rca ha scritto:Mariotta ha scritto:Che non sono state prese in considerazione dalla magistratura, se non erro...
ti riferisci alla procura di rc immagino...

Moderatori: NinoMed, Bud, Lilleuro
I "ciechi assoluti" dici?Regmi ha scritto:Mi stavo chiedendo se, dopo tutto quello che è emerso,
quelli che ancora non riescono a "vedere" la distinzione tra responsabilità
penali (tutte da provare)
e politiche
godano del sussidio di accompagnamento.
Ho letto quelle dichiarazioni integrali riportate nell'articolo del settimanale di Pollichieni, a firma Lucio Musolino e sinceramente non vedo quale magistrato potrebbe mai pensare di procedere sul più o meno nulla assoluto.rca ha scritto:Nel senso che non vedo indagato scopelliti, oggetto di questa descrizione.aquamoon ha scritto:In che senso?rca ha scritto:
Che non sono state prese in considerazione dalla magistratura, se non erro...
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Le dichiarazioni di Giardina (un Colonnello che descrive un sistema mafioso) non possono essere "non prese in considerazione"... nemmeno le avesse rese al bar.
ma siccome il mio lavoro è un altro, probabilmente mi è sfuggito qualcosa.
il problema è che non si riesce ad entrare nell'ottica secondo cui un politico ha molte più responsabilità rispetto ad un privato cittadino.Se da determinate intercettazioni,da determinate accuse,se daterminate inchieste,emerge che un politico adotti un certo modo di fare politica,per nulla onesto,per usare un eufemismo,andrebbe messo da parte,a prescindere se riceve un avviso di garanzia o condanna(anche perchè parliamoci chiaro,se un politico li rivece,si parla subito di complotto dalla magistratura ai suoi danni,quindi se il politico fa le sue porcate e non riceve l'avviso di garanzia è innocente,se viene condannato è perchè ce l'hanno con lui.),perchè ci sono anche responsabilità politiche,etiche,morali(e deve anche avere,parere mio,una funzione pedagogica)non solo penali.In America,Stato che io non stimo assulutamente,fanno fuori i politici per sciocchezzuole e fanno bene,perchè da chi gestisce i propri soldi,devono pretendere il massimo.Noi siamo l'unico Paese che perdoniamo i ladri e gli incapaci,e non è un caso che sia sul piano economico,che politico,che morale siamo agli ultimi posti in Europa.Regmi ha scritto:Mi stavo chiedendo se, dopo tutto quello che è emerso,
quelli che ancora non riescono a "vedere" la distinzione tra responsabilità
penali (tutte da provare)
e politiche
godano del sussidio di accompagnamento.
reggino ha scritto:il problema è che non si riesce ad entrare nell'ottica secondo cui un politico ha molte più responsabilità rispetto ad un privato cittadino.Se da determinate intercettazioni,da determinate accuse,se daterminate inchieste,emerge che un politico adotti un certo modo di fare politica,per nulla onesto,per usare un eufemismo,andrebbe messo da parte,a prescindere se riceve un avviso di garanzia o condanna(anche perchè parliamoci chiaro,se un politico li rivece,si parla subito di complotto dalla magistratura ai suoi danni,quindi se il politico fa le sue porcate e non riceve l'avviso di garanzia è innocente,se viene condannato è perchè ce l'hanno con lui.),perchè ci sono anche responsabilità politiche,etiche,morali(e deve anche avere,parere mio,una funzione pedagogica)non solo penali.In America,Stato che io non stimo assulutamente,fanno fuori i politici per sciocchezzuole e fanno bene,perchè da chi gestisce i propri soldi,devono pretendere il massimo.Noi siamo l'unico Paese che perdoniamo i ladri e gli incapaci,e non è un caso che sia sul piano economico,che politico,che morale siamo agli ultimi posti in Europa.Regmi ha scritto:Mi stavo chiedendo se, dopo tutto quello che è emerso,
quelli che ancora non riescono a "vedere" la distinzione tra responsabilità
penali (tutte da provare)
e politiche
godano del sussidio di accompagnamento.
Regmi ha scritto:Il colonnello continua a parlare:
di Francesco Creazzo - Cosimo Alvaro, il boss di Sinopoli nella cui abitazione s’incontravano politici, professionisti e imprenditori: è dedicata a lui l'udienza odierna del processo Meta.
