CHE SPETTACOLO?: SERIE B 2011/2012...!
Moderatori: Bud, NinoMed, Lilleuro
- _naka
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eh ma ormai mancano solo 6 giornate...le prime 4 ormai sono sicure dei play-off quindi possono provarci x la A diretta....
PIU' VIVO PIU' TI AMO ! Tu sempre tu ,canterò sempre di più !! Ho visto la reggina mi sono innamorato e non la lascerò mai più !
- _naka
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varese sfortunatissimo....aveva fatto il 2-0 inspiegabilmente annullato dall'arbitro .... questa sconfitta può lasciare il segno....ps granoche ha segnato + gol di gennaio lui di bonazzoli ...
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- NinoMed
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sul Ps non è difficile farne di gol quando in una partita ti arrivano 10 cross in area_naka ha scritto:varese sfortunatissimo....aveva fatto il 2-0 inspiegabilmente annullato dall'arbitro .... questa sconfitta può lasciare il segno....ps granoche ha segnato + gol di gennaio lui di bonazzoli ...

Have a Nice Day
- REGGIOVUNQUE
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se bonazzoli giocava a varese,con il gioco di maran,minimo aveva già fatto i gol della scorsa stagione..... 

- nick
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Brutta sconfitta per il Varese
mi spiace tantissimo 


« Reggio è un grande giardino, uno dei luoghi più belli che si possano trovare sulla terra. »
(Edward Lear, Diario di un viaggio a piedi, 1847[1])
FORZA REGGINA SEMPRE E COMUNQUE!
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- _naka
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come al solito parlate con i se.... io ho riportato i fatti....granoche + gol di bonazzoli giocando solo da gennaio ...il resto blablabla senza offesa... ieri il varese ha perso x colpa dell'arbitro, magari il destino ancora ci vuole vedere soffrire,,,
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- spirito libero
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intanto nel 2° posticipo Livorno - Cittadella 1-2
Se dai la mano ad un milanista lavala, ma se la dai ad uno juventino controlla che non ti manchi un dito
- Les G
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Dovrebbe essere uscito un articolo sulla Gazzetta di oggi, è (ri)scoppiato il caso Padova-Torino perchè a quanto pare il giudice che ha assegnato i 3 punti a tavolino al Toro per il blackout sarebbe il cugino di Cairo

IL GIUDICE DEL BLACK-OUT E' IL CUGINO DI CAIRO!
27/04/2012 07:55
La scoperta è clamorosa anche se il Presidente del Padova Cestaro l'aveva già annunciata: "Quel giudice è un tifoso del Torino, era all'Euganeo ad assistere alla gara con il Padova indossando una sciarpa granata". Oltre alla fede, però, c'è anche di peggio come hanno scoperto i legali del Padova che hanno presentato ricorso contro lo 0-3 a tavolino per il famoso black-out dello stadio padovano: il giudice sportivo Gianfranco Valente è il cugino di Urbano Cairo, presidente del Torino.
Storia di ordinaria follia del calcio italiano. Il campionato di serie B potrebbe essere stato falsato in modo pesantissimo. Oggi si discute l'appello sul caso alla Corte di giustizia federale. Ma quello che è sicuro è che Valente avrebbe dovuto astenersi dalla decisione visto che il regolamento sportivo in casi del genere si rifà al Codice di procedura civile, articolo 51 che recita: "Il giudice ha l'obbligo di astenersi...se egli stesso o la moglie è parente fino al quarto grado o legato da vincoli di affiliazione, o è convivente o commensale abituale di una delle parti o di alcuni dei difensori".
Non solo: a rigore di codice, Valente avrebbe dovuto astenersi anche su ogni squalifica settimanale che riguardava il Torino. Insomma, un vaso di pandora che potrebbe scatenare ricorsi da parte di tutte le altre società.
Oggi la Corte di Giustizia tenterà di mettere un po' di ordine in questo assurdo caos. A Padova sono certi. I tre punti verranno restituiti ai biancoscudati. (g.vig.)


IL GIUDICE DEL BLACK-OUT E' IL CUGINO DI CAIRO!
27/04/2012 07:55
La scoperta è clamorosa anche se il Presidente del Padova Cestaro l'aveva già annunciata: "Quel giudice è un tifoso del Torino, era all'Euganeo ad assistere alla gara con il Padova indossando una sciarpa granata". Oltre alla fede, però, c'è anche di peggio come hanno scoperto i legali del Padova che hanno presentato ricorso contro lo 0-3 a tavolino per il famoso black-out dello stadio padovano: il giudice sportivo Gianfranco Valente è il cugino di Urbano Cairo, presidente del Torino.
