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ERIK LARSSON ©
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Regmi ha scritto:
E vabbe', qui Lavitola non ha mica torto.
D'altronde, visto che a pagare la sua parcella siamo noi, chi è che non vorrebbe bastonare Ghedini.
Peccato la tua giovane età (50/60 anni) non ti permetta di valutare le conseguenze di ciò che scrivi. Strano perchè la chiusura di un forum su Internet, dovrebbe preoccupare seriamente chi è responsabile dello stesso e si assume su tutto ciò che è scritto conseguenze civili e penali.
Poi detto su uno come Ghedini che di professione fa il legale......
D'altronde non sono io a dovermene preoccupare, ma chi modera......
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http://www.youtube.com/watch?v=0hUrcGCQV1g" onclick="window.open(this.href);return false;
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penaro
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Oddio come lo aspettavo questo thread!!!

Una bella rinfrescata di memoria:
Dichiarazioni POLITICHE del "brand commerciale" silvio berlusconi sul cricifisso:


Anche Silvio Berlusconi interviene in merito alla sentenza della Corte Europea dei Diritti dell’uomo in merito alla presenza del crocifisso nelle aule scolastiche del nostro paese. Come gia’ fatto in precedenza da Ignazio La Russa, anche il nostro premier ha difeso a spada tratta questo simbolo.


“Non è una sentenza coercitiva, non c’è nessuna possibilità di coercizione che ci impedisca di tenere i crocefissi nelle aule“, queste le parole di Silvio Berlusconi in occasione alla conferenza stampa tenuta a Palazzo Chigi. Il premier e’ perplesso in merito a questa decisione, contro la quale il governo italiano ha gia’ presentato ricorso.

Per Silvio Berlusconi la decisione presa dai giudici della Corte Europea dei diritti dell’uomo “non e’ rispettosa della realtà: l’Europa tutta e in particolare l’Italia non può non dirsi cristiana. Quando sono stato presidente del Consiglio Europeo condussi una battaglia per introdurre nella Costituzione le radici giudaico-cristiane, ma Paesi laici e laicisti come la Francia di Chirac si opposero e siccome serviva l’unanimità non riuscimmo a introdurle“. E poi ha aggiunto: “Se c’è una cosa su cui anche un ateo può convenire è che questa è la nostra storia. Ci sono 8 paesi d’Europa che hanno la croce nella loro bandiera… Cosa dovrebbero fare cambiare la loro bandiera?“.

La Cei ha gradito le parole del premier: Monsignor Vincenzo Paglia, vescovo di Amelia – Terni, nonche’ responsabile della Cei per quanto riguarda l’ecumenismo e il dialogo interreligioso, conferma “quanto finora detto dalla stragande maggioranza degli italiani, governo compreso“.
http://www.haisentito.it/articolo/silvi ... ole/18869/

e ancora:

“Una decisione inaccettabile per gli italiani, che fa dubitare del buon senso dell’ Europa, dice il premier Silvio Berlusconi, il quale interviene sulla vicenda dei crocifissi nelle scuole all’ indomani della decisione della Corte Europea, bocciando senza appello la sentenza della Corte di Strasburgo. Apprezzato il Governo per il ricorso presentato a Strasburgo. Il segretario di Stato Vaticano, Cardinal Tarcisio Bertone, ha parlato di deplorazione, ma anche di delusione. “Per un’ Europa del terzo millennio che ci lascia solo le zucche delle feste come Halloween e ci toglie i simboli più cari come il crocifisso, simbolo di amore universale, non di esclusione ma di accoglienza”.

La Santa Sede non può e non vuole interferire con le decisioni della Corte di Strasburgo, ha poi spiegato il Cardinale, ma certo apprezza il tempestivo ricorso del governo. “Ora – ha detto – dobbiamo cercare con tutte le forze di conservare i segni della nostra fede per chi crede e per chi non crede”. Berlusconi sottolinea che la sentenza è assolutamente inaccettabile. Ed ha aggiunto che: “l’ Italia sia un paese in cui il cristianesimo è la sua stessa storia, lo sappiamo da sempre, si tratta di una di quelle decisioni che ci fanno dubitare del buon senso dell’ Europa».

Sulla vicenda si è espressa, sempre sul fronte del Governo, anche Maria Stella Gelmini, ministro dell’ Istruzione, che ha ribadito come la sentenza sia un atto grave e rappresenti un messaggio sbagliato soprattutto per i giovani. Nei confronti della Corte di Strasburgo sono severi anche il ministro delle Riforme, Umberto Bossi, il ministro della Difesa La Russa, il ministro per le Politiche europee, Andrea Ronchi: Il crocifisso non si toccherà mai e poi mai da nessun luogo, laico e non, della nostra Italia.