Solito copione: Giardina legge la propria informativa affrontando, per prima cosa, il colloquio tra l'attuale consigliere provinciale in quota Pdl Michele Marcianò, all'epoca occupante degli scranni di Palazzo San Giorgio. Michele Marcianò...
sono due topic separati....ognuno sceglie cosa leggere...e se rispondere...o c'è il monopolio?suonatore Jones ha scritto:ma oggi c'è lusi salvatore che permette di parlare d'altro
se fossi doddi, direi:
benaltrismo.
indubbiamente. oggi c'èanche da esultare per la sentenza dell'utri, non c'è tempo per commentare le imprese di scopelliti, sempre molto commentate e difese qui dentro.cozzina1 ha scritto:sono due topic separati....ognuno sceglie cosa leggere...e se rispondere...o c'è il monopolio?suonatore Jones ha scritto:ma oggi c'è lusi salvatore che permette di parlare d'altro
se fossi doddi, direi:
benaltrismo.![]()
Beato chi li decodifica... certo che sono curiosi assaicozzina1 ha scritto:sono due topic separati....ognuno sceglie cosa leggere...e se rispondere...o c'è il monopolio?suonatore Jones ha scritto:ma oggi c'è lusi salvatore che permette di parlare d'altro
se fossi doddi, direi:
benaltrismo.![]()
aquamoon ha scritto:Regmi ha scritto:Il colonnello continua a parlare:
di Francesco Creazzo - Cosimo Alvaro, il boss di Sinopoli nella cui abitazione s’incontravano politici, professionisti e imprenditori: è dedicata a lui l'udienza odierna del processo Meta.
Solito copione: Giardina legge la propria informativa affrontando, per prima cosa, il colloquio tra l'attuale consigliere provinciale in quota Pdl Michele Marcianò, all'epoca occupante degli scranni di Palazzo San Giorgio. Michele Marcianò...
Scumbugghiasti a Doddi ... chi copiaincolla ...
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La responsabilità politica sta al PdL come la verginità di Maria sta ad un ateo.
Regmi ha scritto:Come da titolo Tino annuncia querele.
http://www.newz.it/2012/03/09/giardina- ... bb/138014/" onclick="window.open(this.href);return false;
Per vedere ci vuole anche un buon decoder.aquamoon ha scritto:Regmi ha scritto:Come da titolo Tino annuncia querele.
http://www.newz.it/2012/03/09/giardina- ... bb/138014/" onclick="window.open(this.href);return false;
Vado al massimo
vado al massimo
vado al massimo
vado a gonfie vele, yeah!
a gonfie vele
a gonfie vele!!!
Voglio proprio vedere
e voglio proprio vedere
cioè voglio proprio vedere
come va a finire.
(Vasco Rossi)
Regmi ha scritto:Il colonnello continua la sua testimonianza:
Meta", Giardina ripercorre gli affari dei Lampada
L'ex comandante del Ros ha riferito in aula sulla famiglia ritenuta la "longa manus" dei Condello in Lombardia. I rapporti con Alberto Sarra
Ancora sulla zona grigia è incentrata la deposizione del colonnello Valerio Giardina nel processo “Meta” contro il gotha della 'ndrangheta reggina.
Rispondendo alle domande del pubblico ministero Giuseppe Lombardo, l'ufficiale dei carabinieri, ex comandante del Ros di Reggio, sta ripercorrendo l'informativa finale dell'inchiesta. In particolare, nella prima parte dell'udienza il colonnello ha riferito sulle indagini a carico dei fratelli Lampada, ritenuti il braccio economico a Milano della cosca Condello.
Partendo dalle intercettazioni telefoniche e ambientali a carico di Giulio e Francesco Lampada, il testimone ha illustrato gli interessi che gli stessi avevano nella gestione del gioco d'azzardo attraverso slot machine opportunamente modificate che venivano distribuite in numerosi bar ed esercizi commerciali di Milano e del suo hinterland, ma anche a Reggio Calabria.
Attività che i Lampada gestivano per conto del boss Pasquale Condello con il quale emerge – ha affermato Giardina - «un legame particolarmente stretto nel riciclaggio e nel reinvestimento dei capitali a Milano».
Secondo le risultanze investigative, infatti gran parte degli incassi i Lampada avrebbero dovuto consegnarli ai Condello. L'ex comandante del Ros di Reggio ha parlato delle preoccupazioni emerse nelle intercettazioni in ordine ad alcune ispezioni della Guardia di Finanza e del progetto per intimidire, assieme a Leonardo Valle, un funzionario dei Monopoli di Stato incaricato di verificare le macchinette gran parte delle quali erano sprovviste del prescritto collegamento online con i Monopoli di Stato.
Nella seconda parte dell'udienza, il colonnello Giardina si è soffermato sui rapporti tra la famiglia Lampada e l'ex consigliere regionale Alberto Sarra, oggi sottosegretario della giunta Scopelliti. In particolare, stando alla ricostruzione dell'ufficiale dell'Arma, ci sarebbero stati progetti imprenditoriali che legavano il politico ai referenti della cosca Condello.
