Elezioni nazionali: aspettando i ballottaggi.

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reggino
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Elezioni Cagliari, l’Msi-Destra tifa per Zedda
Busta con proiettile per il candidato Pdl
In vista del ballottaggio di domenica e lunedì prossimi, Maria Antonietta Cannizzaro interviene a favore del consigliere regionale di Sel: "Meglio avere i nostri avversari, anche il diavolo, piuttosto che appoggiare Berlusconi. La sinistra e il diavolo, almeno, non fanno bunga bunga". Condanna unanime per le minacce ricevute da Massimo Fantola
Il candidato sindaco del centrosinistra a Cagliari Massimo Zedda
Cagliari – L’Msi-Destra nazionale preferisce Massimo Zedda, ma il candidato sindaco del centrosinistra conferma che in vista del ballottaggio di domenica e lunedì prossimi per le comunali di Cagliari, non ci saranno apparentamenti. Vale la pena, tuttavia, soffermarsi sul contenuto della nota diffusa da Maria Antonietta Cannizzaro, presidente nazionale del partito: “Votate Massimo Zedda. Meglio avere i nostri avversari, anche il diavolo se possibile, piuttosto che appoggiare quelli del Pdl e Berlusconi, traditori che in 18 anni hanno portato l’Italia al degrado. La sinistra e il diavolo, almeno, non fanno bunga bunga”.

Zedda e la coalizione non sembrano interessati al sostegno di altre forze politiche che non siano quelle con le quali si è presentato agli elettori al primo turno, ottenendo una percentuale superiore al 45 per cento contro il 44,71 dell’avversario Massimo Fantola (Leggi la cronaca). Un risultato importante, soprattutto se valutato nel contesto politico del capoluogo sardo dove il centrodestra ha vinto le ultime consultazioni sempre al primo turno e il centrosinistra, di fatto, non aveva voce in capitolo dal 1993. Un successo per il giovane consigliere regionale (in quota Sel) che è determinato ad aggiudicarsi la sfida finale in programma fra pochi giorni. Senza alcun sostegno ulteriore. Tanto più ora che è stato scongiurato il pericolo “anatra zoppa”. Un’ipotesi, sulla quale il centrodestra ha puntato molto l’attenzione, dovuta al fatto che dalle urne, dopo il voto del primo turno, era venuto fuori un risultato inverso per quanto riguarda gli schieramenti: il centrodestra ha ottenuto preferenze superiori al 53 per cento, mentre il centrosinistra si è fermato sotto il 38 per cento. Questo, in ogni caso, non precluderebbe l’assegnazione del premio di maggioranza a Zedda in caso di vittoria.

Il perché lo ha chiarito il senatore democratico (nonché avvocato) Francesco Sanna, tirando fuori un asso dalla manica, ovvero una sentenza del Consiglio di Stato. Il dispositivo, datato 2010 e riferito ad un ricorso relativo al Comune di Alba, chiarisce la corretta interpretazione della norma del Testo unico sull’assegnazione dei seggi. Nel caso di Cagliari il premio di maggioranza in favore di Zedda scatterebbe, e gli garantirebbe la governabilità, perché le liste collegate all’altro candidato non superano il 50 per cento dei voti validi ottenuti da tutti i candidati sindaci.

