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CATANZARO – Anche se soffia forte il vento delle contestazioni e ben tre sezioni elettorali sono state “commissariate”, sul nome del futuro sindaco c’è poco da dubitare. Sergio Abramo ha già la vittoria in tasca. Ieri infatti dal riconteggio dei voti della prima delle tre sezioni di Lido finite sotto la lente della Commissione elettorale centrale, è emerso che il candidato del centrodestra sfonda con i voti ottenuti in quella sezione la soglia del 50% sotto la quale viceversa sarebbe finito al ballottaggio. Questi i dati (ufficiosi) della sezione 84: Abramo 449, Scalzo 323, Celi 75, Mauro 2, Carpino 0, schede bianche 7, schede nulle 20. In virtù di questi voti sommati a quelli ufficiali ottenuti nelle prime 87 sezioni (27.441), Abramo totalizza 27.890 voti. Il 50 per cento dei voti è 27.885,5 pertanto il candidato del centrodestra dopo il conteggio della sezione 84 si attesta al 50,0081% delle preferenze, cioè è già sindaco.
Abbastanza chiara anche la mappa dei futuri consiglieri (pagina 30), ancora provvisoria mancando appunto i risultati di tre sezioni. Consiglieri, va premesso, eletti molto spesso con la modalità del voto disgiunto, che in questa tornata elettorale è stato un optional gettonatissimo e a fruirne è stato soprattutto lo stesso Sergio Abramo, al quale sono andati i consensi di molti elettori che viceversa hanno privilegiato nella stessa scheda gli aspiranti consiglieri dell’area di centro o di diverse formazioni del centrosinistra.
Quanto ai mattatori del voto, Baldo Esposito al momento risulta il candidato più votato in assoluto, tallonato da Mimmo Tallini, così come la lista Catanzaro da Vivere che fa riferimento all’assessore regionale Piero Aiello risulta in testa alle preferenze, seguita dal Popolo delle Libertà.
In Catanzaro da Vivere rieletti tutti gli uscenti, così come nel Pdl. Nessuna chance al momento per gli aspiranti consiglieri vicini a Michele Traversa e Wanda Ferro, come l’ex assessore Nicola Armignacca e Giovanni Merante, che però potrebbero trovare dallo scrutinio delle sezioni “sospese” nuove e insperate risorse in termini di preferenze, in quantità tale da ribaltare l’esito fin qui infausto ma provvisorio delle urne.
Viceversa c’è chi si chiede se entrambi saranno o meno inseriti nella “squadra” degli assessori nel caso in cui venisse confermato il vantaggio non più colmabile di Abramo.
Nella lista Scopelliti Presidente miete consensi Carlo Nistuicò, che nella precedente tornata si era candidato con l’Udc e in precedenza con il Pd. Sempre nell’Udc si afferma dirompente la new entry Roberto Rizza, mentre per Catanzaro con Sergio Abramo fa il suo ingresso a Palazzo De Nobili il medico Agostino Caroleo.
Nel Pd torna a casa Francesco Passafaro, dopo aver tentato nell’era Traversa di vincere un seggio sotto l’egida del presidente Scopelliti. Nel centrosinistra si afferma per la lista Bene Comune l’uscente (in quota Udc come capogruppo) Rosario Mancuso.
Svolta Democratica (la lista di Enzo Ciconte) porta in Consiglio Manuel Laudadio, figlio di Franco, ex assessore regionale ai Trasporti.
Caso Catanzaro, il Pd prepara un dossier
«Siamo decisi ad andare fino in fondo. Stiamo preparando un dossier sulle operazioni di voto e di conteggio. Nella sezione 85 si è verificato un fatto grave, la presenza di una scheda in più, già votata. Ciò dovrebbe portare a rivotare in quella sezione. Ma c’è di più: gente che al seggio scopre di aver già votato mentre stava solo allora recandosi alle urne. E nel dossier ci sono tante altre anomalie che renderemo note a tempo debito». Ha comunicato così Salvatore Scalzo, candidato a sindaco del centrosinistra, l’intenzione sua e del Pd di accendere i riflettori nazionali sul “caso Catanzaro” ritenendo che che la città sia vittima di «un meccanismo bloccato e oscuro. Non a caso è nei quartieri sud, quelli dove c’è maggior disagio sociale, che il candidato del centrodestra fa man bassa di voti. E l’inchiesta aperta dalla Procura su una presunta compavendita di voti non è cosa da poco». Scalzo lo ha detto in una conferenza stampa convocata ad horas nella sede del Pd perché «oggi – spiega – è una giornata triste, si doveva festeggiare un nuovo sindaco invece c’è un senso di buio, tre sezioni sono sotto osservazione, ha preso corpo una vicenda giudiziaria e noi stiamo lavorando a un dossier che consegneremo alla prefettura e all’autorità giudiziaria, inoltre chiederemo il riconteggio totale dei voti». Più tardi, a margine dell’incontro, Scalzo parlerà anche di scrutatori venuti a mancare e sostituiti con persone scelte in modo discrezionale. Accanto a Scalzo, il commissario regionale del Pd Alfredo D’Attorre, anche lui risoluto a fare di Catanzaro un caso nazionale. E nella sala gremita c’è il popolo Pd ma anche il vicepresidente del consiglio regionale, Pierino Amato.
