Affonda nave da crociera al Giglio: 13 morti

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identificata altra vittima, è donna tedesca
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Costa,sacerdote su nave "tradito" da Facebook

La presenza del religioso a bordo è stata scoperta grazie ai messaggi della nipote sul social network

18:07 - C'era anche don Massimo Donghi, sacerdote a Besana Brianza (Monza), a bordo della Costa Concordia. Il religioso avrebbe detto ai suoi parrocchiani che sarebbe andato in ritiro spirituale. Invece grazie a Facebook, è emerso che don Massimo si trovava a bordo della nave incagliata all'isola del Giglio.
La vicenda, riportata da Leggo.it, è venuta a galla perché a parlarne sul noto social network è stata la nipote del sacerdote nato a Seveso. La ragazza, appena si è salvata dal naufragio, non solo ha avvertito i parenti, ma ha voluto condividere la propria gioia per lo scampato pericolo con gli amici di Facebook, raccontando di aver raggiunto le scialuppe di salvataggio insieme alla nonna e allo zio.

E lo zio è appunto don Massimo Donghi. Al telefono dell'abitazione del prete, che su Facebook ha 688 amici, risponde la segreteria telefonica. Preferiscono non commentare la vicenda anche i religiosi delle altre parrocchie raggiunti telefonicamente.

http://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/ ... book.shtml


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poraccio l'hanno sgamato :mrgreen:
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http://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/ ... bino.shtml

Costa, i sub recuperano un orsacchiotto
Era l'amico inseparabile di un bambino

La richiesta di "salvarlo" è stata fatta da un papà in viaggio sulla nave: da quando ha perso la mamma il suo piccolo non può più fare a meno del compagno di pezza
FOTO ANSA
09:00 - Sono tornati nella nave Concordia per una missione: trovare un orsacchiotto perso un bambino in viaggio con il papà. Da quando la mamma non c'è più, quel peluche è diventato per lui un amico inseparabile. Ma il 13 gennaio il bambolotto è rimasto nel relitto. Quando lo hanno saputo, gli speleo-sub dei vigili del fuoco hanno indossato di nuovo le mute, partendo alla ricerca del giocattolo. E l'hanno trovato.
La storia è raccontata sul Corriere Fiorentino. In termini tecnici gli obiettivi delle ricerche vengono chiamati target. Finora, per i vigili del fuoco che tornavano sulla nave, i target erano i dispersi. Per cercarli, la parte emersa della Concordia è stata setacciata in lungo e in largo decine di volte. Per questo, perse ormai le speranze di trovarne altri, da qualche giorno nessuno ci metteva più piede.

Poi, al comando dei vigili del fuoco è arrivata una richiesta. E i soccorritori non hanno voluto dire no. La notte del 13 gennaio, come gli altri naufraghi, il bambino è approdato sull'Isola del Giglio, insieme al papà. L'orsacchiotto era rimasto in cabina, sul cuscino del letto. Ma al ritorno a casa, a Verona, il piccolo ha continuato a chiedere del suo bambolotto. Il babbo ha descritto le pene del figlio in una mail inviata alla famiglia dell'Isola del Giglio che li aveva ospitati dopo il naufragio. Il passaparola ha fatto il resto.

La famiglia ha fatto leggere la lettera al sindaco, Sergio Ortelli, che ha raccontato la storia ai vigili del fuoco: "C'è un bambino che piange per il suo orsacchiotto rimasto dentro la nave e che non dorme più". Mezz'ora dopo c'era già una squadra pronta a tornare sulla nave alla ricerca del bambolotto perduto. Lunedì l'operazione è andata in porto. Le condizioni del mare lo permettevano. Si sono calati lungo quei corridoi diventati pareti, si sono fatti largo fra sedie e mobili ammassati: il peluche era ancora lì.

"E' una storia che, se ce n'era bisogno, testimonia ancora una volta quanto i nostri vigili del fuoco siano eroi - ha raccontato il sindaco - quando è arrivata la richiesta del bambino, non se lo sono fatto dire due volte. Hanno aperto le carte della nave, hanno individuato il target, sono partiti e hanno portato a termine la loro missione. Ora l'orsacchiotto è già in viaggio per Verona".
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e io che pensavo che a nui non ndi cacava nuddu .......

