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Re: La Grande Depressione di Reggio

Inviato: 11/09/2011, 11:23
da UnVeroTifoso
fred2010 ha scritto:
Scusa e che risposta sarebbe? se devi intervenire solo per il gusto di essere presente senza dare alcun contributo, please fatti da parte!
Ed invece il tuo contributo, oltre l'insulto quale sarebbe?

Mi sa che la stai facendo un po' fuori dal vasino... datti una regolata... :wink

Re: La Grande Depressione di Reggio

Inviato: 11/09/2011, 11:30
da fred2010
UnVeroTifoso ha scritto:
fred2010 ha scritto:
Scusa e che risposta sarebbe? se devi intervenire solo per il gusto di essere presente senza dare alcun contributo, please fatti da parte!
Ed invece il tuo contributo, oltre l'insulto quale sarebbe?

Mi sa che la stai facendo un po' fuori dal vasino... datti una regolata... :wink

Io non ho insultato nessuno, mi sto difendendo dallo stereotipo che molti emigrati hanno nei confronti di noi reggini che ogni giorno ci facciamo il segno della croce, lavoriamo a testa alta, e non critichiamo gli altri perchè non sono propositivi...se questo vuol dire farla fuori dal vaso (il vasino forse ancora ce l'hai in dotazione tu), allora voglio fare come Benigni nel "Piccolo diavolo".

PS a regulata non ma runi certu tu, prezzemolino.

Re: La Grande Depressione di Reggio

Inviato: 11/09/2011, 11:32
da rca
fred2010 ha scritto:
Scusa e che risposta sarebbe? se devi intervenire solo per il gusto di essere presente senza dare alcun contributo, please fatti da parte!
Scusa, te lo spiego meglio, pensavo fosse chiaro:

Se io ti dico che non conosci il perchè di una cosa, che c... di risposta è "ne conosco altre e mi bastano quelle?". Da qui il famoso detto trentino che ti ho scritto prima, che tradotto vuol dire "hai ragione tu, chiudiamola qui".

PS: fatti da parte dillo a qualche tuo familiare, se te lo lascia fare. grazie.

Re: La Grande Depressione di Reggio

Inviato: 11/09/2011, 11:34
da UnVeroTifoso
fred2010 ha scritto:
Io non ho insultato nessuno, mi sto difendendo dallo stereotipo che molti emigrati hanno nei confronti di noi reggini che ogni giorno ci facciamo il segno della croce, lavoriamo a testa alta, e non critichiamo gli altri perchè non sono propositivi...se questo vuol dire farla fuori dal vaso (il vasino forse ancora ce l'hai in dotazione tu), allora voglio fare come Benigni nel "Piccolo diavolo".

PS a regulata non ma runi certu tu, prezzemolino.

Ti pungi inutilmente. Qua non ho letto alcun intervento sullo stereotipo su voi reggini residenti. Invece tu stai portando avanti e chiaramente uno stereotipo che vede chi è andato via come uno che fugge. Non è così. Se poi vuoi che ti diciamo bravo, bene ti battiamo le mani e lodiamo il tuo coraggio.

PS: ti ripeto, datti una regolata. Porta più rispetto per i tuoi interlocutori. E meno confidenza.

Re: La Grande Depressione di Reggio

Inviato: 11/09/2011, 11:34
da fred2010
rca ha scritto:
fred2010 ha scritto:
Scusa e che risposta sarebbe? se devi intervenire solo per il gusto di essere presente senza dare alcun contributo, please fatti da parte!
Scusa, te lo spiego meglio, pensavo fosse chiaro:

Se io ti dico che non conosci il perchè di una cosa, che c... di risposta è "ne conosco altre e mi bastano quelle?". Da qui il famoso detto trentino che ti ho scritto prima, che tradotto vuol dire "hai ragione tu, chiudiamola qui".