Sul fronte delle opposizioni il leader dell’ Udc Pierferdinando Casini ha parlato di “un’ occasione persa che finirà per alimentare l’ integralismo antieuropeo che c’ è anche nel nostro Paese. Stefano Ceccanti del Pd ha invitato a ragionare sulla “soluzione adottata in Baviera che consente in certi casi motivati un bilanciamento tra diritti che può anche portare a una rimozione in alcune specifiche situazioni scolastiche”.

Poche le voci a favore della Corte europea. Tra queste quella di Paolo Ferrero (Prc), il quale così si è espresso: “I politici cattolici vogliono solo ingraziarsi la Chiesa, che gode già di troppi privilegi, mentre l’ attacco alla sentenza indica l’ alto tasso di clericalismo e di subalternità di questi politici, compresi alti esponenti del governo, agli interessi del Vaticano».

La Commissione Europea, invece, non commenta la sentenza: si tratta di una decisione che “viene da un’ istituzione che non appartiene all’ Unione europea ed è esclusiva competenza dei paesi membri”, ha spiegato Michele Cercone, portavoce del commissario Ue alla Giustizia.
http://www.mondopoliticablog.com/2009/1 ... acca-l-ue/

Atteggiamento devoto dell' uomo Silvio Berlusconi (l'uomo e non il brand commerciale prodotto dei media):

16 settembre 2011

Una testimonianza sulle notti del Bunga Bunga. Se possibile, ancora più trash del solito


Al Fatto quotidiano devono avere una pazienza infinita. Davide Vecchi, ad esempio, ha tutta la nostra solidarietà visto che gli tocca raccontare aneddoti raccapriccianti trovati tra i verbali di una delle testimoni del Bunga Bunga:

Afine spettacolo si è avvicinato a Nicole e con il crocifisso in mano le ha detto: ‘Dio santo ti benedica’. Poi ha fatto il segno della croce sul corpo di Nicole. Lo faceva sempre, era la specialità del presidente: benediceva e toccava”. Silvio Berlusconi era solito chiudere così gli spettacoli nella sala del bunga bunga. “Accadeva una volta al mese”, quando venivano “organizzate serate speciali dedicate a un film”. E nel febbraio 2010 toccò a Nicole Minetti scegliere la pellicola. “Voleva Sister Act e Nicole era bellissima vestita da suora. Salì sul palco, quello ormai famoso con il palo da lap dance. Fece un balletto e lo spogliarello. Un bellissimo spettacolo, davvero. Rimasta nuda il presidente le si è avvicinato, ha preso la croce di legno che tiene al collo e ha detto ‘Dio santo ti benedica’; poi le ha appoggiato il crocifisso sulla testa, tra le gambe e sui seni”.

A raccontare nuovi particolari sulle “serate di relax” del presidente del Consiglio è una delle testimoni chiave di tutta la vicenda Ruby. Amica della marocchina, di Nicole Minetti, di Silvio Berlusconi (a cui telefonava liberamente sul cellulare privato) e di tutte le Olgettine:

“Se mi faranno domande risponderò in tribunale” Durante diversi colloqui (tutti registrati) la ragazza ha descritto le serate fornendo dettagli e particolari prima mai rivelati. Tanto meno ai pm, dice. Perché “ho un grande debito con lui (Berlusconi, ndr), non potevo e non posso distruggere questa amicizia”. Finora “l’ho difeso, ma io so tutto e lì dentro ho visto di tutto e di più, succedeva di tutto e di più”. Ma garantisce: se in aula “mi faranno le domande io risponderò a tutto, per forza; dirò quello che so”. Il processo comincerà a Milano il 3 ottobre e quello che pubblichiamo (dell’ampia testimonianza che abbiamo raccolto) è soltanto un piccolo frammento di quanto potrebbero raccontare in aula le ragazze che hanno partecipato ai festini del premier in questi anni. Ad Arcore, a Palazzo Grazioli, a Stresa, a villa La Certosa in Sardegna. Decine e decine di serate, decine e decine di ragazze che finora agli inquirenti hanno raccontato solo una parte di verità. Per proteggere Berlusconi e ottenere così la sua riconoscenza. Ma non è la gratitudine ciò che si aspettano in cambio del silenzio.