http://www.strettoweb.com/2012/02/foto- ... 009/22292/

Le foto che pubblichiamo oggi sono state scattate da Peppe Caridi il 21 febbraio 2009 e testimoniano l’inchino della Costa Concordia sul lungomare di Reggio Calabria: immagini straordinarie, decisamente affascinanti e suggestive perchè incastonate nell’incantevole Stretto di Messina d’inverno, con i monti Peloritani innevati e le luci della sera. Ma senza dubbio si tratta anche di immagini indicative per quanto riguarda l’usanza delle navi da crociera, e della Costa Concordia nel caso specifico, di avvicinarsi pericolosamente alle coste arrivando a sfiorarle, per consentire ai passeggeri di ammirare lo spettacolo delle varie località viste dal mare e, viceversa, per regalare un panorama assolutamente mozzafiato a chi è sulla terraferma, come quello che possiamo vedere in queste immagini:


foto sul link sopra
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Mariotta
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Lixia ha scritto:e io che pensavo che a nui non ndi cacava nuddu .......

http://www.strettoweb.com/2012/02/foto- ... 009/22292/

Le foto che pubblichiamo oggi sono state scattate da Peppe Caridi il 21 febbraio 2009 e testimoniano l’inchino della Costa Concordia sul lungomare di Reggio Calabria: immagini straordinarie, decisamente affascinanti e suggestive perchè incastonate nell’incantevole Stretto di Messina d’inverno, con i monti Peloritani innevati e le luci della sera. Ma senza dubbio si tratta anche di immagini indicative per quanto riguarda l’usanza delle navi da crociera, e della Costa Concordia nel caso specifico, di avvicinarsi pericolosamente alle coste arrivando a sfiorarle, per consentire ai passeggeri di ammirare lo spettacolo delle varie località viste dal mare e, viceversa, per regalare un panorama assolutamente mozzafiato a chi è sulla terraferma, come quello che possiamo vedere in queste immagini:


foto sul link sopra


ma perfavore...mi è capitato di attraversare lo stretto con navi di quella stazza e anche più grandi. Fanno tutte la stessa rotta e passano da Cannitello a un tiro di schioppo dalla costa tanto che dai ponti vedi dentro le case. E' previsto così , entrano nello stretto accompagnate da una pilotina e ci escono allo stesso modo, Non è che bisogna trovare la notizia sensazionale anche dove non c'è rischiando figuracce. I fondali e l'assenza di scogli lo permettono. Altro che inchino.
Non è rivolto a Lixia ovviamente!
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Mariotta ha scritto:
Lixia ha scritto:e io che pensavo che a nui non ndi cacava nuddu .......

http://www.strettoweb.com/2012/02/foto- ... 009/22292/

Le foto che pubblichiamo oggi sono state scattate da Peppe Caridi il 21 febbraio 2009 e testimoniano l’inchino della Costa Concordia sul lungomare di Reggio Calabria: immagini straordinarie, decisamente affascinanti e suggestive perchè incastonate nell’incantevole Stretto di Messina d’inverno, con i monti Peloritani innevati e le luci della sera. Ma senza dubbio si tratta anche di immagini indicative per quanto riguarda l’usanza delle navi da crociera, e della Costa Concordia nel caso specifico, di avvicinarsi pericolosamente alle coste arrivando a sfiorarle, per consentire ai passeggeri di ammirare lo spettacolo delle varie località viste dal mare e, viceversa, per regalare un panorama assolutamente mozzafiato a chi è sulla terraferma, come quello che possiamo vedere in queste immagini:


foto sul link sopra




ma perfavore...mi è capitato di attraversare lo stretto con navi di quella stazza e anche più grandi. Fanno tutte la stessa rotta e passano da Cannitello a un tiro di schioppo dalla costa tanto che dai ponti vedi dentro le case. E' previsto così , entrano nello stretto accompagnate da una pilotina e ci escono allo stesso modo, Non è che bisogna trovare la notizia sensazionale anche dove non c'è rischiando figuracce. I fondali e l'assenza di scogli lo permettono. Altro che inchino.
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tito
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mi dispiace, ma Peppe stavolta per inseguire lo scoop l'ha scacciata alla grandissima.

Mi ricordo perfettamente quel giorno, con la grande nave che si avvicina tantissimo al porto di reggio.
Ero a casa di un radioamatore che viveva a Santa Caterina e ci siano gustati la scena e le comunicazioni; in sostanza un passeggero s'è sentito male e lo hanno sbarcato a reggio. In una delle foto si vedono due barche accostate, la solita barca del pilota ed una credo della capitaneria che imbarcava il passeggero malato.

