Guitin ha scritto:e comprati pure la malapianta di gratteri, come direbbe mia figlia con un "giovanilismo" letterario e verbale io LOVVO quest'uomo!Lixia ha scritto:Fratelli di sangue - Nicola Gratteri , Antonio Nicaso
Storie, Boss e affari della 'ndrangheta, la mafia più potente del mondo
non lo sto leggendo di più .....lo sto divorando!
Il libro sul comodino...
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Guitin ha scritto:e comprati pure la malapianta di gratteri, come direbbe mia figlia con un "giovanilismo" letterario e verbale io LOVVO quest'uomo!Lixia ha scritto:Fratelli di sangue - Nicola Gratteri , Antonio Nicaso
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già fatto ... quando sono scesa giù a Settembre ho comprato Fratelli di Sangue, La Malapianta e La Mafia fa schifo. Lettere di ragazzi da un Paese che non si rassegna .
Ho fatto Scorta perchè qui non li trovo e cmq ho faticato a trovarli anche a Reggio... l'inverno è lungo in Trentino ma io son ben attrezzata
"Gli amici miei, ed in cui posso fidare, non vivon qui: si trovan lontano, al mio paese, come ogni altra cosa, signori, che mi può recar conforto".
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...c'è anche una new entry...Lixia ha scritto:Guitin ha scritto:e comprati pure la malapianta di gratteri, come direbbe mia figlia con un "giovanilismo" letterario e verbale io LOVVO quest'uomo!Lixia ha scritto:Fratelli di sangue - Nicola Gratteri , Antonio Nicaso
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già fatto ... quando sono scesa giù a Settembre ho comprato Fratelli di Sangue, La Malapianta e La Mafia fa schifo. Lettere di ragazzi da un Paese che non si rassegna .
Ho fatto Scorta perchè qui non li trovo e cmq ho faticato a trovarli anche a Reggio... l'inverno è lungo in Trentino ma io son ben attrezzata
http://www.lafeltrinelli.it/products/97 ... icaso.html
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ottimi propositi per il 2013Margio ha scritto:
...c'è anche una new entry...
http://www.lafeltrinelli.it/products/97 ... icaso.html
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Appena acquistato...onlyamaranto ha scritto: Di Gramellini sto per iniziare a leggere "Cuori allo specchio", vedremo...è una persona splendida, lo trovo di una sensibilità come scrittore, e di un'energia come giornalista, eccezionali...
insieme con "Il peso della farfalla" di Erri De Luca e "Una voce di notte" di Andrea Camilleri
Poi ti dirò... sul comodino ho adesso "Il silenzio dell'onda" di Gianrico Carofiglio che sto per finire
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Un libro scorrevole, e piacevolmente agrodolce
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Cosa pretendi da un paese, che ha la forma di una scarpa? (cit.)
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Luciano De Crescenzo - Il Caffè Sospeso
« Quando un napoletano è felice per qualche ragione, invece di pagare un solo caffè, quello che berrebbe lui, ne paga due, uno per sé e uno per il cliente che viene dopo. È come offrire un caffè al resto del mondo... »
« Quando un napoletano è felice per qualche ragione, invece di pagare un solo caffè, quello che berrebbe lui, ne paga due, uno per sé e uno per il cliente che viene dopo. È come offrire un caffè al resto del mondo... »
"Nani su iddi e vvonnu a tutti nani;
Nci vannu terra terra, peri e mmani;
E pa malignità brutta e superba,
Ccà non crisci chi erba, erba, erba"
(Nicola Giunta)
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Dopo aver visto il film di Bertolucci, ho letto, al volo oggi pomeriggio, "Io e te"di Niccolò Ammaniti...
Racconto efficace e fulmineo sul mistero di "diventare grandi" attraverso il proprio vissuto e le proprie sofferenze
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- Pickwick
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Ho letto anche io "io e te" di Ammaniti.FataMorgana ha scritto:Dopo aver visto il film di Bertolucci, ho letto, al volo oggi pomeriggio, "Io e te"di Niccolò Ammaniti...
Racconto efficace e fulmineo sul mistero di "diventare grandi" attraverso il proprio vissuto e le proprie sofferenze
Sinceramente non mi è sembrata una grande prova per l'autore.
Librettino da leggere in 1 ora che mi sembra più dettato da logiche editoriali che da un'aspirazione.
Sono molto curioso di capire come bertolucci sia riuscito a creare un film, praticamente dal nulla.
Sono piuttosto deluso, sia per le 10€ buttate nel cesso , sia per l'autore.
Avevo letto "che la festa cominci" di Ammaniti e mi era parso davvero bravo, sembrava di leggere Benni.