Storia di ordinaria follia del calcio italiano. Il campionato di serie B potrebbe essere stato falsato in modo pesantissimo. Oggi si discute l'appello sul caso alla Corte di giustizia federale. Ma quello che è sicuro è che Valente avrebbe dovuto astenersi dalla decisione visto che il regolamento sportivo in casi del genere si rifà al Codice di procedura civile, articolo 51 che recita: "Il giudice ha l'obbligo di astenersi...se egli stesso o la moglie è parente fino al quarto grado o legato da vincoli di affiliazione, o è convivente o commensale abituale di una delle parti o di alcuni dei difensori".
Non solo: a rigore di codice, Valente avrebbe dovuto astenersi anche su ogni squalifica settimanale che riguardava il Torino. Insomma, un vaso di pandora che potrebbe scatenare ricorsi da parte di tutte le altre società.
Oggi la Corte di Giustizia tenterà di mettere un po' di ordine in questo assurdo caos. A Padova sono certi. I tre punti verranno restituiti ai biancoscudati. (g.vig.)
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- Forumino Malatissimo
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Che federazione di merda...a me spiace solo per i tifosi, che in caso di ravogghie saranno gli unici a "pagare"...
E quindi? Ma poi, fondamentalmente...tu, chi cazzo sei? (cit.)
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- Forumino Malato
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Les G ha scritto:Dovrebbe essere uscito un articolo sulla Gazzetta di oggi, è (ri)scoppiato il caso Padova-Torino perchè a quanto pare il giudice che ha assegnato i 3 punti a tavolino al Toro per il blackout sarebbe il cugino di Cairo![]()
IL GIUDICE DEL BLACK-OUT E' IL CUGINO DI CAIRO!
27/04/2012 07:55
La scoperta è clamorosa anche se il Presidente del Padova Cestaro l'aveva già annunciata: "Quel giudice è un tifoso del Torino, era all'Euganeo ad assistere alla gara con il Padova indossando una sciarpa granata". Oltre alla fede, però, c'è anche di peggio come hanno scoperto i legali del Padova che hanno presentato ricorso contro lo 0-3 a tavolino per il famoso black-out dello stadio padovano: il giudice sportivo Gianfranco Valente è il cugino di Urbano Cairo, presidente del Torino.
Storia di ordinaria follia del calcio italiano. Il campionato di serie B potrebbe essere stato falsato in modo pesantissimo. Oggi si discute l'appello sul caso alla Corte di giustizia federale. Ma quello che è sicuro è che Valente avrebbe dovuto astenersi dalla decisione visto che il regolamento sportivo in casi del genere si rifà al Codice di procedura civile, articolo 51 che recita: "Il giudice ha l'obbligo di astenersi...se egli stesso o la moglie è parente fino al quarto grado o legato da vincoli di affiliazione, o è convivente o commensale abituale di una delle parti o di alcuni dei difensori".
Non solo: a rigore di codice, Valente avrebbe dovuto astenersi anche su ogni squalifica settimanale che riguardava il Torino. Insomma, un vaso di pandora che potrebbe scatenare ricorsi da parte di tutte le altre società.
Oggi la Corte di Giustizia tenterà di mettere un po' di ordine in questo assurdo caos. A Padova sono certi. I tre punti verranno restituiti ai biancoscudati. (g.vig.)
va beh,basta ricordarsi di Guido Rossi e del 2006, siamo in Italia...
In ogni caso, cugino o no, la questione e' regolamentare: se vengono confermati i fatti giuridici che hanno dato ragione al Torello, questi fatti non sono certo invalidabili dalla parentela di chi ha deciso...
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- Forumino Malatissimo
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Il problema credo sia proprio quello, a prescindere da chi ha torto o ragione, non era possibile che fosse lui a sentenziare.stefano ha scritto:Les G ha scritto:Dovrebbe essere uscito un articolo sulla Gazzetta di oggi, è (ri)scoppiato il caso Padova-Torino perchè a quanto pare il giudice che ha assegnato i 3 punti a tavolino al Toro per il blackout sarebbe il cugino di Cairo![]()
IL GIUDICE DEL BLACK-OUT E' IL CUGINO DI CAIRO!
27/04/2012 07:55
La scoperta è clamorosa anche se il Presidente del Padova Cestaro l'aveva già annunciata: "Quel giudice è un tifoso del Torino, era all'Euganeo ad assistere alla gara con il Padova indossando una sciarpa granata". Oltre alla fede, però, c'è anche di peggio come hanno scoperto i legali del Padova che hanno presentato ricorso contro lo 0-3 a tavolino per il famoso black-out dello stadio padovano: il giudice sportivo Gianfranco Valente è il cugino di Urbano Cairo, presidente del Torino.
