Scali dimezzati, più infrastrutture ecco il piano-aeroporti di Passera
Il ministro ha elaborato il progetto con l'Enac e tre società di consulenza, tra cui la Kpmg. Resteranno operativi meno di 40 "poli". Il documento potrebbe anche arrivare sul tavolo del Consiglio dei ministri di venerdì
di LUCIO CILLIS
Meno aeroporti, serviti da infrastrutture nuove o rafforzate. Degli oltre 60 oggi in attività ne resteranno poco più della metà, gran parte degli scali minori saranno dismessi o nel migliore dei casi passeranno sotto la tutela degli enti locali (se riusciranno a pagarne le spese). Il piano degli aeroporti italiani è da oggi sulla scrivania del ministro dello Sviluppo Corrado Passera e se ne potrebbe parlare anche al Consiglio dei ministri di venerdì. I "compiti" a casa per l'estate chiesti da Monti prima delle vacanze Passera potrà dunque dire di averli fatti, almeno guardando al testo del piano approntato insieme all'Enac sulla base delle ricerche effettuate da OneWorks, Kpmg e Nomisma. "Con questo schema definitivo gli investitori avranno la certezza di poter decidere su cosa e quanto investire nel settore - spiega Vito Riggio, presidente dell'Enac - mentre il Paese avrà modo di pensare a quali infrastrutture dovranno servire gli scali più importanti. Tutti gli altri aeroporti - aggiunge - passeranno agli enti locali che decideranno se vorranno impiegare soldi pubblici per tenerli in vita". Il messaggio è chiaro: resteranno solo una quarantina di scali operativi (ma si punta a scendere a 33), con strutture adeguate e nessun intervento dello Stato. Quelli minori, in tempi di crisi, per restare aperti dovranno sperare nell'intervento di Regioni o Comuni che dovranno decidere però se investire in strutture vetuste, con pochi passeggeri, o su asili nido e strade da asfaltare.
Il Centro Italia
Roma-Fiumicino, pista regina
Ciampino lascia spazio a Viterbo
Il piano li definisce "complesso aeroportuale del Centro Italia". Sono gli scali di Roma Fiumicino, Ciampino e quello tutto da definire che nascerà (se ci saranno pesanti investimenti) a Viterbo, nuova struttura per le low cost. Il grosso del traffico internazionale e intercontinentale passerà dall'hub romano a ridosso del Tirreno, con Adr che ha già predisposto il suo master plan da qui al 2030, mentre Ciampino si trasformerà in city airport, pronto ad accogliere solo traffico nazionale. Il vero nodo da sciogliere però resta Viterbo. Sulla carta servono come minimo 1,7 miliardi al netto di pesanti interventi da oltre 250 milioni a carico di Rfi (Ferrovie) sulla rete che collega oggi Viterbo alla Capitale. All'appello mancano, tra l'altro, il 90% dei finanziamenti (pari a 737 milioni) di competenza Anas finanziati dalla Regione Lazio e dal Cipe. Buio anche sul 98% dei 303 milioni necessari per il potenziamento e il raddoppio delle corsie sulla statale Cassia. Come appendice del "complesso del Centro Italia" appaiono pure gli scali di servizio di Ancona (destinato al cargo) e quelli di Perugia e Pescara.
Il Nord Ovest
Malpensa resta hub multivettore
Linate business, Bergamo low-cost
Il Nord-Ovest comprende un poker di scali fondamentali che servono un ricco quanto vasto bacino di utenza: Milano Malpensa, Linate, Bergamo, Brescia. Malpensa si rafforzerà nel suo ruolo di gate intercontinentale e multivettore. In ballo ci sono in totale poco meno di 7 miliardi in opere infrastrutturali. Orio al Serio punterà sempre più sul traffico low cost internazionale. Per Linate è stato invece disegnato un futuro strategico da city airport, al pari di Ciampino, e di snodo privilegiato dalla clientela business diretta in Europa. Il destino di Brescia è invece sempre più legato al traffico cargo; nel lungo periodo potrebbe diventare nuova valvola di sfogo dell'area lombarda se il traffico passeggeri crescerà oltre le aspettative. Torino e Genova saranno considerati scali strategici che manterranno collegamenti importanti nazionali e internazionali, mentre per la struttura di Cuneo il Piano nazionale parla come di uno scalo riservato "alle compagnie low cost e potenziale scalo cargo". Aosta punterà su una tipologia di passeggeri nazionali e sul "turismo locale".