Fortunatamente insieme a questo romanzo avevo acquistato anche un altro libro che sto per iniziare:
"Il Piccolo Naviglio" di Tabucchi. Almeno questo avrà il tempo di arrivare sul comodino.
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Ieri invece ho finito di leggere "Il piacere" di D'annunzio.
Libro bellissimo, ricco di citazioni letterarie, filosofiche, musicali e pittoriche.
Leggendo il libro ho scoperto, che nei salotti buoni romani c'era un nostro conterraneo (di bagnara) al pianoforte.
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Leggendo il libro ho scoperto, che nei salotti buoni romani c'era un nostro conterraneo (di bagnara) al pianoforte.
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CONOSCOUnVeroTifoso ha scritto:Luciano De Crescenzo - Il Caffè Sospeso
« Quando un napoletano è felice per qualche ragione, invece di pagare un solo caffè, quello che berrebbe lui, ne paga due, uno per sé e uno per il cliente che viene dopo. È come offrire un caffè al resto del mondo... »
Sogno, qualcosa di buono
che mi illumini il mondo
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Che ho bisogno, di qualcosa di vero
che illumini il cielo
proprio come te!!!
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Pickwick ha scritto:Ieri invece ho finito di leggere "Il piacere" di D'annunzio.
Libro bellissimo, ricco di citazioni letterarie, filosofiche, musicali e pittoriche.
Leggendo il libro ho scoperto, che nei salotti buoni romani c'era un nostro conterraneo (di bagnara) al pianoforte.
LETTO con "piacere" ..però questo dettaglio non lo ricordavo..vado a cercarlo...!! A che pagina?
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Il suo nome è Luigi Gullì.
Ho trovato questo su internet:
http://malastoria.blogspot.it/2008/01/l ... cista.html
Peccato non saperne di più.
La pagina del libro non te la saprei dare al momento, sicuramente è nei primi capitoli.
Ho trovato questo su internet:
http://malastoria.blogspot.it/2008/01/l ... cista.html
Peccato non saperne di più.
La pagina del libro non te la saprei dare al momento, sicuramente è nei primi capitoli.
- nick
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Sarà interessante leggere per tutti noi questo triste resoconto scritto a quattro mani da Rosy Canale ed Emanuela Zuccalà:
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/11 ... ca/410050/
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/11 ... ca/410050/
« Reggio è un grande giardino, uno dei luoghi più belli che si possano trovare sulla terra. »
(Edward Lear, Diario di un viaggio a piedi, 1847[1])
FORZA REGGINA SEMPRE E COMUNQUE!
(Edward Lear, Diario di un viaggio a piedi, 1847[1])
FORZA REGGINA SEMPRE E COMUNQUE!
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Letto appena finito il liceo... e ne ho ritrovato parte dello spirito quando visitai di recente Il Vittoriale a Gardone ... se puoi vai a visitarlo , per un estimatore di D'Annunzio è il topPickwick ha scritto:Il suo nome è Luigi Gullì.
Ho trovato questo su internet:
http://malastoria.blogspot.it/2008/01/l ... cista.html
Peccato non saperne di più.
La pagina del libro non te la saprei dare al momento, sicuramente è nei primi capitoli.
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Ho finito di leggere stanotte "Cuori allo Specchio" di M. Gramellini, una raccolta di lettere inviate negli anni dai lettori, innamorati e non, alla rubrica omonima de "Lo Specchio" de La Stampa.
L'amore con le sue mille sfaccettature (amicizia, attrazione, amori impossibili e finiti e sospesi e annoiati e morti e redivivi e sedentari, sesso, bugie, legami sani e insani... ) e le risposte garbate, ironiche e, a volte, ciniche e sarcastiche del "prezioso" Gramellini...
Non so quanto di vero ci sia in tutte quelle storie... in ognuna però, tutti possono trovare una parte di sé e del proprio vissuto.
Piacevole lettura!
... Purchè il cuore, come lo specchio , non sia già andato in frantumi!!!
Altrimenti...
L'amore con le sue mille sfaccettature (amicizia, attrazione, amori impossibili e finiti e sospesi e annoiati e morti e redivivi e sedentari, sesso, bugie, legami sani e insani... ) e le risposte garbate, ironiche e, a volte, ciniche e sarcastiche del "prezioso" Gramellini...
Non so quanto di vero ci sia in tutte quelle storie... in ognuna però, tutti possono trovare una parte di sé e del proprio vissuto.
Piacevole lettura!
... Purchè il cuore, come lo specchio , non sia già andato in frantumi!!!
