Referendum taglio stipendi politici

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lappo
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http://www.wakeupnews.eu/indennita-parl ... ulla-rete/

Roma – Il nuovo tormetone dell’estate esplode sul Web: in tutta Italia sarebbe in atto una raccolta di firme per l’approvazione di un referendum anti-casta al fine di ridurre la diaria sui rimborsi spese per il soggiorno a Roma dei parlamentari. Una dote di 3.503,11 euro al mese secondo quota disposta dall’Ufficio di Presidenza in data 27 luglio 2010 a norma della legge n.1261 del 1965.

Il condizionale sulla raccolta è d’obbligo perché pare che, in realtà, il referendum sia più che altro motivo di confusione tra sostenitori e aderenti che una efficace iniziativa civile. Andiamo con ordine.

Il promotore dell’idea squisamente politica è, manco a dirlo, un partito: Unione Popolare, area centrodestra, il cui segretario nazionale, Maria Di Prato, era volto semisconosciuto fino a pochi mesi fa ovvero fino allo scatenarsi della Rete che non solo sta contribuendo a divulgare l’informazione sulla raccolta firme via social network ma ha pure già ribattezzato il referendum con la definizione di “taglio agli stipendi d’oro dei parlamentari”. Concetto piuttosto altisonante che la stessa Unione Popolare ha chiarito con una nota sul suo sito.

Il referendum prende in considerazione art. 2 della legge 1261 ovvero la parte relativa ai rimborsi di soggiorno e non l’art. 1 cioè le indennità vere e proprie per una ragione costituzionale. Le indennità sono sancite dalla Carta nell’articolo 69 al fine di “garantire il libero svolgimento del mandato”. Dunque intoccabili pena la sentenza di incostituzionalità della Consulta per qualsiasi referendum che provocasse vuoto normativo.

Continua l’Unione Popolare: rimane l’art. 2 della 1261, riguardante la diaria non sancita sulla Carta, con relativi riferimenti parziali agli articoli a seguire. In soldoni, si trattebbe di oltre 45 mila euro l’anno a parlamentare, ovvero ben oltre 43 milioni di euro risparmiati alle casse della Ragioneria di Stato. Caramelle per le esigenze di taglio del Governo ma comunque gesto che sarebbe apprezzato dalla popolazione in preda al livore anti-casta. La stessa cittadinanza che si agita in queste ore sul Web, nel tentativo di capire se il proprio comune di residenza sta effettuando la raccolta firme o se, in alternativa, vi siano gazebo di volontari in sosta nelle piazze.

Secondo il sito della free press Leggo.it, la situazione è nel più totale caos. Mentre le bacheche di Facebook si riempiono di post a sostegno dell’iniziativa con lo sprone a recarsi in Comune a tempo di record, in tanti complessi colleggiali cittadini la petizione non è neppure nota.

A Sesto San Giovanni (Mi), per esempio, il neosindaco Monica Chittò non ha dubbi: ‹‹Non abbiamo alcun referendum del genere depositato alla firma presso i nostri uffici››. A Bologna, invece, l’enigma non riguarda l’esistenza del referendum ma il giorno di scadenza della raccolta. Parla Federica Salsi, consigliere comunale bolognese del Movimento 5 stelle: ‹‹[…] a me risulta che scada il 14 luglio, e non il 26 come si dice nell’appello, ed è promosso dal Comitato del Sole››.

Stessa musica se si butta l’occhio sulla pagina Facebook dell’Unione Popolare. Scrive Mira: ‹‹Sono appena stata a firmare, i moduli sono arrivati stamattina al comune di Montesilvano (Pe) […]››. A Valeria va peggio: ‹‹Una delegazione del Comune di Catania ha deciso che non c’è più tempo per la raccolta firme e hanno rispedito i moduli al mittente ieri…››.


schede referendariePoi ci sono i Comuni che non solo aderiscono ma lo rendono noto anche alla popolazione come Pieve a Nievole (Pistoia) e Mesagne (Brindisi) secondo cui la raccolta – dichiara il sito dell’amministrazione pugliese – avrà termine il 30 luglio prossimo.