Il Nord Est
Venezia, porta per l'Oriente
Bologna sarà internazionale
Venezia, Treviso e Trieste sono l'ossatura del Nord Est (secondo il piano "la porta di accesso privilegiata" all'Europa Orientale). Venezia viene definito "nodo intermodale strategico e gate intercontinentale". Per Treviso il futuro avrà sempre più i colori delle compagnie a basso costo, e Trieste sarà uno "scalo di frontiera" che servirà il bacino di utenti di Slovenia e Croazia. Integrano il Nord Est Verona (voli charter) e Bolzano (turismo locale). Bologna sarà invece lo scalo strategico del Centro Nord con il sussidio di Pisa (low cost) e Firenze (business). Parma è considerata in prospettiva come struttura di riserva per Lombardia e Emilia; Forlì si specializzerà in "polo tecnologico aeronautico" mentre Rimini manterrà la sua vocazione di traffico turistico e charter.
La Campania
Capodichino, il lungo addio
traffico spostato a Grazzanise
Napoli Capodichino e Salerno saranno i "fortini" dell'importante polo campano. Per lo scalo napoletano, confermato per il momento "strategico", il futuro passa per una maggiore integrazione con Salerno. Questo, in attesa della realizzazione del nuovo scalo di Grazzanise su cui ricadrà in futuro tutto il peso dei voli che oggi gravitano su Napoli. Buona parte del traffico campano sarà dirottato verso la nuova struttura mentre per Salerno si prospetta un futuro fatto di traffico prettamente low cost e cargo. Su Grazzanise sono previsti al momento quasi 2,5 miliardi di investimenti, ma ne mancano altrettanti per permettere l'accesso stradale al nuovo hub del Meridione .
Puglia e Calabria
A Bari soltanto aerei di linea
Brindisi punta su Ryanair
Molte novità al Sud per Puglia e Calabria. Gli aeroporti di Bari, Brindisi, Taranto e Foggia costituiranno il "polo dell'area Meridionale adriatica", con il capoluogo regionale a fare la parte del leone (Bari, infatti, è considerato dal piano uno "scalo strategico"). L'aeroporto di Brindisi sarà dedicato prevalentemente al traffico low cost che arriva dall'Europa. Taranto, invece, fungerà da scalo di servizio cargo mentre quello di Foggia sarà limitato al traffico turistico locale. In Calabria Lametia Terme rappresenta l'aerostazione strategica con voli internazionali a basso costo e il cargo. Sono considerati di "interesse locale", invece, Crotone e Reggio Calabria.
Le Isole
Mediterraneo e Nord Africa
nel mirino di Sicilia e Sardegna
Isole, sì, ma con enormi potenzialità se si guarda al turismo e allo sviluppo dei collegamenti aerei con il bacino del Mediterraneo. Per Sicilia e Sardegna il nuovo Piano presenta diverse opportunità e disegna un futuro fatto di stretti rapporti commerciali con il Nord Africa. Catania-Comiso e Palermo-Trapani costituiscono i due poli principali siciliani con Catania scalo strategico orientale e Palermo sul fronte occidentale. A Trapani sarà indirizzato il traffico low cost. In Sardegna Cagliari assume il ruolo di aerostazione strategica, supportata dagli scali primari di Olbia (con "traffico turistico e business di alto profilo") e Alghero (low cost).
(22 agosto 2012)
fonte: http://www.repubblica.it
Ah la Città Metropolitana...
