aquamoon ha scritto:doddi ha scritto:
Prego figurati, anche se non è come dici tu, mi riferivo ad un'approccio pragmatico.
Quando incide la presenza della 'ndrangheta nello sviluppo o nel fermo attuale dell'economia della nostra città e provincia?
Non basta dire che siamo depressi, marci, invasi, prova a quantificare quanti soldi di 'ndranghete ogni giorno giravano/girano nelle tasche e nelle banche di Reggio e relativa Provincia.
Era questo lo spunto.
Prova ad immaginare questa massa come se fosse un fondo sovrano che decide di investire in un determinato contesto economico. E di colpo smette di investire.
Rifletti e prova a quantificare. Cause ed effetti.
E tu prova a rispondere ad una semplicissima domanda:
Negli ultimi 10 anni, il PIL della ndrangheta è aumentato o è diminuito?
Noi non siamo depressi, marci e invasi. Siamo male amministrati.
La ndrangheta non ha aumentato il "fatturato" soltanto nella nostra città, lo ha aumentato dappertutto.
La massa di denaro che tu lamenti mancare non poteva che fare questa fine.
Il denaro cattivo può funzionare nel breve periodo, nel medio o lungo... non tanto.

Mi pare ovvio che sia aumentato visto che è aumentato il traffico di stupefacenti, di rifuti, le estorsioni, l'usura, ecc...
Ma tu, ripeto, hai mai provato a quantificare l'impatto sul nostro specifico territorio?
C'è un topic sui sequestri di beni, se verifichi, in dirca tre mesi siamo quasi al miliardo di euro solo nella nostra provincia. Lo aggiorno settimanalmente.
Sai quat'è un miliardo, per un'economia come la nostra, posto sotto sequestro?
Se infine poni come condizione che la nascita di questi potentati economici ed imprenditoriali richiede la morte di quelli sani il danno è triplice: in primo luogo il soffocamento delle attività pulite, la nascita e lo sviluppo di quelle 'ndranghetiste, ed il vuoto totale dopo per la disintegrazione del tessuto economico con duplice drenaggio di risorse; 'ndrangheta imprenditore che chiude - stato che sequestra alla 'ndrangheta avviando alla morte naturale dell'attività, e lavoro che finisce per tanti, anche se alle condizioni dell'imprenditore delinquente che sfrutta con condizioni economiche già decurtate alla fonte e/o lavoro nero, pochi e/o neri ma sempre soldi che girano/giravano. Ed ora, in questa fase, di soldi in loco non ne tirano più fuori per paura di essere beccati, magari rivolgendosi ad altri mercati dove ancora gli è possibile mimetizzarsi.
E questa è solo la cima di uno monti della catena himalayana visto che di contanti non se ne trovano mai e che ogni anno il pil della 'ndrangheta è di circa 25 mld di euro. Per cui se tutto va bene si resce a mettere le mani sul 10 % di ciò che annualmente ed esponezialmente continua a crescere.
Ed i delinquenti comprano auto, vestiti, scarpe, cibo, vanno al ristorante, si fanno casa, ecc... Non possiamo mica solo andare avanti con il 35% di pil degli impiegati della pubblica amministrazione, seppur sovraassistiti ed infilati dentro il sistema in sovrannumero, che di questo passo non avranno neppure i soldi per la pizza una volta al mese.
Sai quanto tempo ci vuole prima che riparta il tutto ai livelli ante cavallette, senza neppure averle ancora lontanamente debellate ?
Quando distruggi un tessuto ( mi riferisco a quello sano) economico ed imprenditoriale già debole come il nostro, è come se fosse appena finita una guerra mondiale. Solo macerie senza risorse per la ricostruzione.
Mi sà che non ti era ben chiaro nelle dimensioni che impattano sulla nostra comunità. Oppure ti eri soffermato su altro... magari le solite tarantelle di piazza italia e via cardinale portanova. Briciole rispetto a tutto questo, briciole invisibili.
Se coloro che vincono le gare hanno certificati antimafia ma sono in strette relazioni con altre imprese sottoposte all'attenzione della mafia,tutte munite di certificazioni delle prefetture,allora è un problema diverso che non compete a me valutare. I.F.