aquamoon ha scritto:Si.

E se uno avesse voluto commemorare proprio
le Foibe, ricorrenza il 10-02 di ogni anno, denominazione Giornata del Ricordo ?
Dove ne poteva parlare visto che hai chiesto la chiusura dei - alla luce di tutto ciò di cui siamo venuti a capo in questo scambio di chiarimenti - non più doppioni ?
Inserisco ulteriore link ... forse appropriato, visto che l'idea, alla luce di tutto ciò, che mi sono fatto è la seguente ( e ti chiedo, in un'ultimo sforzo di pietas cristiana, di dipanare chiaramente ogni mio subdolo dubbio che purtroppo alberga adesso nella mia mente sempre più confusa dato che il gps del topic è esclusivamente nelle tue mani ) : nessuna commerazione specifica per quell'avvenimento. Calderone magnum.
http://corrieredelmezzogiorno.corriere. ... 8809.shtml
Il dissenso dei dirigenti del partito che sostiene la maggioranza del sindaco
Foibe, Rifondazione contro de Magistris
«Che errore quel Giorno del ricordo»
«L'iniziativa fa passare per vittime i carnefici fascisti»
Il sindaco: memoria condivisa contro i crimini del '900
NAPOLI - La Federazione della sinistra (Rifondazione e comunisti italiani) cancella le Foibe, i massacri delle truppe di Tito in Istria, 67 anni fa. Il segretario provinciale del Prc Antonio D'Alessandro e il segretario dei Giovani comunisti Antonio Perillo si scagliano contro il sindaco Luigi de Magistris che con il Comune ha organizzato nell'ambito del «Giorno del ricordo» sulle Foibe, un convegno a Palazzo San Giacomo con gli studenti, venerdì 10 febbraio. Un «radicale dissenso» del partito, che pure è nella maggioranza che sostiene il sindaco.
«NON ERA UN OBBLIGO» - Secondo i due dirigenti del Prc «l'iniziativa, per quanto permessa dalla legge, non solo non costituisce un obbligo per le amministrazioni, ma si presta ad un'abile operazione revisionista che, strumentalizzando in maniera becera la questione delle Foibe, prova a far passare per vittime i carnefici fascisti che si macchiarono di atroci genocidi nei confronti delle popolazioni jugoslave, e a riabilitare un'ideologia dietro la quale si celano razzismo, antisemitismo, aggressioni violente ai danni di attivisti politici, migranti ed omosessuali».
LE SCRITTE «PIU' FOIBE» - Lo stesso tema, che da sempre divide destra e sinistra italiana, si è manifestato con scritte spray in via Vittorio Emanuele e via Verdi: le scritte «Più foibe» erano (sono) firmate dalla sigla Napoli Antifà. Gli esponenti comunisti concludono: «Ribadiamo la nostra indisponibilità a qualsiasi forma di riconciliazione con chi ancora difende i massacri e gli eccidi compiuti in Jugoslavia, Grecia ed Africa».
LA RISPOSTA DEL SINDACO - Non si fa attendere la replica del primo cittadino: «Da convinto antifascista, credo sia stato giusto e opportuno ricordare il massacro delle Foibe. Non per alimentare alcuna forma di revisionismo storico, che rappresenta quanto di più estraneo alla mia cultura politica e civile, ma per non disperdere il tragico insegnamento della storia tumultuosa del Novecento, la quale ci ha affidato l’importante ed essenziale compito di conservare la memoria di quanto accaduto con il fine di evitare che si ripetano, nel nostro presente e nel nostro futuro, orrori simili a quelli accaduti nel “secolo breve”, al fine di evitare dunque nuove forme di nazionalismi ciechi, pogrom di massa, pulizie etniche, massacri ideologici, trucidazioni di uomini e di donne che sono estranei a chi crede, come nel mio caso, nella diversità come valore e nella forza della ragione e del dialogo democratico».
CHIOSI (PDL): COMUNISTELLI DA STRAPAZZO - Sulla vicenda interviene il presidente della prima Municipalità di Napoli, Fabio Chiosi (Pdl): «Leggo con profondo disgusto le dichiarazioni di rappresentanti di un partito o pseudo tale di nome Rifondazione comunista, che criticano il sindaco aul Giorno del Ricordo. È un bene che questa gentaglia sia fuori dal Parlamento e, fortunatamente, ai margini della vita politica italiana. Occorre celebrare il Giorno del Ricordo affinché la barbarie compiuta dai comunisti in Friuli e Jugoslavia non cada nell'oblio, come accaduto negli anni scorsi proprio da parte del Pci. I morti - conclude - non possono e non devono avere connotazioni politiche. È questo che ci distingue, e ne siamo fieri, da comunistelli da strapazzo che ancora infestano la nostra nazione».
Redazione online
11 febbraio 2012(ultima modifica: 13 febbraio 2012)
Anticipatamente ringrazio

Se coloro che vincono le gare hanno certificati antimafia ma sono in strette relazioni con altre imprese sottoposte all'attenzione della mafia,tutte munite di certificazioni delle prefetture,allora è un problema diverso che non compete a me valutare. I.F.