Storia di ordinaria follia del calcio italiano. Il campionato di serie B potrebbe essere stato falsato in modo pesantissimo. Oggi si discute l'appello sul caso alla Corte di giustizia federale. Ma quello che è sicuro è che Valente avrebbe dovuto astenersi dalla decisione visto che il regolamento sportivo in casi del genere si rifà al Codice di procedura civile, articolo 51 che recita: "Il giudice ha l'obbligo di astenersi...se egli stesso o la moglie è parente fino al quarto grado o legato da vincoli di affiliazione, o è convivente o commensale abituale di una delle parti o di alcuni dei difensori".
Non solo: a rigore di codice, Valente avrebbe dovuto astenersi anche su ogni squalifica settimanale che riguardava il Torino. Insomma, un vaso di pandora che potrebbe scatenare ricorsi da parte di tutte le altre società.
Oggi la Corte di Giustizia tenterà di mettere un po' di ordine in questo assurdo caos. A Padova sono certi. I tre punti verranno restituiti ai biancoscudati. (g.vig.)
va beh,basta ricordarsi di Guido Rossi e del 2006, siamo in Italia...
In ogni caso, cugino o no, la questione e' regolamentare: se vengono confermati i fatti giuridici che hanno dato ragione al Torello, questi fatti non sono certo invalidabili dalla parentela di chi ha deciso...
E quindi? Ma poi, fondamentalmente...tu, chi cazzo sei? (cit.)
- Lilleuro
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http://it.eurosport.yahoo.com/27042012/ ... liana.html
Il Caso - La smettiamo di gestirci all'italiana?
Il caso è uno di quelli che faranno discutere e che già ai tempi lasciava perplessi. Durante la partita del 3 dicembre scorso, allo stadio Euganeo di Padova era saltata la luce durante la gara col Torino. Risultato? Partita sospesa e da riprendersi a data da destinarsi. Ma la storia è ben diversa: il Torino presentò un primo ricorso, respinto, e poi un secondo. Risultato: vittoria ai granata per 3-0 a tavolino per responsabilità oggettiva della società veneta.
RESPONSABILITA' OGGETTIVA PER UN IMPIANTO IN AFFITTO? - La sentenza, già quella volta, aveva lasciato tutti col dubbio: attualmente l'unica società italiana proprietaria di un impianto è la Juventus col suo nuovo Juventus Stadium, mentre le altre ricevono in concessione dai rispettivi comuni lo stadio in cui giocano. La responsabilità oggettiva di una società può essere riferita alla preparazione del terreno di gioco, alla presenza di steward o a tutta una serie di "allestimenti" strettamente relativi alle partite. L'impianto elettrico di uno stadio e la sua manutenzione possono quindi essere riconducibili a una squadra che frequenta un impianto più o meno una volta ogni due settimane? Non dovrebbe essere il Comune a verificare il funzionamento regolare della struttura ed eventualmente intervenire con le riparazioni?
UN CASO DI NEPOTISMO - Evidentemente no, secondo chi ha deliberato in merito al secondo ricorso. E l'inghippo è proprio qui, perché in teoria il Giudice Gianfranco Valente non avrebbe potuto prendere parte al procedimento per le normative della giustizia sportiva in quanto parte in causa e a rischio di conflitto d'interessi. Perché? Perché è cugino di Urbano Cairo, il proprietario del Torino. E' cugino di primo grado acquisito, in quanto ha sposato la cugina di primo grado del patron granata. La madre della signora Bussetti è figlia della sorella del padre di Urbano. Il codice vieta gradi di parentela fino al quarto, quindi siamo in piena "zona rossa". Perciò non solo in questo caso, ma ogni volta che Valente è stato chiamato a deliberare in situazioni in cui era coinvolto anche il Torino, si sarebbe dovuto astenere e invece non l'ha mai fatto.
