Le dimissioni del sindaco (assente) lette in aula dal presidente Ubaldi con i banchi della maggioranza vuoti. Da oggi meno venti giorni all'arrivo del commissario ma il Pd denuncia manovre politiche per rinviare il tutto
Il giorno dopo l'addio alla poltrona del sindaco Pietro Vignali, appuntamento in Consiglio comunale per il passaggio formale delle dimissioni (regolarmente protocollate e quindi ufficiali) di fronte al parlamentino. Vignali non c'è e la comunicazione viene letta dal presidente dell'aula Elvio Ubaldi. Nei giorni scorsi Impegno per Parma aveva messo in dubbio la presenza del gruppo per motivi ambientali, ovvero la paura delle contestazioni di piazza. Alla fine però la scelta è di presenziare: 28 consiglieri digitano il tasto e via ai lavori.
La seduta si apre ma dura soltanto una manciata di minuti. Ubaldi mette al primo punto dell'ordine del giorno le dimissioni del consigliere di maggioranza Francesco Arcuri e la surroga di Paolo Poletti. Impegno per Parma non ci sta: vogliamo che siano prima formalizzate quelle di Vignali. L'ex sindaco nega la richiesta e la maggioranza lascia i banchi. Viene così a mancare il numero legale e la riunione lampo è sospesa. Ubaldi legge comunque la missiva del primo cittadino. "Da oggi scattano i venti giorni prima dell'arrivo del commissario", chiarisce il segretario generale Michele Pinzuti.
L'annullamento del Consiglio fa slittare, tra le delibere e gli ordini del giorni in calendario, il voto sulle azioni di responsabilità nei confronti di Nando Calestani e Andrea Costa, ex numeri uno delle società comunali Spip e Stt; (osteggiate dalla maggioranza, dove siede il figlio di Calestani) e l'approvazione della salvaguardia di bilancio. Possibile una nuova convocazione il 4 ottobre.
L'OPPOSIZIONE - Alla fine della seduta l'opposizione convoca sotto i portici del Grano una conferenza stampa e attaccato il "gravissimo comportamento della maggioranza". Il capogruppo Pd Giorgio Pagliari: "La realtà è che Vignali vuole restare sindaco, quelle di oggi sono manovre messe in atto per procrastinare la formalizzazione delle dimissioni in Consiglio e quindi rinviare il conto alla rovescia per l'arrivo del commissario". E ancora: "chiederemo un incontro al
prefetto perché ristabilisca la democrazia all'interno del Consiglio comunale. Questo sindaco ha dato le dimissioni solo da un punto di vista mediatico, concretamente vuole rimanere in carica", rincara Pagliari.
Secondo gli esponenti del Pd, i consiglieri di maggioranza hanno interrotto la seduta uscendo dall'aula per evitare la sostituzione del dimissionario Arcuri con Poletti, ubaldiano che si sarebbe schierato con l'opposizione ribaltando lo scenario: la minoranza infatti avrebbe avuto 21 voti dalla propria contro i 20 di IpP. Inoltre - aggiunge Marco Ablondi del Prc - "se Vignali fosse stato presente si sarebbe aperto il dibattito consiliare, mentre con la sua assenza si è voluto evitare di dare risonanza delle sue dimissioni in Consiglio".
Intanto, a partita finita e giochi fatti, in piazza compaiono le bandiere dei partiti, il Pd e il Prc, che questo pomeriggio sostituiscono i cartelloni degli indignados. In tutto duecento persone circa. (f.n.)
fonte: http://www.repubblica.it