Le minacce al candidato Pdl. Lo scenario politico sardo, nelle ultime ore, è stato caratterizzato dalle reazioni di condanna bipartisan al gesto intimidatorio indirizzato al candidato del centrodestra: i collaboratori di Fantola, questa mattina al loro arrivo nella sede elettorale, hanno trovato ad accoglierli una busta contenente un proiettile e un biglietto con la scritta: “Lascia la città a Massimo Zedda”. Immediati gli attestati di solidarietà e condanna. “Siamo sicuri – ha detto Massimo Zedda – che sia il gesto di qualche stupido che ha l’unico obiettivo di incattivire le ultime ore prima del ballottaggio. L’abbiamo detto entrambi: l’importante in questi giorni è discutere dei programmi per la città ed è quello che continuerò a fare”. Il Pd, con il segretario Silvio Lai, ha aggiunto: “A nome di tutto il partito esprimo la ferma e dura condanna per le minacce subite dal candidato del centrodestra Massimo Fantola. Da sempre il Pd ha condannato tutti gli episodi volti a turbare o minare la democrazia. La politica e la contrapposizione dialettica non devono mai superare il comune senso del vivere civile. I toni di una campagna elettorale che, talvolta possono apparire aspri e accesi, nulla hanno a che vedere con episodi come quelli capitato oggi. Ci auguriamo che le forze dell’ordine possano individuare in tempi rapidi gli autori di questo gesto”. Per Simona De Francisci, vice capogruppo Pdl in Consiglio regionale, “Cagliari non è una città violenta e non è abituata ad atti intimidatori come quello subito da Fantola. Il dibattito politico deve stare nell’ambito del rispetto reciproco delle parti e delle opinioni di tutti. Nel condannare fermamente questi atti di violenza, ed esprimere la mia solidarietà ad un uomo i cui toni non sono mai andati sopra le righe e che non merita questo, mi auguro per il bene della città che il confronto democratico e sui programmi prevalga sulle logiche violente che non appartengono alla cultura politica dei cagliaritani”.

Intanto oggi si è insediato Giuseppe Casti, il nuovo sindaco di Carbonia, città capoluogo del Sulcis (insieme a Iglesias) dove il centrosinistra ha vinto al primo turno con percentuali bulgare. Casti (Pd) ha sconfitto gli avversari con una percentuale del 63,8 per cento e in Consiglio comunale potrà contare su una maggioranza formata da 27 consiglieri su 40.

ILFATTO
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OronzoPugliese
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La mia curiosità non era sapere SE, ma quando sarebbe successo.

Ci ha messo 9 giorni:

"Il premier cambia idea e durante l'ufficio di presidenza del Pdl dice che è stato un errore caricare di significato politico l'ultima tornata elettorale. La responsabilità della sconfitta deve ricadere interamente su Letizia Moratti e Gianni Lettieri, sulla loro campagna elettorale, sui programmi delle città."


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reggino
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OronzoPugliese ha scritto:La mia curiosità non era sapere SE, ma quando sarebbe successo.

Ci ha messo 9 giorni:

"Il premier cambia idea e durante l'ufficio di presidenza del Pdl dice che è stato un errore caricare di significato politico l'ultima tornata elettorale. La responsabilità della sconfitta deve ricadere interamente su Letizia Moratti e Gianni Lettieri, sulla loro campagna elettorale, sui programmi delle città."


:beer2:

Politicamente sia la Moratti che Lettieri sono scarsi,ho avuto più volte modo di ascoltarli,e mi hanno fatto una cattiva impressione.De Magistris e Pisapia sono di un altro livello.Dovesse perdere il pdl(cosa tutt'altro che scontata,conoscendo il popolo italiano),la colpa è di chi li ha presentati in quelle città,non certamente dei candidati a sindaco.
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Amministrative, Berlusconi: candidati deboli
Il premier cambia idea e durante l'ufficio di presidenza del Pdl dice che è stato un errore caricare di significato politico l'ultima tornata elettorale. Marcia indietro anche sull'ipotesi di spostare i ministeri a Milano
Spostare l’attenzione dal governo ai candidati sindaci, per far sì che il sempre più possibile fallimento del ballottaggio a Milano e Napoli non possa essere attribuito a Palazzo Chigi. E “depoliticizzare” il voto amministrativo. La responsabilità della sconfitta deve ricadere interamente su Letizia Moratti e Gianni Lettieri, sulla loro campagna elettorale, sui programmi delle città. E’ questa la nuova indicazione impartita da Silvio Berlusconi. “Abbiamo scelto candidati deboli”, avrebbe detto il premier. E nonostante la smentita quasi immediata del portavoce, Paolo Bonaiuti, (“Io ero dentro e le parole di Berlusconi sui ballottaggi non sono vere”), la frase del Cavaliere appare solo come una conferma a quanto già detto negli ultimi giorni. Nessuna novità dunque.

