Funaro: "La festa, un'altra occasione sprecata...."

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da Strillhttp://www.strill.it/index.php?option=c ... &Itemid=86

Di seguito la nota diffusa dal Direttore Comm. della Confcommercio Dr. Attilio Funaro: “Passata la festa, gabbato lo santo!” Cosi recitava una antico detto popolare che, come quasi tutti quei modi di dire tramandateci dalle tradizioni dei nostri avi, si rivela attuale quanto vero.
In questo momento in cui, se il Paese è in crisi, ancora di più lo è la nostra Città, tutto vogliamo fare eccetto che entrare o sollevare polemiche ma, speriamo, ci sia consentita qualche riflessione senza che per questo, si turbi o s’offenda chicchessia.
Infatti non entriamo in merito alla polemica bilancio comunale poiché, altri, ben più qualificati personaggi, giocando a fare la destra, la sinistra, il centro e la mezzala, stanno giustamente dibattendo sul tema poiché, sia pur telecomandato dalle segreterie politiche dei vari e diversi articolati partiti, essi formalmente sono espressione di un voto popolare. Comunque, che sia risaputo come le casse comunali non versino in condizioni floride, non riteniamo possa assumere od essere interpretata come affermazione da attribuire a qualsiasi casacca partitica: è un semplice dato di fatto!
Orbene, allora quale migliore occasione della festa per la Santa Patrona per lanciare a tutti un messaggio forte, non solo di accortezza sui costi, quanto di quel rigore che, ci piaccia o meno, come tutti gli italiani e al di là di qualsiasi e qualunque manovra finanziaria, saremo chiamati ad affrontare?
Non si sono realizzate luminarie? Benissimo! Siamo certi che la nostra Madonna non si sarà per
questo sentita meno amata dai reggini.
Non ci sono stati grandi eventi? Meglio! Anche qui siamo certi che la nostra Madonna non si sarà per questo sentita meno onorata dai reggini.
E se il Comune, sicuramente d’accordo la Curia, avesse limitato ogni e qualsiasi espressione della festa esclusivamente a quelle di natura religiosa, la nostra Madonna si sarebbe sentita per questo meno festeggiata? Siamo certi di no!
Forse, la Nostra Signora, avrebbe apprezzato essere associata e fare si che i reggini tutti si associassero, per pregare per la salvezza ed il ritorno di Francesco Azzarà.
Che bella festa di fratellanza e di solidale vicinanza ad un nostro concittadino che tanto insegnamento ci dà su termini quali sacrificio, onore, ideali, etica, morale.
Parole che spesso aleggiano e riempiono la bocca di chi neanche conosce il loro significato tratto da un semplice vocabolario della lingua italiana.
No, ne siamo certi, la nostra Madonna non si sarebbe sentita ne offesa, tantomeno sminuita dinanzi ad un “Viva Maria” in meno e un “Francesco libero” in più.
Siamo certi anche che avrebbe gradito un fiore o un cero in meno, ma non lo sfregio di odori e fumi arrecato alla Sua Città da barbecue aperti in ogni dove e da chicchessia e nei posti più improbabili, dinanzi a ferramenta, negozi di scarpe o di abbigliamento, in locali improvvisati aperti solo per l’occasione o in raffazzonati gazebo.
Qualcuno, incidentalmente (pensiamo più d’uno), ha notato gli scarichi dei grassi ed olii, collegati direttamente alle grate delle fogne cittadine?
In tal senso e a tutela di chi, quella attività poteva svolgerla legittimamente, avevamo scritto al Sindaco, al Comandante la Polizia Municipale, al Comando dei NAS e alla direzione del Servizio Sanitario, invitandoli ad una più attenta vigilanza: se fosse possibile e si è dimostrato essere cosi, sembra si sia, invece che limitato, incentivato l’abuso.
Ma, all’inizio, parlavamo di una Città che vive una stagione di difficoltà e, nella serietà del problema, c’è anche la beffa perché, al di là del danno arrecato a quegli esercizi deputati a svolgere legittimamente quella attività, sembra che nessuno si ponga il problema di quanto costerà alla Città ripulire da grasso ed olio marciapiedi ed impiantiti di piazze, ripristinare asfalto liquefatto da un innaturale fonte di calore cui non si sarebbe dovuto esporre, senza considerare come, utilizzare gli scarichi fognari per riversarvi grassi ed olii, fa si che quelli si intasino e vadano poi ad ostruirsi arrecando danni in occasione di dei sempre più violenti temporali che ci colpiscono.
