O meglio cialtroneria giudiziaria da stato del quarto mondo:
- A ROMA TARANTINI È INDAGATO E BERLUSCONI PARTE LESA (dopo trasferimento coatto da quel di Napoli)
- A BARI BERLUSCONI SARÀ INDAGATO E TARANTINI PARTE LESA
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Se coloro che vincono le gare hanno certificati antimafia ma sono in strette relazioni con altre imprese sottoposte all'attenzione della mafia,tutte munite di certificazioni delle prefetture,allora è un problema diverso che non compete a me valutare. I.F.
doddi ha scritto:O meglio cialtroneria giudiziaria da stato del quarto mondo:
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già. e come mai?
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mi pare di averlo scritto nel titolo. o no?... giusto? e' chiaro mi sembrasuonatore Jones ha scritto:doddi ha scritto:O meglio cialtroneria giudiziaria da stato del quarto mondo:
- A ROMA TARANTINI È INDAGATO E BERLUSCONI PARTE LESA (dopo trasferimento coatto da quel di Napoli)
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già. e come mai?
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avrei detto... allo stato puro...
perchè berlusconi, visto che è onesto e danneggiato, non è andato a dirlo in tribunale?
la nuova linea difensiva è l'offesa ai giudici da parte di regginalaif?un po' debole.
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Mmm..e quindi?? Basta che vai in un trib qualsiasi per trovarvi procedimenti penali speculari..se ad esempio per lo stesso fatto io denuncio te e tu me, si apriranno 2 procedimenti penali " a specchio". Salvo eventuale successiva riunione degli stessi. E' la procedura (penale) niente di nuovo. Mistificatore della dimanche
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spiny79 ha scritto:effettivamente non ci si capisce più niente, ma insomma: chi ricattava chi?
Le ipotesi sono due...la prima Berlusconi è vittima,che dava quei soldi a Tarantini e Lavitola ma non denunciava alle istituzioni(che lui rappresenta) il ricatto per non inguaiare due onesti padri di famiglia; la seconda è che non c'è nessun ricatto...Silvio aiutava,come da lui dichiarato, una famiglia in difficoltà(non aveva i soldi per le vacanze in Sardegna ) e i magistrati comunisti,nel tentativo estremo di togliere dalla vita politica un baluardo del liberismo come lui, cercano di strumentalizzare delle innocenti telefonate,tra l'altro tutti i movimenti di denaro sono avvenuti alla luce del sole
http://www.corriere.it/cronache/11_sett ... bf99.shtml
MILANO - Si chiude il secondo set della partita sulla competenza territoriali per i presunti ricatti al premier. La decisione del Tribunale del Riesame di Napoli, giunta nella notte tra lunedì e martedì, riporta a Bari le indagini. Con motivazioni che ricalcano la lettura data dalla Procura: «Tarantini avrebbe agito in base a una promessa (anche tacita) coprendo il premier». Non solo. Berlusconi, sostengono i giudici del Riesame, era pienamente «consapevole» del fatto che le ragazze portate nelle sue residenze dall'imprenditore pugliese erano delle escort. Lo dimostrerebbero, ad esempio, le conversazioni intercettate con Patrizia D'Addario: «Emblematiche della reticenza delle dichiarazioni di Tarantini in ordine alla piena e indiscutibile consapevolezza da parte del presidente del Consiglio della qualità di escort delle ragazze presentategli dall'imprenditore barese». Oltre a disporre il trasferimento dell'inchiesta a Bari, i giudici partenopei hanno scarcerato Tarantini e revocato i domiciliari per la moglie dell'imprenditore, Angela Devenuto, fin qui indagati per estorsione.