Dopo aver investito le amministrative di un valore nazionale, dopo aver più volte ribadito che il voto di Milano e Napoli era importante “per rafforzare il governo centrale”, dopo aver condotto l’intera campagna elettorale al posto dei singoli candidati a colpi di spot e televendite, il premier cerca di chiamarsi fuori dalle responsabilità del fallimento. “Abbiamo scelto candidati deboli”, ha detto oggi durante l’ufficio di presidenza del Pdl, riferiscono alcuni esponenti del Pdl presenti al vertice di maggioranza. La preoccupazione a Palazzo Grazioli è alta. Non tanto per la sconfitta in sè, ma per le conseguenze che potrebbero scaturirne sull’alleato leghista. Umberto Bossi, del resto, era stato chiaro: “Se a Milano Moratti vince lo fa grazie a noi, se perde è colpa di Berlusconi”.

Il tentativo di mettere sul piatto della bilancia il trasferimento di due ministeri al nord, non a caso compiuto solo dopo il risultato negativo del primo turno, non è stato sufficiente a conquistare la rinnovata fiducia del senatùr. Perché Bossi, da contadino della politica quale è, se inizialmente ha accolto con soddisfazione l’offerta, si è presto accorto che alla base del suo partito non “gliene frega niente”, per usare le parole espresse lunedì durante la consueta riunione in via Bellerio, quartier generale milanese del Carroccio. E senza militanti non ci sono voti. Il leader leghista ha maldigerito la doccia gelata delle amministrative milanesi, con un crollo dei consensi rispetto alle regionali di oltre tre punti percentuali. E il motivo è soltanto uno: la base chiede ai leader di lasciare Berlusconi, scaricarlo, abbandonarlo alle sue beghe romane altrimenti li lasciano affondare con lui. Ma fino a dopo il ballottaggio Bossi e il premier, così hanno deciso, si terranno in equilibrio precario mostrando però all’esterno condivisione d’intenti. Poi si vedrà.

Intanto, questo il ragionamento del Cavaliere, allontaniamo da Palazzo Chigi le nuvole che arriveranno con l’eventuale sconfitta al ballottaggio e spingiamole dove uno potrebbe aspettarsele: sopra la testa dei candidati. Così, Moratti e Lettieri, oggi, sono “deboli: le scelte sbagliate”. Non solo. Per il premier, sull’esito delle amministrative ha gravato anche la decisione di avere politicizzato eccessivamente il voto. Il premier ha anche fatto intendere che non ci saranno ricadute a livello nazionale anche se i ballottaggi confermassero i candidati del centrosinistra, forte della fiducia sul decreto Omnibus incassata ieri alla Camera, il capo del governo si è detto convinto che lo aspettino “due anni di lavoro fantastici”, in cui l’esecutivo, forte “della nuova maggioranza farà finalmente le riforme”.

Marcia indietro anche sulla nuova querelle che agita la maggioranza, la famosa “sorpresa” di spostare alcuni ministeri a Milano. Idea caldeggiata dalla Lega Nord che aveva provocato l’alzata di scudi del sindaco di Roma Gianni Alemanno e della presidente del Lazio Renata Polverini. Berlusconi, riferiscono i presenti, avrebbe proposto di istituire degli uffici di rappresentanza al Nord senza togliere i dicasteri dalla Capitale. Il premier ha comunque confermato che la questione sarà presa in considerazione solo dopo i ballottaggi, quando andrà in scena il redde rationem con il partito di Umberto Bossi.


ilfatto.
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Zingaropoli a Milano? L’ha inventata la Colli
La propose nel 1997, quando era assessore nella Giunta Albertini: "Può diventare una ricchezza della città, un'attrattiva turistica dove i milanesi possono accorrere"
“I nomadi sono persone che hanno una loro cultura e una loro caratteristica. Sono diversi? Approfittiamone. Diamo loro la possibilità di esprimersi al meglio in un ambiente civile… Nomadopoli può diventare una ricchezza della città, addirittura un’attrattiva turistica dove i milanesi possono accorrere per scoprire il fascino di certi loro costumi”.

