Correva il giorno 2 giugno 1946

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In questi giorni si legge di demagogici attacchi a questa ricorrenza per via dei costi, peraltro in buona parte già precedentemente sostenuti, che potevano essere destinati ai terremotati come se loro la sorte, insieme a quella dello Stato, dipendesse da quelle risorse e a prescindere se fossero già stati spesi o meno.
Io preferisco ricordala per quello che è, ossia la data di nascita della nostra Repubblica Italiana nata dopo una sanguinosa e catastrofica guerra voluta e condotta dal regime fascista appoggiato dalla monarchia.
Se, come in tanti pensano, successivamente gli alti valori che hanno ispirato quel radicale cambiamento siano stati traditi o, in alcuni casi disprezzati (vedi i soliti nostalgici fascisti, i leghisti passando dal poppolo che non ne è certo immune), è tutta un’altra storia.

Per chi volesse dare una rinfrescata alla memoria posto qualcosa d’istruttivo.
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onlyamaranto
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Sono contrario ad ogni parata militare, a prescindere quindi da costi o non costi, certo in questa fase non solo per il terremoto in Emilia, ma per la crisi generale, ancora di più la parata non l'avrei fatta mai e poi mai.

Giustissimo anzi doveroso ricordare la nascita della Repubblica Italiana, che si fonda sui morti di chi venne sacrificato da una mania di protagonismo e di egemonia criminali, che mandò a morire chi davvero credeva in quello che stava facendo, e anche ovviamente chi si opponeva con tutte le sue forze.
I capoccioni che invece decidevano che la guerra si doveva fare, erano nelle segrete stanze del potere, pronti a scappare appena le sorti avessero dovuto cambiare, come infatti avvenne.

In onore e in ricordo dei civili e dei soldati morti in quella follìa, l'Italia di oggi ha il dovere di inchinarsi.

"...e qualcosa rimane
tra le pagine chiare e le pagine scure... "
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onlyamaranto ha scritto:Sono contrario ad ogni parata militare, a prescindere quindi da costi o non costi, certo in questa fase non solo per il terremoto in Emilia, ma per la crisi generale, ancora di più la parata non l'avrei fatta mai e poi mai.

Giustissimo anzi doveroso ricordare la nascita della Repubblica Italiana, che si fonda sui morti di chi venne sacrificato da una mania di protagonismo e di egemonia criminali, che mandò a morire chi davvero credeva in quello che stava facendo, e anche ovviamente chi si opponeva con tutte le sue forze.
I capoccioni che invece decidevano che la guerra si doveva fare, erano nelle segrete stanze del potere, pronti a scappare appena le sorti avessero dovuto cambiare, come infatti avvenne.

In onore e in ricordo dei civili e dei soldati morti in quella follìa, l'Italia di oggi ha il dovere di inchinarsi.
Infatti.
Non è mica la festa dei pacifisti o dei guerrafondai.

E il solo pensare che il 2 Giugno sia rappresentato solo dalla parata militare, tra l’altro si è svolta in tono minore proprio per le motivazioni di cui sopra, per me è un qualcosa che svilisce nella sua sostanza la ricorrenza stessa che, per quello che rappresenta, non può essere accantonata sol perché la natura (il terremoto) o la finanza internazionale si son messi di traverso.
Almeno così dovrebbe essere,e da quel poco che ne so è, nel modo civile nel quale ancora viviamo.
:salut
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