Tutto ciò senza tener conto che, chi conosce questo territorio, si sarà bene accorto come alcuni
degli “impianti storici” di venditori di salsicce, insediati nei punti più “caldi”, temiamo, ma non esitiamo a dire che speriamo sia cosi, in forma totalmente abusiva, si riconducevano ai soliti noti delle ‘ndrine locali.
Calcolata la presenza degli insediamenti sparsi in ogni dove e in ogni angolo della città, quantificando un consumo medio di un panino a persona, al prezzo medio variante tra i 5 e gli 8 euro, non meno di 200.000 le presenze tra Città e Provincia nella sola giornata di sabato, quasi spontanea la curiosità di sapere se vi è una corrispondenza con i registri di macellazione animale, quanto sia transitato in nero, quanto sia stato intascato e quindi evaso al 100% da abusivi, ecc. e, una volta che abuso c’è, non vediamo perché quello si sia dovuto limitare solo al suolo pubblico e non anche alla provenienza del trito della salsiccia, o del pane, o del tipo di olio usato e cosi via.
Da quella vigilanza quanto ne avrebbero beneficiato le finanze comunali?
Un ragionamento (ed un costo) a valere anche rispetto alle famose “bancarelle” e all’altrettanto famoso annuale “problema” delle giostre. Se si osservasse la lettera e lo spirito della tradizione (a dire il vero anche di qualche deliberato), le bancarelle dovrebbero limitarsi strettamente a quelle dell’artigianato locale tipico (non supererebbero il numero di 30) che, unite a quelle delle ‘nsudde, renderebbe gestibile la tradizione secolare che null’altro prevedeva.
Analogamente, in mancanza di una sempre sognata (e voluta dalla legge) area attrezzata ad accogliere gli impianti ludici, non ci sarebbe la necessità di ricorrere ad autorizzazioni in extremis che, proprio perché tali, sono e restano pur sempre rischiose.
In un caso e nell’altro (bancarelle e giostre), quanto costerà alla città ripulire le varie aree e ripristinare gli inevitabili danni che, impianti di peso notevole, arrecheranno, come ogni anno, all’area di insediamento.
Ciò senza dimenticare come, sia giostre, quanto bancarelle, le prime più delle seconde, in questi giorni dragheranno consistenti economie dalle tasche dei reggini per emigrare in altri lidi.
Quest’anno poi sembra che la Città sia andata letteralmente in mano ad intere bande di catanesi, rivenditori di palloncini fallocchi, venduti a prezzi altissimi, occupando, anche qui molto probabilmente abusivamente, punti strategici e tradizionali della sosta della Vara.
Qualcuno si è accorto di come, in assenza di vigilanza, proprio quei rivenditori, ritenuti tra i tanti i meno invasivi, in almeno due circostanze, hanno reso difficoltosa o impedita “girata” della Vara o resa inutile poiché rivolta ad una selva colorata ed eterogenea di cagnolini volanti?
Ci domandiamo perché la Città, definita turistica e che si picca altresì d’essere Città d’arte, non
colga l’occasione per rendere onore alla sua Santa Patrona facendosi trovare pulita ed ordinata, con le gallerie d’arte, avvertite per tempo, aperte anche per tutta la notte offrendo esposizioni e personali, con le piazze e le piazzette cittadine ornate ed abbellite dai nostri giovani talenti del conservatorio o dell’Accademia, delle scuole di teatro e recitazione, con le tele dei tanti artisti reggini, cosi da onorare la nostra Madonna con una notte bianca di cultura, di bellezza e non di abbuffate di frittole e salsicce.
Critica a codesta Amministrazione?
Assolutamente no poiché, questa nota stampa, potrebbe essere anche il risultato di copia/incolla su analoghi articoli scritti negli anni e con amministrazioni di tutti i colori politici.
Se, nel senso più buono del termine, critica diretta ci sentiamo fare, allora la rivolgiamo, approfittando di un affetto e di una stima antica, al nostro Sindaco.
Un Sindaco che forse avremmo preferito vedere nella processione, cittadino tra i cittadini, devoto tra i devoti, vestito della sua tenuta di portatore della Vara e sfoggiando la fascia tricolore.
Fascia che si indossa con dignità ma, riteniamo, nella nostra Reggio, in questo momento, indossarla sulla tenuta di Portatore della Vara, nulla avrebbe tolto alla dignità del simbolo della sindacatura.
Ma che effetto e che messaggio forte avrebbe trasmesso a tutti noi!


