doddi ha scritto:http://www.strill.it/index.php?option=c ... &Itemid=86
Reggio: deputati Pd chiedono accesso antimafia in Comune al Ministro dell'Interno
Giovedì 24 Novembre 2011 17:33
L'accesso antimafia al Comune di Reggio Calabria e' stato chiesto al Ministro dell'Interno in una interrogazione presentata dai deputati del Pd Doris Lo Moro, Rosa Villecco Calipari, Laura
Garavini, Franco Laratta e Nicodemo Oliverio. ''Secondo notizie di stampa - e' scritto nell'interrogazione - il collaboratore di giustizia Roberto Moio affermava che le societa' partecipate del comune fossero controllate dalla 'ndrangheta, indicando per le singole societa' la cosca che ne aveva il controllo. Nel processo e' coinvolto un ex consigliere comunale, Massimo Labate per il quale il pg ha chiesto la condanna a dieci anni dopo una requisitoria in cui ha affermato 'nessuno pensi che l'idea delle societa' miste del Comune sia nata nelle stanze di alcuni palazzi della politica, ma e' il frutto di riunioni di 'ndrangheta''. I deputati sostengono poi che le societa' partecipate ''sono state al centro dell'indagine della Commissione parlamentare di inchiesta sulle attivita' illecite connesse al ciclo dei rifiuti che ha anche cercato di capire perche' il Comune ha aderito a piu' societa' con lo stesso oggetto, senza ottenere alcun chiarimento dal presidente della Regione, Scopelliti, che, secondo quanto si legge nella relazione approvata il 19 maggio 2011, ha dichiarato di non ricordare i motivi che lo avevano indotto, pur essendo al tempo sindaco, ad aderire a due distinte societa', benche' aventi lo stesso oggetto''. I parlamentari ricordano poi l'operazione che ha colpito ''esponenti della cosca Tegano ma anche professionisti che lavoravano al servizio delle cosche. E' emerso che la Reciim, in mano ai Tegano e retta da uno degli arrestati controlla il 33% della Gestione servizi territoriali che a sua volta controlla la Multiservizi. Per la Multiservizi sembra trovare conferma l'assunto del pentito. Il Comune e' da mesi al centro dell'attenzione anche per altre vicende. Qualche mese fa, tra l'altro, si e' suicidata Orsola Fallara che ha retto per anni il settore finanziario. Una verifica dopo tale episodio ha accertato un buco nel bilancio comunale di particolare entita' (si dovrebbe trattare di circa 170 milioni di euro)''. ''Il contesto di confusione amministrativa e di disamministrazione che emerge - e' scritto nell'interrogazione - non e' in se' indicativo di infiltrazioni mafiose anche se, per comune esperienza, e' proprio la cattiva amministrazione a rendere possibili e a favorire le pressioni e le infiltrazioni. Nonostante il Comune abbia una nuova amministrazione, sembra opportuno, ed anzi necessario, verificare se ci sono state pressioni ed infiltrazioni''. (ANSA).
Nella lettura dei nomi dei deputati PD richiedenti mi pare manchi qualche nome.
Scusate se mi autoquoto ma mi corre l'obbligo. Mi pare che nessuno avesse colto il messaggio, ma siamo abituati oramai
Ora finalmente qualcuno si è accorto che manca qualche firma. Guarda caso non è neppure calabrese.
Una nello specifico. Dopo più di una settimana... alla buon'ora
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3 dicembre 2011 - 17:28
Capolavoro del Pd: interrogazione sul Comune di Reggio senza (finora) la firma di Marco Minniti e conferenza stampa annullata
Se non ci fosse, la politica italiana, bisognerebbe inventarla. Prendete il Pd calabrese. Un partito che sta all’opposizione alla Regione Calabria e al Comune di Reggio come la resistenza di un ghiacciolo sta ai raggi del sole.
Ne volete una testimonianza? No, non mi riferisco all’imbarazzante e sganasciante silenzio sulle vicende che stanno investendo il consiglio regionale dopo l’arresto di Franco Morelli del Pdl (sull’ordinanza scriverò tra qualche giorno).
Sì lo so quel silenzio vi sembrerà incredibile ma così non è per un semplice motivo: la trasversalità va rispetta. Oggi la magistratura colpisce a te, domani a me. Non ci si può accanire, non si può fare Politica, suvvia che pretese!
Mi riferisco invece ad un episodio di qualche giorno fa quando la parlamentare del Pd di Lamezia Terme, Doris Lo Moro, ha presentato un’interrogazione scritta al ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri chiedendole se non fosse il caso di accedere agli atti del Comune di Reggio Calabria dove da qualche tempo ne stanno succedendo di ogni colore.
Su questo tema, per non farsi mancare nulla il Pd, con un comunicato alle agenzie, il 22 novembre aveva annunciato in pompa magna una conferenza stampa per il pomeriggio del 24 novembre.