No, è questione di soldi:

Nel mondo di regali e buste colme di banconote da 500 euro, le molte starlette delle notti a ritmo di bunga bunga negli ultimi mesi sono rimaste senza punti di riferimento e, soprattutto, senza le entrate facili cui erano abituate. Chiusi gli appartamenti in via Olgettina, sparito l’ingegnere Giuseppe Spinelli (il “ra gioniere” di Berlusconi) da usare come bancomat, inutile chiamare Nicole Minetti per essere invitate a qualche festa “per alzare due l i re ”. E non c’è più neanche Lele Mora da cui andare a frignare per ottenere almeno qualche apparizione televisiva “o una marchetta”. “Sentiamo la tv, prendiamo ciò che resta” Il premier ha dovuto “dimenticar si” di molte di loro e ha “tenuto con sé solo poche di noi”, continua la ragazza: le più coinvolte e le preferite. Ma la festa non si è mai fermata. È stato ridotto il numero di partecipanti. “A Pasqua mi ha invitato a casa sua in Sardegna”, ricorda la testimone. “Con Barbara Guerra, Barbara Faggioli, la Polanco e Nicole Minetti. Lui prendeva in giro Nicole in modo pesante e l’ha fatta pure piangere. Lui è così, fa le battute ed è pesante”.

Silvio, racconta, è fatto così: male:

Berlusconi “è buono e disponibile però è anche uno stronzo. E chi ha il coraggio di andare a dire queste cose su di lui? Sono tutti lì che aspettano che lui molli, che lui dia qualcosa, cinquanta, centomila, una casa: qualcosa”. Ma quel qualcosa non è ancora arrivato e rischia di essere soltanto un miraggio. Le ragazze ne percepiscono il timore. “Sentiamo le notizie in tv”. L’inchiesta sulle escort chiusa a Bari e Napoli, con le intercettazioni che aggravano ulteriormente la posizione del premier; i guai nella maggioranza di governo, con l’alleato Umberto Bossi ormai senza più il polso della Lega; l’imputazione coatta per il Cavaliere per il caso Unipol, i processi Mills, Mediatrade, Mediaset che avanzano e quello a carico di Lele Mora, Emilio Fede e Nicole Minetti che comincerà poco dopo quello sul caso Ruby hanno sgretolato l’immagine di Cesare potente e intoccabile che di Berlusconi avevano le pulzelle del bunga bunga. Così cominciano a parlare. “Alcune lo fanno sperando di ricevere qualcosa subito e salvarsi la faccia”, dice la testimone. La rivolta contro la fidanzata: “O noi o lei”

Come la marocchina 27enne Fadil Imane, che lo scorso agosto si è presentata spontaneamente ai pubblici ministeri titolari dell’inchiesta (Ilda Boccassini, Pietro Forno e Antonio Sangermano) raccontando di essersi scandalizzata a vedere ciò che accadeva ad Arcore:

“Imane lavorava con Mora – ricorda la testimone – fi – dati: era come le altre, figurati. Ma lei è capitata nel periodo della fidanzata”. Che sarebbe la montenegrina Catarina. Era nota a molte. “Io la conoscevo. L’ho vista ad Arcore, sì. Ed è vero quello che ha detto Imane, Catarina era una pazza scatenata. Lei non viveva a Milano e dormiva ad Arcore all’epoca, un anno fa circa”; ricorda. “Si metteva nuda in mezzo al tavolo mentre mangiavamo, era insostenibile”. E incontrollabile. Per questo “Barbara, io e altre ragazze lo abbiamo preso (Berlusconi, ndr) e gli abbiamo detto che se non la mandava via, noi non saremo più andate da lui”. Lui ha ceduto. Sempre in cerca di nuove giovani da portare nel palazzo del bunga bunga, pronto a cacciare le già conosciute “anche se lei era innamorata pazza”. “Se parliamo Nicole va d e n t ro ”

E se non va dentro, qualcuno potrebbe risentirsi:

“Lei è l’ultima a poter parlare, è tranquilla e ha un suo stipendio”, dice la ragazza. Con un però. “Ma quello da cui lavora lui (Roberto Formigoni, ndr) è cattolicissimo e questa storia della suora per lei è pesante. Quella sera c’era anche Imane è vero, eravamo dieci ragazze. Un’altra sera si travestì la Barbara quella bionda, da Marylin Monroe. Mentre la Polanco una volta fece lo spettacolo vestita da gatto, sai Cats? Quello. Una serata speciale ogni mese e ogni volta, alla fine dello spogliarello, il presidente prendeva il crocifisso e benediceva, ‘Dio Santo ti benedica’. Benediceva e toccava”.
http://www.giornalettismo.com/archives/ ... a-minetti/