La cosa comica è che lo stesso Peppe aveva pubblicato la notizia corretta, niente inchini e niente navigazioni turistiche, solo una breve sosta tecnica.
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phil
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Tra l'altro, a quella distanza dalla costa, dalle nostre parti, ci sono centinaia di metri di profondità.
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Schettino, alcol e bravata con Domnica Cermotan prima della tragedia



L’agghiacciante ipotesi – se di ipotesi si può parlare – è stata avanzata, e la ricostruzione sembra essere purtroppo molto attendibile. Sono le ore 21.42 di venerdì 13 gennaio: secondo le ricostruzioni ufficiali, una ragazza moldava di nome Domnica Cermotan, 25 anni, passaporto rumeno, ex ballerina, si trova sulla plancia di comando della Costa Concordia insieme al comandante Francesco Schettino.

Una ragazza che non pare aver acquistato effettivamente il biglietto d’imbarco, e che comunque non risulta assegnata ad alcuna cabina. Viene lecito domandarsi dove dormisse. Ma se anche una cabina fissa non l’aveva, la bionda Domnica non manca di festeggiare di tutto punto, perché le testimonianze ufficiali – e le foto che vedete – dimostrano che tra la 20.30 e le 21.30 di quella nottata sciagurata la donna si siede su un tavolo di prestigio del “Club Concordia”, il reparto ristorante vip della nave.

Lì si consuma una cena galante tra il comandante Francesco Schettino, in divisa scura, e la bionda Domnica, in abito nero. Secondo le testimonianze, Schettino beve almeno un intero decanter di vino – non poco! – poi si dirige con la ragazza alla plancia di comando, insieme al maitre Antonello Tievoli. E’ questo il pubblico che Schettino ha scelto per la sua “esibizione”. Schettino ha voglia di guidare, e la vicinanza all’isola del Giglio è l’occasione per una sfida che lancia a se stesso: accostare la nave per “l’inchino” dove nessuno ha osato mai, cioè ad un quarto di miglio dalla costa.

Bisogna immaginare un uomo come Schettino, con tutto l’alcol che ha in corpo in quel momento, mentre decide di pilotare da solo quel bestione di nave, la Concordia, del peso di 114 tonnellate, lunga quasi trecento metri e con più di 4.000 anime a bordo, mentre ammicca compiaciuto all’amica moldava.

Il resto è storia triste, lo scoglio non si evita nè riesce ad evitarlo Schettino, con le conseguenze tragiche che conosciamo. I rilievi dei sub sulla chiglia della nave svelano anche una triste verità: nel momento dell’impatto sugli scogli, il timone della Concordia è “tutto a dritta”. Significa, in altre parole, che Schettino ha realizzato solo all’ultimo istante la presenza dello scoglio che gli sventrerà la nave, cercando invano di evitarlo.


http://www.woonko.com/speciali/schettin ... 41923.html






Costa Concordia, Domnica: "Sì, ho baciato Schettino e senza il naufragio penso saremmo finiti a letto"


"Si, ho baciato il comandante della Costa Concordia.
Penso che alla fine saremmo finiti a letto ma la nave ha urtato".



Lo ha detto Domnica Cermotan, la bionda moldava al centro dell'attenzione per i suoi rapporti con Francesco Schettino, comandante della nave naufragata il 13 gennaio scorso all'Isola del Giglio, in una intervista al Daily Mail. Secondo quanto scritto dal quotidiano inglese, Domnica avrebbe ammesso non solo che lei "era stata sola con Schettino nella cabina di lui poco prima, durante la sera della tragedia, ma anche che si erano scambiati un bacio appassionato".

La 24enne moldava ha anche confermato al Daily Mail che il suo bagaglio si trovava effettivamente nella cabina di Schettino, ma che si trattava di una cosa temporanea in attesa che ci fosse una cabina pronta per lei.
"Ero molto attratta da Schettino - ha detto - e lui era chiaramente interessato. A me piaceva perchè era bello e affascinante. Una volta mi disse che io ero sia bella sia intelligente. Quale donna non vorrebbe sentirsi dire queste parole?".

Il capitano, spiega ancora, "era sempre rispettoso quando ero un membro del suo staff, ma una volta che sono diventata una passeggera le cose stavano in modo diverso: penso che saremmo finiti a letto ma non lo saprò mai a causa del naufragio". "Sono molto dispiaciuta - ha concluso - che siano morte tante persone quella notte. Fu un tragico incidente e la gente sta cercando qualcuno a cui dare la colpa. Forse ci fu un errore umano, forse il capitano è stato in qualche modo responsabile, io non lo so".



ma va ? ?
non 'ndì ller-mu capiscìutu

:muro:

http://notizie.tiscali.it/articoli/cron ... amore.html
'' A Reggina Esti Comu U viagra... faci 'nchianari i cazzi "

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