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ciao FATA !
io sto leggendo "Essere Se Stessi" di Osho
Giunti Edizioni Anno: 2010(un ...tuffo nell'interiorità...)
ma ho terminato un libricino, letto d'un fiato,che mi è piaciuto tantissimo, è
"Sulle tracce di Norman Douglas"(l'autore di OLD CALABRIA) scritto da poco da un calabrese doc, lametino, Francesco Bevilacqua.
CONSIGLIATO A CHI,COME ME, AMA LA CALABRIA!!:
....
"Sms di Enzo, amico calabrese che vive a Napoli: “Sto in un posto fantastico, magico, selvaggio e fiero, dove tu impazziresti di gioia. Ti ho pensato lungo le strade della Corsica. Se non ci sei stato vienici di corsa. Abbracci. Enzo”. Mia risposta: “Un giorno forse, o in un’altra vita. ..Da circa ventotto anni sono troppo occupato a scoprire anch’io un posto fantastico, magico, selvaggio e fiero. E’ quello dove sto: la Calabria. Fatti vivo. Francesco”.
Francesco Bevilacqua: avvocato di mestiere, dirigente del Wwf per militanza, giornalista e scrittore per passione ma soprattutto percorritore in lungo e in largo delle montagne calabresi. “Se faccio qualche piccola follia (sono queste le mie tentazioni irresistibili), partendo in ore antelucane, sobbarcandomi, normalmente, mille metri di dislivello in salita (ma sono arrivato anche a duemila), otto o nove ore di fatica (ma ho raggiunto anche le dodici), beccandomi le peggiori intemperie, non è per misurarsi con niente né per dimostrare niente a nessuno. Lo faccio per puro piacere! Se volete per divertimento!”. Lo stesso divertimento di Norman Douglas, che però era inglese: un eccentrico e colto capostipite di quella genia che avrebbe poi dato frutti come i Claude Lévi-Strauss e i Bruce Chatwin. Con la sostanziale differenza che, all’inizio del Novecento, i suoi tristi tropici e le sue vie dei canti se li andò a cercare, invece che in Australia, in Patagonia o in Amazzonia, proprio tra Aspromonte, Sila, Pollino e Serre, scoprendo ancor prima di Fernand Braudel che sono i monti l’altra faccia del Mediterraneo. “Leggo e rileggo il suo ‘Vecchia Calabria’ (titolo originale ‘Old Calabria’) da una trentina d’anni e da quel libro il vecchio vizioso (e bizzoso) continua a dirmi cose nuove”.
Quel libro di Douglas, uscito a Londra nel 1915 e accolto da recensioni entusiastiche, è diventato un vero classico. E a ormai quasi un secolo di distanza, continua a essere la pietra di paragone cui Bevilacqua cerca di confrontare la New Calabria da lui percorsa “alla “alla Douglas” (“Credo d’aver capito che il Nostro amasse anche lui sfiancarsi camminando a piedi, penetrare nei recessi più riposti delle montagne calabre senza altro ausilio se non le gambe e forse un mulo o un asino per portare libri e vettovagliamento”). Per un atto d’amore per quella terra, per indicare un possibile percorso di sviluppo, ma soprattutto per riscoprire se stesso e le proprie radici nello spirito dei luoghi. Tra memorie di greci e briganti; vestigia di antiche religiosità paniche; avanzi di industrializzazione borbonica e sfruttamenti moderni; anche la sgradevole onnipresenza di una maleducazione moderna però mescolata a residui di vizi arcaici e risentimenti antichi, ma compensata dalla contemplazione di paesaggi vertiginosi e straordinari, miracolosamente dimenticati dal tempo.
L’invito finale è: “L’avventura è a sud”. “E’ ovvio che se si pensa solo in termini di Himalaya e Karakorum, di Ande, Patagonia, Alaska, Amazzonia, ecc, alpinismo e viaggio d’avventura potrebbero apparire ripetitivi: tutti vanno da quelle parti e fanno, più o meno, le stesse cose. Del resto, agenzie di viaggio, canali televisivi e riviste specializzate ‘vendono’ solo quei luoghi. Ma, proprio questi miei racconti – che sono solo una piccolissima parte dei viaggi vissuti nella natura calabrese, anche sulle orme di Norman Douglas – dimostrano quanta avventura sia ancora disponibile vicino a noi, a poche ore d’auto dalle nostre città, dai nostri paesi, a basso costo e ad altissima remunerazione”. “E allora cos’è il vero viaggio d’avventura se non guardare con occhi nuovi i mille luoghi sconosciuti e dimenticati delle montagne italiane e, in particolare, di quelle, ancor più misconosciute, del sud?”.
io sto leggendo "Essere Se Stessi" di Osho
Giunti Edizioni Anno: 2010(un ...tuffo nell'interiorità...)
ma ho terminato un libricino, letto d'un fiato,che mi è piaciuto tantissimo, è
"Sulle tracce di Norman Douglas"(l'autore di OLD CALABRIA) scritto da poco da un calabrese doc, lametino, Francesco Bevilacqua.
