Tempi duri per la sanita' calabrese. Oberata dai debiti e' costretta a tirare i cordoni della borsa. Lo fa anche l'Asp di Reggio Calabria: tagli del 30% ai fondi per i medicinali, per gli acquisti di beni sanitari e la manutenzione dei fabbricati. Il diktat e' ottenere il pareggio di bilancio. Gli effetti dell'austerity? Uno dei tanti e' che anche le farmacie ospedaliere si ritrovano a secco. E si verificano episodi come quello di Maria S., moglie di un paziente affetto da un tumore allo stadio avanzato, che rivoltasi alla farmacia ospedaliera degli ospedali Riuniti di ReggioCalabria, si e' vista negare il farmaco antiangiogenetico per il marito. "Non possiamo ordinarlo perche' non abbiamo soldi", le ha spiegato l'addetta. E' vero, e la conferma arriva anche da fonti della sanita' reggina. "Per raggiungere la meta del pareggio di bilancio, l'Asp di Reggio Calabria e' stata costretta a tagliare del 30% le gia' esigue risorse affidate alle farmacie ospedaliere, e non solo. Il problema e' che il budget a loro disposizione era gia' risicato per esigenze di contenimento della spesa farmaceutica. Ma se un tempo si riusciva a fare delle economie interne e a recuperare qualche soldo per acquistare i farmaci anche quando si era agli sgoccioli, oggi non e' piu' possibile con il giro di vita imposto dall'Asp", spiegano addetti ai lavori all'Adnkronos Salute.
Fonte: Strill
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