E via così, tra passaparola digitali e insulti alla casta. Sempre su Facebook Antonio vorrebbe cacciarli ‹‹via tutti››, Stefania si interroga sulla costituzionalità del referendum, Bot LisAnna racconta l’avventura comunale del fratello: arrivato, nessun modulo trovato, tronato a casa. E poi Armando è arrabbiato, Giuliano solidale, Fabio se la prende con Il Fatto Quotidiano per lo scarso interesse e Angelo spiega che, in caso di quorum della raccolta, il referendum non sarà preso in considerazione prima dell’aprile del 2014. Insomma tutta la digitale umanità del mondo della Rete.

Rimane da capire se Unione Popolare riuscirà ad raggiungerle le 500 mila firme previste per l’approvazione del referendum. Comunque poco importa. Se ci riesce bene. Se non ci riesce, la popolarità è acquisita in ogni caso e a poco meno di un anno dalle elezioni, in previsione di future alleanze politiche, la cosa non guasta.



http://www.unionepopolare.eu/referendum ... onale.html

LA LEGITTIMITA' COSTITUZIONALE DEL REFERENDUM
Proposta di referendum popolare abrogativo – ai sensi dell’art.75 della <costituzione e in applicazione della legge 25 Maggio 1970, n. 352 sul seguente quesito: Volete voi che sia abrogato l’Art. 2 della legge 31 Ottobre 1965, n. 1261 pubblicata sulla Gazzetta ufficiale 20 Novembre 1965, n.290?

Con l’abrogazione della disposizione di cui all’ 2 della legge 1265, n. 1261, ai Parlamentari non verrà più corrisposta la “diaria a titolo di rimborso delle spese di soggiorno a Roma”. Resta comunque ferma la corresponsione dell’indennità disciplinata dall’Art 1 della predetta legge.



La scelta di non proporre l'abrogazione dell'art. 1 della legge nasce dall"esigenza di non incorrere nel rischio incostituzionalità del referendum. Va infatti rammentato che l' art.96 della costituzione recita : "i membri del Parlamento ricevono un'indennità stabilita dalla legge".

Ne deriva che l'abrogazione della norma che attua il dettato Costituzionale ( appunto L'art. uno della legge 1265) lascerebbe un vuoto normativo in una materia coperta da disciplina costituzionale.

L'abrogazione dell' art 2, che prevede l'erogazione di una diaria a titolo di rimborso spese, non mette a rischio la legittimità costituzionale del referendum.

Peraltro va osservato che quest'ultima norma prevede un "rimborso spese" in cifra fissa uguale per tutti e senza l'obbligo di dimostrarne l'effettiva spesa. La stessa cosa prevista per cosiddetti rimborsi elettorali: un vero e proprio ossimoro molto lucroso.

Al di la delle considerazioni politiche e morali a sostegno della proposta, merita di essere preso in considerazione anche il dato del significativo beneficio che deriverebbe alle disastrate casse dello stato.

L'indennità infatti costa ben 48.000 euro all'anno per ciascun parlamentare: quasi un raddoppio dell'indennità di cui all'art.1.
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lappo ha scritto:http://www.wakeupnews.eu/indennita-parl ... ulla-rete/

Roma – Il nuovo tormetone dell’estate esplode sul Web: in tutta Italia sarebbe in atto una raccolta di firme per l’approvazione di un referendum anti-casta al fine di ridurre la diaria sui rimborsi spese per il soggiorno a Roma dei parlamentari. Una dote di 3.503,11 euro al mese secondo quota disposta dall’Ufficio di Presidenza in data 27 luglio 2010 a norma della legge n.1261 del 1965.

Il condizionale sulla raccolta è d’obbligo perché pare che, in realtà, il referendum sia più che altro motivo di confusione tra sostenitori e aderenti che una efficace iniziativa civile. Andiamo con ordine.