Chi parla non è Giuliano Pisapia, noto estremista che prende il caffè con i centri sociali e fa le vacanze in roulotte con una trentina di Rom. È Ombretta Colli, assessore forzista ai Servizi sociali della giunta Albertini, intervistata dal Corriere della Sera l’8 luglio 1997. “Zingaropoli”, lo spauracchio inventato da B&B per spaventare i milanesi sul pericolo Pisapia, è in realtà una proposta di uno dei volti storici del centrodestra milanese. L’ha scoperto Giovanni Regaldo di Omilegis (Osservatorio milanese legalità e giustizia sociale). Il classico colpo di scena da commedia noir (La maledizione dello scorpione di giada di Woody Allen). Ma anche da opera buffa (il Ballo in maschera di Verdi) e persino da tragedia greca (Edipo Re di Sofocle): l’investigatore che, alla fine, si scopre assassino. Carta canta: 14 anni fa, subito dopo le elezioni comunali che avevano portato Gabriele Albertini a Palazzo Marino e la Colli sulla poltrona di assessore, il Corriere pubblicava un articolo dal titolo “La Colli contro tutti: ‘Per i figli del vento costruirò Nomadopoli’”. I vigili urbani avevano appena sgomberato tre campi rom abusivi e la giunta aveva annunciato il numero chiuso. In quel contesto la signora Gaber (Giorgio era ancora vivo) annunciava la sua proposta per risolvere il problema alla radice: “L’orientamento attuale in giunta e tra le autorità locali è quello di continuare a puntare su diversi campi. Gira e rigira, però, si resta sempre su modelli che secondo me non hanno grandi prospettive. Bisogna pensare in grande, guardare alle esperienze oltre frontiera, a Parigi per esempio, dove i nomadi hanno una loro parte della città che rappresenta un’attrattiva per il resto dei cittadini e per gli stessi visitatori”.

Un sogno? “Nient’affatto, ma un impegno a cui voglio dedicarmi. Certo non si realizzano queste cose con la bacchetta magica, occorre lavorare seriamente, anche per alcuni anni. Ma bisogna arrivarci. I nomadi sono persone che hanno una loro cultura e una loro caratteristica. Sono diversi? Approfittiamone. Cerchiamo un confronto. Diamo loro la possibilità di esprimersi al meglio in un ambiente civile, con regole da rispettare da tutt’e due le parti… Nomadopoli può diventare una ricchezza della città, addirittura un’attrattiva turistica dove i milanesi possono accorrere per scoprire il fascino di certi loro costumi”. Così parlava la forzista Ombretta, addì 8 luglio 1997.

Naturalmente Nomadopoli, denominazione più civile della Zingaropoli berlusconian-bossiana, non ha mai visto la luce. Ma rimane agli atti che i primi e gli unici a proporre una mega-cittadella riservata agli “zingari” di tutta l’area metropolitana milanese, porta la firma di uno degli esponenti di spicco del partito del premier che ne parlava con toni talmente entusiastici da far impallidire il presunto estremista massimalista rivoluzionario Pisapia, mai arrivato a tanto. Chissà se la Colli ricordava quella sua proposta, l’altra sera a “L’Infedele”, mentre con qualche imbarazzo e confidando nell’amnesia generale giustificava le sparate dei suoi capi contro la fantomatica “Zingaropoli” di Pisapia (che, ripetiamo, non ha mai proposto nulla del genere).

Chissà se ne ha mai parlato con la Moratti, di cui è tra le consigliere più ascoltate. E chissà con quanta apprensione ha sperato che nessuno riesumasse quella sua vecchia intervista. Ora il peggio che le può capitare è che Pisapia vinca il ballottaggio, faccia propria la sua proposta e la rinomini assessore ai Servizi sociali: di estremisti come lei, a sinistra, s’è perso lo stampo.

