nei media hanno manifestato la loro nausea per un vergognoso sistema di potere che ha massacrato la città; e, oggi, infine, la limpida e sdegnata risposta degli studenti che non hanno accettato una bieca strumentalizzazione, tanto meno le parole d’ordine che erano alla base della “chiamata alle armi”.
L’odierna diserzione di massa è, quindi, il sigillo definitivo rispetto alla triste e inappellabile chiusura di un’epoca, tragica e funesta, che ha massacrato la nostra Reggio.
Pertanto, la freschezza e la lungimiranza degli studenti e dei giovanissimi esprime un chiaro segnale di concreta speranza per costruire un nuovo domani libero dalla ‘ndrangheta, dal malaffare e dalla pessima politica.
Grazie ragazzi: siamo convinti, e non si tratta di enfasi astratta, che oggi avete scritto una bellissima pagina di storia cittadina che molti non dimenticheranno facilmente.
IL SEGRETARIO CITTADINO DEL PdCI DI REGGIO CALABRIA
Ivan Tripodi
Intanto un'altra giornata è passata e nessuna decisione è stata presa, continua (il Governo) a tenere sulla graticola l'intera città, le polemiche aumentano, la sfiducia nelle istituzioni anche, la credibilità del sindaco è (anche suo malgrado) prossima allo zero...complimenti
"...e qualcosa rimane
tra le pagine chiare e le pagine scure... "
onlyamaranto ha scritto:Intanto un'altra giornata è passata e nessuna decisione è stata presa, continua (il Governo) a tenere sulla graticola l'intera città, le polemiche aumentano, la sfiducia nelle istituzioni anche, la credibilità del sindaco è (anche suo malgrado) prossima allo zero...complimenti
sono d'accordo.Sarà che forse ormai è solo questione di giorni,però tutto questo tempo nel prendere l'unica decisione che oggettivamente c'è da prendere,è incomprensibile.Spero che si sbrighino...anche se non sono convinto che una volta andati alle urne a prendere lo scetto della città sarà una maggioranza diversa da quella che ha governato negli ultimi dieci anni...
e più tempo passa più mi sa che molti rimarranno ben attaccati alle loro poltrone...non so,ma è una mia impressione..
Vero è che si tratta di una vicenda delicata,ma per altri comuni si è presa in tempi normali...
E' uno schifo, come sempre se ne fottono di noi e i nostri governanti e parlamentari si fanno prendere a pesci in faccia. Si dovrebbe reclamare la decisione immediata, questo tira e molla ci sta estenuando del tutto. Scopelliti e arena non insistono perché sperano di restare attaccati col culo alla poltrona il più possibile ma gli altri???? Dove stanno? So che non centra un cazzo ma in questi giorni hanno chiuso il carcere di laureana. Una realtà all'avanguardia in italia nel più totale chiusa nel più totale silenzio tranne successive inutili lamentele di quelli che sono stati tirati per la giacca dopo...
Questo il reportage di oggi sul Corriere che però non dice nulla di nuovo (a parte il fatto che i nostri cari politici rischiano di perdere l'amata poltrona):
il ministro dell'interno sta annunciando in questo momento la decisione dello scioglimento del comune di reggio calabria per "contiguità" con la ndrangheta.