Una domanda su lingua e dialetto

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carolus
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Ho spesso domandato a chi ne sa più di me quale sia la differenza tra lingua e dialetto. Ho ricevuto tante risposte dotte ma continuo ad avere le idee confuse.
Quindi domando a voi di questo forum dove mi pare che ci sia più di uno esperto nell'argomento.
Secondo il De Voto-Oli (il miglior dizianario italiano attuale) il dialetto è il linguaggio che si usa in un ambito geografico limitato in grado di fare fronte soltanto ad una conversazione su argomenti della vita quotidiana (riporto a memoria), mentre la lingua è parlata in ambito geografico più ampio ed in grado di esprimeri in forme letterarie e su argomenti tecnici. La definiziione potrebbe apparire esauriente anche perchè collima sostanzialmente con quanto disse il Sommo Dante 6 secoli addietro, ma così non si spiega perchè il calabro-siculo ed il napoletano sono considerati dialetti sebbene parlati da milioni di persone mentre il sardo (poche centinaia di migliaia ed ambito limittato) è considerato lingua (con riconoscimento internazionale) e le sue produzioni letterarie sono - mi pare - a zero, non certo paragonabili a quelle dei due dialetti sopra citati. :scratch
Attendo una cortese risposta.
Carolus
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Guitin
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Mi viene banalmente da rispondere che il sardo non ha le stesse radici linguistiche del napoletano o del calabro-siculo, ossia lingue derivanti dal neolatino e quindi impure.Contaminate dall'evoluzione secolare degli avvicendamenti umani.

Il sardo è una lingua pura che deriva da se stessa, però sommo CArolus, la mia è una risposta da profana ,e così molto istintiva, che si attiene alle-poche- conoscenze e reminiscenze linguistiche che ho..
apelle direi che questa è la motivazione che distingue una lingua dal dialetto:la radice, la provenienza.

Il nostro dialetto ha una lingua madre a cui fa riferimento, il sardo, il basco, il catalano, il ladino per esempio sono lingue che sono rimaste tali nei secoli.

Non so se mi sono spiegata bene :scrolleye:
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carolus
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Guitin ha scritto:Mi viene banalmente da rispondere che il sardo non ha le stesse radici linguistiche del napoletano o del calabro-siculo, ossia lingue derivanti dal neolatino e quindi impure.Contaminate dall'evoluzione secolare degli avvicendamenti umani.

Il sardo è una lingua pura che deriva da se stessa, però sommo CArolus, la mia è una risposta da profana ,e così molto istintiva, che si attiene alle-poche- conoscenze e reminiscenze linguistiche che ho..
apelle direi che questa è la motivazione che distingue una lingua dal dialetto:la radice, la provenienza.

Il nostro dialetto ha una lingua madre a cui fa riferimento, il sardo, il basco, il catalano, il ladino per esempio sono lingue che sono rimaste tali nei secoli.

Non so se mi sono spiegata bene :scrolleye:

Ti sei spiegata magnificamente e sei stata chiarissima e ti ringrazio, ma la tua risposta non collima con quanto affermano i linguisti.
Il sardo non è una lingua pura (non esistono lingue pure), deriva dal latino con influenze di altre parlate come il ligure e con molte concordanze con i dialetti meridionali. Secondo Rolhfs la Sardegna, a causa dell'isolamento cui è rimasta a lungo, ha mantenuto l'impronta arcaica del suo latino metre le altre parlate si sono evolute maggiormente. Ma questo non spiega perchè è considerata una lingua, tanto più che non è stata fonte di espansione mentre lo è stata la Sicilia, seconda sola a Firenze e Venezia.
I dialetti meridionali non sono una traduzione dell'Italiano ma derivano direttamente dal latino come il toscano (su questo sono tutti d'accordo) con influenze di altre lingue come francese, greco,aspagnolo, arabo etc. Si tratta di percorsi paralleli.
La tua spiegazione potrebbe sembrare plausibile, ma non spiega perchè il lombardo o il ligure sono considerati dialetti e non lingua.
La definizione di lingua esatta credo sia quella del DE Voto-Oli (e di Dante) ma non spiega perchè il sardo venga considerato lingua.
Il mistero rimane
Carolus
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Guitin
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carolus ha scritto:Ho spesso domandato a chi ne sa più di me quale sia la differenza tra lingua e dialetto. Ho ricevuto tante risposte dotte ma continuo ad avere le idee confuse.
Quindi domando a voi di questo forum dove mi pare che ci sia più di uno esperto nell'argomento.
Secondo il De Voto-Oli (il miglior dizianario italiano attuale) il dialetto è il linguaggio che si usa in un ambito geografico limitato in grado di fare fronte soltanto ad una conversazione su argomenti della vita quotidiana (riporto a memoria), mentre la lingua è parlata in ambito geografico più ampio ed in grado di esprimeri in forme letterarie e su argomenti tecnici. La definiziione potrebbe apparire esauriente anche perchè collima sostanzialmente con quanto disse il Sommo Dante 6 secoli addietro, ma così non si spiega perchè il calabro-siculo ed il napoletano sono considerati dialetti sebbene parlati da milioni di persone mentre il sardo (poche centinaia di migliaia ed ambito lim ittato)è considerato lingua (con riconoscimento internazionale) e le sue produzioni letterarie sono - mi pare - a zero, non certo paragonabili a quelle dei due dialetti sopra citati. :scratch
Attendo una cortese risposta.
Nel manualetto di Carla Marcato "Dialetto, dialetti e italiano "e in quello Di linguistica italiana di Dardano, il sardo è annoverato tra le 5 varietà dialettali: Settentrionali,Friulane, Toscane, Centro Meridionali e Sarde(gallurese, campidanese, sassarese e logudorse).

il sardo è quindi una varietà di dialetto italiano. ossia Una lingua dialettale.
secondo me l'inganno involontario è nella domanda eminentissimo Carolus,
perchè la lingua sia essa dialettale regionale o nazionale sempre lingua è,
Che può essere più o meno alta "socialmente" più o meno strutturata , supportata grammaticalmente e letteralmente ma sempre lingua è -ribadisco-..dopo varie letture..e ricerche sono giunta a questa conclusione: Il sardo è una variètà dialettale della lingua italiana.
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