Da Il Fatto Quotidiano del 25 maggio 2011

http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/05 ... li/113587/
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doddi
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De Magistris stà riuscendo, a dire il vero senza sforzo alcuno da aprte sua, a farmi apparire Lettieri come un nobel per la saggezza e l'equilbrio.

cha faccia da schiaffi o Signore :oo: :oo: :oo:
Se coloro che vincono le gare hanno certificati antimafia ma sono in strette relazioni con altre imprese sottoposte all'attenzione della mafia,tutte munite di certificazioni delle prefetture,allora è un problema diverso che non compete a me valutare. I.F.
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Regmi
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doddi ha scritto:De Magistris stà riuscendo, a dire il vero senza sforzo alcuno da aprte sua, a farmi apparire Lettieri come un nobel per la saggezza e l'equilbrio.

cha faccia da schiaffi o Signore :oo: :oo: :oo:

Perchè prima come ti appariva :scratch

...Non eri mica anche tu a Lourdes quel giorno? :mrgreen:
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UnicaPassione
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doddi ha scritto:De Magistris stà riuscendo, a dire il vero senza sforzo alcuno da aprte sua, a farmi apparire Lettieri come un nobel per la saggezza e l'equilbrio.

cha faccia da schiaffi o Signore :oo: :oo: :oo:


Si ponnu pigghiari ra manu e iettari a mari tutt'e dui... :roll:


Il più triste, in questo pot-pourrì in salsa rustica napoletana, è Clemente Mastella. :roll:
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stefano
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Chi vota a sinistra e' senza cervello e' gia' stato detto?
Ultima modifica di stefano il 26/05/2011, 11:50, modificato 1 volta in totale.
doddi
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stefano ha scritto:Chi vota e' sinistra e' senza cervello e' gia' stato detto?

Chi continua a votare la sinistra a Napoli è senza cervello.

Questa è la rappresentazione, specifica, corretta :read:
Se coloro che vincono le gare hanno certificati antimafia ma sono in strette relazioni con altre imprese sottoposte all'attenzione della mafia,tutte munite di certificazioni delle prefetture,allora è un problema diverso che non compete a me valutare. I.F.
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doddi ha scritto:
stefano ha scritto:Chi vota a sinistra e' senza cervello e' gia' stato detto?

Chi continua a votare la sinistra a Napoli è senza cervello.

Questa è la rappresentazione, specifica, corretta :read:
tra l'altro ho scritto un bellissimo strafalcione.
La conferma che (almeno stamattina) sono senza cervello!! :D
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doddi ha scritto:
stefano ha scritto:Chi vota e' sinistra e' senza cervello e' gia' stato detto?

Chi continua a votare la sinistra a Napoli è senza cervello.

Questa è la rappresentazione, specifica, corretta :read:
Meglio dunque votare Lettieri, ex uomo della cricca di Bassolino ed ora molto vicino a Cosentino. Questo si che vorrebbe dire avere cervello. :okok: :okok: :okok:
"Nani su iddi e vvonnu a tutti nani;
Nci vannu terra terra, peri e mmani;
E pa malignità brutta e superba,
Ccà non crisci chi erba, erba, erba"
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UnVeroTifoso ha scritto:
doddi ha scritto:
stefano ha scritto:Chi vota e' sinistra e' senza cervello e' gia' stato detto?

Chi continua a votare la sinistra a Napoli è senza cervello.

Questa è la rappresentazione, specifica, corretta :read:
Meglio dunque votare Lettieri, ex uomo della cricca di Bassolino ed ora molto vicino a Cosentino. Questo si che vorrebbe dire avere cervello. :okok: :okok: :okok:

E' un politico senza idee,che ogni volta che è stato invitato a fare un confronto televisivo ha sempre fatto cattive figure.Oltre ad essere un pessima persona sul piano etico,morale(basti pensare chi lo circonda...),lo è anche sul piano politico.Mi auguro che ci sia una vittoria di De Magistris,è l'unica persona che può cambiare Napoli.
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UnVeroTifoso ha scritto:
doddi ha scritto:
stefano ha scritto:Chi vota e' sinistra e' senza cervello e' gia' stato detto?

Chi continua a votare la sinistra a Napoli è senza cervello.