D’Attorre esorta «gli amici del centrodestra» a non cantar vittoria troppo presto e di attenersi al dato ufficiale diffuso dal sito del Ministero dell’Interno dove, con tre sezioni ancora da conteggiare, Scalzo ha il 42% dei suffragi e Abramo il 49,9%. «È incredibile e intollerabile che figure istituzionali abbiano già festeggiato – dice il commissario – visto che ancora nessun sindaco è stato eletto. È un caso unico in Italia che ad un giorno dalla chiusura delle urne non ci sia un risultato definitivo. Invito tutti alla compostezza, anche il massimo livello istituzionale della regione. Trovo sconvenienti alcune dichiarazioni improvvide. Capisco – aggiunge – che alcuni esponenti istituzionali non abbiano ancora assimilato le procedure della democrazia e che avrebbero bisogno di un supplemento di pratica democratica. Ma nessuno può sostituirsi agli organi competenti né arrogarsi un risultato che non c’è. Tra l’altro vi è la grave anomalia di una sezione dove si registra la non corrispondenza del numero delle schede con quello dei votanti. E c’è un inchiesta della procura su un caso di possibile compravendita di voti. Mi auguro un clima più composto, e calma e cautela anche da chi riveste ruoli istituzionali». Poi fa sapere che la delegazione parlamentare del suo partito si è attivata per sollecitare l’attenzione del governo sulla vicenda catanzarese.
D’Attorre parla di un risultato, quello di Scalzo, «che fa storia in città dove è cambiato lo scenario, vi è la crescita di dieci punti del candidato sindaco, la coalizione aumenta di 15 punti e il Pd raddoppia i consensi. Quello che si è prodotto è un piccolo miracolo. Purtroppo vi sono tante situazioni buie, l’auspicio è il ballottaggio. Aspettiamo l’esito della commissione elettorale che dovrà fare il verbale di tre seggi. C’è una scheda in più, già votata, ed elettori che hanno trovato il loro nominativo con il voto già espresso. E sono tantissime le schede contestate. Ecco perché vanno rispettate le regole e il sindaco dovrebbe avere una legittimazione piena prima di festeggiare». ha reso noto che la delegazione parlamentare del suo partito si è attivata per sollecitare l’attenzione del governo sulla vicenda catanzarese.
Scalzo ringrazia i suoi elettori e ricorda che «il punto politico vero è la grande affermazione del centrosinistra che in città ha ottenuto un record storico assoluto, anche se sui seggi e sulle operazioni di voto restano seri i motivi di preoccupazione». Betty Calabretta
La Commissione riconta i voti della 84 Oggi la 85 dove risulta una scheda in più
Un’altra giornata di attesa per sapere se il sindaco sarà Sergio Abramo o si andrà, invece, al ballottaggio. Sostenitori di centrodestra e centrosinistra hanno aspettato per un intero pomeriggio i risultati del riconteggio, da parte della Commissione centrale elettorale riunita all’interno della Prima circoscrizione nel quartiere Pontegrande, dei voti delle sezioni 84, 85 e 86, ubicate in due diverse scuole a Lido. Oltre tre ore sono servite per la sola 84, mentre da stamattina alle 9 si partirà dalla numero 85.
Proprio sui risultati di queste prime due sezioni, il centrosinistra ha contestato la regolarità del voto presentando un doppio esposto alla Commissione tramite i suoi rappresentanti di lista (Francesco Miceli per Primavera a Catanzaro, Franco Tallarigo per il Pd, Ernesto Mazzei per Sel e Giuseppe Sala per la Federazione della sinistra): per la sezione 84, nello specifico, sono state segnalate la mancata chiusura una volta trascorse le dodici ore dall’inizio dello scrutino, e la necessità di una verifica per eventuali discrepanze fra i voti registrati e i voti verbalizzati. Nella sezione 85, invece, l’esposto consegnato evidenzia la presenza di una scheda in più rispetto al numero dei votanti registrati alla chiusura delle urne.
Sono più tranquilli, invece, i sostenitori del centrodestra, che nella Commissione hanno l’unica rappresentanza di lista (Pdl) con Rino Amato (supplente Cesare Traversa) e vorrebbero soltanto avere la conferma del risultato che darebbe ad Abramo la certezza della vittoria al primo turno. Per questo, comunque, dovranno aspettare le verifiche di oggi, ma già con la conferma dei voti della 84 il loro candidato ha superato il 50% più uno dei voti (una sessantina oltre la soglia, come confermato dai dati in possesso del Comitato Scalzo sindaco).
Il piazzale compreso fra la Prima circoscrizione e la scuola media Manzoni già dalla mattinata è stato il punto d’incontro per i simpatizzanti dei partiti e per alcuni politici: intorno alle 10 cominciano ad arrivare alla spicciolata alcuni sostenitori di centrosinistra, un’ora dopo tocca all’assessore regionale Domenico Tallini seguito a ruota dagli Udc Gianluca Tassone e Vito Bordino. La richiesta alle Forze dell’Ordine è comune: vigilare sulla correttezza delle operazioni. La Commissione centrale elettorale, composta da 6 componenti più il presidente – il magistrato Domenico Commodaro – comincia i lavori poco prima delle 16, mentre la Digos vigila sulle condizioni di sicurezza della struttura che ospita il riconteggio (verso le 17 arriva anche il questore Vincenzo Roca).
Trascorrono oltre tre ore prima di sapere gli esiti per la sezione 84: le schede, alla fine, corrispondono. Su 876 votanti, 849 preferenze sono state assegnate ai sindaci, 20 le nulle, 7 le bianche. Una volta completate le verifiche sulle altre due sezioni, anche i dati per la numero 84 (449 voti ad Abramo, 323 a Scalzo) verranno trasmessi al Comune. In particolare, delle quattro schede contestate, tre voti in più sono stati assegnati ad Abramo nonostante il parere contrario dei rappresentanti di lista di centrosinistra (l’altra preferenza è andata a Mauro). Andrea Celia Magno
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