Il promotore dell’idea squisamente politica è, manco a dirlo, un partito: Unione Popolare, area centrodestra, il cui segretario nazionale, Maria Di Prato, era volto semisconosciuto fino a pochi mesi fa ovvero fino allo scatenarsi della Rete che non solo sta contribuendo a divulgare l’informazione sulla raccolta firme via social network ma ha pure già ribattezzato il referendum con la definizione di “taglio agli stipendi d’oro dei parlamentari”. Concetto piuttosto altisonante che la stessa Unione Popolare ha chiarito con una nota sul suo sito.

Il referendum prende in considerazione art. 2 della legge 1261 ovvero la parte relativa ai rimborsi di soggiorno e non l’art. 1 cioè le indennità vere e proprie per una ragione costituzionale. Le indennità sono sancite dalla Carta nell’articolo 69 al fine di “garantire il libero svolgimento del mandato”. Dunque intoccabili pena la sentenza di incostituzionalità della Consulta per qualsiasi referendum che provocasse vuoto normativo.

Continua l’Unione Popolare: rimane l’art. 2 della 1261, riguardante la diaria non sancita sulla Carta, con relativi riferimenti parziali agli articoli a seguire. In soldoni, si trattebbe di oltre 45 mila euro l’anno a parlamentare, ovvero ben oltre 43 milioni di euro risparmiati alle casse della Ragioneria di Stato. Caramelle per le esigenze di taglio del Governo ma comunque gesto che sarebbe apprezzato dalla popolazione in preda al livore anti-casta. La stessa cittadinanza che si agita in queste ore sul Web, nel tentativo di capire se il proprio comune di residenza sta effettuando la raccolta firme o se, in alternativa, vi siano gazebo di volontari in sosta nelle piazze.

Secondo il sito della free press Leggo.it, la situazione è nel più totale caos. Mentre le bacheche di Facebook si riempiono di post a sostegno dell’iniziativa con lo sprone a recarsi in Comune a tempo di record, in tanti complessi colleggiali cittadini la petizione non è neppure nota.

A Sesto San Giovanni (Mi), per esempio, il neosindaco Monica Chittò non ha dubbi: ‹‹Non abbiamo alcun referendum del genere depositato alla firma presso i nostri uffici››. A Bologna, invece, l’enigma non riguarda l’esistenza del referendum ma il giorno di scadenza della raccolta. Parla Federica Salsi, consigliere comunale bolognese del Movimento 5 stelle: ‹‹[…] a me risulta che scada il 14 luglio, e non il 26 come si dice nell’appello, ed è promosso dal Comitato del Sole››.

Stessa musica se si butta l’occhio sulla pagina Facebook dell’Unione Popolare. Scrive Mira: ‹‹Sono appena stata a firmare, i moduli sono arrivati stamattina al comune di Montesilvano (Pe) […]››. A Valeria va peggio: ‹‹Una delegazione del Comune di Catania ha deciso che non c’è più tempo per la raccolta firme e hanno rispedito i moduli al mittente ieri…››.


schede referendariePoi ci sono i Comuni che non solo aderiscono ma lo rendono noto anche alla popolazione come Pieve a Nievole (Pistoia) e Mesagne (Brindisi) secondo cui la raccolta – dichiara il sito dell’amministrazione pugliese – avrà termine il 30 luglio prossimo.

E via così, tra passaparola digitali e insulti alla casta. Sempre su Facebook Antonio vorrebbe cacciarli ‹‹via tutti››, Stefania si interroga sulla costituzionalità del referendum, Bot LisAnna racconta l’avventura comunale del fratello: arrivato, nessun modulo trovato, tronato a casa. E poi Armando è arrabbiato, Giuliano solidale, Fabio se la prende con Il Fatto Quotidiano per lo scarso interesse e Angelo spiega che, in caso di quorum della raccolta, il referendum non sarà preso in considerazione prima dell’aprile del 2014. Insomma tutta la digitale umanità del mondo della Rete.