Questa è la rappresentazione, specifica, corretta :read:
Meglio dunque votare Lettieri, ex uomo della cricca di Bassolino ed ora molto vicino a Cosentino. Questo si che vorrebbe dire avere cervello. :okok: :okok: :okok:


che poi a pelle...brrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr

:S
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Il dolore ci rimette in mezzo alle cose in modo nuovo.
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Mariotta ha scritto:

che poi a pelle...brrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr

:S
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Ma sai, per molti essendo questione di tifo importa poco. L'importante è vincere. Per loro va bene così. :thumright
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UnVeroTifoso ha scritto:
Mariotta ha scritto:

che poi a pelle...brrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr

:S
che classe, che stile...
Ma sai, per molti essendo questione di tifo importa poco. L'importante è vincere. Per loro va bene così. :thumright

io personalmente non ne voglio fare un discorso di parte, mi chiedo come abbiano potuto fare a candidarlo :o.o:


ma non è che Pisapia a Milano riscuota il massimo delle mie simpatie come nemmeno De Magistris

Sono un pò stufa in generale, non reggiu a nuddu :p:
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Mariotta ha scritto:
UnVeroTifoso ha scritto:
Mariotta ha scritto:

che poi a pelle...brrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr

:S
che classe, che stile...
Ma sai, per molti essendo questione di tifo importa poco. L'importante è vincere. Per loro va bene così. :thumright

io personalmente non ne voglio fare un discorso di parte, mi chiedo come abbiano potuto fare a candidarlo :o.o:


ma non è che Pisapia a Milano riscuota il massimo delle mie simpatie come nemmeno De Magistris


Sono un pò stufa in generale, non reggiu a nuddu :p:

Dietro c'è Cosentino che è una macchina di voti...
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De Magistris: "Presto Saviano libero a Napoli
Pasquino presidente dell'assemblea"
Il candidato dell'Idv risponde così alle dichiarazioni di sostegno dell'autore di Gomorra. "Saviano deve essere uno dei protagonisti del cambiamento di Napoli". E poi lancia la proposta al rettore di Salerno, sconfitto al primo turno delle elezioni a sindaco


"Voglio creare le condizioni perchè Saviano possa tornare liberamente a Napoli". Con questa promessa Luigi de Magistris risponde l'autore di Gomorra che ha dichiarato di voler sostenere l'ex magistrato al ballottaggio. di domenica.

"Saviano ha avuto il coraggio di portare il tema dei rapporti tra camorra e politica fuori dai confini nazionali - piega il candidato Idv - e lui deve essere uno dei protagonisti del cambiamento che vuole Napoli".

Per questo, fa sapere di essere intenzionato a "organizzare una passeggiata con Saviano e i giovani di Napoli". De Magistris aggiunge: "Mi è piaciuta l'espressione che ha usato 'Liberare Napoli'. E' la stessa che ho utilizzato io in campagna elettorale".
Oggi, per l'ex pm, è il giorno dell'incontro con i giovani sulle scale dell'Università di Napoli Federico II, in corso Umberto. Anche stavolta prende il megafono e parla ai ragazzi. "Adotta un astenuto e portalo a votare", dice. Gli studenti intonano il coro "Sindaco, sindaco".

Poi, il candidato di centrosinistra, riprende a parlare e sottolinea di "voler creare le condizioni" per evitare la fuga dei cervelli.
"Da europarlamentare - spiega De Magistris - ho incontrato troppi ragazzi che sono andati via perchè qui non c'è lavoro".

"Credo che Pasquino possa essere un ottimo presidente del Consiglio e quando sarò sindaco voglio lui in questo ruolo". Lo ha detto Luigi de Magistris, candidato sindaco di Napoli, parlando del rettore dell'Università di Salerno Raimondo Pasquino, candidato sindaco del Terzo polo escluso dai ballottaggi.
" una persona che ho imparato ad apprezzare in campagna elettorale per il suo stile - ha affermato a margine di un incontro con i giovani - così come ho apprezzato il suo annuncio di voler rimanere in Consiglio comunale".

repubblica


C'è anche Saviano che sostiene De Magistris.Tutta la Napoli pulita,insomma. :okok:
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doddi ha scritto:De Magistris stà riuscendo, a dire il vero senza sforzo alcuno da aprte sua, a farmi apparire Lettieri come un nobel per la saggezza e l'equilbrio.