COMPLIMENTI a tutti queli che l'hanno votato o che continuano a farlo!!!
Bnedicimus

:king:
Ultima modifica di penaro il 21/09/2011, 13:34, modificato 1 volta in totale.
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Paolo_Padano
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lui il crocefisso lo prevede anche nelle tette della Minetti da come è emerso dagli atti delle intercettazioni
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aquamoon
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ERIK LARSSON © ha scritto:
Regmi ha scritto:
E vabbe', qui Lavitola non ha mica torto.
D'altronde, visto che a pagare la sua parcella siamo noi, chi è che non vorrebbe bastonare Ghedini.
Peccato la tua giovane età (50/60 anni) non ti permetta di valutare le conseguenze di ciò che scrivi. Strano perchè la chiusura di un forum su Internet, dovrebbe preoccupare seriamente chi è responsabile dello stesso e si assume su tutto ciò che è scritto conseguenze civili e penali.
Poi detto su uno come Ghedini che di professione fa il legale......
D'altronde non sono io a dovermene preoccupare, ma chi modera......
Perchè ti preoccupi... di nulla?
Perchè ti vesti da pompiere... quando non ce n'è bisogno?
Perchè pensi a querele e chiusure di forum per reati inesistenti?
Perchè ti preoccupi se i moderatori non si preoccupano?
...
Eccesso di zelo o... ?
:salut
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http://www.ilgiornale.it/interni/prima_ ... comments=1

mercoledì 21 settembre 2011, 08:25 Prima insulta poi zittisce: il "carognismo" di sinistra trionfa, ma non passerà
di Marcello Veneziani

Non esiste qualcuno che possa avere idee diverse: è solo un servo. Come ai tempi di Stalin e delle Br: il "nemico" è da eliminare

La carogna è in agguato. Quan­do muore un animale politico, un’ideologia,una passione civi­le, lascia la carcassa con i suoi miasmi. Finisce un’idea, resta un rancore. Dopo il comunismo viene il carognismo. Vedo crescere il carogni­smo intorno a noi. L’antico spirito di guerra civi­le, l’odio e il disprezzo assoluto verso chi non è dalla parte tua, il proposito di eliminarlo si inca­rogni­scono quando non hai un movente positi­vo e costruttivo, ma solo la sua carcassa, cioè re­sta il suo involucro di negazione e si sprigiona il gas mefitico della distruzione. Questo accade nei nostri giorni e non parlo solo della caccia al premier.

Dico, per esempio, la censura e il rogo per Falce e Carrello, che documenta i malaffari delle Coop e le loro sinistre protezioni, sono l’ultimo segnale inquietante. Il carognismo non entra nel merito dei dati e non contrappo­ne altri documenti, no,chiede la riduzione del­­l’altro a cenere e silenzio. O il killeraggio incivi­le del ministro Sacconi impiccato a una battuta e umiliato, offeso e trattato da Sofri su Repub­bli­ca come un volgare demente e additato alla fe­rocia del pubblico come un losco servo della re­azione.

O per farvi un esempio più piccolo e più vici­no, gli insulti, le aggressioni incivili che ho subi­to per aver raccontato semplicemente la verità storica su una pagina bieca dell’ Avanti e di Per­tini: quell’elogio infame di Stalin,dittatore san­guinario. La reazione non è stata di confutarlo, anche perché così evidente da non poterlo fa­re, e nemmeno un’assurda ma coerente difesa di Stalin, (di cui esistono ancora da Bologna a Savona vie Stalingrado). No, solo insulti e mi­nacce, non ti permettere, non osare di sporca­re il suo nome purissimo, vergognati, tu ignobi­le, tu venduto.

Mi era già capitato una volta a Ge­nova in un convegno su Pertini, dove avevo ri­cordato accanto alle luci, le sue ombre e nessu­­no le contestava sul piano storico, no: chiedeva­no semplicemente di togliermi la parola, rumo­reggiavano, qualcuno inveiva. E la volta succes­siva che tornai in quella città i nipoti dei predet­ti compagni assediarono l’università per non farmi presentare un libro. Sono episodi che se fossero accaduti a parti invertite, avremmo mobilitazioni mediatiche e culturali, agitazioni politico-sindacali. Non esiste qualcuno che possa avere idee diverse dalle loro e attingere a fonti storiche da loro ignorate; no, è sempre e solo, per definizione e a priori, un servo losco, un mercenario. Quel che spaventa è il dispositivo mentale che è alla base: se non la pensa come noi, eliminatelo, non fatelo parlare, bruciategli i libri, non fate circolare le sue idee o semplicemente i fatti che racconta. Di questa condanna a morte civile ne sanno qualcosa gli autori non allineati, total­mente cancellati dal carognismo culturale.