Piano Aeroporti: Reggio sarà declassato a "locale"
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"Nani su iddi e vvonnu a tutti nani;
Nci vannu terra terra, peri e mmani;
E pa malignità brutta e superba,
Ccà non crisci chi erba, erba, erba"
(Nicola Giunta)
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scusate ma a questo punto dò ragione a Passera
I politici calabri non sono in grado di fare nulla per rilanciare il turismo nella zona sud della regione. L'aeroporto è piccolo, brutto, tenuto male e chi più ne ha più ne metta ( "ritiro bagagli extra CEE" scritto con il pennarelo è fantastico!!!).
I voli latitano.
Sono andato a prenotare ieri per il ponte del 1 novembre , 216 euro con alitalia.
Le presenza calano inesorabilmente.
E' giusto che si dia più importanza ad altri scali.
Il tempo della pazienza è finito.
Riempire le pance di finti amministratori, persidenti ecc ecc non ha più senso.
Quell'aeroporto 10 anni fà andava buttato e rifatto in un apio di anni e invece così non è stato.
Do ragione a Passera. Riduciamolo a aeroporto locale e tanti saluti.
Tanto i reggini...non capiranno mai e continueranno a votare le solite facce con le solite promesse.
Il tempo della pazienza è finita. Chi vuole lavorare che lavori e faccia del suo, forse un giorno le cose verrano da se. Lamezia e Catania vanno bene come scali.
I politici calabri non sono in grado di fare nulla per rilanciare il turismo nella zona sud della regione. L'aeroporto è piccolo, brutto, tenuto male e chi più ne ha più ne metta ( "ritiro bagagli extra CEE" scritto con il pennarelo è fantastico!!!).
I voli latitano.
Sono andato a prenotare ieri per il ponte del 1 novembre , 216 euro con alitalia.
Le presenza calano inesorabilmente.
E' giusto che si dia più importanza ad altri scali.
Il tempo della pazienza è finito.
Riempire le pance di finti amministratori, persidenti ecc ecc non ha più senso.
Quell'aeroporto 10 anni fà andava buttato e rifatto in un apio di anni e invece così non è stato.
Do ragione a Passera. Riduciamolo a aeroporto locale e tanti saluti.
Tanto i reggini...non capiranno mai e continueranno a votare le solite facce con le solite promesse.
Il tempo della pazienza è finita. Chi vuole lavorare che lavori e faccia del suo, forse un giorno le cose verrano da se. Lamezia e Catania vanno bene come scali.
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Il Tito Minniti poteva (potrebbe) avere un futuro solo diventando realmente l'Aeroporto dello Stretto.
In quel modo si avrebbe un bacino di utenza è di 7-800.000 abitanti.
Ma sono 10 anni che costringiamo i messinesi a preferire Catania...
In quel modo si avrebbe un bacino di utenza è di 7-800.000 abitanti.
Ma sono 10 anni che costringiamo i messinesi a preferire Catania...

- io2
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Ancora non c'è nulla di ufficiale, sono solo indiscrezioni giornalistiche.
Pure i tribunali dopo ci sono state modifiche.
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L'importante non è vincere ma partecipare, con onore, alla sconfitta dell'avversario.
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- Forumino Scelto
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- Iscritto il: 23/05/2011, 9:30
Destinare i soldi per asfaltare le strade?UnVeroTifoso ha scritto: Quelli minori, in tempi di crisi, per restare aperti dovranno sperare nell'intervento di Regioni o Comuni che dovranno decidere però se investire in strutture vetuste, con pochi passeggeri, o su asili nido e strade da asfaltare
Allora possiamo stare tranquilli, l’ aeroporto di Reggio non chiuderà mai di sicuro in quanto qui a riggio non si usa spendere soldi per asfaltare le strade, al massimo una sputazzata di catrame qua e là.
Forse però i nostri governati hanno la grande capacità di spendere più soldi tappando ora qua, ora là le buche alla meno peggio piuttosto che rifare l’asfalto di sana pianta come dio comanda e dunque addio aeroporto dello stretto.
