Dipende da ciò che si vuole fare, dalle ambizioni, dal tipo di lavoro, da quanto vuoi usare i fendinebbia, da quanto i riscaldamenti, da quanti maglioni devi indossare, dalla qualità della vita che cerchi, e cmq io non sceglierei mai una grande città o metropoli (de gustibusrca ha scritto:Pur non concordando rispetto la tua visione.doddi ha scritto:Per la prima volta mi affaccio![]()
Il topic parla di tutto, dalle (solite) contestazioni a sfondo politico, a ciò che dovrebbe essere e non è, al vivere la città da chi cerca di arrangiarsi in loco e da chi da lontano ha un naturale rapporto di odio amore.
A meno che uno non nasca e cresca con l'innato bisogno di fare il giramondo, di essere cittadino di qualsiasi posto senza distinzione di sorta, andare via dalla città in cui si è nati e cresciuti è a mio avviso una sorta di sconfitta e retrocessione personale, obbligata ed amara. Ad ogni buon conto sono scelte naturali e/o obbligate, molto più spesso.
Altro sarebbe invece andar via a 18 anni sarebbe tutto più naturale e meno traumatico.
Essere estraneo nella propria città pensando ogni volta che c'è qualche ora libera a come integrarsi o a come andare a passare quel we senza aver soldi a sufficienza per far sì che ne vale davvero la pena e la fatica, o rinchiudersi nel solito circoletto di "emigranti come te" che dovrebbero facilitarti il non ricordo o lenirne gli effetti.
Dal punto di vista tecnico: se sei andato fuori e non riesci a portare a casa almeno 3.500 euro mese in un nucleo familiare o minimo 2.000 e qualcosa, se vivi da solo, la vita diventa un'inferno davvero e la depressione, là sì, è enorme.
Queste mie considerazioni non sono campate in aria, ma nascono da esperienze personali, che mi hanno dato modo di vedere entrambe le realtà attraverso le tante persone incontrate durante la mia fase di vita trascorsa lontano da Reggio.
Io ci sono tornato, e non sono pentito ... avrei potuto scegliere diversamente, ma sin dall'inizio di quell'esperienza la mia intenzione era quella, e a dire il vero ci stavo anche bene, per cui scelta effettuata in piena tranquillità tra due cose che erano entrambe positive, senza condizionamenti di sorta a sfondo obbligazionale o costrittivo.
La vita è dura ed è fatta di scelte...
Reggio è città difficile, come tante altre, ma per chi la ama non ha eguali, si tratta solo di amarla sempre senza essere autolesionisti. E fare, fare, fare...
Io però ho, di prima mano e quotidianamente, un' altra visione senza tutta questa depressione.

Una cosa dovrebbe essere obbligata, a mio avviso, se vai via devi tagliare sennò rimani sempre un pò di qua e un pò di là, nè carne nè pesce. E non aiuta nel nuovo cammino da intraprendere.
Per rimanere in tema di depressione.