«Rapporti che, poi si erano interrotti - ha aggiunto Giardina - per via di un'indagine parallela su Sarra che è stato sostituito dal consigliere regionale Franco Morelli. Qui entra in gioco Enzo Giglio che fungeva da spalla a Morelli che aveva necessità di un intermediario in alcune situazioni. Cosa di cui sarra non abbisognava».
Secondo l'ex comandante del Ros, il primo contatto «seppure generico» tra i Lampada, attivi a Milano, e Sarra risale al settembre del 2007. Giulio Lampada informò il padre Grazio dell'arrivo di Sarra e di Domenico Condello che viaggiavano sullo stesso volo. Lo zio di Giulio Lampada, Mario, dal primo giugno 2005 al 2007, ha sostenuto Giardina, «era stato impiegato nella segreteria di Sarra come "supporto tecnico"».
Nel novembre del 2007 Sarra torna a Milano: «In questi rapporti si nota la familiarità e la confidenza di Sarra con i Lampada. Mentre è in auto con Sarra, Lampada si vanta, parlando con qualcuno al telefono, dell'amicizia con il politico. "Ho qui accanto mio compare - dice - e mi sento un pochino più forte. Sarà un prossimo deputato o un prossimo senatore. A bordo dell'auto c'era anche Leonardo Valle, cognato di Giulio Lampadà».
«In successive intercettazioni - ha aggiunto Giardina - sono venuti fuori nomi di politici lombardi come il presidente della Regione, Roberto Formigoni, l'eurodeputato Mario Mauro ed il consigliere comunale di Milano Armando Vagliati».
Per il colonnello «Lampada diceva che Formigoni è il futuro, è il dopo Berlusconi. Ha raccontato a Sarra di essere stato ospite di Formigoni ad una festa in una
lussuosa villa ottocentesca. Nei giorni successivi Giulio Lampada e Alberto Sarra conversano sulla possibilità di dare vita ad una finanziaria a Milano. Il problema è quello dell'autonomia operativa e delle operazioni che devono andare a buon fine. La soluzione, per Giulio Lampada, è che Sarra, attraverso i suoi buoni contatti in ambito bancario, riesca ad ottenere un "budget". La risposta di Sarra è che farà il
possibile. "Se le cose le gestirai tu - dice Sarra - io non ho problemi". Nel riaccompagnare Sarra in aeroporto, Giulio Lampada dice al cognato, Leonardo Valle: "Mio compare ci apre una finanziaria qui a Milano. Ci sono 50 milioni di euro di budget .Sta lavorando per noi"».
«Nella dimostrata disponibilità di Sarra - ha concluso Giardina - emerge una certa commistione tra questioni economiche e questioni politiche. Nel gennaio del 2008, in una successiva conversazione con Giulio Lampada, Sarra si dimostra molto evasivo. Esprime il timore di essere intercettato perché sa già di essere sottoposto ad indagini dopo aver ricevuto un avviso di garanzia per concorso esterno in associazione mafiosa. Sarra ad un certo punto esce di scena, ma l'azione dei Lampada non s'interrompe. Nasce così il rapporto con il consigliere regionale Franco Morelli. Da premuroso e ossequioso nei confronti del consigliere regionale, Lampada diventa nei confronti di Morelli sempre più confidenziale. Tanto che Giulio Lampada lo invita al battesimo della figlia in San Pietro. Un modo per Giulio Lampada per accreditarsi a pieno titolo nell'ambito politico istituzionale».
http://www.corrieredellacalabria.it/sto ... i_lampada/" onclick="window.open(this.href);return false;
Mariotta ha scritto:Regmi ha scritto:Il colonnello continua la sua testimonianza:
Meta", Giardina ripercorre gli affari dei Lampada
L'ex comandante del Ros ha riferito in aula sulla famiglia ritenuta la "longa manus" dei Condello in Lombardia. I rapporti con Alberto Sarra
Ancora sulla zona grigia è incentrata la deposizione del colonnello Valerio Giardina nel processo “Meta” contro il gotha della 'ndrangheta reggina.
Rispondendo alle domande del pubblico ministero Giuseppe Lombardo, l'ufficiale dei carabinieri, ex comandante del Ros di Reggio, sta ripercorrendo l'informativa finale dell'inchiesta. In particolare, nella prima parte dell'udienza il colonnello ha riferito sulle indagini a carico dei fratelli Lampada, ritenuti il braccio economico a Milano della cosca Condello.
Partendo dalle intercettazioni telefoniche e ambientali a carico di Giulio e Francesco Lampada, il testimone ha illustrato gli interessi che gli stessi avevano nella gestione del gioco d'azzardo attraverso slot machine opportunamente modificate che venivano distribuite in numerosi bar ed esercizi commerciali di Milano e del suo hinterland, ma anche a Reggio Calabria.