PS: fatti da parte dillo a qualche tuo familiare, se te lo lascia fare. grazie.
:clap: :clap: :clap:

Re: La Grande Depressione di Reggio

Inviato: 11/09/2011, 11:35
da fred2010
UnVeroTifoso ha scritto:
fred2010 ha scritto:
Io non ho insultato nessuno, mi sto difendendo dallo stereotipo che molti emigrati hanno nei confronti di noi reggini che ogni giorno ci facciamo il segno della croce, lavoriamo a testa alta, e non critichiamo gli altri perchè non sono propositivi...se questo vuol dire farla fuori dal vaso (il vasino forse ancora ce l'hai in dotazione tu), allora voglio fare come Benigni nel "Piccolo diavolo".

PS a regulata non ma runi certu tu, prezzemolino.

Ti pungi inutilmente. Qua non ho letto alcun intervento sullo stereotipo su voi reggini residenti. Invece tu stai portando avanti e chiaramente uno stereotipo che vede chi è andato via come uno che fugge. Non è così. Se poi vuoi che ti diciamo bravo, bene ti battiamo le mani e lodiamo il tuo coraggio.

PS: ti ripeto, datti una regolata. Porta più rispetto per i tuoi interlocutori. E meno confidenza.

:clap: :clap: :clap:

Re: La Grande Depressione di Reggio

Inviato: 11/09/2011, 11:37
da UnVeroTifoso
fred2010 ha scritto:
:clap: :clap: :clap:
Ecco bravo, battitele da solo. :thumleft

Re: La Grande Depressione di Reggio

Inviato: 11/09/2011, 11:38
da rca
fred2010 ha scritto:
rca ha scritto:
fred2010 ha scritto:
Scusa e che risposta sarebbe? se devi intervenire solo per il gusto di essere presente senza dare alcun contributo, please fatti da parte!
Scusa, te lo spiego meglio, pensavo fosse chiaro:

Se io ti dico che non conosci il perchè di una cosa, che c... di risposta è "ne conosco altre e mi bastano quelle?". Da qui il famoso detto trentino che ti ho scritto prima, che tradotto vuol dire "hai ragione tu, chiudiamola qui".

PS: fatti da parte dillo a qualche tuo familiare, se te lo lascia fare. grazie.
:clap: :clap: :clap:
Vedo che ti basta poco per raccogliere soddisfazioni, continua pure così.

Ti prego solo di una cosa: parla solo a titolo esclusivamente personale e non mettere in mezzo nessuno di noi altri che si spacca il culo a Reggio. Che di atteggiamenti come i tuoi ne abbiamo piene le tasche.

Re: La Grande Depressione di Reggio

Inviato: 11/09/2011, 11:38
da fred2010
UnVeroTifoso ha scritto:
fred2010 ha scritto:
:clap: :clap: :clap:
Ecco bravo, battitele da solo. :thumleft

:xd gif: :xd gif: :xd gif:

Re: La Grande Depressione di Reggio

Inviato: 11/09/2011, 11:39
da fred2010
Scusa e che risposta sarebbe? se devi intervenire solo per il gusto di essere presente senza dare alcun contributo, please fatti da parte![/quote]

Scusa, te lo spiego meglio, pensavo fosse chiaro:

Se io ti dico che non conosci il perchè di una cosa, che c... di risposta è "ne conosco altre e mi bastano quelle?". Da qui il famoso detto trentino che ti ho scritto prima, che tradotto vuol dire "hai ragione tu, chiudiamola qui".

PS: fatti da parte dillo a qualche tuo familiare, se te lo lascia fare. grazie.[/quote]

:clap: :clap: :clap:[/quote]

Vedo che ti basta poco per raccogliere soddisfazioni, continua pure così.

Ti prego solo di una cosa: parla solo a titolo esclusivamente personale e non mettere in mezzo nessuno di noi altri che si spacca il culo a Reggio. Che di atteggiamenti come i tuoi ne abbiamo piene le tasche.[/quote]

:yaho: :yaho: :yaho:

Re: La Grande Depressione di Reggio

Inviato: 11/09/2011, 11:41
da rca
Ma le maestre dove sono?