RICORSO DEL PADOVA: IL PRIMO DI UNA LISTA? - Il Padova presenta dunque ricorso per vizio di forma (l'articolo 28 del codice di giustizia sportiva, che rimanda addirittura all'articolo 51 del codice di procedura civile, è stato palesemente violato). In realtà la perizia sull'impianto e sull'episodio fu effettuata da un incaricato neutrale, che appurò che l'addetto preposto a gestire il blackout non mise in funzione l'impianto d'illuminazione d'emergenza, ma si ostinò a voler far ripartire l'impianto principale. Per questo il Torino è tranquillo e sicuro: indipendentemente da chi ha deliberato, la perizia inchioderebbe comunque il Padova per responsabilità oggettiva (o in questo caso imperizia...). Inoltre il Toro è convinto che il ricorso del Padova sia inaccettabile perché non sarebbe regolare la ricusazione di un giudice a posteriori, una volta decorsi i termini. Resta il fatto che, come spesso accade, la questione è stata spiacevolmente gestita "all'italiana" ed è uno dei motivi per cui continuiamo a fare delle solenni figuracce all'estero. E partito questo ricorso, è possibile che altre società giudicate "negativamente" da Valente di fronte al coinvolgimento del Torino decidano a loro volta di fare ricorso. Un domino-rally pericoloso, che potrebbe trovare ancora uno sbarramento nella giustizia italiana. Ma il TAS è a Losanna e ha già punito più volte gli inciampi di un'Italietta che non si decide mai a crescere.
Eurosport
Il Caso - La smettiamo di gestirci all'italiana?
Il caso è uno di quelli che faranno discutere e che già ai tempi lasciava perplessi. Durante la partita del 3 dicembre scorso, allo stadio Euganeo di Padova era saltata la luce durante la gara col Torino. Risultato? Partita sospesa e da riprendersi a data da destinarsi. Ma la storia è ben diversa: il Torino presentò un primo ricorso, respinto, e poi un secondo. Risultato: vittoria ai granata per 3-0 a tavolino per responsabilità oggettiva della società veneta.
RESPONSABILITA' OGGETTIVA PER UN IMPIANTO IN AFFITTO? - La sentenza, già quella volta, aveva lasciato tutti col dubbio: attualmente l'unica società italiana proprietaria di un impianto è la Juventus col suo nuovo Juventus Stadium, mentre le altre ricevono in concessione dai rispettivi comuni lo stadio in cui giocano. La responsabilità oggettiva di una società può essere riferita alla preparazione del terreno di gioco, alla presenza di steward o a tutta una serie di "allestimenti" strettamente relativi alle partite. L'impianto elettrico di uno stadio e la sua manutenzione possono quindi essere riconducibili a una squadra che frequenta un impianto più o meno una volta ogni due settimane? Non dovrebbe essere il Comune a verificare il funzionamento regolare della struttura ed eventualmente intervenire con le riparazioni?
UN CASO DI NEPOTISMO - Evidentemente no, secondo chi ha deliberato in merito al secondo ricorso. E l'inghippo è proprio qui, perché in teoria il Giudice Gianfranco Valente non avrebbe potuto prendere parte al procedimento per le normative della giustizia sportiva in quanto parte in causa e a rischio di conflitto d'interessi. Perché? Perché è cugino di Urbano Cairo, il proprietario del Torino. E' cugino di primo grado acquisito, in quanto ha sposato la cugina di primo grado del patron granata. La madre della signora Bussetti è figlia della sorella del padre di Urbano. Il codice vieta gradi di parentela fino al quarto, quindi siamo in piena "zona rossa". Perciò non solo in questo caso, ma ogni volta che Valente è stato chiamato a deliberare in situazioni in cui era coinvolto anche il Torino, si sarebbe dovuto astenere e invece non l'ha mai fatto.
RICORSO DEL PADOVA: IL PRIMO DI UNA LISTA? - Il Padova presenta dunque ricorso per vizio di forma (l'articolo 28 del codice di giustizia sportiva, che rimanda addirittura all'articolo 51 del codice di procedura civile, è stato palesemente violato). In realtà la perizia sull'impianto e sull'episodio fu effettuata da un incaricato neutrale, che appurò che l'addetto preposto a gestire il blackout non mise in funzione l'impianto d'illuminazione d'emergenza, ma si ostinò a voler far ripartire l'impianto principale. Per questo il Torino è tranquillo e sicuro: indipendentemente da chi ha deliberato, la perizia inchioderebbe comunque il Padova per responsabilità oggettiva (o in questo caso imperizia...). Inoltre il Toro è convinto che il ricorso del Padova sia inaccettabile perché non sarebbe regolare la ricusazione di un giudice a posteriori, una volta decorsi i termini. Resta il fatto che, come spesso accade, la questione è stata spiacevolmente gestita "all'italiana" ed è uno dei motivi per cui continuiamo a fare delle solenni figuracce all'estero. E partito questo ricorso, è possibile che altre società giudicate "negativamente" da Valente di fronte al coinvolgimento del Torino decidano a loro volta di fare ricorso. Un domino-rally pericoloso, che potrebbe trovare ancora uno sbarramento nella giustizia italiana. Ma il TAS è a Losanna e ha già punito più volte gli inciampi di un'Italietta che non si decide mai a crescere.
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Come si dorme non è importante, come si è svegli è importante
Cit. Vadinho
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