Non mi interessa stabilire se sia un residuo o un rigurgito di comunismo, di estremismo gia­cobino, di brigatismo o altro. La definizione riassuntiva è carognismo. Ai tempi di Stalin o delle Br si eliminava fisicamente il nemico, e poi magari lo si faceva sparire anche dalle foto; oggi lo si elimina mediaticamente, politica­mente, giudiziariamente, culturalmente. Mi spaventa che ciò accada e abbia anche un suo consistente pubblico, eccitato dagli agitatori. C’è un carognismo passivo e un carognismo at­tivo. Se il carognismo spaventa, il pilatismo scon­forta. Mi riferisco al silenzio ossequioso e omer­­toso degli altri, quelli di mezzo, appena interrot­to da isolati e defilati vocii di dissenso. Temono di essere accusati di complicità col Male, e allo­ra tacciono.

È lo stesso meccanismo del passa­to: se difendi il diritto di Caprotti, di Sacconi o di chi volete voi, sei dalla parte oscura delle forze maligne. Ti scoppia una grana che non ti dico, per quieto vivere e più quieto sopravvivere nel­le posizioni di comando meglio abbozzare. E per timore di ritorsioni, i sé-pensanti, versione egoistica dei benpensanti, lasciano fare, dire, eliminare, anzi si accodano a fingere l’inesi­stenza di fatti, autori e storie differenti. Così na­sce l’egemonia culturale del carognismo. Non concludo omeopaticamente, non chie­do di rispondere a carogna con carogna e mez­zo.

Dico da un verso di continuare incuranti delle carogne a testimoniare quel che si ritiene essere la verità e dall’altra a non riprodurre il meccanismo carognesco gettando nel baratro chi non la pensa come te. Combattiamo il caro­gnismo ma non pestiamo le carogne. Sforzia­moci di pensare che anche i più subdoli e furen­ti carognisti hanno il loro lato buono, credono in buona fede alle loro convinzioni, non si può ridurre l’intera loro biografia morale, intellet­tuale ed esistenziale al lato carogna. È un eserci­zio duro e difficile di civiltà prima che di carità, a volte munito dei conforti religiosi...
Se coloro che vincono le gare hanno certificati antimafia ma sono in strette relazioni con altre imprese sottoposte all'attenzione della mafia,tutte munite di certificazioni delle prefetture,allora è un problema diverso che non compete a me valutare. I.F.
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ecco, una cosa di cui pochi sentono il bisogno (quelli che devono attaccarsi a qualche cagionevole appiglio) è veneziani. che, come al solito, critica chi si comporta come lui. sarà tutela dei copyright? insulso.
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Mi era già capitato una volta a Ge­nova in un convegno su Pertini, dove avevo ri­cordato accanto alle luci, le sue ombre e nessu­­no le contestava sul piano storico, no: chiedeva­no semplicemente di togliermi la parola, rumo­reggiavano, qualcuno inveiva. E la volta succes­siva che tornai in quella città i nipoti dei predet­ti compagni assediarono l’università per non farmi presentare un libro. Sono episodi che se fossero accaduti a parti invertite, avremmo mobilitazioni mediatiche e culturali, agitazioni politico-sindacali. Non esiste qualcuno che possa avere idee diverse dalle loro e attingere a fonti storiche da loro ignorate; no, è sempre e solo, per definizione e a priori, un servo losco, un mercenario. Quel che spaventa è il dispositivo mentale che è alla base: se non la pensa come noi, eliminatelo, non fatelo parlare, bruciategli i libri, non fate circolare le sue idee o semplicemente i fatti che racconta. Di questa condanna a morte civile ne sanno qualcosa gli autori non allineati, total­mente cancellati dal carognismo culturale.