IL RIESAME - Nelle trenta pagine con cui i giudici di Napoli hanno motivato l'ordinanza di trasmissione degli atti a Bari, si esclude la natura estorsiva della complessa vicenda al centro dell'indagine avviata dalla Procura di Napoli. Analizzando gli elementi raccolti nella fase di indagine, le intercettazioni e le dichiarazioni dei vari testimoni i giudici sostengono che «la condotta processuale fin dall'origine assunta da Tarantini, volta a tenere il più possibile indenne il presidente del Consiglio da verosimili danni alla sua immagine pubblica derivanti dalla divulgazione dei risvolti più sconvenienti del processo pendente presso l'a.g. barese è stata indotta dalla promessa (anche tacita o facta concludentia quali la nomina e la retribuzione di un avvocato indicato dal suo entourage) da parte del premier di farsi carico della situazione di Tarantini». Secondo i giudici del Riesame questa condotta «posta in essere da Silvio Berlusconi - scrivono i giudici nell'ordinanza - con il concorso in qualità di intermediario di Valter Lavitola nei confronti di Tarantini appare perfettamente rispondente al paradigma legislativo di cui all'articolo 377 bis c.p.». Esiste dunque per i giudici l'ipotesi di un reato di istigazione a rendere dichiarazioni mendaci all'autorità giudiziaria. «In considerazione della qualità di destinatario dell'induzione» a rendere false dichiarazioni ai magistrati «assunta da Tarantini», la sua condotta, secondo il tribunale del Riesame di Napoli, «deve ritenersi non punibile». E la moglie, Angela Devenuto detta Nicla, è «totalmente estranea all'unica fattispecie di reato che il Collegio ha ritenuto configurabile».
SMENTITA LA BENEFICENZA - La giustificazione delle somme di denaro elargite da Silvio Berlusconi a Gianpaolo Tarantini fornita dal premier e dall'imprenditore ai magistrati («spirito di liberalità e solidarietà del presidente del Consiglio nei confronti di un soggetto trovatosi in gravi difficoltà economiche») viene poi rispedita al mittente dal Riesame, perché «inevitabilmente smentita non solo da una serie di argomentazioni di ordine logico, ma anche da una pluralità di circostanze di fatto emergenti dagli atti».
LAVITOLA - Nei confronti di Valter Lavitola c'è «un elevatissimo rischio di recidiva specifica, desumibile dalla gravità dei fatti in contestazione ma anche dalle peculiari modalità esecutive del reato, avendo l'indagato dimostrato la propria capacità di continuare a delinquere pur trovandosi dall'altro capo del mondo». I giudici definiscono quella del direttore de L'Avanti «una personalità assolutamente allarmante, dimostratasi in grado - attraverso l'attuazione di un abile doppio gioco - di perseguire il proprio utile personale non solo a scapito del destinatario della condotta delittuosa (Tarantini, ndr) ma addirittura in danno del concorrente nel medesimo reato (Berlusconi, ndr). Non va dimenticato, infatti, che Lavitola, una volta ottenuta la disponibilità delle ingenti somme messe da Berlusconi a disposizione di Tarantini, risulta averne trattenuta la maggior parte, reimpiegandola nelle proprie attività imprenditoriali». Sempre a proposito di Lavitola i giudici scrivono che «pur essendo intervenuto in una fase successiva al perfezionamento del reato, ha continuativamente fornito un prezioso ed insostituibile contributo affinchè la promessa di Berlusconi, nella fase attuativa, fosse effettivamente mantenuta, anche al di fine di garantire, nella continuità delle elargizioni, la conservazione della sua efficacia persuasiva nei confronti di Tarantini, in vista delle successive occasioni di cui questi sarebbe stato chiamato a rendere dichiarazioni all'autorità giudiziaria».
ATTI A BARI- L'inchiesta torna così a Bari, nella città di Tarantini, ma anche di Patrizia D'Addario, dove la vicenda ha preso le mosse. Qui è infatti incardinato il processo per sfruttamento della prostituzione a carico dello stesso Tarantini e di altri sette imputati da cui potevano emergere elementi compromettenti per il premier Berlusconi. Ed è per celare intercettazioni e per ammorbidire versioni delle persone coinvolte, che Berlusconi potrebbe essere stato indotto a pagare Tarantini attraverso Lavitola. Gli atti sono già partiti alla volta del capoluogo barese. E dalla procura i magistrati fanno sapere che valuteranno il da farsi non appena arriveranno. Resta però da stabilire il ruolo della Procura di Roma, che aveva ricevuto gli atti a seguito del primo pronunciamento sull'incompatibilità del gip Amelia Primavera.
