La stagione è in salita: stamani la società emetterà il suo verdetto
Valerio Chiné
REGGIO CALABRIA
Rivoluzione o ridimensionamento? Questo il problema. Ormai da giorni la Viola s’interroga su come dare la sferzata ad una stagione che sta prendendo una brutta piega, certamente quella non voluta o desiderata in estate quando si decise di puntare forte alla promozione anziché acquisire un titolo sportivo di Dna. In premessa, precisiamo senza mezzi termini, un aspetto importante: la Viola di Muscolino continua ad essere una delle società più virtuose dell’intero tournament cestistico nazionale, avendo già pagato per intero le mensilità spettanti. Quindi i cosiddetti “gufi”, pronti a scorgere in altri aspetti della vita sportiva eventuali problemi, possono cambiare idea. Ecco perché oggi la società neroarancio ha l’autorevolezza per affrontare qualsiasi situazione e scegliere come meglio crede. Promuovendo o bocciando progetti e protagonisti. Fatta questa chiosa, è importante scrutare gli orizzonti di breve-medio-lungo periodo, per analizzare lo stato attuale e individuare i correttivi migliori. Partendo dai fatti. Dopo l’ennesima prova insoddisfacente, maturata contro una Rieti incompleta e aiutata nei momenti “decisivi” da una coppia arbitrale inadeguata e “umorale”, la società s’è riunita per affrontare a mente fredda il delicato momento. Un momento che dura da almeno un bimestre (già con Francavilla i primi segnali involutivi, poi culminati con la sconfitta inattesa di Corato), fino
alle tre sconfitte consecutive con Roseto, Agrigento e Rieti, due delle quali in casa. Inutile nascondercelo, la squadra vive una crisi d’identità, nel gioco appare sempre più slegata, difensivamente impalpabile, parecchi giocatori ormai pare abbiano snaturato le proprie attitudini (Grilli, Sereni e Gambolati i casi più eclatanti) a vantaggio di una chimica d’assieme per nulla efficace. Si è terzi, è vero, ma non è corretto analizzare una classifica soltanto come una risultante aritmetica. Va considerato che ben sette scontri diretti con le prime nove squadre in classifica (Agrigento esclusa) saranno giocati lontani dal Pentimele nel girone di ritorno e che in casa, nella fase ascendente della regular season, s’è vinto di misura con Scauri e Martina, mentre s’è perso contro Rieti e Roseto. Guarda caso le quattro squadre più accreditate ad insediare la seconda piazza ai reggini. L’attenuante dell’infortunio a Coronini e dell’assenza atavica di un centro, possono essere sicuramente una spiegazione a questo stato d’impasse permanente, del resto l’asse play-pivot è da sempre fondamentale per poter tracciare un’identità tecnica, ma contro Rieti è stato l’atteggiamento generale ad essere penalizzante e inquietante. Conveniamo col coach, che nessuno dei ragazzi in campo si sia tirato indietro, ma evidentemente la buona volontà di tutti non basta. Serve un cambio di rotta. Stamani la società emetterà finalmente il suo verdetto: si rivoluzionerà il roster (dentro due-tre elementi di spessore: un esterno e uno/due lunghi) o si ridimensioneranno gli obiettivi, puntando ad un campionato conservativo rilasciando un paio d’atleti e dando più fiducia a qualche giovane? In un caso o nell’altro, si tratta di due scelte forti.
naturalmente la seconda opzione deriva dall'impossibilità di trovare uomini in grado di far fare il salto di qualità alla squadra....non avrebbe senso prendere giocatori "normali" che alla fin fine non darebbero quel qualcosa in più di cui la Viola necessità come d'altronde le parole del DG Condello lasciano intendere :«Stiamo cercando qualche valida soluzione ma non prenderemo un giocatore tanto per fare innesto; chi verrà alla Viola dovrà essere motivato e dovrà consentirci di compiere il salto di qualità. Non è facile convincere i giocatori a venire al Sud ma cercheremo di trovare una soluzione che passa soddisfare le nostre esigenze»......uno c'era però non è voluto venire...adesso chi c'è??

rimaniamo in attesa delle decisioni che in società prenderanno....sperando si riesca a trovare qualcuno che sposti gli equilibri...