cha faccia da schiaffi o Signore :oo: :oo: :oo:
Quella della conta degli accompagnatori al mattino è fantastica. :mrgreen:
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Zedda: «Avviso di sfratto per Berlusconi e Cappellacci»
Autore: Alessandro Antonelli
Pubblicato: 28 mag 2011
Commenti: Nessuno
Milano chiama Cagliari risponde. Come in cima alla “Madunina”, anche in terra di Sardegna soffia una gentile brezza di cambiamento. Come a Milano, anche a Cagliari la scommessa è forare la cappa del berlusconismo che da quasi vent’anni impedisce alla città di respirare; da qui, come da Milano, potrebbe arrivare una scossa tale da far vibrare pericolosamente i palazzi romani. E poi ci sono le analogie che attengono al profilo personale dei candidati, su cui si sono già esercitati tutti i commentatori all’indomani di un primo turno a dir poco emozionante: Massimo Zedda e Giuliano Pisapia, uniti sotto la comune etichetta di corridori “anomali”, espressioni dell’ala vendoliana del centrosinistra, vittoriosi alle primarie con buona pace del Pd, entrambi inaspettatamente in vantaggio (nel caso di Zedda un vantaggio invero esiguo) all’appuntamento con i ballottaggi. Insomma, fatti gli scongiuri del caso, le novità sarebbero deflagranti. Però un miracolo, a guardar bene, il trentacinquenne Massimo Zedda lo ha già compiuto: unire il centrosinistra, costringere i partiti a inseguire il moto virtuoso dello spontaneismo locale, riuscire a mettere d’accordo Vendola con D’Alema, D’Alema con Di Pietro e, soprattutto, D’Alema con D’Alema.

Zedda, per festeggiare aspettiamo lunedì. Ma intanto chapeau.

In Sardegna il centrosinistra è unito, e a Cagliari lo è dal minuto successivo alle elezioni primarie che mi hanno premiato. Non ci sono stati dissapori di alcun genere, come vorrebbe far credere qualche mio avversario a scopi puramente propagandistici. Con convinzione e forza tutte le liste e tutti i partiti si sono messi al lavoro per sostenere la mia candidatura. Idv. Pd, Sel, Federazione della sinistra, lista civica, socialisti e il partito rosso mori.

Dopo aver sconfitto il gigante Antonello Cabras, qualcuno paventava rappresaglie.

Il sostegno del Pd è stato pieno e leale. Lo dimostra il fatto che non c’è stato nessun voto disgiunto all’interno della coalizione che mi sostiene. Cosa che invece è avvenuta dall’altra parte, visto che il mio nome ha ottenuto il 9% in più dei voti delle liste a me collegate. Questo però è un problema di Fantola, il mio rivale, non certo mio.

Magari qualche elettore di centrodestra le accorderà fiducia anche al secondo turno. Si aspetta regali?

Abbiamo deciso di non fare apparentamenti e non abbiamo incontrato nessuno se non i cittadini. Ci sono state indicazioni spontanee delle singole forze, ma da parte mia non c’è stato alcun corteggiamento. Certo, se un cittadino del centrodestra vuole votare per me mica posso impedirglielo. Il voto è libero. E poi si vota il sindaco, la persona. Mi chiedono di sistemare i marciapiedi perché son tutti rotti e per vent’anni non li hanno sistemati. Cosa rispondo? Che il marciapiede è di destra, di centro o di sinistra? Il marciapiede rotto è un pericolo, i servizi pubblici che non funzionano sono inefficienti per tutti i cittadini. La città che non guarda all’università è un limite per l’intera comunità. Noi vorremmo dare la possibilità alle giovani coppie e alle famiglie di vivere dignitosamente nella loro città, iniziando a recuperare i tanti immobili comunali in stato di degrado e abbandono.

Non faccia il modesto, lei è investito di una missione epocale. La sua Sardegna è la seconda patria di Berlusconi, la prima è Milano. Se fate filotto, il gioco è fatto.