Re: La Grande Depressione di Reggio

Inviato: 11/09/2011, 11:58
da aquamoon
rca ha scritto:Ma le maestre dove sono?
Erano già tutte emigrate.
E' per questo che il nostro piccolo eroe del suo mondo non ha ricevuto da piccolo quell'educazione che l'avrebbe portato ad essere meno irruente, presuntuoso e senza considerazione per chi, magari non essendone entusiasto, vuoi per motivi familiari/economici, vuoi per motivi filosofici ha deciso di rimanere in trincea.
Mio nonno mi raccontava spesso di un suo amico che, trasferito a Roma (trasferito non trasferitosi), dopo un mese parlava romanesco e dopo sei diceva (a Roma) di essere di lontane ed indistinte origini calabresi.
:salut

Re: La Grande Depressione di Reggio

Inviato: 11/09/2011, 12:06
da rca
aquamoon ha scritto:
rca ha scritto:Ma le maestre dove sono?
Erano già tutte emigrate.
E' per questo che il nostro piccolo eroe del suo mondo non ha ricevuto da piccolo quell'educazione che l'avrebbe portato ad essere meno irruente, presuntuoso e senza considerazione per chi, magari non essendone entusiasto, vuoi per motivi familiari/economici, vuoi per motivi filosofici ha deciso di rimanere in trincea.
Mio nonno mi raccontava spesso di un suo amico che, trasferito a Roma (trasferito non trasferitosi), dopo un mese parlava romanesco e dopo sei diceva (a Roma) di essere di lontane ed indistinte origini calabresi.
:salut
Giusto per la precisione, lo stesso ragionamento, esclusa la storiella del nonno, lo puoi fare paroparo per l' altro piccolo eroe. Ovviamente a mio modesto modo di vedere le cose.

Re: La Grande Depressione di Reggio

Inviato: 11/09/2011, 12:12
da SilkDressedPig
aquamoon ha scritto:
rca ha scritto:Ma le maestre dove sono?
Erano già tutte emigrate.
E' per questo che il nostro piccolo eroe del suo mondo non ha ricevuto da piccolo quell'educazione che l'avrebbe portato ad essere meno irruente, presuntuoso e senza considerazione per chi, magari non essendone entusiasto, vuoi per motivi familiari/economici, vuoi per motivi filosofici ha deciso di rimanere in trincea.
Mio nonno mi raccontava spesso di un suo amico che, trasferito a Roma (trasferito non trasferitosi), dopo un mese parlava romanesco e dopo sei diceva (a Roma) di essere di lontane ed indistinte origini calabresi.
:salut
Che considerazione hai di chi ti definisce coniglio?

Sul resto manco ti rispondo, non bali a pena

Re: La Grande Depressione di Reggio

Inviato: 11/09/2011, 12:49
da Mariotta
fred2010 ha scritto:siiii, windsurf, golf, parchi, tuttu chiddu ch vuliti.....siete fuori e pertanto capisco che avete perso la dimensione della realtà locale, parole parole, minkiate e parole, da gente che non vivrà mai sulla propria pelle il doversi giornalmente confrontare con problemi spiccioli e quotidiani che, vi assicuro, sono ben lontani dalla vostra visione delle cose.
Qua lottiamo (e lo dico con il cuore in mano, LOTTIAMO) giorno per giorno per avere l'acqua nelle case, strade più pulite e senza buche dove i nostri figli potrebbero cadere e morire (c'è stato un caso eclatante), l'ottenimento degli stipendi dei dipendenti comunali, siamo vittime di una classe politica miope e corrotta con la malavita, ecc. ecc.
E vui mi parrati i golf, i windsurf e tutte ste belle minchiate?
Chi è l'illuso?
Chi è l'ipocrita?
Chi è che ha avuto più coraggio? Noi che siamo rimasti o gli altri che sono andati via e adesso mi rompono i COGLIONI perchè sono poco propositivo?
Ma piffauri... continuate a fare i meridionali da dietro un pc che è l'unica cosa che sapete fare!

proporrei di intitolare a questo martire della resistenza reggina il Corso Garibaldi...
oppure ho sbagliato topic :scratch


va viri aundi a ggghiri, parli con gente che se ne è dovuta andare adulta...e senza prospettive lavorative relative ai propri studi...o volevi dirci magari anche a quale facoltà iscriverci per poter restare a Reggio???