GLI SCENARI FUTURI - Gli scenari: nelle prossime ore i pm Curcio, Piscitelli e Woodcock si riuniranno con il procuratore aggiunto Francesco Greco per studiare il provvedimento del Riesame e concordare il da farsi. Avendo i pm di Napoli già trasmesso il fascicolo nei giorni scorsi alla Procura di Roma (che ha iscritto nel registro degli indagati Valter Lavitola, Tarantini e la moglie per estorsione), spetterebbe ai pm capitolini cedere il passo ai colleghi baresi. Ma la Procura di Roma potrebbe non condividere le valutazioni del Riesame e sollevare il contrasto davanti alla Procura generale della Cassazione. O, ancora, ammesso che Roma invii il fascicolo a Bari, non è escluso che quei pm lo trasmettano a loro volta a Lecce, dove si indaga sui presunti ritardi nell'inchiesta sulle escort. Sembra escluso che a una eventuale iscrizione di Berlusconi nel registro degli indagati possa procedere la Procura di Napoli, «anche se - commenta Greco - la questione dovrà essere approfondita».
Redazione Online
27 settembre 2011 16:00
pare sia tutto normale, altro che quarto mondo. Quarto mondo, nel caso, perchè si lascia uno così a governare.
MILANO - Si chiude il secondo set della partita sulla competenza territoriali per i presunti ricatti al premier. La decisione del Tribunale del Riesame di Napoli, giunta nella notte tra lunedì e martedì, riporta a Bari le indagini. Con motivazioni che ricalcano la lettura data dalla Procura: «Tarantini avrebbe agito in base a una promessa (anche tacita) coprendo il premier». Non solo. Berlusconi, sostengono i giudici del Riesame, era pienamente «consapevole» del fatto che le ragazze portate nelle sue residenze dall'imprenditore pugliese erano delle escort. Lo dimostrerebbero, ad esempio, le conversazioni intercettate con Patrizia D'Addario: «Emblematiche della reticenza delle dichiarazioni di Tarantini in ordine alla piena e indiscutibile consapevolezza da parte del presidente del Consiglio della qualità di escort delle ragazze presentategli dall'imprenditore barese». Oltre a disporre il trasferimento dell'inchiesta a Bari, i giudici partenopei hanno scarcerato Tarantini e revocato i domiciliari per la moglie dell'imprenditore, Angela Devenuto, fin qui indagati per estorsione.
IL RIESAME - Nelle trenta pagine con cui i giudici di Napoli hanno motivato l'ordinanza di trasmissione degli atti a Bari, si esclude la natura estorsiva della complessa vicenda al centro dell'indagine avviata dalla Procura di Napoli. Analizzando gli elementi raccolti nella fase di indagine, le intercettazioni e le dichiarazioni dei vari testimoni i giudici sostengono che «la condotta processuale fin dall'origine assunta da Tarantini, volta a tenere il più possibile indenne il presidente del Consiglio da verosimili danni alla sua immagine pubblica derivanti dalla divulgazione dei risvolti più sconvenienti del processo pendente presso l'a.g. barese è stata indotta dalla promessa (anche tacita o facta concludentia quali la nomina e la retribuzione di un avvocato indicato dal suo entourage) da parte del premier di farsi carico della situazione di Tarantini». Secondo i giudici del Riesame questa condotta «posta in essere da Silvio Berlusconi - scrivono i giudici nell'ordinanza - con il concorso in qualità di intermediario di Valter Lavitola nei confronti di Tarantini appare perfettamente rispondente al paradigma legislativo di cui all'articolo 377 bis c.p.». Esiste dunque per i giudici l'ipotesi di un reato di istigazione a rendere dichiarazioni mendaci all'autorità giudiziaria. «In considerazione della qualità di destinatario dell'induzione» a rendere false dichiarazioni ai magistrati «assunta da Tarantini», la sua condotta, secondo il tribunale del Riesame di Napoli, «deve ritenersi non punibile». E la moglie, Angela Devenuto detta Nicla, è «totalmente estranea all'unica fattispecie di reato che il Collegio ha ritenuto configurabile».