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- Forumino Malatissimo
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- Iscritto il: 11/05/2011, 13:02
Stamattina Passera ha detto che questi areoporti locali dovranno essere gestiti dagli enti locali, temo che con questa soluzione nel giro di pochi anni al tito minniti atterreranno solo gli idrovolanti. Con il treno notte si impiegano 16 ore con il doppio eurostar è una seccatura rimanere tutto il giorno. Venderò casa a reggio e la comprerò nel lametino.
Lillu Fotti: "aundi ioca Spread cu cattu si mu rununu a paremetru zeru"
Lillu Foti: "non bogghiu 'nchinari poi mi rinnu chi vonnnu a squatra mi 'ndi sarbamu"
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- possanzini78
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- Iscritto il: 12/05/2011, 14:26
Il piano di sviluppo turistico della città si è ormai arenato da anni, probabilmente anche a causa delle voragini nei conti pubblici lasciate in eredità dalla gestione scellerata di Scopelliti.
Era chiaro che quella strada andava battuta con pervicacia, abbandonando tutti i piani di rilancio (?) industriale che a Reggio semplicemente non attecchiscono.
Se ben ricordate, in cantiere c'erano: (i) la realizzazione del Museo del Mare; (ii) la creazione di una via Marina sostanzialmente ininterrotta da Pellaro a Catona, in modo da far recuperare alla città il rapporto diretto col mare; (iii) il dislocamento del magistrale nella zona sud della città, per trasformare l'edificio dove attualmente risiede - in Via Marina - in struttura alberghiera; (iv) la riapertura del Miramare e dell'ex Roof Garden.
Senza la miopia della classe politica che ci ritroviamo, avremmo dovuto pretendere ulteriori opere pubbliche come l'interramento della linea ferroviaria nella zona cittadina, lo spostamento della stazione centrale a Villa San Giovanni (che senso la stazione centrale a Reggio, con quella megastruttura sul mare?), la trasformazione del porto in porto a vocazione sostanzialmente turistica (non come ora, in cui il porto turistico consiste di 50 posti barca...), la riapertura di spazi come l'ex Supercinema, ecc.
Oltre naturalmente al potenziamento dell'aeroporto di Reggio, che potrebbe tranquillamente essere fatto, ma che sicuramente naufragherà il giorno dopo in cui verrà passato alla gestione autonoma degli enti locali, considerato il loro dono di depredare e depauperare ogni cosa che toccano.
Era chiaro che quella strada andava battuta con pervicacia, abbandonando tutti i piani di rilancio (?) industriale che a Reggio semplicemente non attecchiscono.
Se ben ricordate, in cantiere c'erano: (i) la realizzazione del Museo del Mare; (ii) la creazione di una via Marina sostanzialmente ininterrotta da Pellaro a Catona, in modo da far recuperare alla città il rapporto diretto col mare; (iii) il dislocamento del magistrale nella zona sud della città, per trasformare l'edificio dove attualmente risiede - in Via Marina - in struttura alberghiera; (iv) la riapertura del Miramare e dell'ex Roof Garden.
Senza la miopia della classe politica che ci ritroviamo, avremmo dovuto pretendere ulteriori opere pubbliche come l'interramento della linea ferroviaria nella zona cittadina, lo spostamento della stazione centrale a Villa San Giovanni (che senso la stazione centrale a Reggio, con quella megastruttura sul mare?), la trasformazione del porto in porto a vocazione sostanzialmente turistica (non come ora, in cui il porto turistico consiste di 50 posti barca...), la riapertura di spazi come l'ex Supercinema, ecc.
Oltre naturalmente al potenziamento dell'aeroporto di Reggio, che potrebbe tranquillamente essere fatto, ma che sicuramente naufragherà il giorno dopo in cui verrà passato alla gestione autonoma degli enti locali, considerato il loro dono di depredare e depauperare ogni cosa che toccano.