fino a ora caro freddi le minchiate le hai sparate tu, ma le aggiungiamo ai fuochi di martedì no problem


bye :yaho:

Re: La Grande Depressione di Reggio

Inviato: 11/09/2011, 12:59
da Regmi
rca ha scritto:
aquamoon ha scritto:
rca ha scritto:Ma le maestre dove sono?
Erano già tutte emigrate.
E' per questo che il nostro piccolo eroe del suo mondo non ha ricevuto da piccolo quell'educazione che l'avrebbe portato ad essere meno irruente, presuntuoso e senza considerazione per chi, magari non essendone entusiasto, vuoi per motivi familiari/economici, vuoi per motivi filosofici ha deciso di rimanere in trincea.
Mio nonno mi raccontava spesso di un suo amico che, trasferito a Roma (trasferito non trasferitosi), dopo un mese parlava romanesco e dopo sei diceva (a Roma) di essere di lontane ed indistinte origini calabresi.
:salut
Giusto per la precisione, lo stesso ragionamento, esclusa la storiella del nonno, lo puoi fare paroparo per l' altro piccolo eroe. Ovviamente a mio modesto modo di vedere le cose.
Piccola e personale considerazione.
Mai e poi mai avrei pensato che un simile argomento potesse scatenare siffatti sentimenti e pulsazioni.

....Per quello che vale e giusto giusto perchè ho partecipato alla discussione e non per altro :thumleft

Re: La Grande Depressione di Reggio

Inviato: 11/09/2011, 13:08
da rca
Regmi ha scritto:
....Per quello che vale e giusto giusto perchè ho partecipato alla discussione e non per altro :thumleft
Ma guarda caro regmi, per conto mio è tutto molto semplice: se si evita di fare il solito calderone non si scatena nulla.
C'è chi -statale maggiormente- è andato via per concorso e tornando in ferie non trova altri motivi oltre la famiglia per ritornare a vivere qui: io non mi sento di condannarlo o etichettarlo in nessun modo. Così come non ho necessità di sentirmi santificare o beare perchè resto qui a cercare nel mio piccolo di cambiare mentalità ormai radicate da decenni e decenni, anche perchè la corda è tirata quasi al massimo: quando si spezza mi restano solo due alternative, una delle quali è prendere la mia valigia e sgommare. qualsiasi altra ipotesi non legata al mio lavoro vorrebbe dire buttare nel cesso anni di soldi, sacrifici, studi e tutto il resto. E, non avendo una mia famiglia, prima di buttare tutto nel cesso provo a farmi valere in altro luogo.
Chi la vede diversamente da me non è nè migliore nè peggiore, ha tutta la libertà di scegliere come vivere la propria vita.

Re: La Grande Depressione di Reggio

Inviato: 11/09/2011, 13:20
da Mariotta
Regmi ha scritto:
rca ha scritto:Piccola e personale considerazione.
Mai e poi mai avrei pensato che un simile argomento potesse scatenare siffatti sentimenti e pulsazioni.

....Per quello che vale e giusto giusto perchè ho partecipato alla discussione e non per altro :thumleft

siffatte pulsazioni, a mio modesto avviso , sono state scatenate da alcuni toni e modi di rivolgersi , assolutamente fuori luogo.
Per il resto Quotone a Rca.

Re: La Grande Depressione di Reggio

Inviato: 11/09/2011, 13:29
da doddi
Per la prima volta mi affaccio :see:

Il topic parla di tutto, dalle (solite) contestazioni a sfondo politico, a ciò che dovrebbe essere e non è, al vivere la città da chi cerca di arrangiarsi in loco e da chi da lontano ha un naturale rapporto di odio amore.