Rimane da capire se Unione Popolare riuscirà ad raggiungerle le 500 mila firme previste per l’approvazione del referendum. Comunque poco importa. Se ci riesce bene. Se non ci riesce, la popolarità è acquisita in ogni caso e a poco meno di un anno dalle elezioni, in previsione di future alleanze politiche, la cosa non guasta.



http://www.unionepopolare.eu/referendum ... onale.html

LA LEGITTIMITA' COSTITUZIONALE DEL REFERENDUM
Proposta di referendum popolare abrogativo – ai sensi dell’art.75 della <costituzione e in applicazione della legge 25 Maggio 1970, n. 352 sul seguente quesito: Volete voi che sia abrogato l’Art. 2 della legge 31 Ottobre 1965, n. 1261 pubblicata sulla Gazzetta ufficiale 20 Novembre 1965, n.290?

Con l’abrogazione della disposizione di cui all’ 2 della legge 1265, n. 1261, ai Parlamentari non verrà più corrisposta la “diaria a titolo di rimborso delle spese di soggiorno a Roma”. Resta comunque ferma la corresponsione dell’indennità disciplinata dall’Art 1 della predetta legge.



La scelta di non proporre l'abrogazione dell'art. 1 della legge nasce dall"esigenza di non incorrere nel rischio incostituzionalità del referendum. Va infatti rammentato che l' art.96 della costituzione recita : "i membri del Parlamento ricevono un'indennità stabilita dalla legge".

Ne deriva che l'abrogazione della norma che attua il dettato Costituzionale ( appunto L'art. uno della legge 1265) lascerebbe un vuoto normativo in una materia coperta da disciplina costituzionale.

L'abrogazione dell' art 2, che prevede l'erogazione di una diaria a titolo di rimborso spese, non mette a rischio la legittimità costituzionale del referendum.

Peraltro va osservato che quest'ultima norma prevede un "rimborso spese" in cifra fissa uguale per tutti e senza l'obbligo di dimostrarne l'effettiva spesa. La stessa cosa prevista per cosiddetti rimborsi elettorali: un vero e proprio ossimoro molto lucroso.

Al di la delle considerazioni politiche e morali a sostegno della proposta, merita di essere preso in considerazione anche il dato del significativo beneficio che deriverebbe alle disastrate casse dello stato.

L'indennità infatti costa ben 48.000 euro all'anno per ciascun parlamentare: quasi un raddoppio dell'indennità di cui all'art.1.
Io farei diversamente .. avete rubato da 30 anni a questa parte? Bene o restituite il tutto oppure vi imbarchiamo per Hamamet a vita, in modo da non poter piu nuocere a nessun cittadino italiano. Dopotutto con Craxi hanno fatto cosi' ed addirittura per curarsi non è potuto nemmeno tornare in Italia prima di Morire.
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kimba
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ieri mattina al comune di isola vicentina
fila con oltre un'ora di attesa per apporre la firma.

A pellaro mi hanno detto di andare a piazza italia
cosa c'è a piazza italia?
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aquamoon
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lacky007 ha scritto:

Io farei diversamente .. avete rubato da 30 anni a questa parte? Bene o restituite il tutto oppure vi imbarchiamo per Hamamet a vita, in modo da non poter piu nuocere a nessun cittadino italiano. Dopotutto con Craxi hanno fatto cosi' ed addirittura per curarsi non è potuto nemmeno tornare in Italia prima di Morire.
... ovvero:
La "Storia pret à porter" raccontata ai culturalmente diversamente abili.
Craxi non è stato fatto imbarcare... è stato condannato e si è dato alla fuga per sfuggire alla galera.
Dopotutto... una cippa!
Craxi non si è curato in Italia in quanto latitante.
u maru.
:mrgreen:
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reggino
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personalmente non è che abbia una grande stima di Craxi,tuttavia devo riconoscere che fu l'unico politico italiano,a fare una politica estera impeccabile,a partire dal suo sostegno sia politico che economico alla olp,per passare allo straordinaria attenzione verso una politica mediterranea,al rafforzamento dei legami col mondo arabo,per finire al modo con cui affrontò la crisi di sigonella,da vero uomo politico,oggi vedere quel coraggio in qualsiasi esponente di qualunque partito è cosa a dir poco ardua,dove lo si trova uno che manda a cacare gli americani???oggi abbiamo solo ladri più di quanto lo era craxi,con l'aggravante che sono inetti,e degli utili idioti sia degli americani che della merkel,quantomeno craxi era un politico,oggi siamo circondati solo da buffoni,che non hanno minimamente a cuore le sorti del proprio Paese,e pensano soltanto ai propri interessi personali,rispetto alla prima repubblica c'è stato un netto peggioramento della classe politica.
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Falko
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Pur avendo firmato da più di una settimana la proposta referendaria, lo ritengo un referendum inutile, aumenteranno gli stipendi come da art. 1 e da Costituzione(si questa volta la Costituzione la prenderanno completamente a loro favore e alla lettera, non come l'articolo sul diritto di lavorare che viene interpretato come conviene loro) per coprire le spese dichiarate illeggitime dal referendum stesso
Se il destino mi è avverso, peggio per lui!!!

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"La mia rielezione sarebbe al limite del ridicolo" Giorgio Napolitano 14/4/2013
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Località: Boh!!! Attualmente zingarìo in Trentino!!!

io li manderei tutti a zappar terra onestamente
"Gli amici miei, ed in cui posso fidare, non vivon qui: si trovan lontano, al mio paese, come ogni altra cosa, signori, che mi può recar conforto".

Putrusinu ogni mineshra!

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http://www.liberoquotidiano.it/news/hom ... -mese.html

a proposito di casta e di sprechi...mamma che schifo...e poi vanno in tv a dire che il popolo deve fare sacrifici...ma che andassero a casa...
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reggino ha scritto:http://www.liberoquotidiano.it/news/hom ... -mese.html

a proposito di casta e di sprechi...mamma che schifo...e poi vanno in tv a dire che il popolo deve fare sacrifici...ma che andassero a casa...
Belpietro > Fini> Bocchino> Sto(a)race.
Un quadretto degno di un'Italia che fu.
...Con noi che stiamo ancora a commentarli :sad:


http://www.repubblica.it/politica/2012/ ... REC1-4ROMA - Il ministro dell'Interno, Annamaria Cancellieri, si rivolge al capo della polizia Manganelli. Chiede "un'approfondita relazione" sul sistema di sicurezza previsto per il presidente della Camera, Gianfranco Fini. E questo dopo l'inchiesta del quotidiano "Libero" che riferisce di una prenotazione di nove stanze d'albergo a Orbetello fatta dal leader di Fli per la sua scorta, per una spesa complessiva che si aggirerebbe sugli 80 mila euro.

Intanto Fini annuncia una querela nei confronti di Libero. E precisa: "Le modalità per garantire la sicurezza della mia persona in ragione della carica istituzionale ricoperta - dice - sono decise autonomamente dai competenti organismi del Ministero degli Interni. Dal giorno in cui sono stato eletto Presidente della Camera ad oggi non ho mai chiesto, né tanto meno ho mai usufruito di servizi diversi, e men che meno privilegiati e di favore".

Bocchino: "Macchina del fango". "La campagna di libero contro il presidente della Camera, Gianfranco Fini, è l'inevitabile conseguenza del ritorno in campo di Silvio Berlusconi, con il recupero di quella 'macchina del fango' che tanti danni ha fatto alla politica italiana - commenta il vicepresidente di Fli, Italo Bocchino - . Sorprende anche che a guidare la nuova campagna diffamatoria sia lo stesso Maurizio Belpietro scortato a spese dei contribuenti e la cui scorta fu protagonista di un falso attentato che doveva servire alla promozione della sua scorta".