Dalla chemioterapia alle flebo palliative pensando a Bradbury.
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Visto il gradimento riscosso vi sottopongo un altro piccolo pezzo :fifi:

http://www.ilgiornale.it/rubrica_cucu/q ... comments=1

Quell’uomo nella gabbia di vetro
di Marcello Veneziani
Da mesi ormai, in pieno centro, c’è un signore sulla settantina chiuso in una gabbia di vetro che par­­la, mangia, dorme, ama, vive e fa i suoi bisogni in pubblico...

Da mesi ormai, in pieno centro, c’è un signore sulla settantina chiuso in una gabbia di vetro che par­­la, mangia, dorme, ama, vive e fa i suoi bisogni in pubblico. Quattro fari abbaglianti sono puntati da tutte le di­rezioni sulla sua gabbia di vetro. Non può fare altrimenti, è esposto da tutti i lati ed ogni suo respiro, singhiozzo, rutto, ogni suo minimo sospiro o im­precazione, uno sfogo, una scioc­chezza, viene amplificato all'esterno e trasmesso in piazza. E chi non rie­sce a veder bene cosa fa, con chi par­la, al telefono o no, ci sono maxi­schermi e altoparlanti collocati per la città a mostrarlo. Una vita in vivavo­ce. E la turba chiede di punirlo per atti osceni in luogo pubblico. Non so se lui sia ancora lucido in quelle condi­zioni, non so se a volte perfino ci pro­va gusto, e a volte dice esattamente quel che loro vogliono sentire; ma a vederlo bene sembra sconvolto, co­me un animale braccato. Se non aves­si troppa venerazione per i poeti da non confonderli con gli altri, ricorda Ezra Pound nella gabbia di Coltano, prigioniero politico, costretto a fare tutto alla luce dei fari e delle guardie. Un poeta ridotto ad una scimmia. Lui si chiuse in un impenetrabile silen­zio, distillato dalla sua poesia. Quel si­gnore nella gabbia di vetro invece no, digrigna i denti, finge sorrisi, parla, straparla. Ma lui non è un poeta, che c’entra, avrà le sue colpe, non dico. Però trovo bestiale il modo in cui vie­ne esposto e braccato, in quella gab­bia con i fari sparati addosso, giorno e notte. Costretto a defecare in mondo­visione. Forse avete capito chi è.
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Adesso si capiscono tante cose... :thumright
"Nani su iddi e vvonnu a tutti nani;
Nci vannu terra terra, peri e mmani;
E pa malignità brutta e superba,
Ccà non crisci chi erba, erba, erba"
(Nicola Giunta)
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UnVeroTifoso ha scritto:Adesso si capiscono tante cose... :thumright

Veneziani è come Beghelli... ti porta la luce in casa :see:
Se coloro che vincono le gare hanno certificati antimafia ma sono in strette relazioni con altre imprese sottoposte all'attenzione della mafia,tutte munite di certificazioni delle prefetture,allora è un problema diverso che non compete a me valutare. I.F.
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doddi ha scritto:
UnVeroTifoso ha scritto:Adesso si capiscono tante cose... :thumright

Veneziani è come Beghelli... ti porta la luce in casa :see:
Ognuno sceglie la "luce" che più gli è congeniale... :see:
"Nani su iddi e vvonnu a tutti nani;
Nci vannu terra terra, peri e mmani;
E pa malignità brutta e superba,
Ccà non crisci chi erba, erba, erba"
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doddi ha scritto:
UnVeroTifoso ha scritto:Adesso si capiscono tante cose... :thumright

Veneziani è come Beghelli... ti porta la luce in casa :see:
si potrebbe dire altro. sempre restando sul paragone veneziani-beghelli. qualcosa del tipo:

"veneziani è come beghelli: offre un sacco di soluzioni per mettere le mani avanti" oppure "veneziani è come beghelli: pensa tutto lui al posto tuo".
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http://www.libero-news.it/news/826533/P ... -paga.html

Italia
Pm anti Cav incompetenti ma non mollano il premierL'indagine sul presunto ricatto passa a Roma. Intanto però la Procura partenopea non molla e a Milano tornano alla carica su Ruby

I pm sono "incompetenti", ma non mollano la presa. La Procura di Napoli ha chiesto di annullare la decisione del gip di incompatibilità con l'inchiesta su Tarantini e Lavitola, che vede Silvio Berlusconi parte lesa. Un estremo tentativo di tenere sotto torchio il premier. Milano invece gioca d'anticipo e si costituisce davanti alla Consulta per evitare che il processo Ruby venga affidato al Tribunale dei ministri.