- st4rsky
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- Forumino Malatissimo
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Io invece non capisco perchè si debba declassare... è un aeroporto che con un decente sviluppo di collegamenti veloci diventerebbe l'unico a servire entro l'ora dallo scalo due città con buona parte della loro provincie...
Io penso che potrebbe essere invece un aeroporto addirittura strategico tanto, se non più, di quello di Orio al Serio... oltretutto pensando che oramai è l'unico collegamento "umano" con il centro e nord Italia...
Io penso che potrebbe essere invece un aeroporto addirittura strategico tanto, se non più, di quello di Orio al Serio... oltretutto pensando che oramai è l'unico collegamento "umano" con il centro e nord Italia...
Uno solo ho visto in vita mia che MAI, non quasi mai ma proprio MAI, capisce ciò che legge! Il vero guaio per lui, spettacolo per gli altri, è che poi scrive e a tutti si mostra nella tragica evidenza!!! :PPP
- CALABRESE
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- Iscritto il: 13/05/2011, 14:12
Declassare l'aeroporto di una città metropolitana con un possibile bacino di utenza "importante",invece di rilanciarlo,è una scelta davvero penosa.Un altro governo del nord,che non ha avuto la capacità di prendere Moretti e sbatterlo fuori da Trenitalia.Un sud con grandi possibilità che viene volutamente declassato ulteriormente da questo governo.Ho avuto modo di girare qualche nota località turistica della Calabria,ho notato tanta gente e parlato con qualche proprietario di alberghi,mi hanno detto che quest' anno la crisi ha portato la gente a tornare in Calabria,dove i prezzi sono bassi,ma si lamentavano dei collegamenti.Bene,tenendo un solo aeroporto in una regione dove i trasporti sono già difficoltosi per via del territorio è una scelta che guarda al futuro della Calabria.Passera vattene a casa e torna in qualche banca che è quello il tuo posto.
"Preferisco che ci si abbracci quando si fa gol, evitando certe cose."
- pellarorc
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- Iscritto il: 11/05/2011, 14:22
lo scalo di reggio è stato malgestito per decenni.CALABRESE ha scritto:Declassare l'aeroporto di una città metropolitana con un possibile bacino di utenza "importante",invece di rilanciarlo,è una scelta davvero penosa.Un altro governo del nord,che non ha avuto la capacità di prendere Moretti e sbatterlo fuori da Trenitalia.Un sud con grandi possibilità che viene volutamente declassato ulteriormente da questo governo.Ho avuto modo di girare qualche nota località turistica della Calabria,ho notato tanta gente e parlato con qualche proprietario di alberghi,mi hanno detto che quest' anno la crisi ha portato la gente a tornare in Calabria,dove i prezzi sono bassi,ma si lamentavano dei collegamenti.Bene,tenendo un solo aeroporto in una regione dove i trasporti sono già difficoltosi per via del territorio è una scelta che guarda al futuro della Calabria.Passera vattene a casa e torna in qualche banca che è quello il tuo posto.
Un declassamento mi sembra la giusta soluzione.
Quando capiranno che bisogna lavorare lavorare lavorare e non piazzare amici allora forse si potrà alzare la testa.
Fino ad allora hanno ragione a castigare un aeroporto vecchio e malgestito.
si chiama meritocrazia.
- CALABRESE
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pellarorc ha scritto:lo scalo di reggio è stato malgestito per decenni.CALABRESE ha scritto:Declassare l'aeroporto di una città metropolitana con un possibile bacino di utenza "importante",invece di rilanciarlo,è una scelta davvero penosa.Un altro governo del nord,che non ha avuto la capacità di prendere Moretti e sbatterlo fuori da Trenitalia.Un sud con grandi possibilità che viene volutamente declassato ulteriormente da questo governo.Ho avuto modo di girare qualche nota località turistica della Calabria,ho notato tanta gente e parlato con qualche proprietario di alberghi,mi hanno detto che quest' anno la crisi ha portato la gente a tornare in Calabria,dove i prezzi sono bassi,ma si lamentavano dei collegamenti.Bene,tenendo un solo aeroporto in una regione dove i trasporti sono già difficoltosi per via del territorio è una scelta che guarda al futuro della Calabria.Passera vattene a casa e torna in qualche banca che è quello il tuo posto.