Storace:

"Uno spreco". Francesco Storace, segretario nazionale della destra, attacca Fini. "Da Fini toppa peggiore del buco: requisire stanze rimaste vuote per mesi è o no uno spreco? Non risponde, querela", scrive su twitter Storace.

(12 agosto 2012)© Riproduzione riservata
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si però su questo non mi sento di dar torto nè a belpietro nè a Storace,non si possono approvare manovre che fanno sanguinare un intero popolo,di cui fini è un fiero sostenitore e non oppositore,tant'è che le vota pure,e poi farsi le vacanzine con i nostri soldi.Fanno di tutto per farsi odiare.
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reggino ha scritto:si però su questo non mi sento di dar torto nè a belpietro nè a Storace,non si possono approvare manovre che fanno sanguinare un intero popolo,di cui fini è un fiero sostenitore e non oppositore,tant'è che le vota pure,e poi farsi le vacanzine con i nostri soldi.Fanno di tutto per farsi odiare.
Lui (Fini) pari che centri nulla in quanto le misure di sicurezza per le alte cariche dello Stato fanno capo al Viminale
il quale, a sua volta, ha aperto un'inchiesta.

Piuttosto trovo che sia il metodo Boffo (quello che avvelena i pozzi), puta caso insieme all' escortiere, che è tornato a farsi vivo.

PS- ma guarda te se adesso mi tocca pure difendere Fini :sad:
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Regmi ha scritto:[quote
Lui (Fini) pari che centri nulla in quanto le misure di sicurezza per le alte cariche dello Stato fanno capo al Viminale
il quale, a sua volta, ha aperto un'inchiesta.

Piuttosto trovo che sia il metodo Boffo (quello che avvelena i pozzi), puta caso insieme all' escortiere, che è tornato a farsi vivo.PS- ma guarda te se adesso mi tocca pure difendere Fini :sad:
ma che la stampa berlusconiana,sia una stampa a servizio del proprio padrone non è una novità,anche se non mi spiego tutto questo accanimento nei confronti di un partito che stenta ad arrivare al 2%??più che su di lui,avrebbe avuto senso gettare fango su montezemolo che forse è quello che politicamente parlando può dare più fastidio al nano,resta il fatto che sui giornali si dice che a prenotare quelle stanze pagate con i nostri soldi sia stato fini... :salut
https://www.youtube.com/watch?v=-JQINuybHL4" onclick="window.open(this.href);return false;
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reggino ha scritto:
Regmi ha scritto:[quote
Lui (Fini) pari che centri nulla in quanto le misure di sicurezza per le alte cariche dello Stato fanno capo al Viminale
il quale, a sua volta, ha aperto un'inchiesta.

Piuttosto trovo che sia il metodo Boffo (quello che avvelena i pozzi), puta caso insieme all' escortiere, che è tornato a farsi vivo.PS- ma guarda te se adesso mi tocca pure difendere Fini :sad:
ma che la stampa berlusconiana,sia una stampa a servizio del proprio padrone non è una novità,anche se non mi spiego tutto questo accanimento nei confronti di un partito che stenta ad arrivare al 2%??più che su di lui,avrebbe avuto senso gettare fango su montezemolo che forse è quello che politicamente parlando può dare più fastidio al nano,resta il fatto che sui giornali si dice che a prenotare quelle stanze pagate con i nostri soldi sia stato fini... :salut
Stento crederci e cmq lo vedremo.

Come non bisogna dimenticare, e il servo Belpietro non lo fa, che chi ha fatto mancare i numeri in Parlamento al suo padroneputtaniere è stato lui.
:salut
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Regmi ha scritto:[quote="


Stento crederci e cmq lo vedremo.

Come non bisogna dimenticare, e il servo Belpietro non lo fa, che chi ha fatto mancare i numeri in Parlamento al suo padroneputtaniere è stato lui.
:salut
a dici tu è una questione di rancore... :mrgreen: io fossi in belpietro mi preoccuperei di montezemolo,in molti lo sottovalutano...
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