Calciopoli, altro mistero. Preziosi non era radiato?Carraro, Abete e il caso della preclusione scomparsa con incredibile sconto di penaNarducci e la doppia veritàVIDEO: Il commento di A. Moretti© Foto PegasoTORINO - Mamma mia mi sono perso la radiazione, anzi le radiazioni... Potrebbe anche cominciare così questa incredibile (incredibile?) storia. Perché non a tutti è andata così male come a Luciano Moggi, Antonio Giraudo e Innocenzo Mazzini, che nelle prossime settimane (probabilmente la prima di ottobre) proveranno ad evitare l’ergastolo sportivo comminato questa estate dalla Figc, proprio allo spirare della condanna a cinque anni conseguenza di Calciopoli. Abete, infatti, è stato segugio implacabile - seppur lentissimo per la triade Moggi-Giraudo-Mazzini, ma la Figc (con Carraro prima e Abete poi) non è stata così implacabile nei confronti di tutti, come vedremo. Un tema d’attualità, crediamo, visto che si sente il presidente Abete rivendicare l’equanimità, imparzialità, l’equidistanza federale. E la Juve attaccarlo in ogni sede proprio sul posizionamento dei piatti della bilancia federale.
CASO PREZIOSI/1 - Il presidente del Genoa, Enrico Preziosi, per esempio se l’è cavata e con la Figc è riuscito a sedersi al tavolo delle trattative per patteggiare anche quello che nessuno immaginava patteggiabile. Cinque anni di squalifica sostituiti da una multa (!), nei giorni in cui su di lui era ancora pendente una richiesta di radiazione: un record. Eppoi niente radiazione nel luglio 2010, allo scadere dei primi cinque anni di sanzione, quelli comminati per la combine di Genoa-Venezia del 2005 e per la dazione in busta gialla - e non valigetta, per carità - contenente 250 mila euro (per cui è stato infine condannato penalmente a febbraio 2011 a 4 mesi per frode sportiva). Niente radiazione, dunque, ma anzi un nuovo arbitrato nel dicembre 2010, nel quale si chiede di transare la squalifica di 6 mesi per il caso Milito-Motta, ma si finisce a trattare di 19 mesi di squalifiche varie, per le quali si addiviene ad un accordo che magicamente libera Preziosi del peso della giustizia sportiva dal 20 gennaio 2011.
RISERVATO - Queste storie la Figc non le ha raccontate: patto di riservatezza che non è stato chiesto dal Genoa, come sostenuto dal presidente Abete di recente, ma concordato dalle parti e sancito dagli arbitrati di cui si è avuta finora la secretazione, impedendo all’opinione pubblica di formarsi un’idea a riguardo sulla disponibilità o meno delle sanzioni disciplinari di questo genere alla transabilità. Eppure bastano emeroteche e memoria per ricostruire. E riscoprire la clamorosa sparizione di una radiazione, quella richiesta e ottenuta dalla Procura Figc nell’agosto 2005 per l’affaire Genoa-Venezia; quella richiesta di preclusione che lo stesso presidente genoano accetta coi 5 anni di squalifica che spireranno il 26 luglio 2010 (a verbale) rinunciando al Tar e ai risarcimenti chiesti nel gennaio 2006 nel primo dei suoi arbitrati presso il Coni con la Figc. Allora comandava Carraro in Figc, e la Lega Calcio (anch’essa chiamata in causa) era quella di Galliani: lo tsunami di Calciopoli era di là da venire. La Figc s’impegna, così, (ma poteva farlo? Ci si affida ad un dubbio interpretativo dell’allora articolo 27 dello Statuto?) a far decadere il «pendente procedimento disciplinare» per violazione della clausola compromissoria per essere andato al Tar senza aver prima percorso tutte le strade della giustizia sportiva come prevede la legge 280 “Stoppa-Tar” (il Genoa in C rischiava altri 3 punti di penalizzazione).
PREZIOSI/2 e 3 - Passiamo al 2010: Preziosi ottiene l’arbitrato per il fallimento Como. E’ il 23 febbraio, 12 giorni dopo la sua condanna penale per il caso Genoa-Venezia, ottiene l’arbitrato: assolti Dal Cin (per altro anche la sua radiazione pendente decade dal luglio 2010), il figlio Matteo e Capozucca. Dopo 16 mesi dalla richiesta fatta dal presidente del Genoa, arriva finalmente l’udienza arbitrale per trattare l’annullamento degli altri 5 anni rimediati per il fallimento Como. Si dovrebbero sommare a quelli del caso Genoa-Venezia e spostare il reintegro al luglio 2015. Ma l’avvocato del presidente, Grassani, riesce a far valere il ritardo con cui si è arrivati all’arbitrato e convince la Figc: 150 mila euro da destinare al calcio africano, siamo nell’anno di Sudafrica 2010, in fondo...
NEL FRATTEMPO - Altre sanzioni gravano su Preziosi (le comporrà a dicembre 2010 pagando una sanatoria di 50 mila euro, e accettando un fine pena per il 20 gennaio 2011), ma nel frattempo Abete ottiene il 28 aprile 2010 il primo parere della Corte di Giustizia federale sulla radiabilità di quelli condannati prima del luglio 2007, quando cambiano regole e statuti. «Radiazione automatica» per i 42 soggetti, tra cui Moggi e Preziosi. E invece no: richiesto altro parere interpretativo, si finisce l’iter interno il 13 luglio, Abete deve comunicare. Ma altro stop: la radiazione vale per tutte le federazioni e allora? Si chiede all’Alta Corte Coni, in data 19 gennaio 2011 un nuovo parere, quello che condurrà al processo “attualizzato” per il quale s’appellano al Coni gli ultimi radiati Moggi, Giraudo e Mazzini. Nel frattempo, a Preziosi è scaduta la squalifica di cinque anni per Genoa-Venezia: nessuno ha esercitato il potere/dovere di agire e la radiazione non c’è più. Capita, no?
RADIAZIONE-NON RADIAZIONE PREZIOSI
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Radiare Preziosi? Mai, sono disposto ad incatenarmi davanti alla sede della federcalcio!