Credo - ovviamente tutto è opinabile nella vita e dunque posso sbagliarmi – che i primi ad avere interesse a testimoniare la verginità di un’amministrazione sono gli stessi amministratori. Quelli passati (parlo di Reggio Calabria) e quelli presenti (parlo sempre di Reggio Calabria) che, pur non avendo alcun tipo di responsabilità diretta, credo avvertano la necessità se non altro di scrollarsi dal collo il fiato della politica avversa, della magistratura , della libera stampa e della collettività che, stordita, vuol capire. Se fossi il sindaco di una qualunque città mi farei in quattro – di fronte al primo stormir di fronde – per aprire le porte del Municipio e consentire a tutti di verificare la trasparenza che contraddistingue l’azione amministrativa. Ma forse, anche qui, mi sbaglio. Certo non insulterei il prossimo che critica, magari esponendolo a gravi rischi sol per il fatto che osa criticare.
Notavo due cose nei miei articoli recentemente scritti su questo amatissimo (dalla politica) blog: quanto fosse anomalo che a presentare un’interrogazione su Reggio Calabria fosse una lametina (ma vivaddio ha avuto il coraggio di farlo) e che ci sarebbe stato da attendere il finale di questa chiamata in causa del Viminale.
Mi chiedevo: chi firmerà, oltre a Lo Moro, un’interrogazione parlamentare che chiede, sostanzialmente come si legge nella nota di accompagnamento, un accesso antimafia? Sia ben chiaro: non è compito del giornalismo sostituirsi al Viminale (e questo umile blog non lo ha mai fatto) a cui spetta il dovere/potere di decidere accessi agli atti. Così come ancor meglio spetta al Governo, su proposta del ministro dell’Interno, decidere lo scioglimento di un ente locale o strumentale (a esempio le Asl).
Poteva mancare a quell’interrogazione – mi chiedevo - la firma di Marco Minniti, potente politico reggino, componente della direzione nazionale del Pd, parlamentare da tre legislature, già sottosegretario alla Difesa e alla presidenza del Consiglio nonché ex viceministro dell’Interno e uomo senza la cui voglia in Calabria non si muove(va) foglia?
No, non poteva mancare, per marcare un impegno diretto e ai massimi livelli della dirigenza del Pd nazionale in una vicenda, quella reggina, che a me (e non solo a me ma ovviamente posso sbagliare) sembra una bomba a orologeria. E invece…E invece, per prima cosa, la conferenza stampa è sparita. Cancellata dall’ordine del giorno.
Ma il punto è un altro anche se restano i dubbi e le congetture su quella conferenza stampa annullata.
Il punto è che quell’interrogazione, oltre che da Lo Moro è stata firmata dalla senatrice Rosa Villecco Callipari (nata a Cosenza eletta in Calabria), Laura Garavini (nata a Vignola, Modena, ed eletta nella circoscrizione europea), Franco Laratta (nato a Cosenza ed eletto in Calabria) e Nicodemo Oliverio (nato a Crotone ed eletto in Calabria).
Non c’è la firma di Minniti che invece era data, da molti politici calabresi, per certa e irrinunciabile. Questo è il punto. Ora non sta a me invocare firme di un partito ma a sta alla sana critica giornalista che fa solo il suo mestiere senza infangare nessuno, sia chiaro a tutti, invocare il massimo dell’attenzione sulla “polveriera” Reggio. Sarebbe bello – pensate quanto sono ingenuo – che anche i politici locali e i parlamentari reggini e calabresi della maggioranza intervenissero sulla vicenda di Reggio con una propria e autonoma interrogazione, interpellanza o comunque sollecitazione a vederci chiaro fino in fondo. In questo modo marcerebbero - coerentemente - di pari passo con parti della Procura di Reggio Calabria che da tempo hanno cominciato a vederci chiaro nella situazione di Reggio Calabria e provincia. Dovrebbero esserne lieti anche perché non passa(va) giorno che i politici del Pdl non si spertichino in lodi incensanti per il vertice della Procura. Vedete, cari amici di blog, la trasparenza amministrativa non ha (non dovrebbe avere) colore politico. E’ interesse della rappresentanza politica – tutta – chiedere anche ad una ispezione ministeriale che si guardi dentro le carte di un’amministrazione nell’occhio del ciclone e, di conseguenza, verificare se ci siano o meno gli estremi per chiedere uno scioglimento.
Ebbene: l’interrogazione del Pd – alla quale si aggiunge quella dell’onorevole Angela Napoli del Fli, dunque ancora opposizione – ha 5 striminzite (e rispettabilissime) firme in calce.
Manca la più importante.
Buona Calabria a tutti.
Se coloro che vincono le gare hanno certificati antimafia ma sono in strette relazioni con altre imprese sottoposte all'attenzione della mafia,tutte munite di certificazioni delle prefetture,allora è un problema diverso che non compete a me valutare. I.F.