Personalmente son daccordo col suo scritto...
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aquamoon
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Non ho mai amato particolarmente il dr. Funaro e non ne ho mai apprezzato (probabilmente per quanto lo meritasse) la capacità di sindacalista dei commercianti; in questo caso, però, non posso che plaudire al suo intervento.
La domanda è piuttosto perchè queste sue esternazione TUTTE CONDIVISIBILI... non abbiano trovato spazi d'interlocuzione negli anni precedenti ed applicazione da parte degli amministratori che, non mi risulta, essere stati mai, almeno negli ultimi 10 anni, suoi avversari politici.
Il ruolo che le associazioni dei commercianti (Confcommercio e Confesercenti), avrebbero potuto e dovuto esercitare è stato, a mio modesto avviso, carente sia sotto l'aspetto del controllo che su quello della proposizione di strategie commerciali generali... e questo deficit, se non preventivamente colmato, non può che generare le criticità che lo stesso Funaro denuncia.
Mi ripeto, spero per l'ultima volta, Reggio non merità questo declassamento annuale da Città a paisazzu.
O ci si reinventa (e Funaro qualche suggerimento l'ha dato) o si precipita nel mare magnum della cartolina d'epoca:
bella da vedersi... ma di una realtà rurale e contadina che non ci appartiene più.
Sarebbe interessante ascoltare (anche) le proposte di Marcianò e della Confesercenti, sarebbe fantastico metterli insieme agli amministratori, accompagnati magari da qualche storico e da qualche personalità perchè si discuta sul futuro della Città che, laicamente o religiosamente, passa comunque dalle feste settembrine.
Bravo Funaro ma, per favore, non sparire come un fiume carsico.
:salut
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Ma anche il dott. Funaro è uno "scappato" a cui consigliare di occuparsi della nuova comunità presso cui vive oppure è uno di quei personaggi "pesanti" che hanno sempre da ridire e liquidare con un: "oggi mi mangiu u paninu chi frittuli e cu non boli mi sciorba?" :fifi: :fifi:

Attendo chiarimenti.
"Nani su iddi e vvonnu a tutti nani;
Nci vannu terra terra, peri e mmani;
E pa malignità brutta e superba,
Ccà non crisci chi erba, erba, erba"
(Nicola Giunta)
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Come già detto altrove si doveva intervenire con più energia contro le tendopoli abusive, multa da poche decine di euro ed ordinanza di sgombero (ignorata da tutti ovviamente) non hanno sortito alcun effetto.

Spero solo che oltre il danno non vi sia stata la beffa di persone che si sono sentite male. Ed in quelle condizione possibilità elevatissima.

Funaro però avendone titolo e delega, avrebbe dvuto chiedere, se previsto e possbile (pleonastico), l'intervento dei Nas dei Carabinieri con tanto di agenti di compagnia di ROS e DIA per smantellare queli scempi e per completare la sfilata, la GDF a seguire, altro che polizia municipale...
Facendo quattro stupidi calcoli un giro d'affari di almeno 4-5 mil., con, minimo, l'80% di iva ed imposte evase.


E' proprio vero “Passata la festa, gabbato lo santo!”, sarebbe, ripeto, stato meglio intervenire prima a nome dell'associazione che rappresenta.
Almeno che serva per il prossimo anno, si spera.
Se coloro che vincono le gare hanno certificati antimafia ma sono in strette relazioni con altre imprese sottoposte all'attenzione della mafia,tutte munite di certificazioni delle prefetture,allora è un problema diverso che non compete a me valutare. I.F.
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