Attività che i Lampada gestivano per conto del boss Pasquale Condello con il quale emerge – ha affermato Giardina - «un legame particolarmente stretto nel riciclaggio e nel reinvestimento dei capitali a Milano».
Secondo le risultanze investigative, infatti gran parte degli incassi i Lampada avrebbero dovuto consegnarli ai Condello. L'ex comandante del Ros di Reggio ha parlato delle preoccupazioni emerse nelle intercettazioni in ordine ad alcune ispezioni della Guardia di Finanza e del progetto per intimidire, assieme a Leonardo Valle, un funzionario dei Monopoli di Stato incaricato di verificare le macchinette gran parte delle quali erano sprovviste del prescritto collegamento online con i Monopoli di Stato.
Nella seconda parte dell'udienza, il colonnello Giardina si è soffermato sui rapporti tra la famiglia Lampada e l'ex consigliere regionale Alberto Sarra, oggi sottosegretario della giunta Scopelliti. In particolare, stando alla ricostruzione dell'ufficiale dell'Arma, ci sarebbero stati progetti imprenditoriali che legavano il politico ai referenti della cosca Condello.
«Rapporti che, poi si erano interrotti - ha aggiunto Giardina - per via di un'indagine parallela su Sarra che è stato sostituito dal consigliere regionale Franco Morelli. Qui entra in gioco Enzo Giglio che fungeva da spalla a Morelli che aveva necessità di un intermediario in alcune situazioni. Cosa di cui sarra non abbisognava».
Secondo l'ex comandante del Ros, il primo contatto «seppure generico» tra i Lampada, attivi a Milano, e Sarra risale al settembre del 2007. Giulio Lampada informò il padre Grazio dell'arrivo di Sarra e di Domenico Condello che viaggiavano sullo stesso volo. Lo zio di Giulio Lampada, Mario, dal primo giugno 2005 al 2007, ha sostenuto Giardina, «era stato impiegato nella segreteria di Sarra come "supporto tecnico"».
Nel novembre del 2007 Sarra torna a Milano: «In questi rapporti si nota la familiarità e la confidenza di Sarra con i Lampada. Mentre è in auto con Sarra, Lampada si vanta, parlando con qualcuno al telefono, dell'amicizia con il politico. "Ho qui accanto mio compare - dice - e mi sento un pochino più forte. Sarà un prossimo deputato o un prossimo senatore. A bordo dell'auto c'era anche Leonardo Valle, cognato di Giulio Lampadà».
«In successive intercettazioni - ha aggiunto Giardina - sono venuti fuori nomi di politici lombardi come il presidente della Regione, Roberto Formigoni, l'eurodeputato Mario Mauro ed il consigliere comunale di Milano Armando Vagliati».
Per il colonnello «Lampada diceva che Formigoni è il futuro, è il dopo Berlusconi. Ha raccontato a Sarra di essere stato ospite di Formigoni ad una festa in una
lussuosa villa ottocentesca. Nei giorni successivi Giulio Lampada e Alberto Sarra conversano sulla possibilità di dare vita ad una finanziaria a Milano. Il problema è quello dell'autonomia operativa e delle operazioni che devono andare a buon fine. La soluzione, per Giulio Lampada, è che Sarra, attraverso i suoi buoni contatti in ambito bancario, riesca ad ottenere un "budget". La risposta di Sarra è che farà il
possibile. "Se le cose le gestirai tu - dice Sarra - io non ho problemi". Nel riaccompagnare Sarra in aeroporto, Giulio Lampada dice al cognato, Leonardo Valle: "Mio compare ci apre una finanziaria qui a Milano. Ci sono 50 milioni di euro di budget .Sta lavorando per noi"».
«Nella dimostrata disponibilità di Sarra - ha concluso Giardina - emerge una certa commistione tra questioni economiche e questioni politiche. Nel gennaio del 2008, in una successiva conversazione con Giulio Lampada, Sarra si dimostra molto evasivo. Esprime il timore di essere intercettato perché sa già di essere sottoposto ad indagini dopo aver ricevuto un avviso di garanzia per concorso esterno in associazione mafiosa. Sarra ad un certo punto esce di scena, ma l'azione dei Lampada non s'interrompe. Nasce così il rapporto con il consigliere regionale Franco Morelli. Da premuroso e ossequioso nei confronti del consigliere regionale, Lampada diventa nei confronti di Morelli sempre più confidenziale. Tanto che Giulio Lampada lo invita al battesimo della figlia in San Pietro. Un modo per Giulio Lampada per accreditarsi a pieno titolo nell'ambito politico istituzionale».
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a Reggio è impossibile non avere certi comparati