Non sarà Silvio Berlusconi ad essere accompagnato dai carabinieri a testimoniare davanti ai pm di Napoli, ma le carte dell’inchiesta ad essere accompagnate coattivamente davanti al giudice naturale: quello di Roma. Con una decisione che ovviamente i difensori del Cavaliere consideravano naturale, ma che per tutti gli altri è stata una sorpresa, il gip napoletano Amelia Primavera ha deciso ieri la competenza territoriale della procura di Roma nell’indagine su Giampaolo Tarantini, sua moglie Nicla e Valter Lavitola arrestati per una presunta estorsione nei confronti del presidente del Consiglio. Appena resa nota la sua scelta ieri il giudice Primavera è diventata una sorta di icona del centro-destra, che giustamente sottolineava come Berlusconi avesse fatto bene ad evitare la trappola dei pm di Napoli. Lo stesso giudice è diventato una formidabile arma da usare nello scontro parlamentare per il Pd, che già l’ha impugnata: se il gip Primavera ha reso giustizia a Berlusconi ed è imparziale, è anche lo stesso giudice che ha firmato la richiesta di arresto di Marco Milanese, che quindi non potrebbe invocare il “fumus persecutionis” davanti alla Camera.

Grottesco - La politica non riesce uscire dal suo eterno giochino, eppure non c’è vicenda che sia più simbolo del grottesco malfunzionamento della giustizia di quella napoletana. Basta mettere in fila i fatti accaduti: è vero che il gip Primavera è stato il giudice che ha messo la sua firma in calce alla richiesta di custodia cautelare per Milanese e prima ancora per il deputato Pdl Alfonso Papa. Da mesi è l’unico gip che controfirma le richieste cautelari dei pm John Woodcock e Vincenzo Piscitelli, un po’ come accadeva nel 1992 fra il pool Mani pulite e il gip Italo Ghitti. Così come in tutte le altre inchieste che hanno reso celebre la procura di Napoli negli ultimi mesi, è stata sempre la Primavera tre settimane orsono, alla vigilia del suo 43° compleanno, a fare arrestare Tarantini e a rendere latitante Lavitola.

Così ieri i difensori di Tarantini hanno chiesto allo stesso giudice che aveva mandato a Poggioreale l’imprenditore barese di concedergli gli arresti domiciliari. E si sono sentiti rispondere dalla Primavera che lo aveva arrestato: «Eh, non posso mandarlo a casa. Non ho la competenza: tocca a Roma».
In mezzo ci sono state solo tre settimane. E un solo appiglio formale: la testimonianza resa il 2 settembre scorso (il giorno dopo gli arresti) da Marinella Brambilla, storica segretaria del cavaliere. Lei ha spiegato che soldi a Lavitola- destinazione Tarantini sono stati effettivamente dati su indicazione di Berlusconi. E che la consegna è avvenuta a Roma. Beh, non vorremmo attaccarci sempre a questioni di lana caprina, ma non c’era bisogno di gran giurista per capire anche prima di firmare gli arresti dalla lettura delle intercettazioni telefoniche come tutta la vicenda si fosse svolta nella capitale, e in ogni caso come nessun fatto, nessun indizio, nessun particolare fosse anche solo indirettamente legato alla città di Napoli.

Sarà questione tecnica quella della competenza territoriale, ma è diventata sostanza grave e pesante quando il capo di un pool incompetente, Giandomenico Lepore ha minacciato apertamente il premier di mandare carabinieri o polizia a prenderlo e creato un caso diplomatico internazionale quando Berlusconi non è andato a testimoniare preferendo recarsi a Bruxelles per spiegare alle autorità Ue la manovra economica appena approvata dall’Italia.

Spallata - In un momento assai delicato per il Paese la procura di Napoli ha tentato la spallata al premier non avendone alcun diritto, facendo in modo anche che saltassero fuori in contemporanea anche le intercettazioni di Bari di due anni fa. Berlusconi potrà avere tutte le colpe e le responsabilità del mondo (e ne ha sicuramente), ma quel che è accaduto in questo mese a Napoli non può passare allegramente in cavalleria. Per il bene della giustizia, bisogna augurarsi che la pratica Lepore diventi la prima ossessione del Consiglio superiore della Magistratura, così come lo è per chi lo guida: il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.

di Franco Bechis
21/09/2011
Se coloro che vincono le gare hanno certificati antimafia ma sono in strette relazioni con altre imprese sottoposte all'attenzione della mafia,tutte munite di certificazioni delle prefetture,allora è un problema diverso che non compete a me valutare. I.F.
suonatore Jones

ma poi, perchè berlusconi è "braccato"? forse perchè scappa?