A mio parere c’è un vento che soffia da nord e un vento che soffia da sud, e tutti e due sono in grado di spazzare via un centrodestra che per quindici-vent’anni ha promesso e non ha mantenuto nulla, ha portato il paese in una condizione peggiore per i giovani rispetto alla generazione dei padri e dei nonni. Hanno sottratto risorse alla città, alla regione, agli enti locali, all’università. Le promesse del governo Berlusconi si sono sciolte come neve al sole E a Cagliari, si fidi, non nevica neppure…

Anche il governatore Cappellacci rischia qualcosa?

Cappellacci ha sbagliato, in campagna elettorale, a promettere che la Sardegna sarebbe tornata a sorridere. Anche coloro che sorridevano, le famiglie della media borghesia che stavano bene, hanno smesso di farlo. Figuriamoci i precari e i senza lavoro. Cappellacci ha promesso sorrisi ma ha dispensato lacrime. Il primo avviso di sfratto per è lui.

In Sardegna c’è stato anche un pronunciamento chiaro, plebiscitario, contro il nucleare. Reggerà questa passione fino a giugno, alla prova dei referendum?

Secondo me il quorum verrà raggiunto. Berlusconi teme ovviamente per il legittimo impedimento. Ma ci sono altri temi molto sentiti. Sull’acqua pubblica c’è stata una mobilitazione enorme che mi auguro non venga dispersa. Quando sono minacciati beni così preziosi e primari, le persone non possono mostrarsi indifferenti. Noi siamo fiduciosi, e dopo i ballottaggi lavoreremo per la vittoria dei referendum. Sarà il secondo e ultimo avviso di sfratto per il governo.

Questi non mollano mica.

Il centrodestra è in affanno e si aggrappa alle paure e alle menzogne. Anche a Cagliari hanno trasformato in zuffa una campagna elettorale iniziata con stile, garbo e correttezza. Nel mio caso hanno cercato di far credere che se dovessi diventare sindaco non avrei i numeri per governare.

Pisapia è un ladro d’auto e lei un’anatra zoppa.

Le bugie hanno le gambe corte e il voto di domenica e lunedì punirà il centrodestra, perché hanno smesso di parlare della città e hanno iniziato a provocare, insultare, mentire. I nostri avversari sono in malafede, perché la legge parla chiaro: se vinco io avrò la maggioranza in consiglio comunale.

Resta il fatto che una buona metà dei cagliaritani si fida ancora dei partiti berlusconiani.

Non nego affatto che una metà della popolazione si riconosca nel centrodestra. Sono il primo a dire che bisogna lavorare ancora molto in questa direzione. Noi dovremmo essere bravi nel rappresentare tutti, perché il sindaco è il sindaco della città. Noi per primi abbiamo interesse, per il bene di Cagliari e per il suo futuro, a rappresentare e garantire tutti, con un confronto aperto e costante con i cittadini sui temi che stanno a cuore a tutti: dalle spiagge da riqualificare ai quartieri periferici da collegare e risistemare, dalle politiche per le famiglie a quelle per aiutare chi è in cerca di occupazione stabile.

Non vorrei fare le veci Tremonti, ma il bilancio del comune segna profondo rosso. Dove recuperare le risorse?

Noi abbiamo presentato in diverse occasioni progetti di cooperazione che non sono mai stati attivati, abbiamo una macchina amministrativa ingolfata che vorremmo rendere trasparente, efficiente, in grado di rispondere in tempi brevi alle esigenze dei cittadini e dell’impresa, del mondo del commercio e dell’artigianato, cioè tutti coloro che possono creare lavoro e produttività.

Largo ai giovani. Anche in consiglio.

Abbiamo già eletto molti ragazzi, senza per questo innalzare il totem della giovane età. Ci sono anche persone al secondo mandato. Rinnovamento ed esperienza sono fattori che si possono combinare in modo virtuoso.

Peccato che di donne se ne vedano poche.

Saremo la coalizione con più donne, anche se bisogna ammettere che c’è ancora un limite. Rimedieremo con la formazione della giunta, con una presenza il più possibile paritaria, che tenga conto della rappresentanza di genere, fatte salve le singole competenze. Nei nostri statuti questi equilibri sono già contemplati.

Parla già da sindaco.

Incrociamo le dita.


gli altri.
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