CONSIGLIATO A CHI,COME ME, AMA LA CALABRIA!!:
....
"Sms di Enzo, amico calabrese che vive a Napoli: “Sto in un posto fantastico, magico, selvaggio e fiero, dove tu impazziresti di gioia. Ti ho pensato lungo le strade della Corsica. Se non ci sei stato vienici di corsa. Abbracci. Enzo”. Mia risposta: “Un giorno forse, o in un’altra vita. ..Da circa ventotto anni sono troppo occupato a scoprire anch’io un posto fantastico, magico, selvaggio e fiero. E’ quello dove sto: la Calabria. Fatti vivo. Francesco”.
Francesco Bevilacqua: avvocato di mestiere, dirigente del Wwf per militanza, giornalista e scrittore per passione ma soprattutto percorritore in lungo e in largo delle montagne calabresi. “Se faccio qualche piccola follia (sono queste le mie tentazioni irresistibili), partendo in ore antelucane, sobbarcandomi, normalmente, mille metri di dislivello in salita (ma sono arrivato anche a duemila), otto o nove ore di fatica (ma ho raggiunto anche le dodici), beccandomi le peggiori intemperie, non è per misurarsi con niente né per dimostrare niente a nessuno. Lo faccio per puro piacere! Se volete per divertimento!”. Lo stesso divertimento di Norman Douglas, che però era inglese: un eccentrico e colto capostipite di quella genia che avrebbe poi dato frutti come i Claude Lévi-Strauss e i Bruce Chatwin. Con la sostanziale differenza che, all’inizio del Novecento, i suoi tristi tropici e le sue vie dei canti se li andò a cercare, invece che in Australia, in Patagonia o in Amazzonia, proprio tra Aspromonte, Sila, Pollino e Serre, scoprendo ancor prima di Fernand Braudel che sono i monti l’altra faccia del Mediterraneo. “Leggo e rileggo il suo ‘Vecchia Calabria’ (titolo originale ‘Old Calabria’) da una trentina d’anni e da quel libro il vecchio vizioso (e bizzoso) continua a dirmi cose nuove”.
Quel libro di Douglas, uscito a Londra nel 1915 e accolto da recensioni entusiastiche, è diventato un vero classico. E a ormai quasi un secolo di distanza, continua a essere la pietra di paragone cui Bevilacqua cerca di confrontare la New Calabria da lui percorsa “alla “alla Douglas” (“Credo d’aver capito che il Nostro amasse anche lui sfiancarsi camminando a piedi, penetrare nei recessi più riposti delle montagne calabre senza altro ausilio se non le gambe e forse un mulo o un asino per portare libri e vettovagliamento”). Per un atto d’amore per quella terra, per indicare un possibile percorso di sviluppo, ma soprattutto per riscoprire se stesso e le proprie radici nello spirito dei luoghi. Tra memorie di greci e briganti; vestigia di antiche religiosità paniche; avanzi di industrializzazione borbonica e sfruttamenti moderni; anche la sgradevole onnipresenza di una maleducazione moderna però mescolata a residui di vizi arcaici e risentimenti antichi, ma compensata dalla contemplazione di paesaggi vertiginosi e straordinari, miracolosamente dimenticati dal tempo.
L’invito finale è: “L’avventura è a sud”. “E’ ovvio che se si pensa solo in termini di Himalaya e Karakorum, di Ande, Patagonia, Alaska, Amazzonia, ecc, alpinismo e viaggio d’avventura potrebbero apparire ripetitivi: tutti vanno da quelle parti e fanno, più o meno, le stesse cose. Del resto, agenzie di viaggio, canali televisivi e riviste specializzate ‘vendono’ solo quei luoghi. Ma, proprio questi miei racconti – che sono solo una piccolissima parte dei viaggi vissuti nella natura calabrese, anche sulle orme di Norman Douglas – dimostrano quanta avventura sia ancora disponibile vicino a noi, a poche ore d’auto dalle nostre città, dai nostri paesi, a basso costo e ad altissima remunerazione”. “E allora cos’è il vero viaggio d’avventura se non guardare con occhi nuovi i mille luoghi sconosciuti e dimenticati delle montagne italiane e, in particolare, di quelle, ancor più misconosciute, del sud?”.
Sogno, qualcosa di buono
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