SMENTITA LA BENEFICENZA - La giustificazione delle somme di denaro elargite da Silvio Berlusconi a Gianpaolo Tarantini fornita dal premier e dall'imprenditore ai magistrati («spirito di liberalità e solidarietà del presidente del Consiglio nei confronti di un soggetto trovatosi in gravi difficoltà economiche») viene poi rispedita al mittente dal Riesame, perché «inevitabilmente smentita non solo da una serie di argomentazioni di ordine logico, ma anche da una pluralità di circostanze di fatto emergenti dagli atti».
LAVITOLA - Nei confronti di Valter Lavitola c'è «un elevatissimo rischio di recidiva specifica, desumibile dalla gravità dei fatti in contestazione ma anche dalle peculiari modalità esecutive del reato, avendo l'indagato dimostrato la propria capacità di continuare a delinquere pur trovandosi dall'altro capo del mondo». I giudici definiscono quella del direttore de L'Avanti «una personalità assolutamente allarmante, dimostratasi in grado - attraverso l'attuazione di un abile doppio gioco - di perseguire il proprio utile personale non solo a scapito del destinatario della condotta delittuosa (Tarantini, ndr) ma addirittura in danno del concorrente nel medesimo reato (Berlusconi, ndr). Non va dimenticato, infatti, che Lavitola, una volta ottenuta la disponibilità delle ingenti somme messe da Berlusconi a disposizione di Tarantini, risulta averne trattenuta la maggior parte, reimpiegandola nelle proprie attività imprenditoriali». Sempre a proposito di Lavitola i giudici scrivono che «pur essendo intervenuto in una fase successiva al perfezionamento del reato, ha continuativamente fornito un prezioso ed insostituibile contributo affinchè la promessa di Berlusconi, nella fase attuativa, fosse effettivamente mantenuta, anche al di fine di garantire, nella continuità delle elargizioni, la conservazione della sua efficacia persuasiva nei confronti di Tarantini, in vista delle successive occasioni di cui questi sarebbe stato chiamato a rendere dichiarazioni all'autorità giudiziaria».
ATTI A BARI- L'inchiesta torna così a Bari, nella città di Tarantini, ma anche di Patrizia D'Addario, dove la vicenda ha preso le mosse. Qui è infatti incardinato il processo per sfruttamento della prostituzione a carico dello stesso Tarantini e di altri sette imputati da cui potevano emergere elementi compromettenti per il premier Berlusconi. Ed è per celare intercettazioni e per ammorbidire versioni delle persone coinvolte, che Berlusconi potrebbe essere stato indotto a pagare Tarantini attraverso Lavitola. Gli atti sono già partiti alla volta del capoluogo barese. E dalla procura i magistrati fanno sapere che valuteranno il da farsi non appena arriveranno. Resta però da stabilire il ruolo della Procura di Roma, che aveva ricevuto gli atti a seguito del primo pronunciamento sull'incompatibilità del gip Amelia Primavera.
