Lilleuro ha scritto: Quello che resta, in attesa che la vicenda si sviluppi, sono una montagna di domande. Che difficilmente troveranno risposte. Per il momento noi, così come il ciclismo, non possiamo fare altro che mantenere l’equilibrio e provare a ripartire dopo l’ultimo schiaffo che questo sport ha voluto darsi da solo. Ma riprendersi è sempre più dura
Andrea Tabacco | Eurosport
caro andrea tabacco (ma anche "cari giornalisti"),
la "montagna di domande" che resta, non avrà risposta.
lo dico tranquillamente, mi ci gioco il ginocchio. quello buono, il destro.
non avrà risposta perchè, semplicemente, nessuno porrà mai - seriamente - una sola domanda in mezzo a quella "montagna" che Lei cita.
domani mattina, al risveglio, Lei scriverà di quanto sia figo il tour de france, che è la classica delle corse a tappe.
Scriverà che "speriamo che non venga sporcata dal doping", che "la madeleine ha più storia della bastiglia", che "pantani ci ha fatto sognare anche qui" e tutta la pletora di frasi fatte che arginano la montagna. quella che dovrebbe far franare, assieme ai colleghi, ma che non fa per interessi personali, disonestà professionale o semplice incompetenza.
perchè è facile parlare dei vincitori, meno degli sconfitti.
è facile esaltare le prestazioni, è difficile metterle in discussione.
è facile parlare dei prossimi impegni, meno fare domande sul doping. è difficile criticare un movimento e un apparato che ha permesso e incentivato, negli anni, tutte le pratiche dopanti.
è difficile ricordare ogni giorno e ogni giorno martellare su un tema del genere, mentre è facile dimenticare o, peggio, passare sopra.
della Sua retorica, il Ciclismo non se ne fa nulla se non uscirne danneggiato. è come un pezzo di vetro che buca la camera d'aria.
Lo schiaffo, questo sport se l'è dato da solo, ma con la Sua accondiscendenza, il Suo permesso e, se mi capisce, il Suo contributo.
L'equilibrio, quello che vuole mantenere, serve soltanto a cadere qualche metro più avanti. a vivacchiare.
il ciclismo, quello dell'alpe d'huez e del mortirolo, quello delle grandi imprese, è a valle, impossibilitato a stare nel gruppo di testa e relegato a comprimario.