Reggiotricolore ha scritto:E chi sarebbero i Giovani "risorsa" in questo paese? Quelli che ieri con la bandiera della Pace urlavano "assassini" ai poliziotti?
I Giovani risorsa chi sarebbero? Quelli che inseguono il consumismo sfrenato? La vacanza in Sardegna o alle Maldive? Chi? Quelli che a 30 anni non hanno mai fatto un giorno di lavoro in vita loro? Chi?
E' di qualche giorno fa la notizia che non si riescono a trovare 200 mila lavoratori in Italia per manodopera qualificata! Eh beh certo! Sporcarsi le mani? no Mai. Lavorare davvero? Nemmeno per sogno.
Punto numero 1 deve dunque essere quello di RECUPERARE LA CULTURA DEL LAVORO che in Italia è andata irrimediabilmente persa. E' finita l'era del... "non lavoro io tanto il mio collega affianco lo fa lui per me". Si è iniziato cosi certi che ci sarebbe sempre stato un "Giorno 27". In questi giorni si è parlato di FINCANTIERI che chiude. Bene. Perchè, è da chiedere a quei lavoratori, le commesse, quelle poche che ci sono, sono tutte in ritardo? Cosa cazzo fate dentro la fabbrica invece di lavorare?
Punto numero 2. Guardate le scuole di Reggio. Tutti al liceo, professionali e tecnici sempre più vuoti. E intanto in Italia non si trovano 20 mila programmatori, 50 mila elettricisti etc. E in quelle scuole? Le teste di cazzo, quelli che........ vaiu o Panella pirchi mi pprovunu senza fari nenti... GARANTIRE IL DIRITTO ALLO STUDIO NON IL DIRITTO AD ANDARE A SCUOLA. Autonomia alle scuole: non studi? Stai a casa e non rompi le palle a chi vuole imparare! A zappare! Basta con il "pezzo di carta".
Punto numero 3. Educazione civica, sociale, spirituale. Capire che nella vita ci sono delle priorità che sono mangiare, dormire, etc. L'I-phone 5 deve stare in coda alle priorità! O vogliamo negare il fatto che Reggio sia la città dei macchinoni e dei vestiti firmati e poi le stesse famiglie, spesso e volentieri, non riescono a mettere un piatto di pasta decente??? Certo non è giusto, se parliamo di principi, che uno possa guidare la ferrari e un altro no. Però se non si può punto! Ccattativi natra machina!
Vogliamo misurare il grado di benessere di tutti noi. Diciamo di essere in crisi? Bene. Allora rispondiamo a queste domande:
1 - quanti cellulari avevamo in famiglia 7-8 anni fa e quanti oggi?
2 - quante macchine, televisori e puttanate varie?
3 - quante volte si andava a mangiare fuori noi o i nostri genitori?
Scommettiamo che le risposte a queste domande sono almeno triplicate?
Questo ci ha portato l'inseguire il modello americano dello spendere più di ciò che si guadagna in cose superflue.
E cosa produce oggi l'Italia? Il nulla!
Ergo.....lo Stato deve ridurre il suo apparato, le industrie a scomparire perchè delocalizzano = MENO LAVORO. Quanti hanno realmente capito da cosa è nata la crisi? Scaricate il film documentario INSIDE JOB e iniziate a capire. La comprensione è il primo passo verso la soluzione dei problemi e non le bandiere, gli slogan, i cartelli contro Berlusconi e ste menate!
Durante il Fascismo fu avviata la cosiddetta politica rurale per contrastare la crescita smisurata delle città che portava all'abbandono dei piccoli comuni (e a ruota di storia, tradizioni, usi, costumi, piccole economie!!!!). Venivano costruite le famose case coloniche assegnate insieme all'appezzamento di terreno. Si ritardò quella scomparsa dei piccoli centri a cui invece assistiamo oggi.
Gli affitti, le case hanno raggiunto prezzi esorbitanti perchè tutti vogliono abitare in centro, in città. E allora non lamentiamoci dei prezzi! E facciamo pure gli snob se sentiamo un accento più marcato definendo il possessore dello stesso "cardolo", "paisanu".
Tali spopolamenti hanno comportato l'abbandono delle terre, di quelle migliaia di imprese agricole, attività a conduzione famigliare che rappresentavano l'unica risorsa di questa terra mai industrializzata.
Allora i giovani di buona volontà devono rendersi conto che non si può fare tutti l'avvocato, il manager o il vip del Grande Fratello. Occorre riconquistare i valori della famiglia, del lavoro, l'importanza giusta alle cose fondamentali della vita.
I giovani di questa città devono imparare a dialogare tra di loro, consorziarsi, studiare ed aprire insieme nuove attività cooperative. La "minna" dello Stato FINIU! Il punto vero è che molti oltre discoteca e cazzate varie al proprio futuro nemmeno ci pensano! Tutti alla ricerca della raccomandazione per entrare a destra o sinistra. E' normale tutto ciò. Ovviamente no. E intanto il paese arretra inesorabilmente.
1)Mi identifichi i giovani come quelli che spaccano vetrate in giro per l'Italia,non penso sia giusto.
2)E' vero,non tutti possono fare l'avvocato,anche io sono d'accordo che molti laureati non sono buoni nemmeno per zappare la terra,ma non venire a dire che i laureati in Italia hanno un futuro,conosco ingegneri che per lavorare sono dovuti andare all' estero,in Italia prendevano mille euro al mese e magari vedono il Trota che ne prende 12.E se permetti,uno che ha studiato vuole anche fare soldi,mi sembra normalissimo.
3)Penso tu riduca tutto alla città di Reggio,ma la gente incazzata è in tutta Italia,perchè gli stipendi sono da "fame".Dove vai a lavorare fuori regione,anche al nord,se l'assicurazione aumenta,se la benzina aumenta,l'affitto aumenta(non parliamo di mutuo,quello te lo sogni) e lo stipendio è sempre lo stesso.Tu mi dici che i terreni non sono coltivati,è vero,gente che potrebbe farlo non lo fa,ma stai sicuro che una volta gente che studiava veniva gratificata,ora no,mentre qualcuno continua a far soldi,a pagare troie e quant' altro,e questo il cittadino non riesce ad ACCETTARLO.In un paese dove il merito non esiste,dove il furbo va avanti,dove i politici si coltivano il loro orticello,alla fine si raccoglie questo,cioè ODIO.