GLI SCENARI FUTURI - Gli scenari: nelle prossime ore i pm Curcio, Piscitelli e Woodcock si riuniranno con il procuratore aggiunto Francesco Greco per studiare il provvedimento del Riesame e concordare il da farsi. Avendo i pm di Napoli già trasmesso il fascicolo nei giorni scorsi alla Procura di Roma (che ha iscritto nel registro degli indagati Valter Lavitola, Tarantini e la moglie per estorsione), spetterebbe ai pm capitolini cedere il passo ai colleghi baresi. Ma la Procura di Roma potrebbe non condividere le valutazioni del Riesame e sollevare il contrasto davanti alla Procura generale della Cassazione. O, ancora, ammesso che Roma invii il fascicolo a Bari, non è escluso che quei pm lo trasmettano a loro volta a Lecce, dove si indaga sui presunti ritardi nell'inchiesta sulle escort. Sembra escluso che a una eventuale iscrizione di Berlusconi nel registro degli indagati possa procedere la Procura di Napoli, «anche se - commenta Greco - la questione dovrà essere approfondita».
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27 settembre 2011 16:00
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Eppure leggere non dovrebbe essere così difficile: due strade completamente opposte
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doddi ha scritto:Eppure leggere non dovrebbe essere così difficile: due strade completamente opposte
Forse dovresti leggere meglio tu: siamo ancora in fase di indagini preliminari, cioè nella fase in cui si cerca di individuare le eventuali responsabilità penali dei soggetti coinvolti, attraverso testimonianze e riscontri, come evidanzia anche l'articolo postato ("Analizzando gli elementi raccolti nella fase di indagine, le intercettazioni e le dichiarazioni dei vari testimoni i giudici sostengono che..."). E accade spesso, spessissimo che cambino sia i capi di imputazione che gli accusati stessi.
Ti ricordo, ancora una volta, che il premier era stato RIPETUTAMENTE chiamato a testimoniare, ed il fatto che non ci sia andato, oltre che a costituire una violazione di legge, non poteva che nuocere alla sua posizione personale.
Come vedi non è difficile leggere, aimu i scoli
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doddi ha scritto:Eppure leggere non dovrebbe essere così difficile: due strade completamente opposte
Se coloro che vincono le gare hanno certificati antimafia ma sono in strette relazioni con altre imprese sottoposte all'attenzione della mafia,tutte munite di certificazioni delle prefetture,allora è un problema diverso che non compete a me valutare. I.F.
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Bravissimododdi ha scritto:doddi ha scritto:Eppure leggere non dovrebbe essere così difficile: due strade completamente opposte
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OronzoPugliese ha scritto:Bravissimododdi ha scritto:doddi ha scritto:Eppure leggere non dovrebbe essere così difficile: due strade completamente opposte
Ti senti genio sparti ?
Non trovi qualcosa che non torna davanti alle strade intraprese da due procure (anzi tre) sul medesimo fatto con visioni di un fatto che potrebbe configurare un reato diametralmente opposte o ti basta che ci sia berlusconi indagato da qualche parte per sentire soddisfatto il tuo malpancismo a tutti i costi?
Fermo restando che nessuno ha denunciato nessuno e che i trasferimenti dei soldi sono dichiarati apertamente.
Riesci ad attenerti ai due fatti?
Figghjoli siete strani assai reato o meno... avrei chiesto o meglio sottolineato altro.
Se coloro che vincono le gare hanno certificati antimafia ma sono in strette relazioni con altre imprese sottoposte all'attenzione della mafia,tutte munite di certificazioni delle prefetture,allora è un problema diverso che non compete a me valutare. I.F.
ma perchè non va lui in tribunale a spiegare come stanno le cose? questa è la cosa strana forte.
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Sui passaggi evidenziati:doddi ha scritto:Ti senti genio sparti ?
Non trovi qualcosa che non torna davanti alle strade intraprese da due procure (anzi tre) sul medesimo fatto con visioni di un fatto che potrebbe configurare un reato diametralmente opposte o ti basta che ci sia berlusconi indagato da qualche parte per sentire soddisfatto il tuo malpancismo a tutti i costi?
Fermo restando che nessuno ha denunciato nessuno e che i trasferimenti dei soldi sono dichiarati apertamente.
Riesci ad attenerti ai due fatti?
