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Reggio: alla Festa dell'Acqua movimenti e cittadini a confronto
di Stefano Perri - Tre giorni di parole e musica. La Festa dell’Acqua a Reggio Calabria ha voluto rappresentare, all'insegna della partecipazione e dei diritti democratici, un momento di riflessione sullo stato dell’arte nella salvaguardia dei beni comuni.
“Tre giorni per parlare di acqua e di beni comuni ma anche di democrazia e partecipazione perché si scrive Acqua ma si legge Democrazia! “ è questo lo slogan con il quale gli organizzatori hanno voluto descrivere l’evento che per il primo anno si tiene anche nella città dello Stretto.
La Festa dell’Acqua, promossa dal Comitato Acqua pubblica reggino e da quello di Villa San Giovanni, dal comitato provinciale reggino Arci, dal C.s.o.a. “Angelina Cartella”, da Energia Pulita, CGIL e tantissime altre realtà dell’associazionismo reggino, in collaborazione con il Museo dello Strumento Musicale, ha voluto rappresentare per i tanti cittadini che hanno deciso di visitarla un punto di riferimento nell’ambito di un’ampia discussione sul tema dei diritti del territorio. Difesa del territorio come promozione della cultura democratica, salvaguardia dei rapporti sociali fondati sul concetto di eguaglianza, accoglienza, cooperazione. Dopo la vittoria al Referendum del movimento per l’acqua pubblica l’appuntamento di questi giorni a Reggio Calabria ha voluto rappresentare un ulteriore tassello di un percorso di partecipazione civile che parte dal basso. L'Acqua, come diritto di tutti, bene essenziale e pubblico, è stata ovviamente al centro dei dibattiti organizzati durante la festa. Ma si è parlato anche di partecipazione democratica, di vertenze territoriali, di ambiente, di salute, di economia e di legalità.
L’apertura della Festa è stata dedicata al territorio reggino, ed in particolare alla problematiche del Servizio idrico integrato, con una particolare attenzione a tutte le lamentele che i reggini hanno evidenziato in questi anni rispetto alla mancanza d’acqua, alla cattiva depurazione e all’acqua salata. La seconda serata è stata invece dedicata alla discussione attorno ad un modello di Servizio Idrico Integrato attraverso una gestione pubblica e partecipata. In questo caso i cittadini hanno avuto la possibilità di confrontarsi con il mondo della politica, chiamato in causa grazie alla presenza dei rappresentanti dei partiti che maggiormente si sono rivelati sensibili alla tematica sollevata. La chiusura della festa ha voluto invece rappresentare una sorta di forum sociale al quale hanno preso parte i rappresentanti dei movimenti che in questi anni si sono spesi in battaglie e vertenze sul territorio regionale. Dalla Cgil al Movimento No Centrale a carbone di Saline Joniche, dal presidio San Ferdinando in movimento a Equo Sud, dalla Rete No Ponte alla Rete Difesa del Territorio “Franco Nisticò”. Una serie di realtà importanti che si sono confrontate sul tema della difesa del territorio e dei beni comuni. Una Festa dell’Acqua che si è trasformata in festa dei cittadini e della democrazia.
Ad allietare le serate organizzate all’interno della Pineta Zerbi sul Lungomare Falcomatà inoltre una serie di appuntamenti musicali all’insegna della promozione delle produzioni locali. Kalamu, Skunchiuruti Band, Toti Poeta e Mimì Sterrantino sono gli artisti che si sono alternati sul palco della tre giorni, oltre ad una selezione di Djset targata RiggiTown.