Un declassamento mi sembra la giusta soluzione.
Quando capiranno che bisogna lavorare lavorare lavorare e non piazzare amici allora forse si potrà alzare la testa.
Fino ad allora hanno ragione a castigare un aeroporto vecchio e malgestito.
si chiama meritocrazia.
Eh no,quando c'è di mezzo il cittadino non esiste meritocrazia.Allora siccome le ferrovie sono state mal gestite per anni e anni ora è giusto tagliare solo al meridione?E lo stesso le poste?Con questa storia della meritocrazia finiranno sempre per mettercela in quel posto.
"Preferisco che ci si abbracci quando si fa gol, evitando certe cose."
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- Forumino Malatissimo
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Se però tu cittadino non paghi il biglietto nemmeno per le tratta melito-reggio e reggio-villa (visto con i miei occhi) non fai altro che dare una ulteriore giustificazione ad un taglio di servizi già insufficienti.CALABRESE ha scritto:pellarorc ha scritto:lo scalo di reggio è stato malgestito per decenni.CALABRESE ha scritto:Declassare l'aeroporto di una città metropolitana con un possibile bacino di utenza "importante",invece di rilanciarlo,è una scelta davvero penosa.Un altro governo del nord,che non ha avuto la capacità di prendere Moretti e sbatterlo fuori da Trenitalia.Un sud con grandi possibilità che viene volutamente declassato ulteriormente da questo governo.Ho avuto modo di girare qualche nota località turistica della Calabria,ho notato tanta gente e parlato con qualche proprietario di alberghi,mi hanno detto che quest' anno la crisi ha portato la gente a tornare in Calabria,dove i prezzi sono bassi,ma si lamentavano dei collegamenti.Bene,tenendo un solo aeroporto in una regione dove i trasporti sono già difficoltosi per via del territorio è una scelta che guarda al futuro della Calabria.Passera vattene a casa e torna in qualche banca che è quello il tuo posto.
Un declassamento mi sembra la giusta soluzione.
Quando capiranno che bisogna lavorare lavorare lavorare e non piazzare amici allora forse si potrà alzare la testa.
Fino ad allora hanno ragione a castigare un aeroporto vecchio e malgestito.
si chiama meritocrazia.
Eh no,quando c'è di mezzo il cittadino non esiste meritocrazia.Allora siccome le ferrovie sono state mal gestite per anni e anni ora è giusto tagliare solo al meridione?E lo stesso le poste?Con questa storia della meritocrazia finiranno sempre per mettercela in quel posto.
E quindi? Ma poi, fondamentalmente...tu, chi cazzo sei? (cit.)
- Regmi
- Non c'è nenti!
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Servizi (e tagli) che ormai vengono tarati secondo le regole della libera impresa ove i costi e i ricavi non sono variabili indipendenti.rca ha scritto:
Se però tu cittadino non paghi il biglietto nemmeno per le tratta melito-reggio e reggio-villa (visto con i miei occhi) non fai altro che dare una ulteriore giustificazione ad un taglio di servizi già insufficienti.
Il libero mercato lo impone e cmq non l’AD di un’impresa che nello stesso deve e vuole restarci.
PS-visto che ci sono, e tanto per rispondere a chi necessita di ulteriore tempo per comprendere, vorrei sommessamente ricordare che l’epoca in cui si ricorreva allegramente alla tassazione generale per coprire i buchi di bilancio creati (altrettanto allegramente) da poste e ferrovie è finita da un pezzo.
...Ma forse è troppo complicato per essere digerito sto ragionamento.

La speranza appartiene ai figli.
Noi adulti abbiamo già sperato e quasi sempre perso.
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