Figghjoli siete strani assai reato o meno... avrei chiesto o meglio sottolineato altro.
1. E' stato il tribunale del riesame di Napoli, nell'assegnare la competrenza della causa a Bari, ad ipotizzare una possibile imputazione per Berlusconi, nè Roma nè Bari si sono espresse sulla questione, Bari dovrà farlo sulla base delle indagini fino a qui svolte. Quindi non ci sono tre strade intraprese da tre procure diverse: "eppure leggere non dovrebbe essere così difficile" (cit.). Non c'è bisogno di essere (nè sentirsi) geni
2. U boi nci rici curnutu o sceccu: stai giustificando il premier davanti all'evidenza dei fatti cercando di stupirci con effetti speciali e colori altisonanti (cit. n.2) in modo, consentimelo, quasi imbarazzante, al solo fine, sospetto, di difendere la tua posizione unicamente oer orgoglio e partito preso. Mi stai scunzando il grilloparlante quando continua a scrivere che Campagnacci si mangia 30 gol a partita. E la cosa ancor più meraviglio è che accusi gli altri del contrario
3. Vedi punto 2
"Mister te sarà ti, muso de mona. Mi son el signor Nereo Rocco"
- claudiorc.
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vabbè ma lasciatelo che giustifichi il premier, sono rimasti in pochi ormai,nn capiscono che l'italia per colpa anche loro sta chiudendo e continuano imperterriti a difendere l'indifendibile ed a trovare tutte le notizie per cercare di confondere le idee su quelle che sono le miliardi di PORCATE fatte de berlusconi e da questo governo.io nn scrivo quasi per nulla su questa sezione proprio per questo motivo, come si suol dire "cuando u sceccu nn voli mbiviri è inutili che nci fischi".lasciateli parlare,purtroppo con i loro voti hanno rovinato anche noi che mai e poi mai avremmo votato un pazzo scellerato come berlusconi ma tantè,speriamo solo che cada il governo o che l'italia regga (ho forti dubbi)ancora due anni con questo governo di ladri e pazzi.chiedo scusa per l'ot ma quando ci vuole ci vuole.saluti
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Salve a te, Claudio il caritatevoleclaudiorc. ha scritto:vabbè ma lasciatelo che giustifichi il premier, sono rimasti in pochi ormai,nn capiscono che l'italia per colpa anche loro sta chiudendo e continuano imperterriti a difendere l'indifendibile ed a trovare tutte le notizie per cercare di confondere le idee su quelle che sono le miliardi di PORCATE fatte de berlusconi e da questo governo.io nn scrivo quasi per nulla su questa sezione proprio per questo motivo, come si suol dire "cuando u sceccu nn voli mbiviri è inutili che nci fischi".lasciateli parlare,purtroppo con i loro voti hanno rovinato anche noi che mai e poi mai avremmo votato un pazzo scellerato come berlusconi ma tantè,speriamo solo che cada il governo o che l'italia regga (ho forti dubbi)ancora due anni con questo governo di ladri e pazzi.chiedo scusa per l'ot ma quando ci vuole ci vuole.saluti
Ben vengano gli sfoghi, aiutano il normale procedimento di digestione.
Quello che stò cercando, inutilmente visto le vostre aperture mentali ingessate sulla guerra individuale dell'annientamento del nemico senza prigionieri sul campo, di farvi entrare nei rispettivi zuccotti ridondanti, che ci sono numerosi cialtroni incapaci (meglio conosciuti come pm segugi di professione, cacciatori di volpe trapiantata), che anzichè coordinarsi ben benino tra loro, nel tentativo di affondare l'obbiettivo qualora si trovasse la tanto ricercata nervatura scoperta, si ricoprono di ridicolo con queste azioni, di alta strategia giuridico militare, contrapposte tra di loro.
Gli uni alla ricerca di confessioni spontanee gli altri di obbligazioni coatte.
Non voglio neppure pensare se alla fine dovesse rinvenirsi invece il solito calessino sgangherato.
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