nel vocabolario, si trova un significato inerente la caccia ("Nella caccia, inseguire, stanare la selvaggina") e uno figurato ("Dare la caccia a qlcu. senza tregua: b. un evaso").

mi concentrerei sul secondo.
doddi
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suonatore Jones ha scritto:
doddi ha scritto:
UnVeroTifoso ha scritto:Adesso si capiscono tante cose... :thumright

Veneziani è come Beghelli... ti porta la luce in casa :see:
si potrebbe dire altro. sempre restando sul paragone veneziani-beghelli. qualcosa del tipo:

"veneziani è come beghelli: offre un sacco di soluzioni per mettere le mani avanti" oppure "veneziani è come beghelli: pensa tutto lui al posto tuo".
E' il bello della democrazia, si può dire tutto :wink
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suonatore Jones ha scritto:ma poi, perchè berlusconi è "braccato"? forse perchè scappa?

nel vocabolario, si trova un significato inerente la caccia ("Nella caccia, inseguire, stanare la selvaggina") e uno figurato ("Dare la caccia a qlcu. senza tregua: b. un evaso").

mi concentrerei sul secondo.
Io l'ho definito come abuso di legittima difesa.
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suonatore Jones

doddi ha scritto:
suonatore Jones ha scritto:ma poi, perchè berlusconi è "braccato"? forse perchè scappa?

nel vocabolario, si trova un significato inerente la caccia ("Nella caccia, inseguire, stanare la selvaggina") e uno figurato ("Dare la caccia a qlcu. senza tregua: b. un evaso").

mi concentrerei sul secondo.
Io l'ho definito come abuso di legittima difesa.

da parte di chi? ma poi, non ti viene nessun dubbio sull'onestà di silvio quando vedi che non va in tribunale nemmeno da parte lesa?

ho un parente stretto che aveva la prima udienza qualche mese fa.era parte lesa. ebbene, non vedeva l'ora che arrivasse il giorno in cui avrebbe dovuto presentarsi in tribunale. quel giorno, l'altro non si è presentato. mi sembra molto più normale questo caso.
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suonatore Jones ha scritto:
doddi ha scritto:
suonatore Jones ha scritto:ma poi, perchè berlusconi è "braccato"? forse perchè scappa?

nel vocabolario, si trova un significato inerente la caccia ("Nella caccia, inseguire, stanare la selvaggina") e uno figurato ("Dare la caccia a qlcu. senza tregua: b. un evaso").

mi concentrerei sul secondo.
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da parte di chi? ma poi, non ti viene nessun dubbio sull'onestà di silvio quando vedi che non va in tribunale nemmeno da parte lesa?

ho un parente stretto che aveva la prima udienza qualche mese fa.era parte lesa. ebbene, non vedeva l'ora che arrivasse il giorno in cui avrebbe dovuto presentarsi in tribunale. quel giorno, l'altro non si è presentato. mi sembra molto più normale questo caso.

Aggiungo: questo "cantare vittoria" (ma perchè, se è parte lesa?) mi sembra ingiustificato. Si dà forse per scontato che i giudici di Roma non chiameranno la parte lesa a trstimoniare? Perchè non dovrebbero attuare una prassi consolidata?
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doddi ha scritto:
suonatore Jones ha scritto:ma poi, perchè berlusconi è "braccato"? forse perchè scappa?

nel vocabolario, si trova un significato inerente la caccia ("Nella caccia, inseguire, stanare la selvaggina") e uno figurato ("Dare la caccia a qlcu. senza tregua: b. un evaso").

mi concentrerei sul secondo.
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Ti informo, caso mai nell'enfasi curvaiola lo avessi dimenticato, che schierarsi a favore della legalità non è ancora considerato un reato.
...O poprio per questo non lo fai? :fifi:
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Noi adulti abbiamo già sperato e quasi sempre perso.
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aquamoon ha scritto:
Perchè ti preoccupi... di nulla?
Perchè ti vesti da pompiere... quando non ce n'è bisogno?
Perchè pensi a querele e chiusure di forum per reati inesistenti?
Perchè ti preoccupi se i moderatori non si preoccupano?
...
Eccesso di zelo o... ?
:salut
Che,tra l’altro, lo porta a non considerare che uno degli aspetti positivi dell’esperienza maturata è quello di "pesare" con poca approssimazione i propri interlocutori.
…So ragassi che vo fà
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