A meno che uno non nasca e cresca con l'innato bisogno di fare il giramondo, di essere cittadino di qualsiasi posto senza distinzione di sorta, andare via dalla città in cui si è nati e cresciuti è a mio avviso una sorta di sconfitta e retrocessione personale, obbligata ed amara. Ad ogni buon conto sono scelte naturali e/o obbligate, molto più spesso.
Altro sarebbe invece andar via a 18 anni sarebbe tutto più naturale e meno traumatico.
Essere estraneo nella propria città pensando ogni volta che c'è qualche ora libera a come integrarsi o a come andare a passare quel we senza aver soldi a sufficienza per far sì che ne vale davvero la pena e la fatica, o rinchiudersi nel solito circoletto di "emigranti come te" che dovrebbero facilitarti il non ricordo o lenirne gli effetti.

Dal punto di vista tecnico: se sei andato fuori e non riesci a portare a casa almeno 3.500 euro mese in un nucleo familiare o minimo 2.000 e qualcosa, se vivi da solo, la vita diventa un'inferno davvero e la depressione, là sì, è enorme.

Queste mie considerazioni non sono campate in aria, ma nascono da esperienze personali, che mi hanno dato modo di vedere entrambe le realtà attraverso le tante persone incontrate durante la mia fase di vita trascorsa lontano da Reggio.

Io ci sono tornato, e non sono pentito ... avrei potuto scegliere diversamente, ma sin dall'inizio di quell'esperienza la mia intenzione era quella, e a dire il vero ci stavo anche bene, per cui scelta effettuata in piena tranquillità tra due cose che erano entrambe positive, senza condizionamenti di sorta a sfondo obbligazionale o costrittivo.
La vita è dura ed è fatta di scelte...

Reggio è città difficile, come tante altre, ma per chi la ama non ha eguali, si tratta solo di amarla sempre senza essere autolesionisti. E fare, fare, fare...

Re: La Grande Depressione di Reggio

Inviato: 11/09/2011, 13:33
da rca
doddi ha scritto:Per la prima volta mi affaccio :see:

Il topic parla di tutto, dalle (solite) contestazioni a sfondo politico, a ciò che dovrebbe essere e non è, al vivere la città da chi cerca di arrangiarsi in loco e da chi da lontano ha un naturale rapporto di odio amore.

A meno che uno non nasca e cresca con l'innato bisogno di fare il giramondo, di essere cittadino di qualsiasi posto senza distinzione di sorta, andare via dalla città in cui si è nati e cresciuti è a mio avviso una sorta di sconfitta e retrocessione personale, obbligata ed amara. Ad ogni buon conto sono scelte naturali e/o obbligate, molto più spesso.
Altro sarebbe invece andar via a 18 anni sarebbe tutto più naturale e meno traumatico.
Essere estraneo nella propria città pensando ogni volta che c'è qualche ora libera a come integrarsi o a come andare a passare quel we senza aver soldi a sufficienza per far sì che ne vale davvero la pena e la fatica, o rinchiudersi nel solito circoletto di "emigranti come te" che dovrebbero facilitarti il non ricordo o lenirne gli effetti.

Dal punto di vista tecnico: se sei andato fuori e non riesci a portare a casa almeno 3.500 euro mese in un nucleo familiare o minimo 2.000 e qualcosa, se vivi da solo, la vita diventa un'inferno davvero e la depressione, là sì, è enorme.

Queste mie considerazioni non sono campate in aria, ma nascono da esperienze personali, che mi hanno dato modo di vedere entrambe le realtà attraverso le tante persone incontrate durante la mia fase di vita trascorsa lontano da Reggio.

Io ci sono tornato, e non sono pentito ... avrei potuto scegliere diversamente, ma sin dall'inizio di quell'esperienza la mia intenzione era quella, e a dire il vero ci stavo anche bene, per cui scelta effettuata in piena tranquillità tra due cose che erano entrambe positive, senza condizionamenti di sorta a sfondo obbligazionale o costrittivo.
La vita è dura ed è fatta di scelte...

Reggio è città difficile, come tante altre, ma per chi la ama non ha eguali, si tratta solo di amarla sempre senza essere autolesionisti. E fare, fare, fare...
Pur non concordando rispetto la tua visione.
Io però ho, di prima mano e quotidianamente, un' altra visione senza tutta questa depressione.